CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 aprile 2011
463.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
COMUNICATO
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Martedì 5 aprile 2011. - Presidenza del presidente Sergio ZAVOLI. - Intervengono per la RAI il vice direttore delle Relazioni istituzionali, dottor Stefano Luppi, il dottor Luca Romano e il dottor Pier Paolo Pioli.

La seduta comincia alle 12.25.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Il PRESIDENTE avverte che, ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità della seduta sarà assicurata per mezzo della trasmissione con il sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Sull'ordine dei lavori.

Riprende la discussione sospesa nella seduta del 30 marzo 2011.

Il senatore BUTTI (PdL) ricorda come, successivamente alla dichiarazione di inammissibilità da parte del Presidente, nell'ambito della maggioranza erano state esaminate varie possibilità, comprese quella di richiedere un riesame, di votare contro la delibera o di non partecipare alle votazioni, ma l'esigenza di salvaguardare l'immagine della Commissione e il senso di responsabilità hanno suggerito piuttosto di optare per la disponibilità a ritirare gli altri emendamenti, per le parti non inammissibili, previa la disponibilità da parte del relatore ad accogliere alcune delle richieste elaborate con riferimento all'articolo 8 del testo. La maggioranza non ha mai avuto l'intenzione di dilatare i tempi della discussione, anche in considerazione dei numerosi atti su cui la Commissione dovrà lavorare prossimamente. Alla disponibilità dimostrata sembra però non corrispondere analoga sensibilità da parte dell'opposizione, data la grande mole di emendamenti presentati all'Atto di indirizzo in materia di pluralismo, che lascia immaginare un intento ostruzionistico, nonostante le modifiche

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apportate nel tempo al testo inizialmente presentato.
Ricordando l'importanza attribuita alla necessità di raggiungere un accordo a larghe intese, il PRESIDENTE fa presente che, in qualità di relatore, ha provveduto a riformulare l'articolo 8, tenendo conto di alcuni degli intenti contenuti nelle proposte dei colleghi e comunque emersi nel corso del dibattito.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Disposizioni in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti e informazione della concessionaria pubblica nonché tribune elettorali per le elezioni provinciali e comunali fissate per i giorni 15 e 16 maggio 2011 e per lo svolgimento di consultazioni referendarie nella Regione Autonoma della Sardegna e nel comune di Magliano Sabina (Rieti) - Documento n. 10.
(Seguito e conclusione dell'esame - Approvazione con modificazioni).

Riprende il seguito dell'esame rinviato nella seduta del 31 marzo 2011.
Si passa all'esame degli articoli.

Il PRESIDENTE, in qualità di relatore, chiede al deputato Beltrandi una riformulazione degli emendamenti 8.1 e 11.1 per renderne più facilmente individuabile il contenuto modificativo.

Il deputato BELTRANDI (PD) accoglie l'invito.

Il PRESIDENTE, relatore, dà preliminarmente conto del senso complessivo degli emendamenti da lui predisposti, miranti sia ad apportare correzioni formali al testo, sia a recepire, in particolare agli articoli 3 e 8, le finalità segnalate nel corso del dibattito o sottese ad alcuni emendamenti, in materia di coinvolgimento dell'ambito nazionale della diffusione e di tutela del pluralismo.

In sede di esame dell'articolo 1, il deputato BELTRANDI (PD) illustra gli emendamenti 1.2, 1.1 e 1.3.

Il PRESIDENTE, relatore, ricordato che l'emendamento 1.4 è inammissibile, invita il presentatore a ritirare l'emendamento 1.2, in quanto il comma 2 del provvedimento, per quanto riguarda la vigenza, si riferisce a tutti i tipi di trasmissioni, nonché l'emendamento 1.1, che contrasta con la scelta del testo di disciplinare, nel comma in esame e nell'articolo 2, le trasmissioni di comunicazione politica obbligatorie, cioè quelle regionali; peraltro, i propri emendamenti agli articoli 3 e 8 prevedono espressamente anche se in modo non prescrittivo il coinvolgimento dell'ambito nazionale. Si rimette invece alla Commissione sull'emendamento 1.3.

