CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 ottobre 2011
544.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.

La seduta comincia alle 12.15.

Indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo.

Audizione di rappresentanti della CONFAPI.
(Svolgimento e conclusione).

Giuliano CAZZOLA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta

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odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione, avvertendo che i rappresentanti della CONFAPI hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

Vincenzo ELIFANI, componente di giunta della CONFAPI, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Cesare DAMIANO (PD), Maria Grazia GATTI (PD), a più riprese, Paola PELINO (PdL) e Giuliano CAZZOLA, presidente.

Rendono, quindi, ulteriori precisazioni, rispetto ai quesiti posti, Vincenzo ELIFANI, componente di giunta della CONFAPI, Armando OCCHIPINTI, dirigente area relazioni industriali della CONFAPI, e Raimondo GIGLIO, dirigente area sindacale e contrattazione della CONFAPI.

Giuliano CAZZOLA, presidente, ringrazia gli intervenuti per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

Sull'ordine dei lavori.

Giuliano CAZZOLA, presidente, esprime la propria solidarietà all'onorevole Codurelli, componente della XI Commissione, per gli spiacevoli avvenimenti occorsi la scorsa settimana in Assemblea.

La seduta termina alle 12.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 13.35.

5-04182 Brandolini: Situazione della sede territoriale INPS di Cesena.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Sandro BRANDOLINI (PD) dichiara di non potersi ritenere soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, facendo notare che la sede territoriale dell'INPS di Cesena è stata elevata al rango di agenzia complessa, senza che tale cambiamento organizzativo sia stato accompagnato da un congruo adeguamento di organico. Facendo riferimento ai dati riferiti dal Governo circa la riduzione di personale di tale agenzia, fa presente di essere in possesso di informazioni diverse, che evidenziano un tendenziale e costante indebolimento della struttura, non posta nelle condizioni idonee per svolgere le proprie funzioni. Auspica che la recente autorizzazione di nuove assunzioni, che sembra prospettarsi alla luce della risposta del rappresentante del Governo, possa segnare l'inizio di una inversione di rotta in materia, sollecitando una rivisitazione organizzativa delle articolazioni territoriali dell'INPS, in modo da prevedere, specialmente nel territorio di Cesena, dotazioni organiche rispondenti ai bisogni della popolazione interessata.

5-05131 Gnecchi: Sulle prospettive di riorganizzazione dell'INPS.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

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Marialuisa GNECCHI (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo, si dichiara tuttavia insoddisfatta della risposta, lamentando anzitutto una preoccupante carenza di organico dell'INPS, suscettibile, a suo avviso, di pregiudicare la corretta erogazione di prestazioni fondamentali per la collettività. Esprime forti dubbi circa l'economicità e l'efficacia di taluni processi di esternalizzazione avviati dall'Istituto, facendo notare che sarebbe più conveniente, a suo avviso, procedere all'assunzione dei vincitori o degli idonei dei concorsi già svolti, nonché alla stabilizzazione dei lavoratori interinali, al fine di fare affidamento su una propria «forza lavoro», affidabile e dotata di professionalità adeguate. Osserva, infatti, che il personale dell'INPS ha sempre mostrato grandi capacità professionali e forte attitudine ad accompagnare con entusiasmo qualsiasi processo di rinnovamento (come è accaduto, ad esempio, per l'avvio dell'informatizzazione del sistema previdenziale, poi presa come punto di riferimento da altre amministrazioni), rivelando spirito di appartenenza alla pubblica amministrazione e piena disponibilità al sacrificio, a garanzia di una celere erogazione delle prestazioni sociali in favore dei cittadini.
In conclusione, giudica doveroso - sia nei confronti dei cittadini bisognosi di un servizio pubblico efficiente, sia nei confronti del personale dell'INPS e di coloro che hanno superato specifici concorsi pubblici - affrontare con serietà la questione della riorganizzazione interna dell'Istituto, in modo da garantire in pieno la sua rilevante funzione sociale.

