CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 febbraio 2011
440.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 17 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 12.45.

DL 225/10: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie.
C. 4086 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ricorda che il provvedimento in esame reca proroga di termini previsti da disposizioni legislative, investendo alcuni profili di competenza della VII Commissione. In particolare, ricorda che l'articolo 2 comma 2-terdecies dispone che per l'esercizio 2011 sono prorogate, nel limite di 2 milioni di euro, le risorse stanziate ai sensi dell'articolo 1, comma 219, della legge finanziaria 2005, legge n. 311 del 2004, a favore dell'Istituto italiano studi filosofici e dell'Istituto italiano per gli studi storici, aventi sede a Napoli. Si tratta di una norma che ha fatto seguito, come si ricorderà, anche all'audizione informale dei soggetti interessati presso la Commissione cultura della Camera. Alla copertura del relativo onere, si provvede mediante corrispondente riduzione della quota del Fondo per le esigenze indifferibili destinata per il 2011 al finanziamento di interventi urgenti di riequilibrio socio-economico e di sviluppo dei territori, di attività di ricerca, assistenza e cura dei malati oncologici e di promozione di attività sportive, culturali e sociali. Il comma 2-quaterdecies dell'articolo 2 differisce invece al 1o gennaio 2012 l'applicazione alle federazioni sportive del CONI delle disposizioni in materia di riduzione dei costi degli apparati amministrativi contenute nell'articolo 6 del decreto-legge n. 78 del 2010. La norma da ultimo citata prevede numerose misure di contenimento della spesa pubblica, differenziate sia per oggetto, sia per destinatario. Pertanto, per comprendere la portata della proroga, occorre innanzitutto specificare la natura giuridica delle federazioni sportive al fine di individuare le misure contenute nell'articolo

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6 alle stesse applicabili. Considerato che la natura giuridica delle federazioni sportive non è omogenea, occorre distinguere le disposizioni dell'articolo 6 del decreto-legge n. 78 del 2010 che possono considerarsi applicabili. In particolare, alle federazioni sportive private si applica l'articolo 6, comma 2, del decreto, che prevede la gratuità della partecipazione agli organi collegiali degli enti che ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche. Alle federazioni sportive pubbliche si applicano invece le misure previste dall'articolo 6, commi 1 e 3, del decreto-legge n. 78 del 2010, che rendono onorifica la partecipazione agli organi collegiali e riducono del 10 per cento i compensi dei componenti degli organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali. Quest'ultima disposizione dovrebbe altresì applicarsi anche alle federazioni sportive private inserite nell'elenco ISTAT. La proroga al 2012 dell'applicazione delle disposizioni citate - che ha contenuto oneroso - è ammessa nel limite di spesa di 2 milioni di euro. L'ultimo periodo del comma 2-quaterdecies in esame novella quindi l'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, specificando che «fino alla revisione organica della disciplina di settore», il medesimo decreto 165 continua ad applicarsi al CONI.
Aggiunge che il comma 3-septies dell'articolo 2 differisce invece al 1o novembre 2012 l'avvio delle procedure per il rinnovo degli organi dell'Accademia di Belle Arti e del Conservatorio di Musica Alfredo Casella dell'Aquila e proroga, conseguentemente, l'operatività degli organi attuali, al fine di favorire la ripresa delle attività nelle zone colpite dal terremoto dell'aprile 2009, come individuate ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 39 del 2009, convertito con modificazioni in legge n. 77 del 2009. Il successivo comma 4 del medesimo articolo, modificato nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, proroga a decorrere dal 1o gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 alcuni incentivi fiscali in favore del settore cinematografico introdotti dalla legge finanziaria per il 2008. Nel dettaglio, si tratta delle agevolazioni in favore del cinema recate dall'articolo 1, commi da 325 a 328, nonché da 330 a 340 della legge n. 244 del 2007. Il comma 4-bis sempre dell'articolo 2, inserito durante l'esame del provvedimento al Senato, dispone quindi che ai crediti d'imposta concessi in base ai commi 325, 327 e 335 della legge finanziaria per il 2008 non si applichi il limite massimo di utilizzo, pari a 250.000 euro annui, fissato all'articolo 1, comma 53 della citata legge finanziaria 2008. Il comma 4-ter dell'articolo 2 istituisce invece il contributo speciale di un euro a carico dello spettatore, per il periodo 1o luglio 2011-31 dicembre 2013, da versare all'entrata del bilancio dello Stato, per l'accesso a pagamento nelle sale cinematografiche, ad esclusione di quelle delle comunità ecclesiali o religiose. Il comma 4-quater del medesimo articolo fissa quindi, per l'onere derivante dagli incentivi fiscali di cui ai commi 4 e 4-bis, un limite di spesa di euro 90.000.000 per ciascuno degli esercizi 2011, 2012 e 2013 e dispone la relativa copertura. Si prevede, inoltre, che l'eventuale maggior gettito eccedente il predetto limite di spesa è riassegnato allo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per essere destinato al rifinanziamento del Fondo per la produzione, la distribuzione l'esercizio e le industrie tecniche istituito presso il medesimo Ministero dall'articolo 12 del già citato decreto legislativo n. 28 del 2004. Il comma 4-quinquies dell'articolo 2 estende all'anno finanziario 2011 la concessione di contributi, nel limite di 1 milione di euro, alle emittenti radiotelevisive che trasmettono programmi in lingua francese, ladina, slovena e tedesca nelle regioni autonome Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, già beneficiarie di provvidenze per gli anni dal 2007 al 2009, ai sensi dell'articolo 3, comma 2-ter, della legge n. 250 del 1990. Il comma 4-novies dello stesso articolo 2 fa salvi invece gli adempimenti conseguenti alla dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 4-ter, del decreto-legge n. 194 del 2009, disposto

