CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 settembre 2011
536.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 21 settembre 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 15.10.

Sull'ordine dei lavori.

Valentina APREA, presidente, propone di passare dapprima all'esame dell'atto n. 393.

La Commissione concorda.

Schema di decreto ministeriale recante criteri per l'utilizzo delle risorse destinate al piano straordinario per la chiamata di professori universitari di seconda fascia, in attuazione dell'articolo 29, comma 9, della legge 30 dicembre 2010, n. 240.
Atto n. 393.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni ed osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 settembre 2011.

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Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, premette innanzitutto, anche dopo aver ascoltato nell'incontro informale svoltosi a latere della seduta di ieri i rappresentanti della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), dell'Agenzia nazionale di valutazione dell'università e della ricerca (ANVUR) e dell'Associazione «Rete 29», che la maggiore criticità, condivisa da tutti, che presenta il provvedimento in esame consiste nel vincolo alle assunzioni rappresentato dal rispetto del criterio del 90 per cento del rapporto tra Fondo di finanziamento ordinario e spese fisse. Al riguardo, segnala come fosse precisa volontà politica sua e della maggioranza di rimuovere tale limite e, tuttavia, ciò non è stato possibile poiché il suddetto limite è previsto da una norma di legge primaria, non modificabile da un decreto interministeriale come quello in esame. Nel dettaglio, rileva infatti che, per quanto concerne il rispetto del limite del 90 per cento relativo all'incidenza delle spese di personale rispetto al FFO, occorre chiarire in primo luogo che tale criterio trae origine dalla normativa vigente, ai sensi dell'articolo 1, comma 1 del decreto-legge n. 180 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 gennaio 2009, n. 1, che vieta alle università che hanno superato il predetto limite di procedere all'indizione di procedure concorsuali e di valutazione comparativa, nonché all'assunzione di personale. La predetta norma faceva salva la possibilità di completare le assunzioni dei ricercatori vincitori di concorsi espletati alla data di entrata in vigore della suddetta legge di conversione. Le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 24 della legge n. 220 del 2010 e all'articolo 29, comma 9, della legge n. 240 del 2010, cui il decreto in esame da attuazione, hanno indicato quale unica eccezione, oltre alla straordinarietà del finanziamento, la disapplicazione delle norme in materia di turn over, in termini di limite di spesa del 50 per cento di quella relativa al personale cessato dal servizio nell'anno precedente. Pertanto, in assenza di una specifica disposizione di deroga contenuta in una norma di legge primaria, deve applicarsi la disposizione che vieta alle università che hanno superato il limite del 90 per cento di procedere ad assunzioni. Anche qualora il criterio in questione fosse espunto dal decreto, la predetta disposizione si applicherebbe comunque. A tal fine, evidenzia inoltre che il decreto in esame disciplina l'assegnazione delle risorse con riferimento al piano straordinario di assunzione dei professori associati per il 2011, cui seguiranno negli anni 2012 e 2013 i piani straordinari dei rispettivi anni. Segnala, quindi, l'opportunità che l'eventuale disapplicazione del limite del 90 per cento o, in ogni caso, del nuovo limite alle spese di personale che sarà definito in sede di applicazione della delega prevista dall'articolo 5, comma 4, lettera e), della legge n. 240 del 2010, sia prevista da una norma di legge in tempo utile per la applicazione ai piani straordinari per gli anni 2012 e 2013.
Presenta, quindi, una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni al provvedimento in esame (vedi allegato 1), che illustra. In particolare, sottolinea come nella proposta di parere presentata sia stato accolto l'invito dell'onorevole Ghizzoni a prevedere che, fino all'adozione dei nuovi Statuti dei singoli atenei, le chiamate siano di competenza delle strutture didattiche e scientifiche previste dallo Statuto vigente, nonché l'esigenza di tenere in considerazione anche le Università statali per stranieri e gli Istituti ad ordinamento speciale.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore. Rileva, al riguardo, come le stesse condizioni e osservazioni contenute nella proposta di parere del relatore indichino solo alcune delle tante criticità del provvedimento in esame. In particolare, invita il relatore a prevedere la deroga al vincolo alle assunzioni rappresentato dal rispetto del criterio del 90 per cento del rapporto fra FFO e spese fisse.