5-05257 Gatti: Idoneità delle misure relative ai fabbisogni professionali e formativi delle imprese.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI, dopo avere ripercorso i termini di un precedente atto di sindacato ispettivo sulla materia, di iniziativa del medesimo presentatore, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Maria Grazia GATTI (PD), ringraziato il rappresentante del Governo per la risposta resa, prende atto che talune delle questioni poste nel proprio atto di sindacato ispettivo sono state, almeno in parte, prese in considerazione dal Governo, che ha fornito elementi di novità rispetto alla sua precedente interrogazione. Si riserva, tuttavia, di svolgere ulteriori approfondimenti, al fine di valutare se le misure annunciate siano o meno sufficienti a fare chiarezza circa l'attendibilità del sistema informativo Excelsior. Intende, peraltro, manifestare da subito talune perplessità circa la mancata indicazione, tra i soggetti abilitati all'attività di intermediazione, del Consorzio Almalaurea, che, a suo avviso, per il grado di competenza mostrato e la vasta esperienza messa in campo nel settore dell'istruzione e della formazione, meriterebbe di rivestire un ruolo importante nell'ambito delle attività di orientamento dei giovani. Fa notare, infatti, che l'attuale sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro, seppur basato su piattaforme informatiche interessanti, appare disarmonico e non in grado di svolgere una efficace funzione di collocamento, come ampiamente dimostrato dall'indagine conoscitiva in corso di svolgimento presso la XI Commissione in materia di accesso al lavoro.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.15.

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Legge comunitaria 2011.
C. 4623 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Doc. LXXXVII, n. 4.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 5 ottobre 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 5 ottobre scorso, preso atto dei termini previsti dall'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, ha convenuto di concludere nell'odierna seduta l'esame preliminare dei provvedimenti in titolo.

Alessia Maria MOSCA (PD) stigmatizza anzitutto il ritardo con cui l'Italia provvede a dare attuazione alle direttive comunitarie, comportamento per il quale rischia di vedere avviate nei propri confronti procedure d'infrazione da parte degli organismi europei. In proposito, osserva che è inutile lamentarsi per una eventuale esclusione del Paese dai processi decisionali europei più importanti, se poi non si assume un atteggiamento diligente, credibile e responsabile nella fase dell'adeguamento dell'ordinamento interno alle disposizioni comunitarie.
Entrando nel merito del provvedimento, si sofferma sul contenuto della direttiva attuativa dell'accordo quadro «rivisto» sul congedo parentale, evidenziando che essa ha mantenuto solo in parte le buone promesse che erano emerse nel corso della discussione svolta a livello europeo, giungendo, a conclusione dell'iter approvativo, a misure meno coraggiose rispetto a quelle inizialmente previste. Al riguardo, giudica importante recuperare gli elementi innovativi del dibattito svolto in sede comunitaria, sviluppando quelle misure che prevedono di rafforzare ulteriormente il principio di pari responsabilità genitoriale, secondo linee di indirizzo riprese anche dalla XI Commissione, nell'ambito dell'esame di una proposta di legge incentrata sul riconoscimento del congedo di paternità obbligatorio. Preso atto con favore che la richiamata direttiva riconosce una maggiore flessibilità nell'utilizzo dei congedi parentali, sia in senso orizzontale che verticale, valorizzando un principio a cui ritiene necessario garantire piena attuazione anche nell'ambito dell'ordinamento interno, fa notare che la legislazione italiana in materia, seppur ritenuta da molti all'avanguardia per tanti aspetti, presenta taluni elementi di criticità nel suo campo di applicazione, soprattutto laddove non fa rientrare nel novero delle sue diverse tutele e garanzie alcune categorie di lavoratori, tra cui cita i lavoratori atipici.
Auspica, in conclusione, che il relatore, in fase di elaborazione della sua proposta di relazione, possa prendere in considerazione le osservazioni testé svolte, al fine di migliorare il contenuto del disegno di legge in esame e renderlo maggiormente aderente ai principi di pari opportunità.

Maria Grazia GATTI (PD) giudica importante dare piena attuazione alle direttive di competenza della XI Commissione, contenute nell'Allegato B al disegno di legge comunitaria, paventando, tuttavia, il rischio che - a fronte dei drammatici dati sull'occupazione giovanile e femminile registrati in Italia - sia difficile perseguire gli «obiettivi di Lisbona», che sono inclusi tra le premesse dell'intesa che ha portato alla revisione della disciplina comunitaria in tema di congedi parentali.
Soffermandosi, peraltro, sulla direttiva 18/2010/UE, attuativa dell'accordo quadro «rivisto» sul congedo parentale, fa notare che essa consente - tra l'altro - agli Stati membri di prevedere, in accordo con le parti sociali, forme di tutela anche nei confronti dei lavoratori discontinui, che possano vantare almeno un anno di lavoro,

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anche frammentato. Ritiene, pertanto, che l'attuazione di tale direttiva possa costituire un'occasione importante per migliorare la qualità della legislazione italiana in materia, giudicata per molti aspetti valida e consolidata (soprattutto nella parte relativa ai permessi riconosciuti nei primi 8 anni d'età del minore), ma non in grado di coprire tutte le categorie di lavoratori, se è vero che essa tutela fortemente i lavoratori a tempo indeterminato, ma non altrettanto quelli con contratti a termine o atipici. Giudicato, quindi, essenziale favorire un'estensione della platea dei beneficiari delle garanzie sociali previste in tale materia, anche rafforzando i principi di pari responsabilità genitoriale, auspica che il relatore possa tenere conto di tali elementi in sede di elaborazione della propria proposta di relazione alla XIV Commissione.

