CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 luglio 2011
518.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 27 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Raffaello VIGNALI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.15.

Sui lavori della Commissione.

Raffaello VIGNALI (PdL), presidente, comunica che è stato assegnato alla Commissione, in congiunta con la Commissione Ambiente, l'atto del Governo n. 386 concernente uno schema di decreto legislativo in attuazione della direttiva 2009/71/EURATOM, che istituisce un quadro comunitario per la sicurezza degli impianti nucleari. Su tale atto le citate Commissioni dovrebbero esprimere un parere entro il 31 agosto 2011. In considerazione del fatto che l'atto è stato assegnato con riserva poiché privo del parere della Conferenza Stato-regioni, nonché dell'evidente difficoltà per le Commissioni di riunirsi nel mese di agosto, chiede al sottosegretario Saglia la disponibilità del Governo ad attendere il prossimo mese di settembre per l'acquisizione del parere, assicurando al contempo che l'esame dell'atto in questione sarà immediatamente incardinato alla ripresa dei lavori parlamentari.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA assicura che non sussistono problemi a rinviare al prossimo mese di settembre l'espressione del parere della X Commissione sull'atto n. 386.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'efficienza energetica.
COM(2011)370 definitivo.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia quindi l'esame del provvedimento in oggetto.

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Alberto TORAZZI (LNP), relatore, osserva che la proposta di direttiva di cui la Commissione inizia l'esame nell'odierna seduta può costituire un'occasione preziosa per fare il punto sulle problematiche relative all'efficienza energetica, tema di importanza strategica per il Paese.
Rileva che, nell'ambito degli obiettivi stabiliti dall'Unione europea con il «pacchetto clima-energia», e successivamente ribaditi con la Strategia Europa 2020, il conseguimento di un risparmio energetico nella misura del 20 per cento entro il 2020 assume un rilievo particolare alla luce delle caratteristiche e delle vocazioni del sistema produttivo nazionale. Accanto a tale obiettivo, il «pacchetto clima-energia» individuava anche quelli della riduzione delle emissioni di gas serra nella misura del 20 per cento, e dell'incremento della quota di energie rinnovabili sempre nella misura del 20 per cento.
L'ordinamento nazionale, come può evincersi anche dalla documentazione predisposta dagli uffici, già prevede una serie di misure volte a sostenere l'efficienza energetica. Particolare importanza riveste in questo ambito la previsione della detrazione, nella misura del 55 per cento, delle spese effettuate per interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Si tratta di una misura agevolativa della massima importanza che già si è dimostrata utile e che può concorrere in misura decisiva a favorire la realizzazione di numerosi interventi da parte di una larga platea di soggetti. Questi interventi, pur essendo di importo contenuto, possono tuttavia complessivamente consentire di realizzare significativi risultati in termini di riduzione dei consumi energetici.
La peculiarità più rilevante che si registra nel comparto delle imprese attive sul versante dell'efficienza energetica è costituita dalla netta prevalenza di imprese di piccole e medie dimensioni, spesso a carattere artigianale, che si avvalgono di tecnologie interamente nazionali, a differenza di quanto avviene nel settore delle fonti rinnovabili dove invece risulta nettamente prevalente il ricorso a tecnologie di origine straniera. È di tutta evidenza, quindi, l'interesse che il nostro Paese nutre per privilegiare l'efficienza energetica fra gli obiettivi del «pacchetto clima-energia». In tale prospettiva, l'adozione di una disciplina a livello di Unione europea rappresenta un'occasione essenziale per canalizzare l'azione di sostegno che le istituzioni europee possono svolgere in direzione degli interventi a favore del risparmio energetico. È questo un caso esemplare in cui le amministrazioni nazionali dovranno procedere in piena integrazione e con la massima coerenza, coordinando l'azione sia a livello nazionale che in sede di negoziati presso le istituzioni europee.
Sottolinea che anche il Parlamento può fornire un valido supporto a tal fine, non limitandosi a esaminare puntualmente la proposta di direttiva, ma suggerendo possibili correzioni e integrazioni migliorative. Venendo più puntualmente ai contenuti della proposta, rileva che la stessa non impone vincoli specifici per gli Stati membri, rimettendo a ciascuno di essi la scelta di adottare le misure più opportune e adeguate per conseguire l'obiettivo di un risparmio del 20 per cento di energia entro il 2020.
Sulla concreta possibilità di realizzare tale obiettivo, osserva che la bozza di Piano di azione nazionale per l'efficienza energetica, recentemente predisposta dal Ministero per lo sviluppo economico e oggetto di una larga consultazione intesa a coinvolgere tutti i possibili attori interessati, evidenzia talune criticità rilevando che, allo stato, risulterebbe conseguibile una riduzione nella misura del 14 per cento nel 2020. Occorre, quindi, rafforzare le misure già esistenti e, in tal senso, si tratta di valutare se i contenuti della proposta di direttiva siano adeguati e sufficienti. Di grande rilievo è sicuramente la previsione dell'obbligo di ristrutturare annualmente il 3 per cento della superficie totale degli immobili pubblici in modo che gli stessi corrispondano ai requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti dalla direttiva 2010/31/UE. Ricorda che l'ordinamento nazionale già stanzia alcune risorse da destinare a tale scopo. Ritiene