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dalla Corte costituzionale con sentenza n. 41 del 9 febbraio 2011 e, al fine di consentire la definizione del nuovo sistema di reclutamento, proroga fino al 31 agosto 2012 il termine di efficacia delle graduatorie provinciali del personale insegnante che sarebbero dovute essere aggiornate per il biennio 2011/2012 e 2012/2013. Il comma dispone, inoltre, che a decorrere dall'anno scolastico 2011/2012 l'inserimento nella prima fascia delle graduatorie di istituto è consentito solo a coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia in cui ha sede l'istituzione scolastica richiesta.
Rileva quindi che l'articolo 2, comma 4-undecies, dispone che la durata del servizio all'estero del personale docente e amministrativo della scuola non può superare nove anni: pertanto, proroga fino a nove anni scolastici il periodo di permanenza in servizio nella stessa sede e, in ragione del termine fissato, precisa che la stessa proroga non si applica a quanti abbiano già prestato servizio per un periodo pari o superiore. Limitatamente al triennio scolastico 2010/2011-2012/2013 sono inoltre sospese le procedure di mobilità, da una sede estera all'altra, del personale docente e amministrativo con contratto a tempo indeterminato in servizio nelle istituzioni scolastiche italiane all'estero e presso i lettorati di lingua italiana; da tale previsione sono escluse le procedure relative al personale delle Scuole europee, nonché i trasferimenti d'ufficio e i trasferimenti da sedi disagiate. Si prevede infine che, fino al 31 agosto 2012, sono utilizzate per la destinazione all'estero del personale scolastico a tempo indeterminato le graduatorie relative al triennio scolastico 2007/2008-2009/2010. Il comma 4-noviesdecies dell'articolo 2 proroga l'incarico del Commissario straordinario attualmente operante presso l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica fino al 31 agosto 2012. A tal riguardo, ricorda che l'incarico in questione è scaduto il 31 dicembre 2010, mentre il successivo comma 4-vicies prevede la riorganizzazione della funzione ispettiva all'interno del MIUR, finalizzandola alla definizione del sistema nazionale di valutazione in tutte le sue componenti. A ciò si procede con regolamento di delegificazione, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge. L'unica norma generale regolatrice della materia individuata è quella relativa alla previsione di parametri che ne assicurino l'autonomia e l'indipendenza per la valutazione esterna della scuola, da effettuare periodicamente, secondo modalità definite dallo stesso regolamento. La riorganizzazione non comporta oneri a carico della finanza pubblica, visto che la pianta organica rimane quella prevista dal decreto del Presidente della Repubblica n. 17 del 2009. Aggiunge che il comma 4-vicies semel dell'articolo 2 prevede quindi l'intervento, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, di un regolamento di delegificazione che individua il sistema nazionale di valutazione, definendone l'articolazione. L'articolo 2, comma 6-bis, abroga quindi il comma 5 dell'articolo 6 della legge di riforma del sistema universitario, la legge n. 240 del 2010, che novellava l'articolo 1, comma 11, della legge n. 230 del 2005, a sua volta, però, abrogato dall'articolo 29, comma 11, lettera c), della stessa legge n. 240 del 2010. A tal proposito, rileva che l'abrogazione risponde ad un auspicio espresso dal Presidente della Repubblica nella lettera che ha accompagnato la promulgazione della legge n. 240 del 2010. In quella sede, infatti, il Presidente ha sottolineato che «pur non lasciando la norma, da un punto di vista sostanziale, spazio a dubbi interpretativi della reale volontà del legislatore, si attende che ai fini di un auspicabile migliore coordinamento formale, il governo adempia senza indugio all'impegno assunto dal Ministro Gelmini nella seduta del 21 dicembre in Senato, eventualmente attraverso la soppressione del comma 5 dell'articolo». Il comma 12-novies dell'articolo 2 integra l'ammontare del Fondo unico per lo spettacolo di 15 milioni di euro per il 2011, per le esigenze delle

