CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 novembre 2010
401.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 18 novembre 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.10 alle 9.20.

SEDE REFERENTE

Giovedì 18 novembre 2010 - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 9.20.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Slovenia sulla cooperazione transfrontaliera di polizia, fatto a Lubiana il 27 agosto 2007.
C. 3827 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Stefano STEFANI, presidente, intervenendo in sostituzione dell'onorevole Roberto Antonione, impossibilitato a prendere parte alla seduta odierna, segnala che con l'Accordo in titolo Italia e Slovenia s'impegnano a consolidare la collaborazione e la mutua assistenza in ambito transfrontaliero, a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché al fine di potenziare l'attività di contrasto alla criminalità organizzata internazionale ed all'immigrazione clandestina.
L'Accordo integra precedenti atti pattizi intervenuti negli anni scorsi con la Slovenia, con particolare riferimento all'Accordo tra i ministeri dell'interno dei due Paesi nella lotta contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope e contro la criminalità organizzata, firmato a Roma il 28 maggio 1993, estendendo la cooperazione ad altri settori. Esso si inserisce nel più vasto contesto della collaborazione già in atto, a livello internazionale ed europeo, in materia di polizia, con particolare riferimento alla

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Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen, del 19 giugno 1990.
L'Accordo provvede ad individuare le zone di frontiera e a indicarne gli organi competenti alla realizzazione dei citati obiettivi (articolo 1). I due Stati si impegnano ad informarsi reciprocamente sulle situazioni che possono comportare pregiudizi o comunque di interesse, sotto il profilo della sicurezza, impegnandosi a effettuare, periodicamente, un'analisi congiunta degli aspetti che riguardano l'ambito transfrontaliero (articolo 2).
I soggetti preposti all'applicazione dell'Accordo sono, per la Repubblica italiana, il Ministero dell'interno, il Dipartimento della pubblica sicurezza, in qualità di organo centrale nazionale, e gli uffici periferici, nel quadro delle rispettive competenze; per la Repubblica di Slovenia, il Ministero dell'interno, Polizia, la Direzione generale di Polizia in qualità di organo centrale nazionale con le proprie unità organizzative interne, nonché le unità organizzative di polizia di zona, nel quadro delle rispettive competenze.
Conformemente ai rispettivi ordinamenti nazionali, le richieste possono riguardare, tra l'altro, accertamenti in ordine ai proprietari e ai conducenti di veicoli stradali, di mezzi aerei e marittimi, alle patenti di guida, alle autorizzazioni relative al soggiorno, ai titolari di allacci telefonici o di altre apparecchiature di telecomunicazioni, all'identità delle persone e alla provenienza delle cose.
Vengono altresì disciplinate peculiari forme di cooperazione di polizia tra cui, in primo luogo, l'osservazione e il pedinamento transfrontaliero nei confronti della persona indiziata di reato. È inoltre disciplinato l'istituto dell'inseguimento transfrontaliero, che può essere effettuato, nei casi d'urgenza, anche senza preventiva autorizzazione dell'altra Parte contraente; quest'ultima può comunque chiederne l'interruzione immediata. La cooperazione tra gli organi di polizia riguarda, altresì, le operazioni di «consegne controllate» e le attività sotto copertura, che le Parti si impegnano ad agevolare.
L'Accordo prevede un'adeguata tutela per la trattazione delle informazioni e dei dati sensibili ed è infine sancita la possibilità di respingere, anche parzialmente, le richieste di collaborazione, qualora esse possano compromettere la sovranità, la sicurezza, la legislazione nazionale o altri interessi primari. Segnala infine che il disegno di legge di ratifica stima gli oneri dell'attuazione dell'accordo in euro 93.610 a decorrere dall'anno 2011.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

Marco ZACCHERA (PdL) ritiene che l'Accordo in esame dovrebbe costituire occasione per rafforzare l'impegno della Slovenia nell'azione di controllo dei confini contro il fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Franco NARDUCCI (PD) ritiene che il provvedimento proceda nella direzione auspicata dal collega Zacchera e che la Slovenia già svolge un'azione di contrasto al fenomeno relativamente al suo confine orientale.

Aldo DI BIAGIO (FLI) esprime il pieno sostegno del suo gruppo sull'Accordo in titolo essendo finalizzato ad un impegno senza condizioni nella lotta contro il crimine organizzato.

Stefano STEFANI, presidente, condividendo le considerazioni dei colleghi sull'opportunità di rafforzare l'impegno dei Paesi europei nel contrasto all'immigrazione clandestina, avverte che, nessun altro chiedendo di intervenire, è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei Gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti. Rinvia

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quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.25.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 18 novembre 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 9.25.

Schema di decreto legislativo recante ordinamento e funzioni degli uffici consolari.
Atto n. 282.

(Rilievi alla Commissione bicamerale per la semplificazione).
(Esame ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusioni).

La Commissione inizia l'esame dello schema di regolamento in oggetto.

