CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 febbraio 2011
433.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 2 febbraio 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 2 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 14.45.

Incentivi per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro mediante riduzione dei premi INAIL.
C. 1986 Polidori.

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Paola PELINO (PdL), relatore, fa presente che la proposta di legge in esame è volta a introdurre incentivi per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro, mediante la riduzione degli importi dei premi dovuti all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro in favore delle imprese presso le quali non si verificano infortuni sul lavoro. In proposito, osserva anzitutto che l'andamento infortunistico nel Paese registra

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ormai da alcuni anni - come documentato dai rapporti annuali dell'INAIL - una tendenza incoraggiante, in quanto vanno progressivamente a ridursi sia gli incidenti in generale, sia - soprattutto - le morti sul lavoro. Ciò dimostra, a suo giudizio, che le misure normative introdotte negli ultimi anni stanno producendo effetti positivi e si va affermando una cultura della sicurezza; ciò nonostante, in termini assoluti gli infortuni sul lavoro, compresi quelli mortali, sono ancora troppi e tanto resta da fare per fare in modo che si riducano ulteriormente.
Fa notare, quindi, che il dato di fondo da cui muove la proposta di legge in esame è costituito dal fatto che la gran parte degli infortuni si verifica all'interno di un numero limitato di aziende. Come riportato nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, infatti, rileva che le aziende che non hanno registrato infortuni sono state ben il 94,4 per cento del totale, ovvero quasi 3,5 milioni di aziende su un totale di oltre 3,7 milioni. Sottolinea, quindi, che le imprese che hanno denunciato almeno un infortunio all'anno rappresentano soltanto il 7,6 per cento di tutto il settore: ciò significa che su 836.000 infortuni denunciati nel 2006 dalle imprese del settore dell'industria e dei servizi, più di 477.000 si sono concentrati in sole 18.000 imprese.
Nel porre in evidenza che vi è il rischio concreto di penalizzare tutte quelle imprese (che rappresentano la stragrande maggioranza di quelle esistenti) che lavorano bene e che garantiscono un ambiente di lavoro salubre e sicuro, ritiene fondamentale, quindi, non solo evitare di colpire queste aziende con maggiori aggravi volti a compensare le violazioni di una minoranza, ma soprattutto incentivare le cosiddette imprese «virtuose», prevedendo sgravi contributivi che possano configurarsi come un incentivo a comportamenti virtuosi. Ritiene, pertanto, che le imprese che compiono un percorso formativo sulla prevenzione e sulla sicurezza e che riescono, così, ad eliminare le «morti bianche», le invalidità permanenti e le lesioni gravi, debbano essere premiate.
A tal fine, osserva che la proposta di legge, composta di un solo articolo, intende andare oltre quanto stabilito dalla normativa vigente (che peraltro già prevede un sistema di bonus/malus), disponendo che le imprese dei settori dell'industria, dell'agricoltura, dell'artigianato, del commercio e dei servizi, nei cui stabilimenti, impianti e uffici, o comunque nel cui ambito, per un periodo non inferiore a due anni, non si sono verificati incidenti sul lavoro, attribuibili a colpa o dolo del datore di lavoro, che abbiano dato luogo a decesso o a invalidità permanenti o a lesioni gravi dei lavoratori dipendenti, possono usufruire, nell'anno successivo, di una riduzione del 30 per cento dell'importo dei premi dovuti all'INAIL. Fa presente che il beneficio è immediatamente revocato qualora, per colpa o dolo del datore di lavoro, si verifichi un incidente che dia luogo a decesso o a invalidità permanente o a lesioni gravi di uno o più dipendenti. In tal caso, evidenzia che il periodo di due anni per usufruire della riduzione del premio inizia nuovamente a decorrere dalla data dell'infortunio.
In conclusione, auspica che sul provvedimento in esame possa svolgersi un esame approfondito, che consenta di affrontare anche alcune questioni problematiche legate al coordinamento con la normativa vigente e alla possibile riduzione delle entrate dell'INAIL, al fine di pervenire in tempi brevi a un testo che possa riscuotere un consenso ampio all'interno della Commissione.

