CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 ottobre 2010
387.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 26 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 14.45.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011).
C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.
Tab. n. 6: Stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 21 ottobre scorso.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che, sulla base delle intese raggiunte tra i gruppi per le vie brevi, il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge di stabilità e al disegno di legge di bilancio è stato fissato alle ore 18 di oggi in luogo delle ore 13.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI, in merito alle questioni sollevate nella precedente seduta in tema di cooperazione allo sviluppo, osserva che per il 2011 le previsioni di stanziamento per la relativa Direzione Generale ammontano, complessivamente, a circa 230 milioni di euro. La diminuzione, rispetto al 2010, è pari a circa il 40 per cento. Circa 50 milioni di euro sono destinati all'erogazione di contributi obbligatori ad organizzazioni internazionali previsti dalla legge. Per il funzionamento della Direzione Generale e della rete di Unità Tecniche Locali (UTL) vi sono circa 21 milioni, cinque in meno del 2010. Per gli interventi - che rappresentano la sostanza di politica estera del nostro aiuto allo sviluppo e che ci consento di essere presenti e influenti, in vari modi, in circa un centinaio di Paesi in via

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di sviluppo - lo stanziamento per il 2011 è di circa 160 milioni di euro. Per una sana e prevedibile programmazione pluriennale dei nostri programmi di cooperazione, con cui si va sostituendo la cooperazione per piccoli progetti con poco impatto di tante passate esperienze, nei paesi e nei settori oggi meglio selezionati grazie alle Linee strategiche triennali, sono state già deliberate iniziative per circa 60 milioni e mezzo di euro.
Per nuovi interventi, pertanto, nel 2011 saranno complessivamente programmabili contributi volontari alle organizzazioni internazionali, il canale delle organizzazioni non governative ed emergenze inclusi, per meno di 100 milioni di euro.
Sottolinea che questo è il quadro degli stanziamenti e che occorre tuttavia ricordare il nostro ruolo da protagonisti - evidenziato dal Ministro Frattini nel suo discorso al Vertice sugli Obiettivi del Millennio - nell'impegno della comunità internazionale per la pace e la stabilità, per i diritti umani, religiosi e delle donne, in primis con le battaglie contro la pena di morte e contro le mutilazioni genitali femminili. Occorre altresì non dimenticare che l'Italia - da due anni - sta aggiornando e razionalizzando le strategie e le procedure della cooperazione allo sviluppo, per renderle più efficaci e metterle al passo con gli standard internazionali, pur in un quadro legislativo obsoleto. L'ha riconosciuto, nel suo esame del 2009, la stessa OCSE.
A suo avviso, non si può sottacere che, nonostante questi investimenti, la cooperazione italiana è genuinamente e legittimamente al servizio - oltre che dell'imperativo etico di un mondo solidale, che sconfigga la povertà estrema, la fame e le pandemie - anche degli interessi del nostro sistema paese, delle nostre ong, delle nostre imprese grazie a gruppi di lavoro con Confindustria, tavoli con le regioni e le università, convenzioni con le ong, tavolo interistituzionale con oltre 20 attori pubblici e privati dell'aiuto italiano allo sviluppo.
Quanto al Fondo per la lotta all'AIDS, alla tubercolosi e alla malaria, nella lotta alle pandemie, l'Italia e il Presidente Berlusconi sono stati pionieri, al Vertice G8 del 2001, con il lancio del Fondo Globale. Nata su diretto impulso della Presidenza del Consiglio, quindi, la partecipazione italiana al Fondo è stata sempre assicurata dal Ministero degli affari esteri, con un seggio esclusivo nel Consiglio d'Amministrazione e un apprezzato, e negli ultimi anni rilanciato, attivo coinvolgimento nelle sue politiche e attività, cruciali per la salute globale e gli Obiettivi del Millennio. Il recente Vertice di New York l'ha confermato.
I contributi al Fondo, come si sa, sono stati versati nei primi tre anni, a seguito dell'impegno assunto dai Capi di Stato e di Governo del G8, grazie alla disponibilità di fondi sulla Tabella C relativamente alla legge n. 49 del 1987 del Ministero degli affari esteri. Dal 2005 i nostri contributi sono stati erogati grazie a stanziamenti appositamente previsti da specifici atti legislativi e quindi con carattere completamente aggiuntivo rispetto ai citati fondi di Tabella C. Ciò fu, del resto, più conforme al criterio, vigente sul piano internazionale, di addizionalità dei contributi ai meccanismi innovativi di finanziamento dello sviluppo - quale il Fondo Globale è - rispetto alle ordinarie previsioni.
Il quadro dei fondi per la cooperazione del Ministero degli affari esteri rende evidente come, senza nuovi interventi legislativi ad hoc, l'Italia non potrà onorare gli impegni assunti sul piano internazionale verso il Fondo per il 2009 e il 2010, per un totale di 260 milioni di euro. Ciò avrà riflesso anche nella governance del Fondo, soprattutto per mantenere il seggio esclusivo di cui l'Italia dispone.
Quanto alle risorse per le comunità italiane all'estero, gli stanziamenti iniziali a disposizione della relativa Direzione Generale scendono da 73.275.736 euro del 2010 a 59.216.779 euro, con una riduzione pari ad 14.058.956 euro. Tuttavia, solo una parte di tali fondi, pari a circa 3,5 milioni di euro, rappresenta il risultato di una vera e propria contrazione delle risorse finalizzate alle politiche in favore dei nostri connazionali all'estero. Essa è stata