La Commissione respinge quindi gli emendamenti 1.2 e 1.1, mentre approva l'emendamento 1.3 e l'articolo 1, nel testo emendato.
Si passa all'esame dell'articolo 2.

Il PRESIDENTE, relatore, illustra gli emendamenti 2.3, di carattere formale e 2.2, che disciplina la ripartizione degli spazi relativamente alla consultazione referendaria; ricorda che dall'approvazione di tale emendamento discenderà l'esigenza di un coordinamento formale del testo. Invita il presentatore a ritirare l'emendamento 2.1.

Il deputato BELTRANDI (PD) ritira l'emendamento.

La Commissione approva quindi gli emendamenti 2.3 e 2.2, nonché l'articolo 2, nel testo emendato.
Si passa all'esame dell'articolo 3.

Il PRESIDENTE, relatore, illustra gli emendamenti 3.11, 3.7, 3.8, 3.12 e 3.13. Ricorda altresì che i commi 2 e 9 degli emendamenti 3.4 e 3.0.5 (già 3.5), di contenuto identico, sono inammissibili, e si dichiara contrario alle rimanenti parti dell'emendamento in quanto mirano a

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coinvolgere in modo prescrittivo l'ambito nazionale delle trasmissioni. Il parere è altresì contrario all'emendamento 3.6, in quanto la dizione proposta consentirebbe la partecipazione alle specifiche trasmissioni di soggetti non coinvolti nelle consultazioni dell'ambito territoriale interessato. Invita quindi il deputato Beltrandi a ritirare l'emendamento 3.1, avendo presentato come relatore l'analogo emendamento 3.11, nonché a riformulare gli emendamenti 3.2 e 3.3 nel senso di prevedere l'alternativa tra rilevanza nazionale, regionale o provinciale anziché il cumulo dei tre requisiti.

Il deputato BELTRANDI (PD) accoglie l'invito al ritiro e presenta nuovi testi degli emendamenti 3.2 e 3.3.

Il deputato LAFFRANCO (PdL) ritira l'emendamento 3.4, nonché il successivo 3.0.5 (già 3.5), di contenuto identico.

Il deputato DE ANGELIS (PdL) ritira l'emendamento 3.6.

La Commissione approva quindi gli emendamenti 3.11, 3.7 e 3.8.

Il deputato BELTRANDI (PD) insiste nel chiedere l'approvazione dell'emendamento 3.2 (Nuovo testo).

Il senatore MORRI (PD) ritiene preferibile la dizione che include le forze politiche che abbiano eletto almeno due deputati al Parlamento europeo.

Il deputato BELTRANDI (PD) chiede che la votazione avvenga per parti separate.

La Commissione respinge quindi la prima parte dell'emendamento 3.2 (Nuovo testo), fino alle parole «un deputato», mentre approva la rimanente parte, dalle parole «alla lettera d)» fino alla fine. Risultano poi accolti gli emendamenti 3.3 (Nuovo testo), 3.12 e 3.13, nonché l'articolo 3, nel testo emendato.
Si passa all'esame dell'articolo 4.

Il deputato BELTRANDI (PD) illustra l'emendamento 4.1.

Il PRESIDENTE, relatore, dà conto dell'emendamento 4.2, di carattere formale, ed invita il presentatore a ritirare l'emendamento 4.1, in quanto i criteri di ponderazione hanno una motivazione tecnica di cui non si può tener conto.
Dopo votazione di controprova, è approvato l'emendamento 4.1, con conseguente preclusione dell'emendamento 4.2; viene altresì approvato l'articolo 4, nel testo emendato.
Si passa all'esame dell'articolo 5.

Il PRESIDENTE, relatore, invita a ritirare gli emendamenti presentati avendo presentato l'emendamento 2.2 che ne recepisce le finalità.

Il deputato BELTRANDI (PD) ritira gli emendamenti 5.1 e 5.2.

La Commissione approva quindi, senza discussione, gli articoli 5, 6 e 7.
Si passa all'esame dell'articolo 8.