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fondazioni lirico-sinfoniche, ad esclusione delle fondazioni cui fa riferimento il successivo comma 16-quinquies. Il comma 16-ter dell'articolo 2 proroga al 31 dicembre 2011 il finanziamento a favore della fondazione orchestra sinfonica G. Verdi di Milano, autorizzando la spesa di 3 milioni di euro. Il comma 16-quinquies dell'articolo 2, primo periodo, riconosce quindi un contributo di 3 milioni di euro per l'anno 2011 a «ciascuna delle fondazioni lirico-sinfoniche di cui all'articolo 1, comma 1, lettera f), del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64» convertito, con modificazioni, in legge n. 100 del 2010, al fine di assicurare la prosecuzione delle attività esercitate, a condizione che nell'ultimo bilancio approvato abbiano avuto un'incidenza del costo del personale non superiore, nell'ultimo bilancio approvato, ad un rapporto 2 a 1 rispetto all'ammontare dei ricavi provenienti dalla vendita di biglietti e non abbiano avuto ricavi provenienti dalla stessa vendita dei biglietti non inferiori al 70 per cento dell'ammontare del contributo statale. Il secondo periodo del comma 16-quinquies in esame quantifica l'onere derivante dal contributo alle fondazioni lirico-sinfoniche di cui al primo periodo in 6 milioni di euro nel 2011. Al fine di compensare gli effetti recati dal primo periodo del comma in esame e dai commi 16-ter e 16-quater - rispettivamente pari a 6 milioni di euro nel 2011, 3 milioni di euro nel 2011 e a 4,5 milioni nel 2011, pari a complessivi 13,5 milioni nel 2011 - si dispone il mantenimento in bilancio delle risorse non utilizzate alla data del 31 dicembre 2010, relative al Fondo per la concessione di incentivi all'esodo, alla mobilità territoriale, all'erogazione di indennità di trasferta di cui all'articolo 1, comma 14, del decreto legge n. 262 del 2006. Le predette risorse non utilizzate sono versate all'entrata del bilancio dello Stato, per essere destinate, quanto a complessivi 13,5 milioni di euro, alla copertura dei predetti oneri e, per la parte residua, per essere riassegnate, nell'anno 2011, al Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004.
Precisa, infine, che il comma 16-octies dell'articolo 2 incrementa di 1,5 milioni di euro per l'anno 2011 il contributo ordinario destinato all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), al fine di assicurare la proroga delle attività connesse al servizio di sorveglianza sismica e vulcanica sul territorio nazionale. In relazione al contenuto della disposizione in commento, all'importo del contributo ordinario da assegnare all'ente per il 2011 - che, ai sensi dell'articolo 13 del decreto ministeriale 24 dicembre 2010 citato, dovrebbe costituire l'87 per cento dell'importo 2010, pari a 43.460.241 euro, - andranno a sommarsi 1.500.000 euro. Il comma 16-novies dell'articolo 2 proroga infine la fornitura dei servizi radiotelevisivi da parte della RAI alla Repubblica di San Marino, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, fino alla ratifica del nuovo accordo di collaborazione in campo radiotelevisivo fra la Repubblica italiana e la stessa Repubblica di San Marino, firmato il 5 marzo 2008, e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2011. Alla luce delle considerazioni espresse, propone quindi di esprimere parere favorevole.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) rileva che il provvedimento in esame prevede uno stanziamento irrisorio per il FUS, assegnando, di fatto, poche risorse solo a due fondazioni lirico-sinfoniche, l'Arena di Verona e la Scala di Milano, disattendendo così le aspettative di molte altre fondazioni, compreso il teatro dell'Opera di Roma. Ricorda per esempio che a Genova sono stati stipulati contratti di solidarietà, per i lavoratori del Teatro Carlo Felice, con una situazione al limite della sostenibilità, comune a molte altre fondazioni. Aggiunge che anche la previsione di incentivi fiscali a favore del settore del cinema è stata di fatto penalizzata dalla previsione di una tassa di scopo a carico dei cittadini, costretti ad accollarsi l'aumento del costo del biglietto del cinema. Si tratta di una partita di giro che ricorda