Elisabetta RAMPI (PD), soffermandosi sulla parte del provvedimento di competenza della XI Commissione, ritiene necessario che gli Stati nazionali, oltre ad avviare adeguate politiche di conciliazione in favore delle lavoratrici, intervengano sul versante della parità retributiva, atteso che in questo campo permangono forti elementi di discriminazione, giudicati particolarmente odiosi in presenza di una iniqua distribuzione dei carichi del lavoro di cura, che gravano quasi esclusivamente sulle donne. Auspica, pertanto, un pieno accoglimento, da parte del relatore, delle indicazioni proposte dal suo gruppo nel corso del dibattito, in modo da poter condividere pienamente il percorso di valutazione dei provvedimenti in esame in seno alla Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare, ricordando che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge n. 4623 è fissato alle ore 16 di oggi e che nella seduta già fissata per domani il relatore potrà presentare le proprie proposte sui documenti in esame, da sottoporre alla deliberazione della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4517 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla I Commissione sul disegno di legge n. 4517, recante norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione. Ricorda, in proposito, che il richiamato articolo 8, terzo comma, della Costituzione, stabilisce che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica sono regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze: si tratta, quindi, di una riserva di legge rinforzata, che non consente la modifica, abrogazione o deroga di tali leggi, se non mediante leggi ordinarie che abbiano seguito la stessa procedura bilaterale di formazione. In conformità a quanto disposto dalla Costituzione, pertanto, il disegno di legge in esame, già approvato dalla 1a Commissione del Senato in sede deliberante, intende regolare i rapporti tra lo Stato Italiano e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, sulla base dell'intesa stipulata il 4 aprile 2007, allegata al medesimo disegno di legge.
Prima di procedere alla sintetica illustrazione del provvedimento, per quanto di competenza della XI Commissione, segnala che la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale

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è stata istituita dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, i cui legami con l'Italia risultano particolarmente stretti: nel XV secolo, dopo la caduta di Costantinopoli, migliaia di profughi greco-ortodossi si rifugiarono, infatti, nei più importanti centri commerciali, artistici e navali della penisola, organizzandosi in confraternite e comunità con proprie chiese e cappelle; fra le più antiche comunità greco-ortodosse vi è quella di Venezia, la cui chiesa di San Giorgio dei Greci è divenuta la cattedrale dell'Arcidiocesi, che comprende in Italia diversi decanati territoriali con comunità parrocchiali e monastiche. Osserva che i fedeli del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli sono stimati, in Italia, in circa 150.000 unità, numero che giudica piuttosto significativo, tanto che la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, con sede proprio a Venezia, è stata riconosciuta dallo Stato italiano come ente di culto, con decreto del Presidente della Repubblica, in data 16 luglio 1998.
Passando, quindi, alla descrizione del provvedimento, limitatamente ai profili di più diretto interesse della Commissione, segnala anzitutto l'articolo 10, che consente agli appartenenti all'Arcidiocesi di osservare alcune festività religiose ortodosse, stabilendo come il diritto di osservare tali festività debba essere esercitato nel quadro della flessibilità dell'organizzazione del lavoro, con obbligo di recupero delle relative ore lavorative e senza diritto ad alcun compenso straordinario. Ritiene poi opportuno sottolineare l'articolo 22, secondo il quale gli assegni corrisposti dall'Arcidiocesi per il sostentamento totale o parziale dei propri «ministri di culto» siano equiparati, ai soli fini fiscali, al reddito da lavoro dipendente. Fa altresì notare che, in base al comma 3 del medesimo articolo 22, l'Arcidiocesi provvede, per i «ministri di culto» che vi siano tenuti, al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali previsti dalle leggi vigenti.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, per le parti di competenza della XI Commissione, nonché del suo carattere sostanzialmente vincolante, trattandosi di attuare un accordo già intervenuto tra Stato italiano e Sacra arcidiocesi, formula una proposta di parere favorevole.

