CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 settembre 2011
527.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 7 settembre 2011. - Presidenza del vicepresidente Fulvio FOLLEGOT. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 14.50.

Disposizioni in materia di visite agli istituti penitenziari.
C. 3722 Bernardini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 31 agosto 2011.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, ricorda che all'approvazione del provvedimento in esame sono molto interessati sindaci e presidenti di provincia, in quanto esso è strettamente connesso alle competenze attribuite ai medesimi in relazione al trattamento dei detenuti. A tale proposito rileva come da ultimo il Presidente della provincia di Savona abbia sottolineato l'esigenza di prevedere il potere di sindacato ispettivo ai rappresentanti degli enti locali che abbiano delle competenze in materia penitenziaria.
Dopo essersi soffermata sulla situazione di illegalità nella quale si trovano le carceri italiane, denunciata anche dal Presidente della Repubblica, e aver rappresentato l'intenzione dei parlamentari radicali di avvalersi della possibilità di far convocare in via straordinaria le Camere ai sensi dell'articolo 62, comma 2 della Costituzione, sulla drammatica situazione delle carceri, esprime tutta la propria delusione nel prendere atto delle difficoltà che sono emerse nel corso dell'iter parlamentare della proposta di legge in esame, la cui approvazione riteneva invece agevole. Osserva che si tratta di una proposta certamente non complessa nel suo contenuto, limitandosi ad estendere ad alcune categorie di soggetti che rivestono un ruolo istituzionale il potere di svolgere sindacato ispettivo nelle carceri così come attualmente previsto dall'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario per una serie di altri soggetti. Esprime tutta la sua preoccupazione nel constatare la difficoltà del Parlamento ad affrontare un tema tanto semplice come quello oggetto del provvedimento in esame, ma che attiene ad una questione, quale quella penitenziaria, che

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necessita di soluzioni urgenti per cercare di porre rimedio alla drammatica situazione nella quale si trovano sia i detenuti che coloro che lavorano nelle carceri. Denuncia come il sovraffollamento delle carceri si aggravi di giorno in giorno anche a causa di scelte del tutto irrazionali relative al trattamento dei singoli detenuti che vengono trasferiti da un carcere ad un altro senza una reale ragione.
Conclude auspicando che la Commissione giustizia prenda atto prima possibile di tale situazione iniziando ad approvare un testo, come quello in esame, che cerca di dare degli strumenti a coloro ai quali sono attribuite competenze specifiche in materia penitenziaria al fine di verificare quali siano gli interventi da promuovere nelle carceri.

Marilena SAMPERI (PD), dopo aver precisato di non avere una competenza specifica in relazione alla materia penitenziaria, richiama la propria esperienza di sindaco di Caltagirone con riferimento alle questioni inerenti al carcere che si trovava nell'ambito di tale comune. A tale proposito sottolinea come, pur in assenza di una normativa come quella che il provvedimento in esame introdurrebbe nell'ordinamento, sia stata in grado di svolgere pienamente le funzioni che la legge attribuisce ai sindaci in relazione al trattamento dei detenuti, quale ad esempio quella in ordine al lavoro esterno dei medesimi. Ritiene in sostanza che anche in assenza di una norma che attribuisca al sindaco il potere di sindacato ispettivo ai sensi dell'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario, vi possa essere un proficuo rapporto di collaborazione tra l'ente locale e la struttura penitenziaria. La normativa vigente, a suo parere, non esclude la possibilità per ciascun sindaco di avere dei «colloqui privati» con i detenuti.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, replica all'onorevole Samperi evidenziando come il potere di sindacato ispettivo di cui all'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario sia cosa ben diversa dal sostenere dei «colloqui privati» con i detenuti.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), intervenendo a titolo personale, esprime perplessità sul provvedimento in esame che rischia di introdurre nell'ordinamento una norma che avrebbe come unico effetto sostanziale quello di pubblicizzare in maniera enfatica le visite nelle carceri di alcuni sindaci o presidenti di provincia che utilizzerebbero il potere attribuito loro dall'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario in maniera del tutto strumentale. Facendo riferimento alle visite da lui effettuate nelle carceri, evidenzia come il vero problema che rende drammatica la vita negli istituti penitenziari sia l'assoluta mancanza di lavoro. Ritiene che su tale tema il Parlamento si dovrebbe concentrare per trovare delle soluzioni adeguate, valutando, invece, del tutto congrua la normativa che il testo in esame intende modificare.