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molto il gioco delle tre carte in cui la parte del magliaro è fatta però dal Governo Berlusconi. Ribadisce quindi forti perplessità sulla mancanza di scelte adottate dall'Esecutivo per i settori della cultura e dello spettacolo italiano; si dimostra ancora una volta una totale indifferenza per gli operatori e per il futuro del settore.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) rileva che gli obiettivi che la Commissione cultura si era data, trasversalmente, sono completamente tracollati. Nel settore dell'emittenza e dell'editoria si attende da tempo il varo di una riforma che risulta invece bloccata proprio per la mancanza di risorse. Prende atto che si è rinunciato, ancora una volta, all'approvazione di modifiche significative per il settore del cinema e della televisione, per non scuotere le fondamenta di qualche grande gruppo di produzione cinematografica e televisiva, in evidente conflitto di interessi. Si è inteso evitare così, ancora una volta, di pestare i piedi a chi avrebbe la possibilità di intervenire realmente nel settore, costringendo i cittadini, come sempre, a subire i costi delle mancate riforme del Governo Berlusconi.

Rosa DE PASQUALE (PD) rileva soltanto che il 5 febbraio scorso il sottosegretario Giro, intervenendo a Firenze per l'inaugurazione della mostra dell'artista russo Suskov, aveva assicurato un'adeguata integrazione del FUS, anche per recuperare le risorse sottratte al Maggio fiorentino. Prende atto invece che di quelle promesse, a distanza di pochi giorni, non è rimasta traccia nel provvedimento in esame.

Antonino RUSSO (PD) rileva che ancora una volta il Ministro Gelmini si avvia a ricevere una bocciatura, dopo la pronuncia di incostituzionalità della Consulta, di qualche giorno fa, sull'inserimento nelle graduatorie in coda e il richiamo fatto dal Presidente della Repubblica sulla riforma dell'università. Con arroganza e cecità, la maggioranza prevede una ulteriore proroga delle graduatorie provinciali, con una norma che appare di per sé già incostituzionale, visto che rinvia, senza meglio specificarla, alla pronuncia di illegittimità costituzionale relativa all'intera disciplina. Aggiunge che a breve la Corte di Cassazione si pronuncerà sulla competenza del giudice del lavoro e non del Tar in materia di graduatorie del personale scolastico, con un aggravamento dei carichi giudiziari pendenti che di fatto paralizzeranno il sistema scolastico nazionale. Ritiene quindi indispensabile modificare la norma in esame, prima che la situazione diventi letteralmente esplosiva.

Manuela GHIZZONI (PD) prende atto che ancora una volta il Governo interviene con una norma omnibus a disciplinare diverse materie del tutto eterogenee fra loro. Comprende le difficoltà della collega Frassinetti a valutare diversamente il provvedimento in esame, ma onestamente si sarebbe aspettata almeno un parere con condizioni o osservazioni, come avvenuto nel corso dell'esame presso l'omologa Commissione cultura dell'altro ramo del Parlamento. Rileva, in particolare, che l'articolo 1, comma 2-quinquies, introdotto al Senato, esclude la proroga al 30 aprile 2012 dei termini e dei regimi giuridici in tema di valorizzazione della qualità dei risultati scolastici ai fini dell'accesso ai corsi di laurea universitari e di certificazioni relative alle valutazioni di qualità degli studenti. Si tratta di una forte penalizzazione per tutti quegli studenti che si sono invece impegnati, proprio confidando nell'applicazione di questi principi voluti dal Governo. Ritiene inoltre che la previsione introdotta al Senato con il comma 4-vicies dell'articolo 2 sia fortemente penalizzante, visto che prevede poteri ispettivi finalizzati alla definizione del sistema nazionale di valutazione che non si basano su criteri certi e condivisi, ma assolutamente generici. Aggiunge che la nuova disciplina introdotta dal Governo è contraddittoria anche dal punto di vista procedurale, visto che nella previsione dell'Esecutivo l'organo controllore e quello controllato coincideranno, con una completa