Antonio BOCCUZZI (PD), pur condividendo le finalità del provvedimento in esame, manifesta talune perplessità in relazione al suo contenuto, in particolare nella parte in cui regolamenta - in modo vago e generico - i requisiti in presenza dei quali le imprese hanno diritto ad accedere agli sgravi contributivi. Giudica altresì insufficiente prevedere, come unica condizione affinché l'impresa possa godere di tale beneficio, la circostanza che non si verifichino infortuni sul lavoro per un periodo non inferiore a due anni, atteso che, sulla base di tale criterio, aziende

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tristemente note alle cronache per la loro inadempienza dimostrata nei settori della sicurezza sul lavoro, potrebbero paradossalmente aver diritto a tale forma di sgravio, ove - per una caso del tutto fortuito - non dovessero verificarsi incidenti. Ritiene, inoltre, che sia necessario introdurre nel testo un riferimento preciso alla necessità di verificare che i risparmi realizzati dalle imprese, a seguito dell'abbassamento dell'onere contributivo, siano reinvestiti dalle stesse al fine di rafforzare il sistema di sicurezza, in vista di una maggiore tutela dei lavoratori. Preannuncia, dunque, la presentazione, da parte del suo gruppo, di una proposta di legge sulla stessa materia, di cui auspica l'abbinamento alla proposta di legge in esame.

Silvano MOFFA, presidente, fa presente che la presidenza si riserva di valutare - ai fini di un eventuale abbinamento - il contenuto della proposta di legge la cui presentazione è stata testé preannunciata, una volta che essa sarà stata effettivamente assegnata alla Commissione.

Giuliano CAZZOLA (PdL) osserva che il provvedimento in esame potrebbe porre taluni problemi di coordinamento con la normativa vigente, che sembrerebbe già prevedere un meccanismo di oscillazione dei premi dell'INAIL in relazione all'andamento infortunistico delle aziende. Si tratta, a suo avviso, di comprendere se le misure recate dalla proposta in esame intervengano a sostituire o a integrare le norme già esistenti, chiarendo altresì modalità e criteri della loro applicazione. Auspica che sul punto possa svilupparsi una seria ed approfondita discussione, affinché le finalità del provvedimento possano essere conseguite nel rispetto dell'attuale ordinamento giuridico.

Gaetano PORCINO (IdV), nel giudicare controverso il contenuto del provvedimento in esame, ritiene necessario approfondirne taluni aspetti, partendo dal presupposto che l'INAIL, per le modalità di calcolo delle proprie prestazioni - in base alle quali le erogazioni vanno commisurate all'entità delle entrate - a fronte della diminuzione del carico contributivo per talune imprese in applicazione delle misure recate dalla proposta di legge, non potrebbe far altro che aumentare i premi a svantaggio di altre, esclusivamente in nome dell'equilibrio del proprio bilancio e non in attuazione di criteri di equità.
Nel far notare, inoltre, che l'ordinamento vigente già prevede un sistema di bonus/malus per le imprese, manifesta forti perplessità in ordine ai requisiti di accesso agli sgravi contributivi, che non appaiono in grado di tutelare equamente le imprese effettivamente virtuose in materia di sicurezza sul lavoro, atteso che, peraltro, sugli eventi infortunistici possono incidere fattori legati al caso e che i livelli di rischio possono variare da settore a settore.

Cesare DAMIANO (PD), nell'evidenziare la necessità di regolamentare in modo più chiaro e tassativo i requisiti di accesso ai benefici disciplinati dal provvedimento in esame, fa notare che il bilancio dell'INAIL presenta ogni anno un avanzo strutturale, che, a suo avviso, andrebbe restituito per una parte alle imprese, sotto forma di sgravi contributivi, per un'altra parte ai lavoratori, attraverso un miglioramento dei livelli tabellari degli indennizzi per malattie professionali. Fa notare, tuttavia, che le maggiori risorse derivanti dal bilancio dell'INAIL sarebbero indisponibili per realizzare le finalità testé indicate, dal momento che esse vengono attualmente utilizzate per ripianare il debito pubblico, in ragione di una disposizione di legge voluta dal Ministro dell'economia e delle finanze del Governo in carica. Al riguardo, prospetta l'esigenza di valutare l'opportunità di una modifica legislativa che possa consentire di destinare quel surplus di risorse dell'INAIL nella direzione appena auspicata - ovvero in favore delle imprese e dei lavoratori - sulla scia di quanto fatto dai Governi di centrosinistra nelle passate legislature, ad esempio in relazione al tema del danno biologico.

