CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 ottobre 2011
541.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Delegazione presso l'Assemblea parlamentare della NATO
COMUNICATO
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Martedì 4 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Sergio DE GREGORIO.

La seduta comincia alle 14.10.

Comunicazioni del presidente in merito alla sessione annuale dell'Assemblea NATO (Bucarest, 7-10 ottobre 2011).

In apertura, il presidente DE GREGORIO dà conto del programma dei lavori della sessione, delle proposte di relazione e di risoluzione, materiali tutti in distribuzione ai partecipanti. Segnala con soddisfazione la circostanza che a Bucarest due parlamentari italiani svolgeranno la funzione di relatori: presso la Commissione dimensione civile della sicurezza, il senatore Malan presenterà la relazione su «L'Ucraina post-arancione: dinamiche interne e priorità di politica estera»; presso la Commissione Politica, il senatore Cabras illustrerà la relazione dal titolo «Implicazioni delle rivolte in Nordafrica e medioriente». Al riguardo segnala che l'inserimento della Relazione del Gruppo Speciale Mediterraneo e Medio Oriente nel formato della sessione annuale avviene per la prima volta a Bucarest ed è il risultato positivo di una specifica iniziativa italiana a suo tempo adottata.
Il Presidente ricorda inoltre che le decisioni sulla programmazione annuale delle attività dell'Assemblea parlamentare Nato verranno adottate, nel corso della sessione, sulla base di un documento di lavoro che è stato appositamente distribuito e, a tal fine, sollecita eventuali suggerimenti e proposte da parte dei colleghi della Delegazione. Ricorda poi che numerose cariche elettive verranno rinnovate, e raccomanda perciò attenta partecipazione alle riunioni dei gruppi politici.
Il Presidente passa poi alla illustrazione delle proposte di emendamento alle risoluzioni che saranno esaminate nel corso della sessione, dopo aver ricordato la procedura per il deposito degli emendamenti stessi.
Con specifico riferimento alla Risoluzione 194 intitolata «Sostenere il popolo libico», il Presidente si sofferma in modo particolare sul paragrafo 7, la cui formulazione contiene delle gravi ambiguità e non menziona l'Italia fra i paesi maggiormente impegnati nell'operazione Unified Protector. Si pone dunque, ad avviso del Presidente, l'alternativa fra una soppressione del paragrafo e una sua radicale riformulazione.
Il tema del Nord Africa ricorre anche nella Risoluzione 205, intitolata «La trasformazione politica in Medio Oriente e Nord Africa». Al riguardo il Presidente illustra alcune proposte di emendamento volte a promuovere processi di riconciliazione civile e ad evitare che nei periodi postrivoluzionari trovino facile spazio scenari di vendetta o regolamenti di conti su base etnica o religiosa.

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Quanto alla Risoluzione 209 CDS, intitolata «La sicurezza cibernetica», il Presidente illustra un emendamento che plaude ad alcuni recenti sviluppi della politica dell'Alleanza in materia di sicurezza cibernetica.
Infine il Presidente informa che la Delegazione tedesca ha fatto pervenire alcune opportune proposte di emendamento relative alle risoluzioni sulla Libia e sulla crisi finanziaria globale, per le quali raccomanda l'appoggio da parte della Delegazione italiana.
Sulle comunicazioni e proposte del Presidente si apre la discussione.

Il deputato LA MALFA (Misto-LD-MAIE) per quanto attiene alla negoziazione di testi più rispettosi della posizione nazionale in relazione alla crisi libica - per la quale in ogni caso si rimette al Presidente - mette in guardia rispetto al rischio che l'enfasi posta su alcune proposte emendative finisca per rafforzare la percezione di isolamento politico italiano, un isolamento che egli riconduce all'andamento inizialmente assai incerto del ruolo italiano nella crisi libica, e questo al di là della qualità e delle dimensioni dell'impegno effettivamente svolto.

