CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 novembre 2010
405.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

Mercoledì 24 novembre 2010. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.40.

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il tribunale di Milano (atto di citazione del dottor Alessandro Nencini) (doc. IV-ter, n. 19).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Federico PALOMBA (IDV), premesso che non condivide quella che ritiene una deriva della Giunta verso una generalizzata impunità, dissente dalla proposta del relatore, poiché non vi sono elementi che possano ricondurre le dichiarazioni del Presidente del Consiglio alla sua funzione parlamentare. Egli, nel caso specifico, parlava in una pubblica occasione non collegata con tale funzione. Ricordato anche che nel caso del collega Zazzera è stato usato un altro parametro, sul piano tecnico rimarca che - se la proposta del relatore fosse approvata - certamente risulterebbe violato l'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che prevede il diritto di ciascuno a un giudice terzo, imparziale e precostituito per legge e dunque a un processo equo e di ragionevole durata. Già in passate occasioni (l'ultima delle quali è costituita dal caso Cofferati n. 2 del luglio scorso) è stata accertata la violazione di tale articolo in ragione dell'interpretazione troppo estesa della prerogativa parlamentare da parte delle autorità italiane, ciò che si risolve in definitiva in una compressione del diritto a una piena tutela giurisdizionale.
Peraltro, la sostanziale incorporazione del diritto della Convenzione nel diritto dell'Unione europea, conseguente all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, a suo avviso fa sì che la violazione del primo sistema giuridico costituisce violazione anche del secondo, con tutte le conseguenze in termini di responsabilità civile dello Stato italiano. Certamente i singoli deputati che presso la Giunta o l'Assemblea deliberassero per l'insindacabilità in questo caso non sarebbero responsabili - giacché, essi sì, insindacabili - ma si porrebbe un problema di responsabilità delle istituzioni. A questo aggiunge che la delibera d'insindacabilità potrebbe rivelarsi totalmente inutile poiché i suoi effetti verosimilmente potrebbero essere vanificati in toto da una pronunzia della Corte europea dei diritti dell'uomo com'è di recente accaduto nel caso di Punta Perotti

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a Bari rispetto al quale - a seguito dell'accertamento della violazione dell'articolo 7 della Convenzione - si è avuta addirittura la revoca di una confisca oggetto di una sentenza penale passata in giudicato. Ribadisce pertanto che voterà contro la proposta del relatore.

Maurizio TURCO (PD), concesso che una persona che si senta offesa e non soddisfatta dalla giurisdizione nazionale può certamente rivolgersi alla Corte europea dei diritti, crede che l'argomento del collega Palomba provi troppo, giacché chiunque in realtà può trovare nelle previsioni della Convenzione europea dei diritti dell'uomo motivo di un ricorso alla Corte di Strasburgo. Cita ad esempio i detenuti in regime di 41-bis, i professori universitari e quant'altri. Ritiene che il ragionamento che ha testé ascoltato rischi di comprimere eccessivamente il diritto di critica politica, tanto più che in questa circostanza si tratta di opinioni che il deputato Berlusconi va ripetendo da anni. Si riserva comunque di dichiarare il suo voto quando sarà il momento.

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, constatato che vi sono diversi iscritti a parlare e che tra breve avrà inizio la seduta dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alla prossima seduta, che convoca fin d'ora per mercoledì 1o dicembre alle ore 9,30.

La seduta termina alle 10.