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opportuno, tuttavia, che il Governo chiarisca se tali risorse siano sufficienti a corrispondere al vincolo quantitativo previsto dalla proposta di direttiva e se, dal punto di vista amministrativo, sia praticabile l'obbligo posto a carico di ciascun Stato membro di effettuare una puntuale ricognizione degli edifici pubblici indicando la superficie in metri quadrati e la prestazione energetica di ciascun edificio.
Sottolinea l'esigenza di un'attenta valutazione della sostenibilità, sia amministrativa che finanziaria, anche con riferimento alle altre misure previste dalla proposta di direttiva e, in particolare, alla previsione dell'obbligo degli enti pubblici di acquistare esclusivamente prodotti, servizi e immobili ad alta efficienza energetica; all'impegno, posto a carico dei distributori di energia e delle società di vendita di energia al dettaglio, di conseguire risparmi energetici pari all'1,5 per cento annuo; all'imposizione, a carico delle grandi imprese, dell'obbligo di effettuare un audit energetico e dell'obbligo di adottare, entro il 1o gennaio 2014, piani nazionali che valorizzino le potenzialità di generazione ad alto rendimento, il teleriscaldamento e il teleraffreddamento. Giudica evidente che sulla bontà di tali misure non si può non convenire. Si tratta, piuttosto, di capire se esse siano interamente praticabili o se non comportino, sia per lo Stato e gli enti pubblici che per le imprese private, adempimenti impegnativi e onerosi non sostenibili in assenza di misure di sostegno e incentivi specifici.
Si pone, quindi, l'esigenza di sollecitare le istituzioni europee ad un'azione più coraggiosa attraverso lo stanziamento di risorse da destinare allo scopo, eventualmente mediante il coinvolgimento di strumenti e istituti, quali la Banca Europea per gli Investimenti. In sostanza, ritiene che la proposta di direttiva non sia carente quanto all'indicazione delle possibili priorità da conseguire ma, più in generale, nella mancata individuazione di strumenti adeguati ad assicurare la concreta traduzione di quegli obiettivi.

Laura FRONER (PD) segnala l'opportunità di procedere ad audizioni.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA osserva che, se la Commissione ritenesse opportuno fornire indicazioni al Governo anche nell'ambito di una politica industriale orientata all'efficienza energetica, ambito in cui l'Italia (diversamente da quanto accade per le fonti energetiche rinnovabili) vanta una posizione leader rispetto ad altri Paesi europei, ciò potrebbe essere di notevole utilità per il Ministero dello sviluppo economico.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, concordando con la proposta avanzata dalla collega Froner, segnala l' opportunità di limitare la platea dei soggetti da audire. Recependo la sollecitazione del sottosegretario Saglia, propone di svolgere audizioni con rappresentanti della Federazione italiana delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia e Affine (ANIMA), di Assotermica, di Confindustria e di Rete Imprese Italia.

Raffaello VIGNALI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 27 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Raffaello VIGNALI.

La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
C. 2364-728-1944-2564-A.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione - Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame degli emendamenti approvati in linea di principio e relativi al provvedimento in oggetto.

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Fabio GAVA (PdL), relatore, osserva che la X Commissione è chiamata ad esprimere un parere alla Commissione Giustizia sugli emendamenti da questa approvati in linea di principio in relazione al testo recante «Disposizioni in materia di usura e di estorsione».
Ricorda che la X Commissione ha già espresso il suo parere per due volte sul testo in esame: si tratta di un parere favorevole con osservazione (del novembre 2009) e di un successivo parere favorevole sul testo modificato (del luglio 2010). La II Commissione in sede legislativa ha quindi approvato ulteriori emendamenti sul testo che, come previsto dal regolamento, devono essere inviati alle Commissioni competenti in sede consultiva prima di essere definitivamente recepiti. In relazione a tali emendamenti, osserva che essi non toccano le competenze della X Commissione e sono volti ad un maggiore coordinamento delle disposizioni della proposta di legge.
Richiamando la sostanziale condivisione, già precedentemente espressa, delle finalità del testo in questione, propone quindi di esprimere alla II Commissione un nullaosta.

La Commissione approva all'unanimità la proposta del relatore.

La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.