CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 luglio 2011
506.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 6 luglio 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Stefania Prestigiacomo.

La seduta comincia alle 14.40.

Sui lavori della Commissione.

Raffaella MARIANI (PD) chiede al Ministro Prestigiacomo se corrisponda al vero che sia scaduto il mandato degli attuali componenti della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale (Commissione VIA) e che non si sia ancora provveduto al rinnovo di tale importante organo tecnico, esprimendo una forte

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preoccupazione per le possibili conseguenze negative derivanti dal fatto che la Commissione non sia più nelle condizioni di operare.

Il ministro Stefania PRESTIGIACOMO ringrazia la deputata Mariani per il tono e per il contenuto di un intervento che le consente di fare, davanti alla Commissione, il punto della situazione. Al riguardo conferma che il mandato dei componenti della Commissione VIA è scaduto, precisando, tuttavia, che il Ministero ha avviato prontamente la procedura per il rinnovo di un organo che, negli ultimi tre anni, ha svolto un lavoro eccellente. In tal senso, ricorda che in tale periodo la Commissione ha emanato oltre 800 provvedimenti autorizzativi, sbloccando centinaia di procedure inevase e consentendo il concreto avvio di numerose opere energetiche e infrastrutture essenziali per lo sviluppo del nostro Paese. Formula, quindi, l'auspicio che la richiamata procedura si concluda al più presto anche grazie al definitivo superamento di talune perplessità espresse dai rappresentati del Ministero dell'economia e delle finanze in ordine ai profili finanziari connessi al funzionamento dell'organo tecnico in questione.

DL 94/2011: Misure urgenti in tema di rifiuti solidi urbani prodotti nella regione Campania.
C. 4480 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 luglio scorso.

Tino IANNUZZI (PD) nel richiamare i contenuti degli interventi svolti nella seduta di ieri dai deputati del Partito Democratico, rinnova il giudizio fortemente critico sul provvedimento d'urgenza in esame, che appare del tutto inadeguato a risolvere la grave emergenza in atto. Dopo aver ribadito, inoltre, le critiche all'operato del Governo attuale, si sofferma sulle proposte avanzate dal Partito democratico, da un lato, per affrontare la drammatica situazione attuale, dall'altro, per costruire le condizioni per il definitivo superamento dell'emergenza rifiuti in Campania e per realizzare anche in quella regione l'autosufficienza nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Al riguardo, sottolinea, anzitutto, la necessità di modificare il provvedimento d'urgenza procedendo alla dichiarazione dello stato di emergenza, con conseguente soppressione della disposizione di cui al terzo comma dell'articolo 1, al fine di attuare quel piano di solidarietà nazionale da parte di tutte le regioni italiane, che consenta di liberare le strade dai rifiuti, garantendo al tempo stesso, attraverso la definizione di uno specifico protocollo, la «qualità» e la sicurezza dei rifiuti trasferiti nelle altre regioni.
Segnala, inoltre, la necessità che nel provvedimento d'urgenza in esame siano definiti con puntualità e chiarezza i termini perentori entro i quali gli organi competenti, a partire dal presidente della regione Campania, devono individuare i siti per la realizzazione delle nuove discariche e dei nuovi termovalorizzatori.
Nel ribadire, quindi, che nessuna forza politica può dirsi esente da responsabilità né per quanto accaduto nell'ultimo quindicennio in Campania né per l'attuale situazione emergenziale, precisa, tuttavia, che oggi spetta anzitutto al presidente della regione Campania, per i poteri che gli sono stati conferiti e che il provvedimento in esame ha ampliato, dimostrare di essere all'altezza della drammatica situazione in atto, procedendo senza indugi alla individuazione dei richiamati siti per le nuove discariche e i nuovi termovalorizzatori. Al tempo stesso, richiama l'esigenza di fissare fin d'ora in capo al Ministero dell'ambiente quei poteri sostitutivi che si rendesse necessario attivare, ove il presidente della regione non fosse in grado di adempiere efficacemente ai compiti ad esso affidati.
Infine, ritiene che la discussione del provvedimento d'urgenza in titolo costituisca una preziosa occasione per rivedere le

