CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 gennaio 2011
422.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 11 gennaio 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.40 alle 12.55.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 11 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 12.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Sulle problematiche relative alle ipotesi di modifica della parte seconda della Costituzione.
(Deliberazione di una proroga del termine).

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Donato BRUNO, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto sull'opportunità di richiedere una ulteriore proroga, al 30 aprile 2011, del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva in titolo, che la Commissione sta svolgendo congiuntamente alla Commissione affari costituzionali del Senato e la cui scadenza, originariamente fissata al 31 marzo 2010, era stata prorogata una prima volta al 31 luglio 2010 e successivamente al 31 dicembre 2010.
Essendo stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera dei deputati, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, propone quindi di deliberare la proroga al 30 aprile 2011 del termine di conclusione dell'indagine.

Gianclaudio BRESSA (PD) ritiene opportuno addivenire a un chiarimento, nell'ambito di una riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni affari costituzionali di Camera e Senato, sulla effettiva volontà di tutti di procedere nell'indagine conoscitiva in titolo.

Mario TASSONE (UdC), nel dirsi d'accordo con il deputato Bressa, aggiunge che sarebbe opportuno che la riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle due Commissioni affari costituzionali si svolgesse quanto prima, in modo da evitare ulteriori ritardi nei lavori.

Donato BRUNO, presidente, fa presente di aver già preso contatti con la presidenza della Commissione affari costituzionali del Senato per fissare quanto prima una riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi. Ricorda, peraltro, che la Commissione affari costituzionali del Senato è in questo momento assorbita dai lavori relativi all'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 225 del 2010, cosiddetto «mille proroghe».

La Commissione delibera di prorogare al 30 aprile 2011 il termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva.

La seduta termina alle 13.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 11 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Francesca Martini.

La seduta comincia alle 13.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero della salute.
Atto n. 304.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, avverte che sono pervenuti i rilievi della Commissione affari sociali sullo schema in esame, mentre la Commissione bilancio non ha ancora espresso i propri.

Gianclaudio BRESSA (PD) ritiene che il modello organizzativo delineato nello schema in esame avrebbe potuto andar bene prima della riforma del titolo V della parte II della Costituzione, ma sia anacronistico oggi, essendo le competenze in materia di organizzazione sanitaria passate per la gran parte alle regioni per effetto della predetta riforma. Allo stato, rimangono attribuite al livello nazionale solo alcune competenze residuali, ancorché senz'altro importanti, come quella di alta programmazione, quella di monitoraggio sui livelli essenziali di assistenza e quella di supervisione epidemiologica sul territorio nazionale. Si tratta di competenze per l'assolvimento delle quali occorrerebbe un ministero con personale ridotto, ma altamente qualificato: lo schema in esame fa riferimento invece a una struttura con migliaia di dipendenti, nella quale le figure qualificate, come dirigenti

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e ricercatori, sono relativamente poche e addirittura si riducono di numero. In definitiva, si tratta di una proposta senza ambizioni, che rispecchia una concezione superata di quel che un ministero della salute debba essere.

Mario TASSONE (UdC) ricorda che il suo gruppo espresse a suo tempo forti perplessità sull'opportunità della ricostituzione del ministero della salute dopo il trasferimento alle regioni delle competenze in materia di organizzazione sanitaria. A suo avviso, lo schema in esame conferma quelle perplessità, tentando invano di fornire una legittimazione a una struttura che, per compiti e responsabilità, non dovrebbe avere più la dignità di un ministero, tanto più che per molti aspetti è stata configurata come una appendice del ministero dell'economia e delle finanze.

Pierluigi MANTINI (UdC), dopo aver manifestato qualche perplessità sul disegno organizzativo di fondo proposto dallo schema in esame e sulla riduzione del personale dirigente e di ricerca ed aver auspicato un chiarimento da parte del Governo su questi punti, ricorda che uno dei problemi di fondo della sanità italiana sta nel sistema di selezione dei dirigenti sanitari, a partire dal direttore generale. In base all'attuale sistema, le nomine dei dirigenti spettano agli organi politici della regione e sono basate più sulla affiliazione politica che sul possesso delle necessarie competenze dirigenziali e professionali: di fatto, gli incarichi sanitari sono lottizzati tra le diverse forze politiche. Per contrastare questa tendenza il suo gruppo ha già in passato evidenziato la necessità, da una parte, di stabilire requisiti uniformi sul territorio nazionale per la nomina alle posizioni dirigenziali nella sanità e, dall'altra parte, di creare una agenzia nazionale per la selezione dei dirigenti e per la formazioni di elenchi cui le regioni possano attingere al momento delle nomine, in modo da temperare l'eccessiva discrezionalità di scelta. A suo avviso, un compito di questo tipo avrebbe potuto essere affidato al ministero della salute: di tutto questo, invece, non c'è traccia nello schema di regolamento in esame.

Raffaele VOLPI (LNP) ritiene che le critiche svolte dai colleghi fin qui intervenuti siano prive di fondamento. Non c'è dubbio, infatti, che, anche nel momento in cui le competenze organizzative in materia sanitaria sono state trasferite alle regioni, un coordinamento a livello nazionale nella forma di un ministero della salute sia indispensabile. È infatti essenziale assicurare una supervisione a livello nazionale su tutta una serie di settori sanitari, dai trapianti alle trasfusioni. Né, a suo avviso, può sostenersi che il modello organizzativo proposto dallo schema in esame sia privo di progettualità: al contrario, non mancano elementi di innovazione significativi, anche se certamente in ambiti così complessi non si possono operare trasformazioni radicali in poco tempo.