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determinata dal taglio lineare del 10 per cento sulle risorse rimodulabili disposto dal decreto-legge n. 78 del 2010 con riferimento allo stanziamento iniziale 2011 già previsto dal bilancio triennale 2010-2012. La restante parte della riduzione (circa 10,5 milioni di euro) è solo apparente, in quanto giustificata dal trasferimento dei fondi a favore del nuovo capitolo unico 1613 su cui le nostre sedi all'estero saranno finanziate, in attuazione della normativa sull'autonomia gestionale e finanziaria delle Rappresentanze diplomatiche e degli uffici consolari. Per effetto di tale disciplina gli uffici all'estero riceveranno un'unica dotazione, finanziata su un solo capitolo di spesa, a favore del cui stanziamento iniziale hanno pertanto contribuito tutti i preesistenti capitoli a valere sui quali, fino al corrente anno, sono stati erogati i fondi alle sedi per le diverse finalità di spesa.
Infine, con il prossimo decreto-legge in corso di predisposizione, il Ministero dell'economia e delle finanze procederà al rifinanziamento delle missioni internazionali di pace, rispetto al quale lo stesso dicastero è a conoscenza delle esigenze indifferibili alla base della richiesta di proroga della partecipazione italiana. Non è ancora possibile, tuttavia, fornire indicazioni definitive sugli strumenti per la relativa copertura finanziaria. Peraltro, anche in occasione del varo dell'ultimo decreto-legge di proroga delle missioni internazionali, solo all'ultimo il Ministero dell'economia e delle finanze ha indicato le modalità di copertura del provvedimento.

Aldo DI BIAGIO (FLI) sottolinea l'assenza nei provvedimenti in titolo di una visione d'insieme sia per quanto concerne gli stanziamenti che circa le linee di fondo della politica estera del nostro Paese. Nel richiamare i rilievi critici già mossi in occasione della manovra finanziaria per l'anno in corso con riferimento alle risorse destinate al Ministero degli affari esteri, ribadisce l'inadeguatezza della percentuale dello 0,4 per cento quale incidenza di tale Amministrazione sul bilancio complessivo dello Stato. A suo avviso occorre condurre una riflessione approfondita sulla funzione svolta dal Ministero degli affari esteri alla luce delle drastiche decurtazioni sia in termini di competenza che di cassa già evidenziate dal relatore. Sottolinea la particolare preoccupazione per il settore della cooperazione allo sviluppo, come anche segnalato dallo stesso sottosegretario Craxi, e per il settore del sostegno alle comunità italiane all'estero. Su quest'ultimo aspetto, evidenzia la tendenza alla riduzione, che si sostanzia in un ammanco di 14 milioni di euro rispetto all'anno precedente. Richiama le considerazioni svolte dai colleghi di maggioranza e di opposizione in ordine alla carente attenzione alla promozione del sistema Paese, priorità che sembra sfuggire al Governo. Nel fare presente che l'Esecutivo, in occasione del decreto legge n. 78 del 2010, aveva assunto impegni in ordine ad un incremento a favore delle comunità degli italiani all'estero, ritiene necessario potere conoscere la ratio sottesa ai tagli apportati e al mancato mantenimento degli impegni assunti.

Mario BARBI (PD), nel ringraziare il sottosegretario Scotti per gli elementi informativi sugli stanziamenti a favore del Fondo per l'AIDS, la tubercolosi, la malaria e le altre pandemie, osserva al riguardo che, non sussistendo risorse per gli anni 2009 e 2010, il nostro Paese non potrà mantenere gli impegni assunti in campo internazionale su tale materia e, conseguentemente, patirà conseguenze anche di carattere istituzionale connesse alla perdita del seggio negli organi direttivi del Fondo. Ricordando che sulla questione del Fondo il suo gruppo aveva presentato da tempo una proposta di legge finalizzata a risolvere gli aspetti finanziari, osserva che si tratta di un pessimo segnale che il Governo manda al Paese e alla comunità internazionale. In generale rileva la mancanza di trasparenza sull'intera missione relativa all'Italia in Europa e nel mondo, per la quale sono appostati ben 25 miliardi di euro con significative oscillazioni in aumento per i prossimi due anni e su

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cui sarebbe auspicabile svolgere un ampio confronto. Svolge analoghe considerazioni in ordine ai cospicui stanziamenti sul programma 4.11, risultanti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, anche al fine di sapere se essi riguardino le quote da versare alle banche e ai fondi di sviluppi multilaterali. Formula conclusivamente una valutazione negativa relativamente alla trasparenza e alla possibilità di un esame accurato dei provvedimenti in titolo.

Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.