Il PRESIDENTE, relatore, con riferimento al testo del comma 2 proposto dal deputato Beltrandi, comunica che la RAI ha già fatto sapere che è in corso di preparazione una scheda illustrativa in ambito nazionale dello svolgimento delle elezioni amministrative; illustra poi le ragioni degli emendamenti 8.4 e 8.5, tendenti ad aumentare le garanzie di rispetto del pluralismo. Dopo aver ricordato che gli emendamenti 8.3 e 8.2 sono inammissibili, invita il deputato Beltrandi a ritirare le proprie proposte, in parte avendone recepito la ratio nell'ambito dei suoi emendamenti, in parte considerando più opportuno recepire eventualmente il secondo periodo dei commi 2 e 5 nell'Atto di indirizzo sul pluralismo e infine considerando troppo dettagliato rispetto alla legge n. 28, già sufficientemente precisa, il contenuto del comma 6.

Il deputato BELTRANDI (PD) rappresenta la necessità di suddividere l'originario

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emendamento 8.1, come richiesto dal relatore per esigenze di comprensibilità del testo, in più emendamenti. Su tali formulazioni ritiene però opportuno insistere, in particolare sull'8.1a (Nuovo testo), che rappresenta a suo avviso il miglior punto di compromesso in materia di programmi di informazione, limitandosi peraltro tale emendamento ad invitare la RAI ad adottare gli idonei criteri di attuazione del pluralismo informativo.

Il deputato DE ANGELIS (PdL) chiede di poter sottoscrivere l'emendamento 8.1 (Nuovo testo), proponendo l'inserimento nel testo della completezza tra i vari criteri.

Il deputato BELTRANDI (PD) ritiene accoglibile il suggerimento.

Pur non sollevando particolari obiezioni, il senatore MORRI (PD) ritiene preferibile il testo proposto dal relatore, chiedendo peraltro quali eventuali effetti si determinerebbero sui successivi emendamenti con l'approvazione di quello in esame.

Il PRESIDENTE fa presente che, essendo emendamenti riferiti a commi diversi, non vi sarebbe alcuna preclusione.

Il senatore MORRI (PD) chiede una breve sospensione della seduta.

La seduta, sospesa alle 13.05, riprende alle 13.35.

Riprendendo i lavori, il PRESIDENTE, relatore, fa presente che al testo dell'emendamento in esame andrebbero comunque apportate alcune modificazioni, con la soppressione delle parole «e i candidati alla carica di Sindaco o di Presidente di Provincia», nonché dell'ultimo periodo; precisa inoltre che tutti i riferimenti al comma 2 presenti nelle rimanenti parti dell'articolo 8 riguarderebbero solo il primo periodo di questo testo.

Il deputato BELTRANDI (PD), a dimostrazione del proprio senso di responsabilità, ritira tutti gli emendamenti presentati all'articolo 8, preannunciando però nel contempo il proprio voto negativo sulla delibera, dato che il testo finale, senza le sue proposte, non modifica una situazione nella quale la RAI ha sempre potuto discriminare la propria forza politica.

In qualità di firmatario, il deputato DE ANGELIS (PdL) insiste sull'emendamento 8.1a (Nuovo testo), dichiarandosi disponibile alle modifiche proposte dal Presidente.

Secondo il senatore MORRI (PD), l'emendamento può proseguire il suo iter solo se il primo firmatario accetta l'aggiunta della firma.

Dopo brevi interventi dei senatori D'ALIA (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-VN-MRE) e VITA (PD), il deputato CAPARINI (LNP) chiede di aggiungere la propria firma all'emendamento.

Il deputato LUPI (PdL) ritiene che sia il deputato Beltrandi a doversi pronunciare in merito.

Su invito del PRESIDENTE, il deputato BELTRANDI (PD) fa presente che, non essendosi pronunciato sull'aggiunta di firme, è sua intenzione ribadire il ritiro dell'emendamento, non consentendone la messa in votazione.

La Commissione approva quindi gli emendamenti 8.4 e 8.5, nonché l'articolo 8, nel testo emendato; vengono successivamente approvati senza discussione gli articoli 9 e 10.
Si passa all'esame dell'articolo 11.

Il deputato BELTRANDI (PD) illustra i propri emendamenti, rispondenti alla necessità di trasmettere schede illustrative delle prossime consultazioni anche a livello nazionale.

Il senatore MORRI (PD) preannuncia il voto favorevole del proprio Gruppo.