Gianclaudio BRESSA (PD) precisa che il suo gruppo non è contrario all'esistenza del ministero della salute, ma ritiene che lo stesso dovrebbe essere dotato soprattutto di personale qualificato, in grado di svolgere al meglio i pochi compiti di alta programmazione e di monitoraggio che il nuovo riparto delle competenze legislative e amministrative nel campo dell'organizzazione sanitaria ha lasciato al livello nazionale.

Raffaele VOLPI (LNP) esprime il dubbio che l'unica preoccupazione del deputato Bressa sia per la riduzione del numero di ricercatori.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la riorganizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro Pag. 19
della difesa e la disciplina dell'organismo indipendente di valutazione della performance di cui all'articolo 14 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.
Atto n. 305.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, avverte che né la Commissione bilancio, né la Commissione difesa hanno ancora espresso i propri rilievi sullo schema in esame.

Gianclaudio BRESSA (PD), dopo aver riscontrato l'assenza del rappresentante del Governo competente sul provvedimento, osserva che quest'ultimo non presenta, a giudizio del suo gruppo, aspetti problematici, recando innovazioni semplici e ragionevoli. D'altra parte, non può fare a meno di ricordare che, nonostante ripetuti solleciti ad esso rivolti nelle sedi opportune, l'attuale Governo non ha fino ad oggi chiarito al Parlamento e al paese quale sia il modello di difesa che ha in mente. Prende quindi atto che, in materia di difesa, il dibattito si concentra su questioni di dettaglio, come quelle affrontate dallo schema in esame, mentre il quadro d'insieme rimane oscuro.

Mario TASSONE (UdC) ritiene essenziale che il Governo fornisca un quadro d'insieme delle principali questioni organizzative relative alla trasformazione delle forze armate del paese e alle loro relazioni con le forze di polizia e che affronti i problemi più urgenti. In mancanza di tale quadro d'insieme, il Parlamento non dispone degli elementi conoscitivi necessari per valutare con piena cognizione di causa una innovazione normativa come quella proposta nello schema di regolamento in esame.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.

SEDE REFERENTE

Martedì 11 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 13.30.

Modifica all'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare gli indumenti denominati burqa e niqab.
C. 627 Binetti, C. 2422 Sbai, C. 2769 Cota, C. 3018 Mantini, C. 3020 Amici, C. 3183 Lanzillotta, C. 3205 Vassallo, C. 3368 Vaccaro, C. 3715 Reguzzoni, C. 3719 Garagnani e C. 3760 Bertolini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 dicembre 2010.

Donato BRUNO, presidente, dopo aver ricordato che vi sono ancora alcuni deputati iscritti a parlare, invita gli stessi ad intervenire al più tardi nella seduta di domani, in modo da poter concludere la discussione di carattere generale e procedere, come convenuto, alla nomina di un comitato ristretto per l'elaborazione di un testo unificato delle proposte di legge in titolo.

Mario TASSONE (UdC) invita la relatrice ad integrare nelle prossime sedute la propria relazione per dare conto delle novità intervenute sul panorama internazionale in relazione alla materia trattata dalle proposte di legge, in modo che la Commissione disponga di un quadro di informazioni più ampio ed aggiornato.

Donato BRUNO, presidente, ritiene condivisibile l'esigenza manifestata dal deputato Tassone. Al riguardo ricorda che sul panorama internazionale, e in particolare sul dibattito svoltosi in Francia, forniscono ragguagli i documenti di istruttoria predisposti dagli uffici della Camera, ai quali rinvia. Quindi, nessun altro chiedendo di

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intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.35.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 11 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 13.35.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Lanzarote, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
Emendamenti C. 2326-C Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Maria Elena STASI (PdL), relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.40.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 11 gennaio 2011. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 16.50.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Lanzarote, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
Emendamenti C. 2326-C Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Isabella BERTOLINI, presidente, sostituendo la relatrice, impossibilitata a prendere parte alla seduta, rileva che gli emendamenti 4.100 e 5.100 delle Commissioni non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 16.55.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Azerbaigian per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatti a Baku il 21 luglio 2004, approvato dal Senato.
Emendamenti C. 3835 Governo.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Canada per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo d'intesa, fatta ad Ottawa il 3 giugno 2002.
Emendamenti C. 3836-A Governo, approvato dal Senato.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Slovenia sulla

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cooperazione transfrontaliera di polizia, fatto a Lubiana il 27 agosto 2007.
Emendamenti C. 3827-A Governo.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa allo sdoganamento centralizzato, concernente l'attribuzione delle spese di riscossione nazionali trattenute allorché le risorse proprie tradizionali sono messe a disposizione del bilancio dell'UE, fatta a Bruxelles il 10 marzo 2009 (esame emendamenti C. 3356-B Governo.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 3 luglio 2002, approvato dal Senato.
Emendamenti C. 3881 Governo.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma l'11 novembre 2008, approvato dal Senato.
Emendamenti C. 3882 Governo.