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inaccettabili disposizioni dei precedenti decreti-legge che avevano disposto la cosiddetta «provincializzazione» del ciclo dei rifiuti, restituendo ai comuni campani le competenze in materia di gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani.
Conclude, quindi, richiamando l'assoluta necessità che il Governo provveda all'immediata e completa messa a disposizione delle risorse stanziate dai precedenti provvedimenti d'urgenza, peraltro derivanti dai fondi FAS spettanti alla regione Campania, che sono indispensabili per realizzare, soprattutto sotto il profilo dell'impiantistica, le condizioni per un'effettiva autosufficienza del ciclo dei rifiuti in Campania.

Salvatore MARGIOTTA (PD) fa notare come la Commissione si trovi ad esaminare il quinto decreto legge emanato in questa legislatura per superare la situazione emergenziale dei rifiuti in Campania. Ricorda come il Governo abbia sempre accompagnato ciascuno dei decreti legge con l'annuncio dell'uscita dalla situazione emergenziale, la quale non si è poi realizzata per l'assenza in Campania di quell' impiantistica necessaria per l'autosufficienza della regione nella gestione dei rifiuti.
A tale proposito fa notare come non sia quindi condivisibile la posizione dell'attuale Sindaco di Napoli, che non ritiene necessaria la realizzazione di termovalorizzatori e di discariche per superare la situazione critica presente a Napoli.
Dopo avere quindi sottolineato come siano da evitare sterili battaglie ideologiche che non aiutano a risolvere il problema presente in Campania, giudica insufficiente la portata normativa del decreto legge in esame. Al riguardo richiama le dichiarazioni in tal senso rese dal Presidente della Repubblica, nonché quelle rilasciate agli organi di stampa dall'ex Sottosegretario per l'emergenza dei rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, che ritiene inadeguato il provvedimento in esame e «scellerato» il precedente decreto-legge che sopprimeva il riferimento ad alcuni siti dove realizzare le discariche senza prevederne altri in sostituzione.
Richiama poi l'attenzione sul documento redatto da quattordici regioni italiane dichiaratesi disponibili a collaborare con la regione Campania, a condizione però che sia dichiarato lo stato di emergenza, considerati i poteri straordinari riconosciuti dal decreto legge in esame al Commissario nominato per l'individuazione delle discariche. Al riguardo, sottolinea tuttavia la necessità di stabilire che il coinvolgimento delle altre regioni nello smaltimento dei rifiuti della regione Campania deve avvenire secondo una precisa scala di priorità, basate non sulla vicinanza geografica e sulle affinità politiche, ma sulle effettive capacità e potenzialità non utilizzate degli impianti presenti nel territorio di ciascuna regione. Annuncia che su tali condizioni poste nel richiamato documento insisteranno le proposte emendative del gruppo del Partito Democratico.
Conclude invitando a riflettere sulla competenza all'individuazione dei siti dove realizzare le discariche riconosciuta al Commissario nominato dal Presidente della Regione, ritenendo più opportuno che a tale scelta, che a suo avviso non ha natura tecnica ma politica, provveda il Presidente della regione, che demanderebbe quindi al Commissario la sola fase della gestione della realizzazione delle discariche medesime.

Mauro LIBÈ (UdCpTP) ritiene che sulla questione dell'emergenza rifiuti in Campania il primo indispensabile atto di responsabilità sia quello di evitare ogni strumentalizzazione politica e ogni atteggiamento propagandistico. A suo avviso, infatti, non è con le polemiche, né con le interviste - come quella di due giorni fa del dottor Bertolaso -, né con gli atteggiamenti faziosi - come quello che ha contrapposto recentemente il sindaco di Salerno al presidente della provincia in ordine all'affidamento dei lavori per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno -, che si fa l'interesse dei cittadini e che si creano le condizioni per l'effettivo