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Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ribadisce, con riguardo alla deroga al vincolo alle assunzioni rappresentato dal rispetto del criterio del 90 per cento del rapporto fra FFO e spese fisse, come vi fosse la precisa volontà politica di eliminarlo, volontà che tuttavia si è scontrata con la prevalenza di una norma di legge primaria.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP), considerato come la rimozione del vincolo alle assunzioni sia stata richiesta in modo unanime, invita comunque a individuare delle modalità idonee a superarla. Inoltre, intende chiedere anche un rendiconto sugli effetti che la riduzione di risorse all'FFO ha provocato negli atenei in ordine all'inizio dell'anno accademico. Ricorda, poi, che era stato presentato un ordine del giorno accolto come raccomandazione dal Governo in sede di approvazione della legge n. 240 del 2010, ove si auspicava una veloce assunzione degli idonei interni che già lavorano negli atenei, la cui assunzione non avrebbe comportato notevoli aggravi di spesa. Di tutto ciò nel provvedimento in esame peraltro non vi è traccia. Rileva, infine, più in generale, come questione di metodo, come debba essere dato alla Commissione un tempo adeguato per studiare e discutere tali schemi di decreto, altrimenti tempi ristretti di esame finiscono in definitiva soltanto per strozzare il dibattito su temi molto rilevanti per il buon andamento di tutto il mondo universitario.

Manuela GHIZZONI (PD), pur preannunciando il voto contrario sulla proposta di parere del relatore, intende ringraziare il relatore per aver recepito nel parere la sua proposta di prevedere che, fino all'adozione dei nuovi Statuti dei singoli atenei, le chiamate siano di competenza delle strutture didattiche e scientifiche previste dallo Statuto vigente.

Valentina APREA, presidente, avverte quindi che è stata presentata una proposta di parere alternativo a quello del relatore da parte dell'onorevole Ghizzoni e altri (vedi allegato 2).

Eugenio MAZZARELLA (PD) illustrando la proposta di parere alternativo, rileva, innanzitutto, come non sia assolutamente sufficiente una manifestazione di buona volontà da parte del relatore. Ricorda come il Fondo finanziamento ordinario delle università (FFO), in realtà, non è stato incrementato per oltre 800 milioni dalla legge di stabilità, quanto piuttosto è stato reintegrato, e solo parzialmente, del taglio di 1.100 milioni di euro previsto dal testo originario, approvato dal Consiglio dei ministri, rispetto al 2010, risolvendosi ciò in un decremento della dotazione finanziaria dell'FFO per il 2011, con gravi effetti negativi sulle politiche di assunzione del personale degli atenei. Osserva, quindi, che, per come viene dato attuazione al Piano straordinario di assunzione, in realtà ne vengono annullati gli effetti. Al riguardo, rileva infatti che, non essendo ancora in vigore il sistema dell'abilitazione alla docenza universitaria prevista dalla legge n. 240 del 2010, il Piano straordinario di assunzione non aiuta gli attuali precari che ancora non hanno conseguito l'idoneità né, tanto meno, aiuta gli attuali idonei nella progressione di carriera, in quanto il rispetto del vincolo del 90 per cento del rapporto fra FFO e spese fisse non ne consente l'utilizzo a tutti gli atenei, causando gravi disparità di trattamento. Tra l'altro, rileva come ci sia anche il rischio per gli attuali idonei di decadere dai previsti termini per l'idoneità. Invita, pertanto, la Commissione ad assumersi la responsabilità politica di chiedere al Governo di derogare al suddetto criterio del 90 per cento del rapporto tra FFO e spese fisse, lasciando quindi al Governo al responsabilità ultima di decidere in merito.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia, a nome del suo gruppo, il voto contrario sul parere presentato dal relatore e il voto favorevole sul parere alternativo presentato dalla collega Ghizzoni. Al riguardo,

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pur apprezzando l'impegno del relatore nel migliorare il provvedimento, frutto della legge n. 240 del 2010, ricorda come le università sono in una situazione finanziaria tale che vi è il rischio anche di non pagare gli stipendi. Osserva, quindi, che la riduzione di risorse al settore universitario manifesta l'evidente volontà del Governo di non investire nel settore della ricerca scientifica. Con riguardo, poi, alla rimozione del vincolo del 90 per cento del rapporto tra FFO e spese fisse, ritiene necessaria una precisa volontà politica volta a rimuovere tale limitazione. Stigmatizza, inoltre, la definizione dei criteri utilizzati per la destinazione dei finanziamenti previsti, in quanto generici e non oggettivi.

