CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 gennaio 2011
425.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale
COMUNICATO
Pag. 136

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 18 gennaio 2011 - Presidenza del presidente Enrico LA LOGGIA. - Interviene il Ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli.

La seduta comincia alle 11.15.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale.
Atto n. 292.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 dicembre 2010.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, comunica che, in relazione alla richiesta deliberata dalla Commissione nella seduta del 16 dicembre 2010, il Presidente della Camera dei deputati, d'intesa con il Presidente del Senato, ha disposto, sulla base di quanto previsto dall'articolo 3, comma 5, della legge n. 42 del 2009, la proroga di venti giorni del termine per l'espressione del parere da parte della Commissione sullo schema in esame. Il predetto termine verrà pertanto a scadere il 28 gennaio 2011.
Dà quindi la parola al ministro Calderoli, per l'illustrazione di alcune possibili modifiche da apportare allo schema di decreto legislativo, qualora le stesse venissero recepite nel parere della Commissione.

Il ministro Roberto CALDEROLI illustra alcune proposte di modifica allo schema di decreto volte a correggerne alcune delle criticità emerse nel corso dell'attività istruttoria svolta dalla Commissione. È il caso in particolare della sperequazione che caratterizza la base imponibile relativa ai tributi immobiliari, che risulta accentuata dalla scelta, peraltro derivante dalla legge delega, di escludere dall'imposizione l'abitazione principale, concentrando conseguentemente il gettito sulle seconde case, che com'è noto sono presenti soprattutto nei comuni a vocazione turistica. Anche l'imposta municipale sui trasferimenti comporta effetti

Pag. 137

sperequativi a causa della variabilità nel tempo delle transazioni immobiliari, soprattutto per i piccoli comuni. Occorrerebbe pertanto introdurre elementi che attenuino tali sperequazioni, onde non affidarne la correzione esclusivamente al fondo di riequilibrio, evitando in tal modo che esso assuma un ruolo preponderante nella finanza comunale.
A tal fine si potrebbe intervenire sull'imposta municipale sui trasferimenti, prevedendo che il relativo gettito non venga più destinato a finanziare il fondo di riequilibrio, ma attribuito allo Stato, il quale sarebbe tenuto a trasferirne ai comuni solo una quota, per una percentuale cifrabile tra il 20 e 30 per cento. L'attribuzione di tale imposta allo Stato consentirebbe, tra l'altro, di evitare alcuni problemi applicativi derivanti dall'attribuzione della stessa agli enti locali. Per compensare la mancata attribuzione ai comuni della restante parte del gettito, prefigura la possibilità di prevedere una compartecipazione all'IRPEF - in prima approssimazione ipotizzabile al 2,5 per cento - che essendo un'imposta molto perequata realizza un efficace intervento correttivo.
Sul fronte della partecipazione degli enti locali alla lotta all'emersione delle «case fantasma», rammentando che il decreto legge di proroga termini fissa alla data del 31 marzo 2011 il termine ultimo per la denuncia spontanea da parte dei proprietari degli immobili, segnala la necessità di disporre un incremento delle sanzioni, prevedendo contestualmente che gli enti locali che si impegnano nell'attività di emersione possano ricevere il 75 per cento delle sanzioni stesse.
Con riferimento al funzionamento del meccanismo di partecipazione degli enti locali al contrasto all'evasione fiscale, richiama il problema, più volte sollevato, del ritardo, in media quattro o cinque anni, con cui i comuni ricevono le risorse derivanti dall'attività di accertamento; tale aspetto potrebbe essere corretto prevedendo una accelerazione dell'accreditamento delle somme spettanti agli enti locali in modo da incentivarne l'attività di contrasto. A tal fine potrebbe anche stabilirsi che le risorse derivanti dall'evasione fiscale non siano destinate a fini perequativi, ma vadano assegnate direttamente ai comuni che hanno mostrato maggiore impegno in tal senso.
Precisato che, come segnalato da più parti, la durata del fondo di riequilibrio possa essere ridotta da cinque a tre anni in modo che nel 2014 si possa partire a regime con il vero e proprio fondo perequativo, evidenzia alcune criticità relative alla tassa di soggiorno, attualmente prevista per il solo Comune di Roma. Al fine di estenderla agli altri comuni, evitando tuttavia che essa venga utilizzata a ripiano dei bilanci, andrebbe disciplinata come tassa di scopo, destinata a finanziare attività inerenti il turismo. Considerando inoltre che le competenze in materia turistica in alcune regioni sono affidate alle province e non ai comuni, prospetta la possibilità di riservare ai capoluoghi di provincia la competenza di introdurre e gestire la tassa di soggiorno, al fine di coordinarne le modalità impositive tra i diversi comuni.
In ordine alla possibile disincentivazione alla stipula di contratti a canone concordato per effetto dell'introduzione della cedolare secca sugli affitti, potrebbe disporsi l'introduzione di una doppia aliquota, pari al 20 per cento per i contratti di locazione a canone concordato e pari al 23 per cento per i contratti a canone libero, prevedendo altresì che il gettito derivante dalla maggiorazione del 3 per cento confluisca in un fondo destinato a finanziare le detrazioni per gli inquilini con figli a carico.
Relativamente all'addizionale comunale all'IRPEF, precisa che in un provvedimento ad hoc saranno disciplinate le modalità di funzionamento di tale tributo, prevedendo una certa manovrabilità delle aliquote che sarà più accentuata per quei comuni che si dimostreranno più attivi nella lotta all'evasione fiscale. Potrebbe inoltre prevedersi che anche la questione della TIA-TARSU sia oggetto di uno specifico provvedimento che ne disponga, accogliendo la proposta del gruppo del Partito

Pag. 138

Democratico, la trasformazione in una tassa sui servizi legata non solo alla superficie ma anche alla rendita catastale degli immobili, inserendo alcuni correttivi relativamente alla composizione del nucleo familiare.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, nel valutare positivamente, ad un primo esame, quanto ora esposto dal Ministro, precisa che entro la giornata di domani presenterà la propria proposta di parere, che si riserva poi nel prosieguo di integrare sulla base dei contributi che emergeranno dai lavori della Commissione.

Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) rileva come lo schema di decreto in esame abbia carattere prevalentemente fiscale, comportando di conseguenza effetti finanziari rilevanti; pertanto, secondo le norme contabili vigenti, le modifiche illustrate dal Ministro dovrebbero essere prese in esame dalla Commissione solo se risulteranno positivamente riscontrate della Ragioneria generale dello Stato mediante un'apposita relazione tecnica.

Enrico LA LOGGIA, presidente e relatore, precisa che le proposte di modifica in questione sono state formulate dal Governo in stretto raccordo con alcune delle esigenze emerse nel corso di incontri con i membri della Commissione e, qualora recepite in una proposta di parere, verranno senz'altro poste all'attenzione dei competenti uffici finanziari del Ministero dell'economia.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Enrico LA LOGGIA, presidente, comunica che lunedì 31 gennaio 2011, con inizio alle ore 17.30, presso la Sala del Mappamondo, si svolgerà il Seminario sul tema «Federalismo e ambiente».
Comunica altresì che in data 10 gennaio 2011 è stato assegnato alla Commissione lo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario (317). Il termine per l'espressione del parere è stabilito per l'11 marzo 2011.

La seduta termina alle 11.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.05 alle 12.35.