CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 ottobre 2010
379.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 7 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

Gianfranco CONTE, presidente, comunica che il deputato Giorgio Jannone cessa di far parte della Commissione, mentre entra a farne parte il deputato Antonio Angelucci.

Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.
Doc. LVII, n. 3.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 ottobre scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni.
Avverte, altresì, che il deputato Fluvi ha presentato una proposta alternativa di parere sul documento in esame (vedi allegato 1).

Il sottosegretario Sonia VIALE, con riferimento alle richieste di chiarimento avanzate nella seduta di ieri dal deputato Causi circa le modificazioni intervenute nelle previsioni sul gettito delle principali entrate tributarie, segnala come elementi di risposta in merito siano contenuti nella «Nota metodologica sui criteri di formulazione delle previsioni tendenziali» allegata allo Schema di Decisione di finanza pubblica.
In particolare, al paragrafo 2.1.1.1, riguardante le previsioni relative alle entrate

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tributarie, la predetta Nota chiarisce che, rispetto alle previsioni per il 2010 contenute nell'ultima Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica, la revisione delle stime, connessa essenzialmente alle risultanze del monitoraggio sull'andamento del gettito, propone una variazione, nel complesso, di modesta entità, ma significativa nella composizione tra imposte dirette e imposte indirette. Tale monitoraggio riflette la congiuntura economica, la cui fase più acuta si è avuta nel 2009, ed i cui effetti sono immediati sui consumi e quindi sulle imposte indirette, mentre meno rapidi sono gli effetti ai fini delle imposte dirette, stante il diverso meccanismo di riscossione (principalmente sulla base della dichiarazione dei redditi).
In particolare, le imposte dirette fanno registrare una revisione (-7,6 miliardi) riconducibile all'andamento dell'IRPEF e dell'IRES versate in autoliquidazione e all'andamento negativo, superiore alle attese, delle ritenute su interessi e premi corrisposti da aziende e istituti di credito, mentre le imposte indirette fanno registrare un andamento più favorevole del previsto (+7,3 miliardi) imputabile al risultato dell'IVA, sia per la componente degli scambi interni, sia per la componente delle importazioni.
A tale riguardo sottolinea come la componente legata agli scambi interni risenta favorevolmente delle consistenti minori compensazioni d'imposta, tenuto conto delle recenti modifiche al sistema di compensazione dell'IVA, segnalate anche dalla lettera g) delle osservazioni contenute nella proposta di parere formulata dal relatore, che si traducono, secondo le regole della contabilità nazionale, in un incremento dell'entrata netta.
Infine, le imposte in conto capitale vengono riviste al rialzo (+0,6 miliardi), per tenere conto delle maggiori entrate conseguenti dalla riapertura dei termini in materia di rimpatrio delle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori dal territorio dello Stato (+0,6 miliardi).
Evidenzia invece come risultino invece di modesta entità gli effetti sul 2010 derivanti dal citato decreto-legge n. 78, che ha previsto maggiori entrate nette per circa 0,5 miliardi.
Per il biennio 2011-2012, le previsioni delle entrate tributarie sono state riviste tenendo conto degli effetti di trascinamento della revisione dell'anno base derivanti dai monitoraggio, degli effetti dei nuovo quadro macroeconomico e degli effetti del decreto-legge n. 78 del 2010.
Rileva inoltre come, a quanto riportato nella Nota metodologica, debba essere aggiunta anche la circostanza che il decreto-legge n. 78 ha, tra l'altro, introdotto la riduzione della misura dell'acconto IRPEF per il 2011 e il 2012, la quale produce effetti di minor gettito nel 2011 e recuperi di gettito nei due anni successivi.

