CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 settembre 2011
540.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 29 settembre 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 12.30.

Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2011.
Doc. LVII, n. 4-bis.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF). Tale nota rappresenta una novità prevista dalle recenti modifiche della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), che hanno anticipato al 10 aprile, in coerenza con i tempi del «semestre europeo», la presentazione del documento economico programmatico del governo, il DEF appunto, e reso obbligatoria la predisposizione di una nota di aggiornamento nel mese di settembre.
Il documento dà conto degli eventi di questa estate, che hanno condotto all'adozione di una manovra correttiva nel mese di agosto 2011 (il decreto-legge n. 138 del 2011), nonché, sulla base dei dati emersi nelle ultime settimane, dell'indebolimento delle prospettive di crescita dell'economia italiana, nel contesto di un rallentamento dell'economia globale. In particolare, le nuove previsioni descrivono un aumento del PIL dello 0,7 per cento nel 2011, dello 0,6 per cento nel 2012, dello 0,9 per cento nel 2013 e dell'1,2 per cento nel 2014, con una minore crescita rispetto alle precedenti previsioni, per il periodo considerato, di circa due punti percentuali complessivi. Il rallentamento della crescita ha conseguenze sugli obiettivi di finanza pubblica, non tali, tuttavia, da pregiudicare l'obiettivo che il governo si era posto con la manovra correttiva di agosto, vale a dire il raggiungimento di un bilancio close to balance con un anno di anticipo rispetto a quanto concordato con il DEF di aprile in ambito di Unione europea, cioè nel 2013, anziché nel 2014, come risposta alla crisi di sostenibilità del nostro debito pubblico verificatasi sui mercati internazionale nel corso dell'estate. Infatti con la manovra di agosto ci si era posti l'obiettivo di un indebitamento dell'1,3 per cento del PIL

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nel 2012 e di un saldo positivo dello 0,2 per cento nel 2013 e dello 0,5 per cento nel 2014. I nuovi obiettivi della nota di aggiornamento sono invece quelli di un indebitamento netto dell'1,6 per cento nel 2012 e dello 0,1 per cento nel 2013 (e quindi per i criteri europei comunque close to balance) e di un avanzo dello 0,2 per cento nel 2014.
Per quel che attiene la competenza della XIV Commissione, segnala che la nota di aggiornamento tiene conto espressamente delle decisioni assunte a livello di Unione europea per la salvaguardia della stabilità dell'area euro nel corso del mese di luglio.
Ricorda infatti che i capi di Stato e di Governo della zona euro, nella riunione straordinaria del 21 luglio 2011 hanno adottato una dichiarazione che, pur non producendo in sé effetti giuridici, impegna gli Stati dell'area euro ad adottare, sia nei rispettivi ordinamenti sia mediante accordi a livello europeo, alcuni interventi di carattere finanziario e normativo. In particolare, la dichiarazione stabilisce:
misure di sostegno alla Grecia, sia attraverso una proroga dei prestiti già erogati dal Fondo europeo di stabilizzazione finanziaria (FESF), dagli attuali 7,5 anni a un minimo di 15 anni e fino a un massimo di 30 anni, sia con l'istituzione di un nuovo programma di sostegno, di ammontare totale pari a 109 miliardi di euro finanziato dal medesimo Fondo, dal FMI e, su base volontaria, dal settore privato;
l'applicazione al Portogallo e all'Irlanda dei tassi e delle scadenze di prestito del FESF convenute per la Grecia;
misure per migliorare la flessibilità del FESF e del Meccanismo europeo di stabilità (MES). In particolare, si consente a tali strumenti di agire sulla base di un programma precauzionale, di finanziare la ricapitalizzazione degli istituti finanziari mediante prestiti ai governi e di intervenire sui mercati secondari; l'adesione dell'Italia al rafforzamento dell'FESF risulterebbe già legislativamente coperta dalla modifica introdotta dall'articolo 1, comma 15, del decreto-legge n. 138 del 2011 nell'articolo 17 del decreto-legge n. 78 del 2010, che autorizzava «la garanzia dello Stato sulle passività di società emesse al fine di costituire la provvista finanziaria per concedere prestiti agli Stati membri dell'area euro», vale a dire il FESF. La modifica è infatti volta a ricomprendere nella «garanzia dello Stato» anche altre «forme di assistenza finanziaria».