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superamento di un'emergenza che dura ormai da quasi venti anni.
Quel che realmente serve, a suo avviso, è una collettiva assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche, unita alla consapevolezza della necessità di dover adottare provvedimenti e misure nette, se necessario anche «drastiche», fuori da ogni logica propagandistica, se davvero si vuole dare soluzione a questioni essenziali, come quella relativa all'individuazione dei siti per le nuove discariche o quella, a suo avviso ancor più importante, relativa all'individuazione dei siti e alla realizzazione di tutti gli impianti - termovalorizzatori, di compostaggio, di temporaneo sversamento dei rifiuti, eccetera - necessari a rendere autosufficiente il ciclo di gestione dei rifiuti urbani in Campania.
Sotto questo profilo, ritiene che il dibattito in Parlamento, nella sede più alta della rappresentanza politica, sia un'occasione preziosa per verificare se davvero ci sia questa volontà politica di sciogliere i nodi di fondo dell'emergenza rifiuti in Campania e di varare, finalmente, un programma di azione e di interventi che consenta, non solo ai cittadini campani di vedere liberate le strade dai rifiuti, ma anche al Paese di vedere eliminata quell'ipoteca che grava da troppo tempo sulla sua credibilità internazionale e sulla sua reputazione.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), dopo avere sottolineato l'importanza per i sindaci e i presidenti di provincia di lasciare l'incarico parlamentare in modo da potersi dedicare l'intero tempo a disposizione per i problemi del territorio, auspica che l'insufficienza del decreto legge in esame, , già evidenziata dai colleghi, possa essere superata nel corso della conversione del decreto medesimo.
Evidenzia poi i richiami della Commissione europea che già da marzo scorso aveva allertato sul rischio di una procedura di infrazione in relazione alla questione dei rifiuti in Campania che comprometterebbe le risorse messe a disposizione dall'Unione europea e che interessano non solo la Regione Campania, ma tutta l'Italia.
Dopo aver poi rilevato come in Campania sia irrisolto anche il problema delle eco balle che ammontano ormai a 8 milioni, precisa che nessuno , a suo avviso, potrà mettere in discussione il ruolo che nella questione dei rifiuti in Campania potrà svolgere la raccolta differenziata, la quale non richiede alcun tipo di strutturazione se non impianti di compostaggio che possono però realizzarsi in tempi brevi. Ritiene quindi che qualsiasi ipotesi di termovalorizzatori sia da considerare ulteriore, stanti i tempi di realizzazione per gli stessi.
Considera poi inopportuno lasciare lo smaltimento dei rifiuti campani ad accordi bilaterali della regione Campania con altre regioni, essendo a suo avviso più congrua l'adozione di un Piano nazionale che coinvolga tutti gli enti regionali italiani.
Conclude ribadendo quanto dichiarato nella seduta di ieri circa la necessità che il Governo vigili affinché l'atto di responsabilità e di solidarietà dei gestori pubblici e privati degli inceneritori soprattutto siti nelle regioni del Nord, non si trasformi in occasione per un ingiustificabile aumento del prezzo dei rifiuti conferiti e quindi in un inaccettabile aggravio di costi a carico della regione e dei cittadini campani.

Guido DUSSIN (LNP) giudica fuorvianti i richiami contenuti negli interventi dei colleghi dell'opposizione ai principi di solidarietà, di sussidiarietà e di compensazione territoriale, giacché, a suo avviso, è il principio di responsabilità - a cominciare da quella degli amministratori locali e regionali - che deve essere posto al centro della discussione sulle cause dell'emergenza rifiuti in Campania e sulle soluzioni da approntare per il suo definitivo superamento.
Sotto questo profilo, nel prendere atto degli elementi positivi ma anche dei limiti del dibattito in corso fra le forze politiche, preannuncia la presentazione da parte della Lega Nord di proposte emendative che accentuino proprio il profilo della