Alberto FLUVI (PD) illustra la propria proposta alternativa di parere, rilevando, innanzitutto, come il Governo abbia ritardato fino al 30 settembre la presentazione dello Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013, il quale avrebbe dovuto invece essere trasmesso al Parlamento entro il 15 settembre, ai sensi della legge n. 196 del 2009, di contabilità e finanza pubblica. Tale ritardo rischia di porre le Camere nell'impossibilità di svolgere regolarmente le proprie funzioni, oltre a costituire un'ulteriore testimonianza non soltanto dello scarso rispetto dell'Esecutivo nei confronti degli organi parlamentari, ma, soprattutto, dell'estrema difficoltà del Governo a dare un orientamento alla propria azione su temi decisivi quali la situazione e le prospettive dell'economia nazionale.
Osserva, inoltre, come lo Schema di Decisione non rechi alcuni dei contenuti richiesti dalla legge n. 196 del 2009, in quanto omette di indicare il livello di massima delle risorse finanziarie necessarie a confermare normativamente, per il periodo di riferimento, gli impegni e gli interventi di politica economica e di bilancio adottati negli anni precedenti per i principali settori di spesa, l'obiettivo di massima della pressione fiscale complessiva, nonché il contenuto del Patto di stabilità interno.

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D'altro canto, lo Schema si limita a riproporre le cifre indicate dal decreto-legge n. 78 del 2010, nel presupposto, tutto da verificare, che esse si realizzino pienamente, senza aggiungere alcunché a quanto già deciso in tale occasione, abbandonando, quindi, qualsivoglia logica programmatoria e svuotando di contenuti la sessione di bilancio.
Con riferimento alle stime di crescita formulate nel documento, le quali vengono riviste, rispetto alle previsioni contenute nella RUEF, leggermente al rialzo per il 2010, ma in peggioramento nel 2011, rileva, in primo luogo, come tale crescita risulti prevalentemente trainata dalla domanda estera, laddove le prospettive di crescita sono migliori per i Paesi in cui è robusta la domanda interna. In secondo luogo, sottolinea come la previsione di un tasso di crescita del PIL del 2 per cento nel biennio 2012-2013 appaia eccessivamente ottimistica, ponendo a rischio la stessa impalcatura previsionale sottesa alla DFP.
In tale contesto evidenzia come, sebbene l'ultimo intervento di politica economica, costituito dal decreto-legge n. 78 del 2010, abbia determinato una riduzione del tasso di crescita del PIL di 0,5 punti percentuali nel periodo 2010-2012, il Governo non intenda rivedere la propria impostazione di politica economica, senza preoccuparsi del fatto che la recessione e la crisi finanziaria hanno riportato l'Italia indietro di dieci anni in termini di produttività e di reddito.
Sottolinea inoltre come appaia sempre più preoccupante il dato riguardante il debito pubblico, il cui rapporto percentuale rispetto al PIL aumenterà ulteriormente, nel 2011, fino al 119,5 per cento.
Per quanto riguarda gli aspetti più direttamente afferenti agli ambiti di competenza della Commissione Finanze, manifesta preoccupazione per il peggioramento che si registra nell'andamento delle entrate tributarie rispetto a quanto stimato dal Governo nel decreto-legge n. 78 del 2010, peggioramento che rischia di rendere inefficace parte della correzione effettuata con quest'ultimo intervento di manovra, il quale aveva, del resto, operato una quantificazione del gettito atteso dal recupero dell'evasione basata su ipotesi estremamente aleatorie e su misure non ancora attuate, quali ad esempio la disciplina sulla comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA.
In proposito, ritiene che tali dati sull'andamento del gettito evidenzino la necessità di una complessiva riforma tributaria, al fine di ridurre le diseguaglianze distributive e di riequilibrare il carico fiscale, soprattutto ove si consideri il fatto che una fetta molto consistente della ricchezza complessiva e del reddito disponibile è concentrata nelle mani di una percentuale di famiglie non superiore al 10 per cento del totale.
Preannuncia, pertanto, il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Maurizio BERNARDO (PdL) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere elaborata dal relatore, avvertendo che la proposta alternativa di parere presentata dal deputato Fluvi ed altri sarà posta in votazione solo in caso di reiezione della proposta del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 14.25.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 7 ottobre 2010.

Audizione dei rappresentanti delle società di rating Standard & Poor's e Moody's, nell'ambito dell'esame della Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1060/2009, relativo alle agenzie di rating del credito (COM(2010)289 definitivo).

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.30 alle 16.45.