Il senatore CABRAS (PD) ritiene non accettabile lo spirito complessivo della Risoluzione 194, che egli farà oggetto di puntuale critica in seno alla Commissione difesa e sicurezza. Il testo, al di là delle ambiguità e inesattezze già rilevate e sulle quali concorda con il Presidente, è una sorta di «inno alla guerra» e manca di una sincera prospettiva multilaterale; egli propone inoltre una riformulazione del paragrafo 9, contestandone il richiamo alle differenze di capacità che sarebbero emerse nel corso dell'operazione Unified Protector.

Il senatore LANNUTTI (IdV) condivide le osservazioni svolte dal senatore Cabras, ricordando l'impegno profuso in più sedi dall'Italia. Si sofferma peraltro sulla necessità di porre maggiore enfasi, nell'ambito dei lavori della sessione di Bucarest, sulla grave crisi economico-finanziaria che attraversa soprattutto l'Europa e l'Eurozona.

L'onorevole BOSI (UdCpTP) è anch'egli assai perplesso per l'impostazione complessiva della risoluzione 194 sulla Libia; a renderla un documento equilibrato non basterà emendare il solo paragrafo 7, che plaude addirittura al fatto compiuto franco-britannico. In realtà anche il paragrafo 13b andrebbe riformulato. Inoltre il testo non fa trasparire alcune preoccupazioni per i rapporti di Amnesty International, che denunciano gravi episodi di violenza anche da parte degli insorti. Occorrerebbe dunque integrare il testo con una ferma denuncia degli eccessi in corso contro ogni lesione dei diritti umani, da qualunque parte perpetrata.

Il senatore TORRI (LNP) si associa preliminarmente ai rilievi di merito esposti dal senatore Cabras. Dopo avere ricordato come in una sede parlamentare - qual è indubbiamente quella della sessione di Bucarest - saranno legittime anche posizioni individuali differenziate all'interno della medesima delegazione nazionale, egli mette in guardia dalle possibili ambiguità di condotta da parte dei leader della rivoluzione libica, che del resto prima della rivoluzione avevano a lungo militato al servizio di Gheddafi: a costoro dovrebbe inoltre essere chiesto puntualmente conto dell'arsenale del regime. Ricorda poi come obiettivo della missione Nato non fosse il regime change, ma la protezione del popolo libico. Infine preannuncia che avanzerà forti critiche sui metodi di conduzione dei lavori della sede plenaria, nella quale, ad esempio, il tempo disponibile per la dialettica con il Segretario Generale della Nato è scarso e comunque distribuito in modo sproporzionato fra le diverse Delegazioni nazionali.

Il senatore GAMBA (PdL) considera il testo della risoluzione 194 sulla Libia assai squilibrato, soprattutto nella parte preambolare. Il paragrafo 7 deve essere soppresso, tanto più che è in aperta contraddizione

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con il precedente paragrafo 5. Egli chiede poi che si emendi il paragrafo 2, e che si manifesti un sentimento di deplorazione per la perdita di tutte le vite umane e non solo di quelle di una parte. Chiede poi la soppressione del paragrafo 10 e la riformulazione dei paragrafi 11 e 13b.

Il PRESIDENTE prende atto del sostanziale consenso dei colleghi intervenuti rispetto alle sue comunicazioni e proposte e fa proprie le osservazioni e le richieste emerse nella discussione. Sarà sua cura aggiornare e depositare per conto della Delegazione italiana un pacchetto di emendamenti che rifletta le volontà e i sentimenti emersi dalla riunione odierna. Con specifico riferimento alle valutazioni espresse dal deputato Bosi, si farà carico di formulare un emendamento in cui si chieda che il CNT sia tenuto alla custodia dell'arsenale di armi chimiche e dei sistemi d'arma originariamente nella disponibilità dei lealisti. In merito alle osservazioni del senatore Torri, chiederà più spazio per la discussione in plenaria, segnatamente a beneficio della Delegazione italiana, anche se in realtà essa è autorevole e rispettata per il suo impegno su molteplici fronti, come risulta dall'amicizia e dalla stima costantemente manifestata dal Presidente dell'Assemblea nonché dalla ricerca di un asse strategico con l'Italia da parte della Germania.

La seduta termina alle 15.15.