Paola GOISIS (LNP) osserva innanzitutto come tutti i componenti la Commissione, esponenti sia di maggioranza che di opposizione, abbiano colto le criticità del provvedimento. In particolare, rileva come il suo gruppo avesse espresso l'esigenza di una differenziazione dei criteri relativi alla didattica da quelli relativi alla ricerca scientifica, prevista comunque nel provvedimento, nonché l'esigenza che non vengano a scadenza le attuali idoneità senza che si sia proceduto alle relative chiamate da parte degli atenei. Osserva, tuttavia, come, pur essendoci una volontà politica condivisa volta a rimuovere il limite rappresentato dal criterio del 90 per cento nel rapporto tra FFO e spese fisse, non si è potuta inserire una tale condizione nella proposta di parere in quanto avrebbe contrastato con una norma di legge primaria, comunque prevalente sul decreto interministeriale in esame. In conclusione, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Emerenzio BARBIERI (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, considerato che non è possibile rimuovere in questa sede il vincolo del 90 per cento del rapporto fra FFO e spese fisse, in quanto tutto ciò contrasterebbe con una norma di legge primaria.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ricorda, quindi, come con l'osservazione inserita nella proposta di parere alla lettera a) sia stato preso l'impegno da parte della maggioranza a presentare proposte emendative a livello di normazione primaria, idonee alla rimozione del vincolo del 90 per cento del rapporto fra FFO e spese fisse.

Valentina APREA, presidente, ricorda che essendo stata presentata una proposta di parere alternativo sarà posta in votazione la proposta di parere del relatore, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa; se risulterà respinta, sarà messa in votazione la proposta alternativa di parere.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni e condizioni presentata dal relatore (vedi allegato 1).

Sui lavori della Commissione.

Manuela GHIZZONI (PD), considerato l'impegno assunto dalla maggioranza di presentare proposte emendative idonee alla rimozione del vincolo del 90 per cento del rapporto fra FFO e spese fisse, propone quindi di presentare una proposta di legge di iniziativa parlamentare finalizzata a rimuovere entro brevissimo termine il predetto vincolo, anche prima che venga approvata la legge di stabilità annuale.

Valentina APREA, presidente, pure concordando sulla possibilità di presentare tale proposta di legge di iniziativa parlamentare, osserva come debba riservarsi la valutazione finale in materia al Governo.

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Schema di direttiva, per l'anno 2011, recante gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi, in attuazione dell'articolo 2 della legge 18 dicembre 1997, n. 440.
Atto n. 392.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni ed osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di direttiva all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 settembre 2011.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 3).

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) preannuncia, anche a nome del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore. Ritiene che tali pareri espressi dalla Commissione, obbligatori ma non vincolanti, non spieghino alcuna efficacia sulla attività conseguente del Governo. Al riguardo, ricorda come esempio il parere favorevole con condizioni approvato dalla Commissione nel 2010 sullo stesso provvedimento annuale, nel quale si chiedeva innanzitutto una valorizzazione delle relative attività e, invece, vi è stata una congrua riduzione delle risorse finanziarie a disposizione. Ricorda, sempre con riguardo al parere espresso dalla Commissione nel 2010, come altre condizioni siano state ignorate dal Governo, quali quella che richiedeva la trasmissione al Parlamento con maggiore anticipo, quella che richiedeva più attenzione per gli alunni migranti, quella che richiedeva un puntuale monitoraggio dell'efficacia dei fondi destinati all'autonomia scolastica, quella relativa alla mobilità transfrontaliera dei giovani. Al riguardo, osserva che finché tali pareri non saranno vincolanti, il Governo potrà sempre disattenderli. Ricorda, poi, che la legge n. 440 del 1997 prevedeva, nell'ambito della destinazione delle risorse, che fossero stabiliti gli interventi prioritari, che, come tali, dovrebbero essere circoscritti ad un numero ridotto. Fra l'altro, lamenta come non si conoscano gli effetti dell'attività intrapresa utilizzando i fondi stanziati nell'anno precedente. Conclude, infine, sottolineando come vi sia un trasferimento di risorse a pioggia, che si rifiuta di avallare, quando per legge dovrebbe invece essere previsto un puntuale monitoraggio degli effetti.

Giovanni Battista BACHELET (PD) osserva che la Commissione si trova nuovamente, in modo rituale, a dover dare un parere sulla ripartizione del Fondo previsto dalla legge n. 440 del 1997 per l'anno 2011, senza aver potuto svolgere alcuna seria e approfondita valutazione al riguardo. In proposito aggiunge che il Governo non ha dato alcuna attuazione all'impegno assunto con la risoluzione approvata all'unanimità dalla Commissione il 29 luglio 2010, con la quale si chiedeva all'Esecutivo sia una valutazione tecnica sugli esiti dell'applicazione della legge n. 440 del 1997, sia indicazioni su una eventuale revisione della medesima legge, al fine di aprire una nuova fase dell'autonomia delle istituzioni scolastiche. D'altra parte l'ufficio di presidenza della Commissione cultura, integrato dai rappresentanti dei gruppi, non ha mai inteso assumere alcuna iniziativa per sollecitare il Governo in tal senso, né per inserire in calendario opportune iniziative di approfondimento volte a dare seguito alla risoluzione approvata, benché ciò sia stato richiesto più volte dal gruppo del partito democratico.
Aggiunge che l'atto, per l'anno in corso, presenta ancora una volta le criticità già emerse in passato: il ritardo - si è a fine settembre - nella presentazione al Parlamento; destinazioni improprie; assenza di temi strategici, per esempio mancanza assoluta di fondi per gli alunni non italofoni; modalità