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene che il provvedimento in esame non chiarisca le finalità che i presentatori intendono perseguire attraverso la sua approvazione.
Dopo aver evidenziato come l'ampliamento ai presidenti di provincia della possibilità di accesso agli istituti penitenziari appaia di dubbia opportunità anche in virtù delle funzioni attribuite a tali enti, ricorda che al sindaco fanno già capo competenze in materia sanitaria, che vengono generalmente esercitate attraverso una attività ispettiva di contenuto anche tecnico svolta dalle articolazioni delle aziende sanitarie. L'affidamento ai sindaci di tale facoltà di accesso parrebbe più probabilmente rivolto a trasformare il sindaco in una figura analoga a quella del «tutore dei detenuti» istituita da alcune leggi regionali, ma proprio per questo tale previsione finirebbe per attribuire al sindaco un'ulteriore funzione in aperto contrasto con l'orientamento di evitare, in capo agli enti locali, l'attribuzione di ulteriori compiti.
Ritiene che dall'approvazione della legge potrebbe derivare un ampliamento della conflittualità istituzionale senza che ciò comporti benefici apprezzabili alla «questione carceraria».

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Conclude ritenendo semmai corretta la previsione legislativa relativa ai deputati europei, attualmente non affidata ad una norma, e sottolinea come risulti ormai opportuna una specifica audizione dei vertici del ministero allo scopo di aggiornare la Commissione sull'avvio della realizzazione dei nuovi padiglioni auspicando che il presidente si faccia interprete della richiesta.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, ribadisce che il potere di sindacato ispettivo attribuito dall'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario si limita a consentire ai titolari di verificare le condizioni di trattamento dei detenuti. Evidenzia quindi come tale potere sia strettamente connesso alle competenze che ai titolari del medesimo sono attribuite dalla legge in ordine al trattamento stesso. Considerato che il sindaco e il presidente della Provincia hanno competenze ben delineate in merito al trattamento dei detenuti, come in materia di salute o di lavoro, non comprende le ragioni per le quali a tali competenze non debba corrispondere un conseguente potere di controllo per poter verificare la situazione di reale trattamento dei detenuti. In materia di salute ricorda, ad esempio, come ultimamente nelle carceri vi siano stati dei casi di meningite.
Facendo riferimento all'intervento dell'onorevole Samperi, si chiede quale sia la percentuale di detenuti nel carcere di Caltagirone che lavorano grazie agli interventi del sindaco di quel comune, essendo sicura, in base alle visite da lei effettuate presso tale carcere, che in realtà tale percentuale sia minore rispetto a quella della media nazionale. Ritiene comunque che trovare una soluzione alla questione della mancanza di lavoro nelle carceri sia di fondamentale importanza per tentare di risolvere i gravi problemi che affliggono le carceri italiane.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che la Commissione debba riflettere se il provvedimento in esame abbia un'utilità pratica o se invece si limiti ad attribuire dei nuovi poteri ad alcuni soggetti senza che ciò possa avere delle ricadute positive in relazione alle condizioni di trattamento dei detenuti. Ricorda, ad esempio, che il potere attribuito dall'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario ai parlamentari è strettamente connesso al potere di iniziativa legislativa nonché a quello di presentare interrogazioni al Governo. Ritiene che nel caso dei sindaci tale esigenza non sussista, ricordando come, ad esempio, in materia sanitaria il sindaco abbia una competenza d'urgenza, essendo la materia rimessa alle regioni, al DAP e alle ASL. Non ritiene neanche corretto, come invece affermato dalla relatrice, che il provvedimento in esame possa risolvere la questione carceraria.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, replica all'onorevole Ferranti di non aver mai fatto un'affermazione del genere, ritenendo il provvedimento utile, ma non certamente risolutivo della questione carceraria.

Donatella FERRANTI (PD) ribadisce la propria convinzione circa l'inutilità di ampliare ulteriormente la platea dei soggetti ai quali è applicabile l'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario, essendo piuttosto necessaria una disposizione diretta ad ampliare la possibilità per i sindaci di visitare le carceri nel caso in cui la visita sia strettamente connessa e finalizzata a dei progetti specifici, come ad esempio, in materia di lavoro dei detenuti. A tale proposito evidenzia come in alcune carceri, tra le quali ricorda quello di Viterbo, vi siano laboratori attrezzati per il lavoro nelle carceri ma del tutto inutilizzati anche in ragione di uno scarso coordinamento tra il carcere e il territorio ove esso è situato.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO sottolinea come realtà come quella descritta dall'onorevole Samperi si stiano diffondendo anche grazie all'impegno di molti sindaci in materia di lavoro dei detenuti. Cita, a titolo esemplificativo, il caso dei tre carceri di Milano e, in particolare, l'attività lavorativa svolta dai detenuti tossicodipendenti

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presso il carcere di San Vittore. Ritiene, tuttavia, che l'attività ispettiva di cui si discute sia cosa diversa e si ispiri alle tipiche «ispezioni» che si svolgono negli uffici pubblici al fine di trovare dei rimedi ad eventuali disservizi. Sotto questo profilo vengono in questione soprattutto le competenze regionali in materia di sanità, ad esempio per accertare disservizi quali quelli che si sono verificati in seguito al passaggio delle competenze in tema di sanità penitenziaria dal DAP alle regioni. Desta invece perplessità la configurazione di un analogo potere ispettivo in capo al sindaco e al presidente della provincia. Ritiene, infine, utile lo spunto offerto dall'onorevole Ferranti ed ipotizza che il provvedimento possa essere modificato prevedendo degli strumenti che incentivino e facilitino la concertazione tra amministrazioni locali, amministrazioni carcerarie e aziende al fine di dare un maggiore impulso alle attività lavorative svolte dai detenuti.

Rita BERNARDINI (PD), relatore, esprime apprezzamento per l'intervento del sottosegretario Caliendo, nel quale si ravvisa un'apertura certamente maggiore rispetto a quella dimostrata da alcuni commissari. Ribadisce quindi come il provvedimento in esame non abbia affatto la pretesa di risolvere il problema carcerario. Altri, come già precisato più volte, sono i provvedimenti che il Parlamento deve esaminare per risolvere questo gravissimo problema. Tuttavia, a suo giudizio, l'elemento della conoscenza è fondamentale per risolvere i problemi, poiché conoscere a fondo determinate realtà rende più responsabili. Sottolinea, in ogni caso, come dal dibattito emerga con chiarezza come il ruolo dei sindaci sia tutt'altro che secondario, soprattutto sotto il profilo del reinserimento sociale del detenuto.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 7 settembre 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 15.50.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Modifica all'articolo 13 del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, in materia di attribuzione delle funzioni ai magistrati ordinari al termine del tirocinio.
C. 2984 Vietti e C. 3046 Ferranti.

Definizione del processo penale nei casi di particolare tenuità del fatto.
C. 2094 Tenaglia.

Circostanza aggravante relativa all'aver provocato dissesto finanziario.
C. 2996 Reguzzoni.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Rafforzare i diritti delle vittime nell'Unione europea.
(COM(2011)274 def.).

Proposta di direttiva che istituisce norme minime riguardanti i diritti, l'assistenza e la protezione delle vittime di reato.
(COM(2011)275 def.).

Proposta di regolamento relativo al riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile.
(COM(2011)276 def.).