Elisabetta RAMPI (PD) sottolinea la rilevanza del provvedimento in esame, considerato che esso mira ad attuare il principio costituzionale di libertà delle confessioni religiose, disciplinando i rapporti tra lo Stato e una religione diversa dalla cattolica, nel rispetto di principi di piena autonomia organizzativa. Esprimendo soddisfazione per l'ampliamento delle confessioni con le quali l'ordinamento ha regolato i propri rapporti istituzionali e auspicando una sollecita attuazione legislativa di tutte le intese intercorse tra lo Stato e le altre confessioni religiose, in armonia con quanto disposto dalla Costituzione, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4518 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Gabriella GIAMMANCO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla I Commissione sul disegno di legge n. 4518, recante norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione, il quale prevede che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose,

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diverse da quella cattolica, siano regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze: per tali ragioni, non è possibile procedere alla modifica, abrogazione o deroga delle leggi che regolano questi rapporti, se non mediante altre leggi ordinarie che abbiano seguito la medesima procedura bilaterale di formazione. Fa presente, dunque, che - analogamente all'ulteriore provvedimento all'esame in sede consultiva della XI Commissione (C. 4517), su cui è stato appena espresso un parere favorevole - il disegno di legge in questione, già approvato in sede deliberante dalla 1a Commissione del Senato, intende regolare i rapporti tra lo Stato Italiano e la predetta Chiesa apostolica in Italia, sulla base dell'intesa stipulata il 4 aprile 2007, nel rispetto, quindi, della procedura bilaterale di formazione prevista dall'articolo 8 della Carta costituzionale, in precedenza richiamato.
Precedentemente alla descrizione del provvedimento, per le parti di competenza della XI Commissione, intende ricordare che la Chiesa apostolica è un movimento internazionale missionario, che nasce agli inizi del secolo scorso in Galles: gli apostolici credono nell'assoluta autorità delle Sacre scritture e il governo spirituale e materiale della loro Chiesa è affidato ad apostoli, profeti, evangelisti, pastori, dottori, anziani e diaconi, operanti ciascuno nella propria area di competenza. Fa presente che la Chiesa apostolica opera su scala mondiale e negli ultimi anni ha avuto un'imponente espansione in più di trenta Paesi, non solo europei, nei quali è attivamente impegnata in opere di solidarietà sociale come assistenza, lotta all'analfabetismo, costruzione di scuole, asili e centri sociali; il movimento della Chiesa apostolica, il cui numero di fedeli in Italia è oggi pari a circa 5.500 unità, ha la propria sede centrale a Grosseto e si è formalmente costituito il 15 dicembre 1973, con articolazioni su tutto il territorio nazionale; tale organizzazione ufficiale ha quindi comportato l'assunzione, da parte dei pastori italiani, di una propria caratterizzazione nella guida della Chiesa apostolica e dei suoi rapporti politici e sociali, che ha condotto, infine, al riconoscimento della personalità giuridica, con decreto del Presidente della Repubblica, in data 21 febbraio 1989. Osserva che con l'approvazione di questa intesa, pertanto, si compie un ulteriore passo in avanti nell'attuazione dell'articolo 8 della Costituzione, poiché la definizione convenzionale delle relazioni bilaterali con la Chiesa apostolica amplia l'ambito ed il numero delle confessioni religiose con le quali lo Stato italiano ha un rapporto pienamente conforme al dettato costituzionale.
Passando al contenuto del provvedimento, rileva come - analogamente al complesso delle intese già stipulate con altre confessioni religiose - il testo riconosca l'autonomia della Chiesa apostolica in Italia, liberamente organizzata secondo i propri ordinamenti e disciplinata dal proprio statuto, nonché la «non ingerenza» dello Stato nelle nomine dei «ministri di culto», nell'organizzazione ecclesiastica e negli atti disciplinari e spirituali; il disegno di legge, nel proprio articolato, disciplina quindi i vari settori dell'autonomia e del riconoscimento di vari istituti giuridici nell'ordinamento italiano. In questo ambito, con riferimento ai profili di diretto interesse della XI Commissione, segnala esclusivamente l'articolo 27, secondo il quale gli assegni corrisposti dalla Chiesa apostolica in Italia, per il sostentamento totale o parziale dei propri «ministri di culto», sono equiparati, ai soli fini fiscali, al reddito da lavoro dipendente; il comma 2 del medesimo articolo 27, inoltre, prevede che la Chiesa apostolica in Italia provveda ad operare, su tali assegni, le ritenute fiscali secondo le disposizioni tributarie in materia, nonché al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali previsti dalle vigenti leggi.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento per i profili di competenza della XI Commissione e verificata la sostanziale analogia con l'altro provvedimento all'esame della Commissione, formula una proposta di parere favorevole.

Elisabetta RAMPI (PD), richiamate le considerazioni svolte in relazione al precedente

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provvedimento esaminato in sede consultiva e preso atto delle norme di diretto interesse della Commissione, nonché della necessità di riconoscere piena autonomia ad una confessione religiosa divenuta rilevante in seno alla comunità nazionale, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.50.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 11 ottobre 2011.

Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi.
C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.50 alle 15.40.