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Vengono quindi approvati all'unanimità gli emendamenti 11.1a (Nuovo testo), 11.1b (Nuovo testo) e 11.1c (Nuovo testo), nonché l'articolo 11 nel testo emendato, e, senza discussione, gli articoli 12 e 13.
Si passa alla votazione finale.

Intervenendo in dichiarazione di voto, il deputato CAPARINI (LNP) rappresenta la profonda amarezza determinata dalla dichiarazione di inammissibilità effettuata dal Presidente. Solo per salvaguardare il ruolo istituzionale della Commissione e la sua immagine, la maggioranza ha evitato una richiesta di riesame, e voterà a favore, ma il Presidente ha assunto un' importante decisione discrezionale con un comportamento a suo avviso illiberale. Le considerazioni fatte a suo tempo, in parte ricomprese in alcune modifiche apportate all'articolo 8 dal relatore, non contenevano minimamente l'intenzione di determinare una sospensione dei programmi di approfondimento, ma solo garantire diritto di tribuna nell'approfondimento politico a tutte le forze in campo.

Ribadendo la perplessità sulla dichiarazione di inammissibilità, nonché sulle decisioni riguardanti l'emendamento 8.1a (Nuovo testo), il deputato DE ANGELIS (PdL) conferma il voto favorevole del proprio Gruppo, in quanto il senso di responsabilità deve prevalere, auspicando un comportamento altrettanto responsabile da parte dell'opposizione sui prossimi atti che saranno oggetto di esame da parte della Commissione.

Il deputato CARRA (UdC) preannuncia voto favorevole, rilevando come anche nel testo introdotto dall'emendamento 8.4 figurino aspetti equivoci e di complessa applicazione. In particolare, rimanendo in sostanza irrisolto il problema della responsabilità dei direttori, richiama la necessità di esercitare una forte vigilanza sul rispetto della delibera da parte della RAI.

Evidenziando come il provvedimento rappresenti un atto dovuto, importante anche se riferito a consultazioni elettorali riguardanti una parte limitata dell'elettorato, il senatore MORRI (PD) dichiara il voto favorevole del proprio Gruppo. Ribadisce anche come fosse necessario evitare il ripetersi di quanto accaduto lo scorso anno, considerato che il vertice della RAI è rimasto invariato. Di certo occorre proseguire l'attività di vigilanza sull'applicazione della delibera, che comunque prevede un'equilibrata regolamentazione dei programmi di approfondimento. Ritiene infine che le decisioni circa l'inammissibilità si inseriscano nell'alveo di diversi precedenti già registrati in questa sede, che lo hanno anche riguardato personalmente come proponente di emendamenti.

Pur apprezzando l'impegno profuso dal relatore, il deputato BELTRANDI (PD), in dissenso dal proprio Gruppo, dichiara voto contrario alla delibera per le motivazioni già enunciate, auspicando che comunque la stessa sia applicata nel modo corretto.

La deputata PERINA (FLI) ringrazia il Presidente per il lavoro svolto e sottolinea come l'approvazione odierna sia un risultato di cui essere orgogliosi, laddove sarebbe stato molto grave in questa fase storica rischiare la sospensione dei talk show.

Secondo il senatore PARDI (IdV), che preannuncia voto favorevole, la delibera risponde ad una logica di equilibrio corrispondente a quella che ha guidato il Presidente nella dichiarazione di inammissibilità. Essa assicura un più ampio esercizio del pluralismo e una gestione garantita dell'informazione.

In conclusione, il PRESIDENTE ricorda l'interesse di tutti ad individuare una volontà comune nelle decisioni da prendere. Ritiene infatti che la delibera in esame rappresenti la risposta alle preoccupazioni di tutti, anche tenendo conto del lavoro di mediazione da lui svolto in qualità di relatore. La procedura seguita si configura come una regola da seguire anche in futuro da parte di un Presidente di garanzia. Stigmatizzando i giudizi espressi

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dal deputato Caparini, si dichiara convinto che il lavoro svolto abbia corrisposto a criteri di legalità e di equità.

La Commissione approva quindi, con il voto contrario del deputato Beltrandi, la delibera nel suo complesso, nel testo emendato, autorizzando il Presidente ad apportare le modifiche di coordinamento che si rendessero necessarie.

La seduta termina alle 14.15.