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responsabilità, a partire da quella del nuovo sindaco di Napoli al quale la Lega chiede di passare dalle parole ai fatti e che, per questo, la Lega proporrà di investire dei poteri commissariali. Al tempo stesso, la Lega non permetterà che l'esame del provvedimento d'urgenza in titolo si traduca ancora una volta in un'occasione di sperpero del denaro pubblico. Per queste ragioni, preannuncia fin d'ora che la Lega si riserva di valutare fino all'ultimo momento la qualità e l'utilità del testo che sarà sottoposto all'attenzione dell'Assemblea, senza escludere l'eventualità di un voto contrario su tale testo.
Con riferimento, poi, alla discussione svolta sul modello di ciclo integrato dei rifiuti da realizzare in Campania, osserva che esso può incentrarsi sia sulla raccolta differenziata (come è il caso del Veneto) che sul recupero a fini energetici dei rifiuti (come è il caso della Lombardia), ma che in nessun caso può prescindere dalla realizzazione di una rete completa di impianti (di compostaggio, di termovalorizzazione, ecc.) che sono l'elemento di fondo da cui dipende l'effettiva autosufficienza del ciclo dei rifiuti. La scelta del modello, a suo avviso, non può che spettare alle istituzioni territoriali ed egli sarebbe ben contento se, come sembra, in quella regione ci si volesse orientare, come in Veneto, verso un modello fondato sulla raccolta differenziata, ma reputa giusto ricordare ai rappresentanti degli enti territoriali campani che in Veneto il modello basato sulla raccolta differenziata non ha prodotto 8 milioni di ecoballe e non grava sull'intero Paese. Quanto alle prese di posizione del Presidente della Repubblica sul decreto legge in esame, che in questa seduta sono state richiamate, ritiene che esse esigano prima di tutto dai rappresentati delle istituzioni campane una risposta in termini di responsabilità e di efficacia dell'azione politica e amministrativa insieme al definitivo superamento di atteggiamenti e abitudini assistenzialistiche e compromissorie.
Conclude, quindi, sottolineando che la Lega contrasterà qualsiasi proposta che dovesse suonare come indebita pressione sulle regioni virtuose, che sono riuscite a raggiungere l'80 per cento di raccolta differenziata e che per questo vanno rispettate, precisando che la Lega non andrà oltre la disponibilità già messa in campo, sul piano politico, di consentire il trasferimento extraregionale dei rifiuti campani nelle regioni limitrofe.

Ermete REALACCI (PD), nel dichiarare di condividere talune delle osservazioni formulate dai colleghi, fa notare come sia abbastanza nota la critica del Partito democratico alle diverse amministrazioni campane che si sono succedete negli anni e che non sono riuscite a risolvere il problema dei rifiuti in tale Regione. Ritiene che non ci si debba nascondere dietro l'alibi del ruolo della criminalità organizzata, che se pur esistente, non esime da alcuna responsabilità gli amministratori locali.
Ricorda come in Campania siano stati spesi dai tre ai quattro miliardi di euro senza però risolvere la questione dell'impiantistica in Campania, dove ci sono aree diverse, se si considera che la provincia di Salerno conta un'alta percentuale di raccolta differenziata e che 120.000 cittadini napoletani effettuano più del 65 per cento di raccolta differenziata di rifiuti.
Dichiarare di comprendere le osservazioni formulate dal collega Dussin, essendo lecito domandarsi come sia possibile che dopo 17 anni la questione dei rifiuti in Campania non abbia ancora trovato una soluzione.
Ritenendo comunque doveroso porre le condizioni per superare la criticità esistente in tale regione, fa notare come, a suo avviso, l'attuale sindaco di Napoli potrà utilizzare molto del consenso ricevuto nella recente tornata elettorale che ha determinato la sua vittoria, sicuramente anche incentivando la raccolta differenziata. Aggiunge che è però illusorio ritenere che tale tipo di raccolta possa bastare a risolvere il problema, anche in considerazione del fatto che la frazione umida che da tale raccolta deriverebbe, richiederebbe impianti di compostaggio per 200 mila tonnellate a fronte della

