CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 ottobre 2010
378.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 6 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Davide CAPARINI.

La seduta comincia alle 14.

Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.
Doc. LVII, n. 3.

(Parere alla V Commissione della Camera e alla 5a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Il senatore Gianvittore VACCARI, relatore, riferisce che la legge di riforma della contabilità pubblica ha posticipato la presentazione del Documento di programmazione economico-finanziaria, modificandone tanto il contenuto quanto la denominazione, così da avvicinare la data della presentazione della «Decisione di finanza pubblica» a quella di presentazione dei disegni di legge di bilancio e di stabilità. Fa notare che il documento evidenzia che il Governo ha ritenuto di dover anticipare all'inizio dell'estate la manovra triennale di finanza pubblica 2011-2013: il decreto-legge n. 78 del 2009, convertito nella legge n. 122 del 2009, ha messo in sicurezza i conti pubblici e tracciato una linea di rientro per deficit e debito accolta in sede europea, in linea con gli impegni politici indicati per il 2010 nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica (RUEF). Osserva che nel quadro della nuova Strategia Europa 2020 (EU2020), la Commissione Europea ha istituito un coordinamento strategico dei diversi momenti di definizione programmatica con la presentazione simultanea del Piano Nazionale di Riforma (PNR) e del Programma di Stabilità (PS). In ordine al contenuto del documento in esame, rileva che per la definizione dello stesso non risulta essere stata attivata la procedura prevista dalla

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nuova legge di contabilità che stabilisce che già il 15 luglio di ciascun anno il Governo invii alla Conferenza permanente per il coordinamento di finanza pubblica o, in attesa della sua istituzione, alla Conferenza unificata, la linee guida per la ripartizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica tra i diversi settori istituzionali, su cui la Conferenza è tenuta ad esprimere il parere. Segnala che, ai sensi dello schema di Decisione, l'inflazione è rimasta sotto controllo anche in virtù dell'elevato grado di capacità produttiva inutilizzata generato dalla crisi e la politica monetaria presenta condizioni accomodanti. Evidenzia, dunque, come i dati positivi degli ultimi due trimestri hanno indotto a rivedere al rialzo le stime di crescita per il 2010 rispetto a quanto indicato nella RUEF 2010 sia per la crescita mondiale, sia per il commercio internazionale. Per quanto riguarda l'Italia, fa notare che nei primi sette mesi del 2010 gli scambi commerciali hanno mostrato segnali di ripresa, in esito alla rinnovata espansione del commercio mondiale e al deprezzamento dell'euro. Per quanto concerne il debito, segnala che l'Italia, con la Grecia, è il paese in cui il debito privato registra il livello più contenuto. Sottolinea che nel documento si ricorda come l'Esecutivo abbia approvato prima dell'estate la manovra di aggiustamento dei conti pubblici per gli anni 2011-2013, con previsioni che considerano integralmente il contributo alla manovra di contenimento richiesto al comparto degli enti locali; le misure adottate, nel complesso, consentono il rispetto degli obiettivi programmatici indicati nel Programma di Stabilità e confermati nella RUEF 2010. Rileva che la pressione fiscale, dopo il picco registrato nel 2009, registra una costante riduzione, mentre il contributo richiesto alle amministrazioni centrali in termini di manovra netta ammonta, nel triennio 2011-2013, a circa 29,8 miliardi; nello stesso periodo le amministrazioni locali contribuiscono per 27,2 miliardi. Rileva che gli interventi disposti dal lato della spesa incidono direttamente sui costi di funzionamento della pubblica amministrazione, attraverso la riduzione del 10 per cento delle dotazioni finanziarie delle spese rimodulabili di ciascun Ministero; sono disposte, inoltre, misure finalizzate al contenimento della spesa per il pubblico impiego. Sottolinea che sono prorogate le limitazioni al turnover attualmente vigenti ed è disposta la limitazione dei trattenimenti in servizio oltre i limiti di età; ulteriori risparmi provengono dall'abbattimento dei costi della politica conseguito attraverso la riduzione degli stipendi dei parlamentari, dei ministri e dei sottosegretari, dei costi della struttura amministrativa degli organi costituzionali. Riferisce che è previsto il contenimento delle spese in materia previdenziale e assistenziale e sono incrementati i controlli sulle pensioni di invalidità civile; il settore sanitario contribuisce al risanamento fiscale tramite risparmi della spesa farmaceutica. Sottolinea che le autonomie territoriali concorrono alla manovra, attraverso le regole del Patto di Stabilità Interno, per un ammontare totale pari a 6.300 milioni nel 2011, 8.500 milioni nel 2012, di cui le Regioni 4.500, le Province 500 milioni e i Comuni 2.500 milioni e per analoghi importi nel 2013. Per il finanziamento del piano di rientro dall'indebitamento pregresso del Comune di Roma, fa notare, viene disposta la costituzione di un fondo nel bilancio dello Stato pari a 300 milioni annui a decorrere dal 2011, come contributo al Comune di Roma, e un ulteriore stanziamento di 200 milioni finanziato da due tributi comunali.