Aldo DI BIAGIO (FLI), relatore, illustra il provvedimento in titolo rilevando che esso, predisposto ai sensi dell'articolo 14, comma 18, della legge n. 246 del 2005, disciplina le funzioni espletate dagli uffici consolari della Repubblica Italiana, riordinando la disciplina attualmente recata dal decreto legislativo di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 200 del 1967, contestualmente abrogato ai sensi dell'articolo 79 dell'atto in esame. Lo schema attribuisce agli uffici consolari ulteriori funzioni rispetto a quelle attualmente espletate; tra le altre si richiamano il rilascio di visti d'ingresso a cittadini stranieri (articolo 58, comma 1), lo sviluppo delle attività culturali (articolo 59) e la promozione delle attività economiche e commerciali (articolo 60). Lo schema, in forza degli accorpamenti e delle soppressioni operati, risulta più snello rispetto al citato decreto n. 200 del 1967, essendo costituito di 80 articoli in luogo dei 96 vigenti.
Il riassetto è stato effettuato senza oneri per la finanza pubblica; sono presenti nel testo disposizioni relative all'informatizzazione ed alla semplificazione degli adempimenti amministrativi che ne potrebbero derivare, come l'articolo 62 (istituzione di un unico archivio informatico in cui sono registrati tutti gli atti riguardanti la cittadinanza, la nascita, i matrimoni e la morte).
Ricorda che gli uffici consolari sono chiamati a svolgere varie funzioni, in conformità alle norme poste dal diritto internazionale, tra le quali: la protezione degli interessi nazionali e la tutela dei cittadini e dei loro interessi; l'esecuzione degli adempimenti idonei all'esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini italiani residenti all'estero; la tutela dei lavoratori italiani per quanto concerne condizioni di vita, lavoro e di sicurezza sociale; lo stimolo di attività educative, assistenziali e sociali nella collettività italiana nonché varie attività di protezione, assistenza e coordinamento delle attività delle Associazioni, delle Camere di commercio, degli Enti italiani; la promozione di attività economiche di interesse per l'Italia, curando in lo sviluppo degli scambi commerciali; lo sviluppo di relazioni culturali; l'esercizio di funzioni attribuite dall'ordinamento italiano in materia di stato civile, notariato, amministrativa e giurisdizionale.
Osserva che il nuovo ordinamento degli uffici consolari propone inoltre una semplificazione della disciplina relativa alle tariffe dei servizi consolari, elencati in una tabella allegata, i cui importi vengono adeguati con scadenza biennale. Per quanto attiene ai rilievi sul testo, ritiene opportuno integrare le disposizioni di cui al Capo I del Titolo II, precisando le funzioni consolari in ordine alla formazione ed alla tenuta degli schedari ed elenchi dei cittadini italiani residenti all'estero. In occasione delle consultazioni elettorali vi è infatti una rilevante quota di materiale non consegnato poiché indirizzato a cittadine identificate con il solo cognome da nubile, mentre sarebbe sufficiente prevedere l'invio dei plichi con la menzione di entrambi i cognomi. È altresì

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auspicabile che il provvedimento precisi il ruolo e le funzioni dei corrispondenti consolari, che risultano sempre più numerosi in conseguenza del drastico ridimensionamento della nostra rete consolare.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

Marco ZACCHERA (PdL) ritiene apprezzabile l'intento ricognitivo e di riordino che emerge dalla lettura delle disposizioni contenute nello schema di decreto in titolo.

Franco NARDUCCI (PD), pur apprezzando lo spirito dell'articolato in esame, esprime perplessità in merito alle numerose competenze affidate agli uffici consolari rispetto alla Direzione generale per gli italiani all'estero. A suo avviso, occorre prevedere talune cautele nell'attuazione delle nuove norme al fine di scongiurare interpretazioni soggettive o suscettibili di produrre contenzioso. A tal proposito auspica un chiarimento da parte del Governo. Ricorda quindi che tra il 2004 e il 2005 fu compiuto un significativo sforzo di razionalizzazione in materia di anagrafe degli italiani residenti all'estero. La questione del doppio cognome deve essere adeguatamente trattata per non vanificare quel lavoro e per tenere conto di specificità in uso a livello locale, come avviene in Paesi di lingua tedesca, in occasione delle tornate elettorali.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI fa presente che il richiamo operato dall'articolo 62, comma 5, dello schema di decreto alle situazioni locali potrà garantire flessibilità nel trattamento del doppio cognome.

Aldo DI BIAGIO (FLI), relatore, ribadisce che il provvedimento rappresenta un atto di buon senso e che non ci sono motivi ostativi alla sua adozione. Esso infatti procede nella direzione di una maggiore efficienza nella erogazione dei servizi consolari per i connazionali all'estero.

Marco ZACCHERA (PdL) ritiene che, anche alla luce del progetto di realizzazione del cosiddetto «consolato digitale» e richiamando la missione svolta l'anno scorso dalla Commissione presso il Consolato italiano a Bruxelles, la Commissione dovrebbe esprimere un rilievo anche sul tema dell'informatizzazione dei servizi consolari.

Stefano STEFANI, presidente, fa presente che la proposta di rilievi tiene comunque conto in premessa degli interventi di informatizzazione e digitalizzazione dei servizi consolari in via di sperimentazione.

Franco NARDUCCI (PD) ritiene che vi sia una contraddizione tra le risorse finanziarie destinate dalla legge di stabilità per i servizi resi alle comunità degli italiani all'estero e il risalto alle competenze degli uffici consolari in tema di diffusione della cultura e lingua italiana all'estero. Sottolinea inoltre che i tagli apportati hanno privato gli uffici consolari delle risorse umane necessarie per l'espletamento delle stesse funzioni istituzionali connesse alla gestione dell'anagrafe degli italiani residenti all'estero, di fatto bloccata ormai da tempo. Occorrerebbe pertanto che i rilievi dessero conto della necessità di predisporre adeguate risorse finanziarie a supporto delle competenze consolari.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI condivide le considerazioni e le proposte avanzate nel corso del dibattito.

Aldo DI BIAGIO (FLI), relatore, presenta dunque una proposta di rilievi volta a tenere conto delle osservazioni avanzate dai colleghi Narducci e Zacchera (vedi allegato).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di rilievi formulata dal relatore.

La seduta termina alle 9.50.