CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 dicembre 2010
417.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 16 dicembre 2010. - Presidenza del vicepresidente della X Commissione Raffaello VIGNALI.

La seduta comincia alle 15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso per l'energia da fonti rinnovabili.
Atto n. 302.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2010.

Raffaello VIGNALI, presidente, ricorda che nella giornata di ieri sono state svolte le relazioni introduttive.

Laura FRONER (PD), esprime l'intenzione di svolgere alcune considerazioni di carattere generale su quello che ritiene un provvedimento corposo e soprattutto complesso e che, a suo avviso, richiederebbe lo svolgimento di alcune audizioni poiché va a modificare il sistema complessivo delle incentivazioni nella produzione dell'energia da fonti rinnovabili.
Segnala infatti che negli ultimi anni si sono susseguiti diversi interventi di modifica dei sistemi incentivanti che hanno complessivamente generato incertezza negli operatori e a volte bloccato gli investimenti nel settore, con gravi conseguenze di carattere economico-occupazionale. L'invito è che l'atto in esame sia valutato attentamente ed adeguatamente approfondito, evitando errori già commessi in passato, così da poter veramente raggiungere il traguardo posto della produzione di energia da fonti rinnovabili (17 per cento) sottolineando che ambizioso è anche il traguardo fissato per il settore dei trasporti (il 10 per cento) settore nel quale prezioso in prospettiva sembra possa essere l'apporto del biometano (ricorda a tale proposito che sono all'attenzione della X Commissione anche alcune proposte di legge concernenti l'utilizzazione del metano nel settore dell'autotrazione).

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Pur dovendo ancora approfondire le diverse e complesse disposizioni del provvedimento, rileva che alcune previsioni lasciano dei margini di incertezza: segnala a tale proposito il dettato dell'articolo 32, che prevede che, ai fini del conseguimento degli obiettivi nazionali già illustrati, sia anche incentivata l'importazione di elettricità da fonti rinnovabili proveniente da Paesi extra-UE sulla base di appositi accordi. Ritiene che tale disposizione sollevi il dubbio che non si intenda perseguire con la dovuta pervicacia l'obiettivo dell'autosufficienza nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
Altra osservazione di carattere generale che intende sviluppare è quella dell'esigenza di individuare con maggiore chiarezza rispetto al dettato dello schema di decreto gli strumenti da adottare per la produzione di energia da fonti rinnovabili, rimuovendo con decisione le barriere che pongono ostacoli allo sviluppo di alcune tecnologia e semplificando le procedure ed i percorsi autorizzativi.
Infine, in relazione agli impianti idroelettrici sarebbe esiziale comprendere se essi manterranno invariata, ovvero vedranno diminuita o aumentata, l'incentivazione esistente, sottolineando che sarebbe opportuna la previsione di una clausola di salvaguardia che miri a dare qualche forma di garanzia a chi ha fatto investimenti nel settore e potrebbe essere ingiustamente penalizzato.

Ermete REALACCI (PD) fa presente che lo schema di decreto legislativo in esame è un provvedimento condivisibile del Governo che consente di impostare una seria politica industriale, di raggiungere gli obiettivi fissati all'Unione europea e di finalizzare in maniera efficiente le risorse che negli scorsi anni sono state male utilizzate, in quanto destinate alle fonti assimilate anziché a quelle rinnovabili, facendoci perdere così competitività rispetto ad altri Paesi come la Germania. Ritiene che il provvedimento in esame costituisca il presupposto per il rilancio della competitività del sistema industriale sulla base di due principi guida, il primo relativo alla certezza del quadro normativo per gli operatori economici e il secondo concernente l'adeguatezza e il carattere progressivamente decrescente degli incentivi, come condizioni per lo sviluppo e per l'autonomia del settore industriale. Illustra quindi alcuni temi sui quali avviare una riflessione per il miglioramento del testo: diluizione dei tempi di superamento degli incentivi in alcuni casi, come nell'ipotesi dei CIP6; eliminazione di talune onerose distorsioni, come quelle relative all'importazione di quote di energia che viene qualificata come rinnovabile senza alcuna possibilità di riscontro; rafforzamento della politica di semplificazione burocratica ai fini della realizzazione degli impianti; migliore taratura di alcune misure, quali quella relativa ai vincoli per la realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli, ferma restando la necessità di un'attenta tutela dei beni paesaggistici, e quella relativa alla produzione di energia da biomasse. Ritiene infine che la discussione sul provvedimento sia l'occasione per rafforzare obiettivi innovativi capaci di coniugare la tutela ambientale e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. A riguardo cita il caso dei fenomeni di inquinamento da produzione di nitrati provenienti da allevamenti zootecnici nella Pianura padana, ritenendo che l'introduzione di adeguati incentivi all'uso dei relativi liquami per la produzione di energia elettrica da biogas possa rappresentare una soluzione positiva sia sul piano ambientale che su quello industriale.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) ritiene importante un accurato approfondimento sui temi del provvedimento in esame, al fine di fornire utili indicazioni al Governo prima dell'adozione definitiva del testo, fermo restando gli obiettivi strategici dell'aumento dell'offerta di energia elettrica e della costruzione di un sistema di incentivi, non assistenzialistico, da utilizzare ai

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fini dello sviluppo di un settore industriale che sia capace di muoversi in piena autonomia.
Concorda con quanto dichiarato dal collega Realacci sulla necessità di semplificazioni a livello burocratico, precisando tuttavia come rallentamenti alla realizzazione degli impianti provengano non solo dal settore della pubblica amministrazione ma anche dai grandi operatori economici.

Raffaello VIGNALI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.