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di distribuzione a pioggia; e, soprattutto, riduzione drastica del Fondo, il cui ammontare risulta ora meno di un quarto rispetto a quello iniziale, cioè 79 milioni di euro nel 2011, rispetto ai 346 milioni nel 1999. Sottolinea, quindi, che tale riduzione mette in evidenza l'assoluto disinteresse dell'attuale Governo a dare strumenti alla scuola per migliorarsi e una interpretazione della legge n. 440 del 1997 come mera cassa - anzi cassetta - da cui attingere per finanziare settori che dovrebbero vedere, invece, una seria e strutturale programmazione nel bilancio ordinario del MIUR. Per tali motivi, il gruppo cui appartiene, con vero rammarico, ritiene che, nella situazione attuale, la formulazione di un parere rappresenti un esercizio inutile: né la quantità delle risorse né la qualità della loro allocazione è lontanamente commisurabile alla lettera e allo spirito della legge n. 440 del 1997. Non si tratta, quindi, di porre qualche condizione, tanto meno osservazioni, a un provvedimento che dimostra soltanto quanto poco il Governo creda nell'autonomia scolastica, bensì di cambiare registro, una volta per tutte, nell'applicazione della legge.
Nel preannunciare il voto contrario sulla proposta di parere presentata dal relatore, si rallegra che la collega Santolini sia giunta alle medesime conclusioni sull'inutilità dei nostri pareri, ma ricorda che, in altre legislature, i pareri della Commissione sono stati attuati dal Governo; è in questa che pareri e risoluzioni approvati dalla maggioranza rimangono inattuati.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, che manifesta l'attuale situazione di confusione e caos nel settore dell'istruzione e della scuola. Osserva, al riguardo, come il ministro Gelmini e il ministro Tremonti devono ritenersi responsabili di non investire nell'autonomia scolastica, in quanto le risorse si sono drasticamente dimezzate. Rileva, fra l'altro, come i pochi finanziamenti siano erogati a pioggia, senza una seria politica di programmazione preventiva degli obiettivi e degli effetti.

Paola GOISIS (LNP) osserva innanzitutto come nel provvedimento in esame non sia stato previsto alcunché in ordine alla valorizzazione delle eccellenze, invitando quindi il relatore a porre tale punto come condizione per il parere favorevole al Governo. Stigmatizza, inoltre, il fatto che siano state ridotte le risorse finanziarie a favore delle scuole paritarie, che svolgono una funzione sociale molto importante nel Paese. Ricorda come, invece, siano opportunamente rimaste invariate le risorse previste per gli alunni con handicap.

Antonio PALMIERI (PdL) non concorda con le considerazioni espresse dall'onorevole Zazzera. Circa l'esigenza di introdurre una cultura del risultato, come evidenziato da altri colleghi anche in vista di una complessiva riforma della legge n. 440 del 1997, rileva che quest'ultima è comunque stato uno strumento utile per finanziare vari aspetti dell'autonomia scolastica.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP), intervenendo per una precisazione, invita il Governo a valutare se il testo dello schema di decreto a pagina 5, indichi correttamente l'espressione demotica e non domotica, cioè scienza della casa, ritenendo che nel primo senso si indichi piuttosto un'antica lingua egizia.

Elena CENTEMERO (PdL), relatore, osserva come il provvedimento in esame, pur nella riduzione complessiva delle risorse stanziate, abbia comunque previsto la destinazione di risorse per la valorizzazione dell'eccellenza.

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni presentata dal relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 16.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.05.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per lo sviluppo del Festival Verdi, per la valorizzazione dell'Opera verdiana e sulla dichiarazione d'interesse nazionale della Villa Verdi in Sant'Agata di Villanova sull'Arda e della casa natale del musicista in Roncole Verdi.
Testo unificato C. 1373 Motta, C. 1656 Rainieri, C. 2110 Tommaso Foti, C. 2777 Barbieri e C. 4085 Polledri.

RISOLUZIONI

7-00653 Barbieri: Sulla celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi.