CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 luglio 2011
519.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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ESAME DI UNA DOMANDA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Giovedì 28 luglio 2011. - Presidenza del Presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.

Seguito dell'esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal deputato Elio Vittorio Belcastro, nell'ambito di un procedimento civile pendente presso il tribunale di Monza (atto di citazione dell'onorevole Antonio Di Pietro).
(Seguito dell'esame e conclusione).

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, ricorda che, nella seduta di ieri, il collega Palomba ha sollecitato una decisione sul caso del deputato Belcastro. Al proposito rammenta che il relatore Paolini aveva proposto l'insindacabilità.

Federico PALOMBA (IdV) ribadisce il suo voto contrario, anche in virtù della consolidata giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ormai espone la Camera a una responsabilità patrimoniale.
Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), relatore, deve invece ricordare che, non trattandosi di un procedimento penale, non v'è alcuna protezione indebita per il parlamentare, una cui conversazione è stata casualmente carpita da un giornalista in Transatlantico. Resta pertanto convinto della sua proposta. Tutt'al più, l'onorevole Di Pietro potrà rivalersi sulla società editrice del quotidiano.

La Giunta, a maggioranza, approva la proposta del relatore, conferendogli il

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mandato a riferire all'Assemblea nel senso dell'insindacabilità.

ESAME DI DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE AD ACTA.

Domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni nei confronti del deputato Denis Verdini (Doc. IV, n. 19).
(Seguito dell'esame e conclusione).

Francesco Paolo SISTO (PdL), pur preso atto della richiesta del deputato Verdini che l'autorizzazione in titolo sia concessa, trova censurabile la richiesta medesima sotto tre profili. Innanzitutto, il fatto contestato non sembra possa ricondursi allo schema del tentativo di abuso di ufficio. Nel capo di imputazione si fa riferimento soltanto a un possibile vantaggio che il Verdini avrebbe voluto trarre dall'aiuto dato al Fusi. Gli sembra davvero troppo poco per configurare una fattispecie penalmente rilevante.
In secondo luogo, il Verdini non è un pubblico ufficiale, qualifica necessaria per commettere l'abuso d'ufficio; in terzo luogo, non v'è alcuna prova del dolo intenzionale, anch'esso necessario per configurare il tentativo di delitto di cui si tratta. Per quanto poi concerne la natura delle intercettazioni, crede che esse siano tutt'altro che occasionali, dati i rapporti tra gli interlocutori.

Enrico COSTA (PdL), relatore, sciogliendo la riserva formulata ieri, propone che la Giunta neghi l'autorizzazione richiesta, sia in ragione della chiara prevedibilità della partecipazione di un parlamentare alle conversazioni intercettate, sia in virtù del fatto che l'articolo 270 del codice di procedura penale consente l'acquisizione delle intercettazioni in un procedimento diverso da quello in cui sono state disposte soltanto se nel nuovo procedimento si procede per reati per cui è previsto l'arresto in flagranza. L'abuso d'ufficio, di tutta evidenza, non ricade tra questi reati, sicché le intercettazioni non sarebbero comunque utilizzabili contro il collega Verdini.

Donatella FERRANTI (PD) contesta i ragionamenti che ha ascoltato: la Giunta non deve entrare nel merito penalistico dell'inchiesta. Quanto all'applicazione dell'articolo 270 del codice di procedura penale, trova il ragionamento del GIP dell'Aquila corretto e convincente. Quanto poi al discorso sull'occasionalità delle intercettazioni, non condivide i rilievi del relatore. Voterà per la concessione.

Antonino LO PRESTI (FLpTP) teme che stia venendo in scena la seconda parte di una ridicola commedia. Ieri il collega Verdini è venuto a chiedere che l'autorizzazione fosse concessa mentre oggi i suoi colleghi di gruppo si orientano per il diniego. Trova tale strategia suicida, similmente a quanto è avvenuto con il collega Papa, e crede che la maggioranza stia danneggiando la linea difensiva di Verdini. Non intende comunque entrare nei meandri giuridici dell'inchiesta in corso e voterà per la concessione.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP) preannuncia anch'egli, a nome del suo gruppo, il voto contrario alla proposta del relatore, pur se condivide i suoi dubbi circa la configurabilità del tentativo di abuso d'ufficio. Tale ultimo profilo, tuttavia, è di stretta pertinenza processuale.

Maurizio TURCO (PD) si dichiara invece favorevole alla proposta del relatore, anche alla luce del precedente dell'ex deputato Pecoraro Scanio.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), ricordato che si sta discutendo di una prerogativa parlamentare cui il singolo membro della Camera non può rinunciare unilateralmente, crede che l'accusa consista davvero in un processo alla cogitatio. Voterà a favore della proposta del relatore.

Maurizio PANIZ (PdL), a nome del gruppo PdL, preannunzia il voto favorevole

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sulla proposta del relatore, anche perché l'accusa formulata farebbe sorridere persino gli studenti di università.

Federico PALOMBA (IdV) si dichiara contrario alla proposta del relatore.

La Giunta, a maggioranza, approva la proposta del relatore, cui conferisce mandato di predisporre il documento per l'Assemblea nel senso del diniego dell'autorizzazione.

Esame della domanda di autorizzazione all'acquisizione di tabulati di utenze telefoniche nonché alla perquisizione di cassette di sicurezza nei confronti del deputato Marco Mario Milanese (Doc. IV, n. 21).
(Seguito dell'esame e conclusione).

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, rammenta che il relatore Gava ieri ha formulato una serie di proposte, su cui oggi la Giunta deve pervenire a una conclusione: sull'autorizzazione ad acquisire i tabulati telefonici, è stata proposta la concessione; sull'autorizzazione a perquisire le cassette di sicurezza, è stata proposta la concessione; sull'autorizzazione a eseguire l'arresto sono state avanzate due distinte proposte, di domandare un'integrazione documentale all'autorità giudiziaria e di domandare al Presidente della Camera di prorogare il termine dei 30 giorni previsto dall'articolo 18 del Regolamento. Alla luce delle dichiarazioni di ieri, pensa che sulle prime due proposte si possa senz'altro passare subito al voto.

La Giunta, all'unanimità e con due distinte votazioni, approva la proposta del relatore e gli conferisce il mandato di riferire all'Assemblea nel senso della concessione delle autorizzazioni richieste.

Esame della domanda di autorizzazione all'esecuzione della custodia cautelare in carcere nei confronti del deputato Marco Mario Milanese (Doc. IV, n. 20).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, ricorda che la Giunta si trova di fronte a due strade: l'una - che personalmente non ha alcuna difficoltà a percorrere - consiste nel proseguire i propri lavori fino alla scadenza del termine dei 30 giorni previsto dall'articolo 18 del Regolamento, vale a dire fino al 6 agosto. È chiaro che la cosiddetta «ghigliottina», che egli ha applicato nel caso del collega Papa, potrebbe scattare soltanto in tale data, la quale è comunque successiva alla prevista sospensione estiva dei lavori dell'Assemblea.
La seconda strada consiste invece nell'aderire alle proposte del relatore, che ieri - giova ripetere - ha proposto sia un'integrazione documentale, sulla scorta del contenuto della memoria dell'onorevole Milanese, sia che venga avanzata al Presidente della Camera un'istanza di proroga del termine predetto. Chiede quindi che i componenti si pronunzino al riguardo.

Fabio GAVA (PdL), relatore, precisa che la sua proposta istruttoria si articola in una principale, tale per cui la Giunta dovrebbe richiedere all'autorità giudiziaria tutti i documenti di cui alla pagina 80 della memoria del collega Milanese; e una subordinata, ove cioè la Giunta non aderisse alla principale, tale per cui si dovrebbero richiedere soltanto le intercettazioni del telefono del Viscione tra il 15 e il 23 febbraio 2010.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP), considerato che, ove la Giunta decidesse di aderire alle richieste istruttorie del relatore, ad esse l'autorità giudiziaria verosimilmente potrebbe non dare riscontro se non in prossimità del 6 agosto, crede che in definitiva la decisione sulle due proposte possa considerarsi logicamente unitaria.
Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) aderisce alla proposta del relatore sull'opportunità di una proroga, considerando tra l'altro che quand'anche la Giunta concludesse il suo esame il 6 agosto l'Assemblea non prenderebbe in esame la relativa proposta se non alla ripresa di settembre: in tal caso si correrebbe dunque il rischio di

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lasciare il collega Milanese esposto al «tritacarne» mediatico per un mese abbondante.

Marilena SAMPERI (PD) è fermamente contraria a qualsiasi ipotesi di proroga e di acquisizione documentale. Sollecita la Giunta a lavorare con solerzia in modo da consentire all'Assemblea di deliberare sulla richiesta in titolo entro la chiusura estiva sussistendone tutte le condizioni. Ribadisce in proposito che la Giunta non deve celebrare il processo nel merito, ma limitarsi a prendere in esame la documentazione disponibile.