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vanificazione dell'utilità degli stessi strumenti di valutazione.
Rileva inoltre che il Governo ha dato seguito solo ad una delle richieste del Presidente Napolitano, relativa all'incongruenza nella legge di riforma sull'università concernente il comma 5 dell'articolo 6 della legge n. 240 del 2010, senza dare seguito invece alle altre osservazioni svolte dalla Presidenza della Repubblica. Non è stato ottemperato per esempio ai rilievi, pur segnalati dal Presidente Napolitano, relativi ai contratti di insegnamento, ai lettori di lingua straniera e all'assegnazione di borse di studio sulla base del criterio territoriale. Manca inoltre una norma relativa alla proroga dello sconto nel calcolo delle spese di personale per le università, rispetto alla quota di risorse a carico del Fondo di finanziamento ordinario, che rischia di far superare la soglia del novanta per cento alla metà delle università italiane. La conseguenza sarà il totale blocco del turn-over, indipendentemente dalle capacità programmatorie, dalla qualità dell'offerta formativa e dal valore dell'attività di ricerca dei singoli atenei. Auspica, quindi, che nel corso dell'esame delle Commissioni di merito i rilievi evidenziati possano essere accolti. Preannuncia quindi il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) rileva innanzitutto che i tempi esigui per l'esame del provvedimento hanno impedito di approfondirne gli aspetti, pur non sfuggendo che si tratta di un polpettone solo elettorale cucinato dal Governo, visto che non contiene niente di programmatico ma serve solo a dare qualche contentino agli elettori. Eppure saranno proprio i cittadini a dover sostenere la defiscalizzazione prevista a favore del settore cinematografico, accollandosi l'aumento del prezzo del biglietto. Aggiunge che anche sulla questione dei precari si aprirà nuovamente una serie infinita di ricorsi e controversie che penalizzerà ancora una volta tutto il sistema scolastico. Nel ribadire che gli interventi a sostegno del FUS sono solo dei palliativi che non risolvono certo la situazione drammatica in cui versa il settore dello spettacolo dal vivo, preannuncia il voto contrario sul provvedimento in esame.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) sottoscrive le perplessità sul provvedimento rilevate dai colleghi che l'hanno preceduta, ribadendo le criticità del disegno di legge del Governo. Stigmatizza il metodo seguito dall'Esecutivo che ha presentato in Parlamento un disegno di legge lungo e complesso, senza dare ai parlamentari il tempo necessario per svolgere su di esso una seria riflessione. Al riguardo, ritiene si tratti dell'ennesima penalizzazione, da parte dell'Esecutivo, delle prerogative della Commissione. Seppure il metodo utilizzato è comune ai governi che hanno preceduto quello in carica, rileva che nel merito questo Governo, più di altri, favorisce una legislazione disomogenea e poco chiara, quando invece occorrerebbero provvedimenti snelli e incisivi. Ricorda, infine, come sulla questione delle graduatorie dei precari ancora una volta si rischia seriamente una pronuncia di illegittimità costituzionale da parte della Corte, mentre sarebbe stato auspicabile che su questi, come su altri temi, si svolgesse un confronto costruttivo tra maggioranza e opposizione. Preannuncia quindi, anche a nome del proprio gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Valentina APREA, presidente, rileva che l'omologa Commissione del Senato ha svolto un approfondito esame del provvedimento che è stato impedito in questo ramo del Parlamento, poiché solo ieri, dopo quarantacinque giorni dalla presentazione, il disegno di legge di conversione del decreto è stato trasmesso alla Camera.

Alessandra SIRAGUSA (PD), pur non soffermandosi sul lungo elenco di criticità e carenze del provvedimento in esame, sottolinea che non è stata data soluzione all'annoso problema del personale precario degli ausiliari tecnici amministrativi, già appartenente alla categoria dei lavori socialmente utili della scuola. Ricorda che

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si tratta di lavoratori che operano nel settore della scuola da decine di anni e ai quali era stato promesso che nel decreto in esame sarebbe stata trovata finalmente la soluzione tanto attesa.

Eugenio MAZZARELLA (PD) ricorda che la Commissione cultura ha da tempo assunto impegni precisi nei confronti delle università. Rinvia quindi alle considerazioni espresse dalla collega Ghizzoni in merito alla mancanza di previsione di uno sconto sul calcolo delle spese del personale delle università, ai fini del riconoscimento delle risorse a carico del Fondo di finanziamento ordinario (FFO). Ricorda, infatti, che senza tale previsione molte università rischiano di chiudere definitivamente.