Silvano MOFFA, presidente, alla luce del dibattito odierno, ritiene opportuno

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svolgere ulteriori approfondimenti sul testo in esame, soprattutto nella prospettiva di una migliore definizione dei requisiti ai quali subordinare la concessione degli sgravi contributivi in oggetto e di un più corretto coordinamento con la normativa vigente in materia. Ritiene opportuno, peraltro, che il deputato Damiano abbia precisato che il problema dell'utilizzo degli avanzi dell'INAIL non sia riferito ad una presunta situazione debitoria dell'istituto, bensì all'esigenza - prevista dalla legge - che gli avanzi contribuiscano alla riduzione del debito pubblico dello Stato.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 2 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 15.05.

5-03422 Farina Coscioni: Sulle quote di riserva in favore di determinate categorie di lavoratori.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), pur ringraziando il rappresentante del Governo per l'attenzione mostrata sul tema in discussione, si dichiara insoddisfatta della risposta, con la quale ritiene che ci si sia limitati a rinviare la risoluzione dei problemi posti dal decreto-legge n. 102 del 2010 - in tema di assunzione obbligatoria di determinate categorie di soggetti - alla definitiva approvazione della proposta di legge n. 3720, provvedimento esaminato dalla XI Commissione e sottoposto al voto dell'Assemblea nella seduta di ieri, che è teso a salvaguardare solo la quota di riserva in favore dei soggetti disabili. In proposito, fa notare che tale provvedimento, appena approvato dalla Camera dei deputati, pur essendo condivisibile e meritevole di sostegno, non appare in grado di superare pienamente i numerosi elementi di criticità posti dal predetto decreto-legge n. 102 del 2010, riguardanti il rapporto tra il diritto al collocamento dei soggetti disabili e quello dei familiari non disabili superstiti dei soggetti deceduti o resi permanentemente invalidi a causa di vari atti meritori. Al riguardo, auspica che il provvedimento citato, che passerà ora all'esame del Senato, possa essere modificato in quella sede, nel senso di prevedere una quota di riserva certa per l'assunzione obbligatoria dei predetti familiari superstiti, assicurando in particolare che tale assunzione debba avvenire soltanto nei settori nei quali i datori di lavoro siano esentati dall'obbligo di assunzione di soggetti disabili. Ritiene che, con tali modifiche, il testo in questione possa rispondere più coerentemente all'esigenza di contemperare gli interessi di entrambe le categorie di soggetti presi in considerazione, evitando una inutile e vergognosa competizione tra soggetti svantaggiati, già gravemente colpiti dalla loro condizione.

5-04111 Polledri: Su una sanzione disciplinare adottata nei confronti di un dipendente di Poste Italiane.

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Massimo POLLEDRI (LNP), si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, ritenendo comprensibile che l'Esecutivo mantenga una certa neutralità rispetto a decisioni che rientrano nell'autonomia di una società per azioni, quale Poste Italiane, sia pur sottoposta al controllo pubblico. Pur riconoscendo che la magistratura è l'organo competente a pronunciarsi definitivamente sulla questione, precisa in ogni caso di essersi sentito in dovere di intervenire in favore di un onesto lavoratore - peraltro

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padre di una figlia gravemente disabile, divenuta scrittrice di ampia fama - che, a suo avviso, è stato ingiustamente licenziato, secondo modalità non rispettose delle regole contrattuali, a seguito del coinvolgimento in un evento assolutamente poco chiaro, nel quale l'interessato sembrerebbe essere stato vittima di un raggiro da parte di soggetti discutibili, che avrebbero esperito in modo fraudolento - e a sua totale insaputa - pratiche illecite in tema di permessi di soggiorno. Auspica, pertanto, che i comportamenti di Poste italiane possano ispirarsi a criteri di maggiore giustizia ed equità sociale, nel pieno rispetto delle norme poste a tutela dei diritti dei lavoratori, previste dai contratti collettivi.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.20.

RISOLUZIONI

Mercoledì 2 febbraio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 15.20.

7-00470 Gatti: Lavoratori in somministrazione impiegati da enti previdenziali.
(Discussione e rinvio).