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potenzialità di 20-30 tonnellate degli impianti esistenti. Pertanto reputa imprescindibile la realizzazione di termovalorizzatori, anche in considerazione dell'assenza di spazio a Napoli dove collocare le discariche.
Con riferimento specifico al contenuto del decreto legge in esame, osserva come non possano ritenersi sufficienti gli accordi bilaterali della regione Campania con le regioni limitrofe, nonostante la sussistenza a livello europeo del principio di prossimità.
Conclude ribadendo l'insufficienza del contenuto recato dal decreto legge per risolvere la criticità della situazione dei rifiuti in Campania. Preannuncia quindi proposte emendative del suo gruppo per migliorare il testo, pur senza nascondere le responsabilità che sia la politica sia le amministrazioni locali hanno nella questione dei rifiuti in tale regione.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dopo aver ricordato che la Commissione procederà nella giornata di domani allo svolgimento di audizioni informali nell'ambito dell'esame del decreto legge in titolo, rinvia alla seduta di domani, prevista al termine delle audizioni, la conclusione dell'esame preliminare del provvedimento, secondo quanto convenuto nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi nella giornata di ieri.

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.
C. 3465 Cosenza e C. 4290 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimeno, rinviato nella seduta dell'8 giugno scorso.

Angelo ALESSANDRI, presidente e relatore, avverte che il Comitato ristretto ha elaborato un testo unificato della proposta di legge C. 3465 Cosenza e del disegno di legge C. 4290, approvato dal Senato (vedi allegato 1), che illustra e che propone di adottare come testo base per il prosieguo dei lavori in sede referente.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, all'unanimità, di adottare il testo unificato della proposta di legge C. 3465 Cosenza e del disegno di legge C. 4290, approvato dal Senato, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dopo aver ricordato che il disegno di legge A.C. 4290 e abb. sono iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dal 18 luglio prossimo, propone, se non vi sono obiezioni, di fissare il termine per la presentazione di emendamenti ed articoli aggiuntivi al testo unificato adottato come testo base, a lunedì 11 luglio, alle ore 10.

La Commissione consente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche agli articoli 187, 216-bis e 230 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di miscelazione di rifiuti speciali e di oli usati nonché di tracciabilità e di conferimento dei rifiuti provenienti dalle attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie.
C. 4240 Lanzarin.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 31 maggio 2011.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) chiede al relatore quale sia l'obiettivo che intende perseguire il dettato normativo della proposta di legge in titolo.

Alessio BONCIANI (PDL), relatore, precisa che la proposta di legge è finalizzata

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a semplificare le procedure, e conseguentemente a ridurre gli oneri per lo svolgimento delle attività imprenditoriali di raccolta, riciclo e smaltimento degli olii usati, senza compromettere in alcun modo la tutela dell'ambiente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

RISOLUZIONI

Mercoledì 6 luglio 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il ministro per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Stefania Prestigiacomo.

La seduta comincia alle 15.40.

7-00549 Viola e 7-00575 Guido Dussin: Iniziative urgenti per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico di territori ubicati nelle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 29 giugno 2011.

Il ministro Stefania PRESTIGIACOMO chiede ai membri della Commissione di rinviare ad altra seduta la votazione sulle risoluzioni in titolo, al fine di consentire un supplemento di istruttoria.

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD), nel dichiarare la propria disponibilità a rinviare ad altra seduta la votazione sugli atti di sindacato ispettivo in tiolo, invita il ministro a riconsiderare il parere contrario espresso nella precedente seduta dal sottosegretario Catone sull'impegno recato dal testo unificato delle due risoluzioni relativo alla conclusione di uno specifico accordo di programma interregionale tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione Veneto e la regione Friuli Venezia Giulia, secondo le procedure indicate nell'articolo 2, comma 240, della legge n. 191 del 2009.

Angelo ALESSANDRI, presidente, verificata la disponibilità dei membri della Commissione ad accedere alla richiesta del ministro, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

La seduta termina alle 15.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 6 luglio 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il Ministro per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo.

La seduta comincia alle 15.50.

Programma di lavoro della Commissione per il 2011.
COM(2010)623 def.

Programma di 18 mesi delle Presidenze polacca, danese e cipriota.
(11447/11).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011.
Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 28 giugno scorso.

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Angelo ALESSANDRI, presidente, dopo aver ricordato che la Commissione conclu derà l'esame dei tre provvedimenti con un unico parere, sostituendo il relatore impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, presenta una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 2).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.