Mario PEPE (IR) responsabilmente, preannuncia anche a nome dei deputati del proprio gruppo il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Benedetto Fabio GRANATA (FLI) manifesta una profonda contrarietà sul merito e sul metodo con il quale è stato adottato il provvedimento in esame, il quale giunge alla Camera dopo una lunga permanenza al Senato, che personalmente non può che stigmatizzare. Se in passato la Commissione ha potuto svolgere un esame condiviso su analoghi provvedimenti, pervenendo all'approvazione di pareri concordati, in questa occasione si arriva all'approvazione a maggioranza di un parere che impedisce qualsiasi possibilità di intervento. Preannuncia quindi, anche a nome del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Gabriella GIAMMANCO (PdL), ricollegandosi a quanto precedentemente evidenziato dalla collega Siragusa in merito alla questione del personale degli ausiliari tecnici amministrativi, ricorda che si è adoperata personalmente con il sottosegretario Pizza per riuscire a reperire le risorse necessarie per risolvere una situazione gravosa che si protrae da troppo tempo. Pur non essendo stato possibile intervenire nel provvedimento in esame, auspica si possa trovare in breve termine una soluzione condivisa e ragionata che consenta di soddisfare le legittime attese del personale precario appartenente a questa categoria. Ricorda, infatti, che si tratta di lavoratori precari da oltre 20 anni, con un'età anagrafica media di 45 anni, che ha diritto a guardare con fiducia al futuro e non con profonda ansietà e preoccupazione, come invece finora accaduto.

Valentina APREA, presidente, condivide le preoccupazioni della collega Giammanco, rilevando che potrà essere presentato al riguardo un ordine del giorno nel corso dell'esame in Assemblea.

Paola GOISIS (LNP) ritiene necessario che questo ramo del Parlamento non sia subordinato al Senato, ribadendo al riguardo le medesime perplessità manifestate in occasione dell'esame della riforma dell'università. Condivide la preoccupazione per il rischio che almeno 36 università saranno costrette a chiudere o ad essere commissariate, in conseguenza della mancanza di sconti previsti sui criteri di calcolo per il personale universitario. Ritiene inoltre fondate le perplessità relative alla norma concernenti gli insegnanti precari, che appare suscettibile di una nuova pronuncia di illegittimità costituzionale da parte della Consulta. Si riserva quindi di affrontare i rilievi evidenziati nel corso dell'esame del provvedimento, preannunciando allo stato, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Giuseppe SCALERA (PdL) rileva che la complessità economica nazionale e internazionale si riflette necessariamente sul provvedimento in esame. Precisa peraltro che nel settore della cultura vi sono stati interventi, anche recenti, varati dal Parlamento con l'accordo di tutte le forze politiche, come per esempio in riferimento alle risorse assegnate agli istituti di ricerca sul Medioevo latino. Il provvedimento in esame consente poi di fornire adeguate risposte anche ad altri settori, come quello

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del cinema dove si prevedono incentivi fiscali lungamente attesi dagli operatori. Rileva che pur non potendo assecondare tutti gli stimoli e le sollecitazioni provenienti dai diversi settori dell'economia e della società, il provvedimento in esame consente comunque di fornire risposte parziali ma significative.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, ringrazia tutti i colleghi per gli interventi svolti, rilevando che il provvedimento in esame non aveva la pretesa di risolvere tutte le situazioni ancora pendenti. Si tratta peraltro di uno strumento già utilizzato anche dai governi di centrosinistra e non solo dal governo in carica, come già ricordato da alcuni colleghi. Ribadisce, in ogni caso, la personale, piena soddisfazione per le norme previste a favore del settore del cinema, con l'introduzione di incentivi fiscali, nonché per quelle relative alla proroga della validità delle graduatorie per gli insegnanti e a favore del settore universitario. Aggiunge quindi che il Governo ha tenuto conto di tutte le esigenze espresse dal Capo dello Stato in occasione della promulgazione della legge relativa alla riforma universitaria. Gli ulteriori richiami svolti, ricordati dalla collega Ghizzoni, erano riferiti ad altri provvedimenti e non a quello in esame. Raccomanda quindi l'espressione di un parere favorevole sul provvedimento in esame.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 13.45.