Antonino LO PRESTI (FLpTP) è anch'egli contrario alla proroga, la cui concessione in questo caso striderebbe con il rigore adoperato invece, poco tempo fa, nel caso del deputato Papa. La Giunta ha del resto a disposizione ancora nove giorni pieni di lavoro e può concludere la sua istruttoria con o senza le integrazioni richieste. Non intende alimentare in alcun modo la percezione pubblica che i componenti la Giunta preferiscano andare in ferie piuttosto che attendere ai loro compiti istituzionali.

Federico PALOMBA (IdV) afferma che ragioni di dignità istituzionale e di prestigio della Giunta impongono a questa di proseguire alacremente il proprio lavoro. Peraltro non condivide l'ipotesi di considerare accomunabili le proposte di integrazione istruttoria e di proroga. Confida che il Presidente le metterà ai voti distintamente.

Giuseppe CONSOLO (FLpTP), sebbene concordi in parte con quanto ha affermato il collega Lo Presti, osserva che il caso attuale è assai delicato, a suo avviso più di quello concernente il deputato Papa, rispetto al quale votò convintamente per l'arresto senza trovare oggi motivi di pentimento. Propende sin d'ora per la stessa conclusione per il collega Milanese, ma perché possa confermare cognita causa tale suo orientamento, trova ragionevoli le richieste del relatore, il quale si mostra ben più serio e avveduto di quanto non sia stato il relatore sul caso Papa.

Antonino LO PRESTI (FLpTP), udito il collega Consolo, dichiara di rispettarne il pensiero ma che non parteciperà alla decisione sulle proposte del relatore.

(Il deputato Lo Presti si allontana dall'aula).

Donatella FERRANTI (PD) e Federico PALOMBA (IdV) dichiarano il loro voto contrario sulle proposte del relatore.

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, anche rispondendo ai rilievi ascoltati dal collega Lo Presti, sottolinea che lo sviluppo dell'esame referente da parte della Giunta sul caso in titolo si presenta diverso da quello sul caso dell'on. Papa per due decisivi motivi: da un lato, come ha testé illustrato, il termine dei 30 giorni scade in un momento in cui i lavori dell'Assemblea saranno sospesi; dall'altro, qui si è in presenza di una schietta assunzione di responsabilità da parte del relatore. È per questi motivi che non vede l'irragionevole disparità di trattamento paventata dal collega Lo Presti. Rispondendo poi al collega Palomba, avverte che indirà due votazioni, la prima sull'ipotesi della proroga e la seconda sulla richiesta di acquisizione di ulteriori documenti.

La Giunta, a maggioranza e con distinte votazioni, approva la proposta del relatore di domandare al Presidente della Camera una proroga del termine per l'esame della richiesta in titolo da parte della Giunta sino al 16 settembre 2011 e di richiedere la trasmissione di copia dei documenti indicati dal deputato Milanese nella sua memoria (pagina 80) presso le autorità giudiziarie di Benevento e di Napoli.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP), ritiene che sarebbe stato più opportuno indire una sola votazione, stante la stretta connessione logica ravvisata dal suo gruppo tra la richiesta istruttoria e quella, conseguente, di differimento del termine, prospettate

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dal relatore. Diversamente, avrebbe considerato più appropriato che le due votazioni fossero indette in ordine inverso.

(Il deputato Lo Presti viene invitato a rientrare in aula).

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, risultando presente il collega Milanese, propone di iniziarne l'audizione.

Maurizio PANIZ (PdL) troverebbe più opportuno un rinvio, data anche l'esiguità del tempo disponibile prima dell'inizio delle votazioni in Assemblea.

Marilena SAMPERI (PD) e Donatella FERRANTI (PD) credono invece necessario iniziare subito l'escussione del collega Milanese.

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, pone allora ai voti la proposta di rinvio dell'audizione del collega Milanese.

La Giunta, a maggioranza, approva.

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, rinvia il seguito dell'esame della domanda in titolo a una prossima seduta, che verrà convocata nella settimana che inizierà il 12 settembre 2011.

La seduta termina alle 10.10.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 27 luglio 2011, alla pagina 12, colonna di destra, l'intervento del deputato Donatella Ferranti deve essere anteposto alla pagina 11, colonna di destra, a quello del deputato Francesco Paolo Sisto. Esso si intende altresì così riformulato: «Donatella FERRANTI (PD) ritiene opportuno riprodurre la memoria dell'onorevole Milanese».