L'istituzione del MES è invece prevista da una apposita modifica all'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE), adottata secondo la procedura di revisione semplificata, dal Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011. Il Consiglio europeo ha chiesto il rapido avvio delle procedure nazionali di approvazione, affinché la modifica possa entrare in vigore il 1o gennaio 2013 (prima della scadenza dell'attuale meccanismo transitorio di stabilizzazione). La disciplina MES è contenuta in un trattato tra gli Stati membri della zona euro, stipulato il 12 luglio 2011. Anche il Parlamento italiano dovrà essere presto chiamato ad esaminare questi due provvedimenti.
La dichiarazione del 21 luglio prevede inoltre: l'impegno di tutti gli Stati membri della zona euro ad attenersi rigorosamente agli obiettivi di bilancio concordati, migliorare la competitività e affrontare gli squilibri macroeconomici, portando il disavanzo pubblico sotto del 3 per cento al più tardi entro il 2013; la riduzione della dipendenza dai rating creditizi esterni tenendo conto delle proposte della Commissione per recepire l'accordo di Basilea III sui requisiti patrimoniali delle banche, presentate il 20 luglio 2011, che prevedono, tra le altre cose, un minore ricorso, da parte degli istituti di credito, ai rating di credito esterni, nonché delle ulteriori proposte che la Commissione presenterà in merito alle agenzie di rating del credito.
Nella giornata di ieri il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura il pacchetto di sei proposte legislative per il rafforzamento del Patto di stabilità e crescita, la nuova sorveglianza macroeconomica e i quadri di bilancio, recependo le

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modifiche concordate informalmente con il Consiglio, il quale dovrebbe approvare in via definitiva le proposte entro il mese di ottobre. Va sottolineato che la dichiarazione del 21 luglio sopra richiamata impegna gli stato dell'area euro a recepire entro la fine del 2012 la richiamata direttiva sui quadri di bilancio la quale prevede, tra le altre cose, l'obbligo di inserire negli ordinamenti nazionali regole di bilancio e parametri numerici che recepiscano i valori di riferimento previsti a livello europeo e fissino procedure di controllo.
Inoltre, proprio questa mattina, il Bundestag tedesco ha recepito le misure di rafforzamento del FESF, mentre il voto sul nuovo prestito alla Grecia avrà luogo tra qualche settimana e quello sulla ratifica del trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità dovrebbe avvenire agli inizi di gennaio. Nella giornata di ieri il rafforzamento del FESF è stato approvato anche dal parlamento finlandese.
Segnala infine che la nota di aggiornamento fa esplicito riferimento alle raccomandazioni della Commissione europea all'Italia indirizzate nello scorso mese di luglio al termine della procedura di sorveglianza reciproca sulle procedure nazionali di bilancio che proprio quest'anno ha avuto la sua prima attuazione (il cosiddetto «semestre europeo»). Il dispositivo della raccomandazione sollecita misure di politica economica con riferimento a: a) la riduzione della frammentazione del mercato del lavoro, con modifiche alla normativa relativa alla protezione dei lavoratori e alla tutela contro la disoccupazione; b) la riforma del sistema di contrattazione al fine di garantire «una maggiore corrispondenza fra aumenti salariali e incrementi di produttività, tenendo anche conto delle effettive condizioni a livello locale ed aziendale»; c) la liberalizzazione del settore dei servizi, in particolare di quello delle professioni; d) la promozione dell'accesso delle piccole e medie imprese al mercato dei capitali; e) il miglioramento del quadro normativo in materia di investimenti privati in ricerca; f) l'accelerazione delle procedure di cofinanziamento delle politiche di coesione.

Mario PESCANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.40 alle 12.45.