Il deputato Mario PEPE (PD) esprime una posizione decisamente contraria sui contenuti dello schema di Decisione ed evidenzia le criticità che dallo stesso si evincono; in particolare ritiene preoccupante il rapporto raggiunto tra deficit e PIL. Osserva che il sistema delle autonomie regionali non è salvaguardato e valorizzato dalle politiche economiche del Governo; rileva che in taluni comparti di rilievo, quali l'agricoltura, il ruolo delle regioni viene del tutto disconosciuto e svilito. Fa notare che lo schema di Decisione di finanza pubblica non presenta alcun riferimento ai temi dello sviluppo e

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del lavoro giovanile. Evidenzia che le politiche promosse in sede europea assumono carattere particolarmente vincolante nei confronti delle autonomie territoriali, mortificandone le potenzialità di sviluppo. Ravvisa l'opportunità che sia valorizzato il concorso fornito dalle regioni e dagli enti locali nella salvaguardia dei conti pubblici.

Il deputato Luciano PIZZETTI (PD), nel rilevare che la condizione di grave crisi economica permane in Italia ed è avvertita da gran parte della popolazione, fa notare che la riduzione della pressione fiscale sottolineata nel documento in esame rappresenta una mera conseguenza della riduzione dei processi produttivi e delle minori entrate dello Stato. Sostiene che il pesante debito che caratterizza i conti pubblici potrebbe essere superato mediante il ricorso a politiche espansive e non invece con una politica di carattere restrittivo quale quella prospettata nello schema di Decisione; ritiene peraltro tale profilo dirimente ai fini di una compiuta valutazione sugli strumenti più adeguati per superare la difficile situazione economica attuale. Sostiene che i frammentati interventi legislativi in materia economica di fatto mettono in crisi il complessivo sistema degli enti locali senza incidere in alcun modo sui vincoli del patto di stabilità interno, che causano forti difficoltà per le piccole e medie imprese e riducono le risorse destinate agli investimenti. Nel ritenere contraddittoria la posizione del Ministro dell'economia e delle finanze in relazione alle effettive condizioni in cui versano i conti pubblici, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP), relatore, ritiene che le autonomie territoriali hanno svolto un ruolo attivo, con alcune accezioni, per la stabilità finanziaria e hanno contribuito al risanamento pubblico. Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 6 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Mario PEPE (PD).

La seduta comincia alle 14.20.

Indagine conoscitiva sui progetti di riassetto delle funzioni tra i diversi livelli di governo.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI).
(Svolgimento e conclusione).

Mario PEPE (PD), presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Il vicepresidente dell'ANCI, Salvatore PERUGINI, sindaco di Cosenza, svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione. Prende quindi la parola il coordinatore dei piccoli comuni, Mauro GUERRA, vicesindaco di Tremezzo (CO).

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, il deputato Luciano PIZZETTI (PD) e i senatori Gianvittore VACCARI (LNP) e Claudio MOLINARI (PD), ai quali replicano, a più riprese, il vicepresidente dell'ANCI, Salvatore PERUGINI, e il coordinatore dei piccoli comuni, Mauro GUERRA.

Mario PEPE (PD), presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.30.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.