Silvano MOFFA, presidente, avverte che - secondo le intese intercorse - nella seduta odierna avranno luogo l'illustrazione della risoluzione in titolo e l'eventuale inizio della discussione, mentre l'orientamento del Governo - attesa anche l'esigenza di consentire un approfondimento alle diverse amministrazioni interessate - sarà acquisito in una successiva seduta, da convocare in base alle determinazioni che verranno assunte nell'ambito dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

Maria Grazia GATTI (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per aver assicurato la sua presenza alla seduta odierna, fa presente che la risoluzione in titolo mira a superare le rilevanti problematiche poste dal decreto-legge n. 78 del 2010 in materia di assunzione di personale atipico nelle pubbliche amministrazioni. Fa notare, peraltro, che tali rilevanti elementi di criticità si sommano ad altri aspetti problematici di natura previdenziale, già affrontati dalla Commissione nei mesi scorsi, dimostrando in modo inequivocabile l'inadeguatezza dell'intervento legislativo posto in essere dal Governo, che appare carente, pertanto, sotto diversi punti di vista. Fa notare che la risoluzione si riferisce, in particolare, all'articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010, in base al quale le pubbliche amministrazioni possono avvalersi di personale «precario» entro circoscritti limiti di spesa, osservando che tali disposizioni colpiscono duramente questi lavoratori, incidendo negativamente anche sull'efficienza dei servizi pubblici, con preoccupanti ripercussioni sugli utenti finali. Cita, in particolare, il caso dei lavoratori precari dell'INPS, adibiti a mansioni fondamentali che riguardano, ad esempio, l'erogazione dei trattamento di integrazione salariale o il rilascio del DURC, servizi pubblici essenziali che rischiano di subire un forte ridimensionamento a causa del taglio di tale personale, con gravi conseguenze anche per le imprese interessate.
Ritiene, pertanto, necessario che il Governo intervenga con urgenza sull'argomento - facendo, peraltro, seguito ad un preciso impegno assunto con l'accoglimento di un ordine del giorno presentato in occasione dell'esame alla Camera del decreto-legge n. 78 del 2010 - e adotti le opportune iniziative normative nel primo provvedimento utile, allo scopo di prevedere deroghe alle drastiche misure di riduzione di spesa della amministrazioni pubbliche in esso contenute. Osserva, da ultimo, che tali iniziative sarebbero assolutamente

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ragionevoli, anche alla luce di considerazioni di natura finanziaria, atteso che tra i costi derivanti dal rinnovo dei contratti a tempo di tale personale e quelli che conseguirebbero da un'eventuale erogazione delle indennità di disoccupazione non ci sarebbe un forte divario.

Nedo Lorenzo POLI (UdC), associandosi alla considerazioni testé svolte, giudica necessario che il Governo intervenga quanto prima, possibilmente nell'ambito dell'esame del decreto-legge cosiddetto «milleproroghe» (recependo i numerosi emendamenti presentati dai gruppi di opposizione e di maggioranza sul punto), al fine di salvaguardare il destino professionale di migliaia di lavoratori precari ed evitare che si verifichi un ridimensionamento di fondamentali servizi pubblici. Osservato, peraltro, che tale intervento non sembra presentare particolari difficoltà sotto il profilo economico e finanziario, preannuncia che - ove questa soluzione non fosse individuata nell'ambito del provvedimento d'urgenza attualmente all'esame del Senato - il suo gruppo sarebbe costretto a presentare una risoluzione analoga a quella in discussione, chiedendone l'immediata approvazione da parte della Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, alla luce di quanto evidenziato nel dibattito odierno, ritiene che sia stato molto importante portare tempestivamente all'attenzione della Commissione il tema oggetto della risoluzione in titolo. Ritiene, peraltro, utile - proprio al fine di verificare se vi siano possibili margini di manovra per un eventuale intervento di urgenza in materia - rinviare provvisoriamente il seguito della discussione del presente atto di indirizzo, in attesa della votazione degli emendamenti riferiti al decreto-legge cosiddetto «milleproroghe», attualmente all'esame del Senato, provvedimento che sembra poter rappresentare l'occasione più idonea per individuare una soluzione alle problematiche sinora emerse. Resta inteso - a suo giudizio - che in caso di mancata adozione di misure legislative adeguate, la Commissione potrà valutare le più opportune modalità affinché il Governo assuma precisi impegni in materia, anche con l'approvazione di specifici atti di indirizzo condivisi tra i gruppi.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.35.