CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 ottobre 2010
378.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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Mercoledì 6 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.30.

Esame di una domanda di autorizzazione a procedere ai sensi dell'articolo 96 della Costituzione nei confronti del deputato Pietro Lunardi (Doc. IV-bis, n. 1).
(Seguito dell'esame e conclusione).

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 22 settembre si è svolta l'audizione dell'interessato. Nella seduta del 29 settembre in qualità di relatore ha avanzato la proposta che l'autorizzazione sia concessa. Dichiara aperta la discussione.

Marilena SAMPERI (PD), preso atto con favore che è tramontata l'ipotesi caldeggiata dalla maggioranza di elevare un conflitto d'attribuzioni contro l'autorità giudiziaria di Perugia, sia perché inammissibile sia perché superata dai fatti, sottolinea che le ragioni che l'avevano mossa erano e sono totalmente infondate. Un delitto commesso da più persone in concorso tra loro non costituisce necessariamente l'oggetto di un unicum dal punto di vista processuale. Numerose disposizioni codicistiche e di regolamento parlamentare contemplano la possibilità di valutazioni distinte della posizione di diversi coindagati. Fa riferimento anzitutto alla possibilità che per taluno dei concorrenti si svolga un rito speciale, per esempio quello abbreviato, e per altri intervenga l'archiviazione. Tenuto presente che il Collegio dei reati ministeriali di Perugia può ancora inviare una integrazione degli atti, crede altresì infondata la doglianza relativa alla sua incompetenza territoriale. È chiaro infatti che se nell'intreccio criminoso ipotizzato figura un magistrato di Roma, l'autorità competente è Perugia così come confermato anche dal giudice del riesame. Gli uffici giudiziari perugini hanno proceduto in modo ineccepibile e il riferimento al fumus persecutionis che ha udito in precedenti sedute è totalmente inconferente. Si potrebbe in teoria eccepire alla prospettazione accusatoria che l'atto dell'ufficio del pubblico ufficiale sia intervenuto ben dopo che questi abbia percepito l'utilità: l'acquisto dell'immobile da parte di Lunardi è del 2004 mentre il decreto ministeriale che ha disposto il finanziamento è del 2005. L'eccezione però non avrebbe pregio perché in realtà le risorse disponibili ai fini dell'emanazione del provvedimento ministeriale del 2005 erano già state individuate nell'aprile del 2004. Senza tener conto del fatto che in questa come in altre vicende è pervasiva la presenza di Balducci, di Zampolini e di Anemone. Fatto riferimento alla vicenda dell'appalto della Caserma Zignani, evidenzia come Lunardi in qualche misura

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abbia beneficiato di un sistema a rete di cui i predetti personaggi erano i protagonisti. Tutto ciò è assolutamente evidente anche dall'atto di contestazione redatto dalla Corte dei conti. Voterà a favore della proposta del relatore.

Giuseppe CONSOLO (FLI), dettosi sconcertato per il tenore della lettera inviata dal presidente del tribunale dei ministri di Perugia, crede che gli argomenti ascoltati dal collega Paniz e da altri in precedenti sedute debbano essere valorizzati. Crede che la Giunta non possa svolgere un esame monco della situazione prospettatale e quindi propone che essa deliberi per la restituzione degli atti all'autorità giudiziaria.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente e relatore, preso atto della proposta di restituzione degli atti appena avanzata, fa presente che essa è temporalmente successiva a quella da lui formulata e quindi potrebbe in via di principio essere messa ai voti dopo che quella avanzata per prima fosse respinta. Tuttavia, essendo la proposta di restituzione quella che l'articolo 18-ter prescrive sia votata per prima in Assemblea, ne deduce che anche presso la Giunta essa abbia priorità. Dopo gli interventi dei componenti che si sono iscritti a parlare, la porrà ai voti con l'implicita conseguenza che - ove fosse approvata - sarebbe preclusa (ma, in sostanza, respinta) la sua proposta di concessione.

Federico PALOMBA (IdV), intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiara di ritenere del tutto inammissibile la proposta formulata dal collega Consolo.

Maurizio PANIZ (PdL) comunica che - ove fosse messa ai voti per prima la proposta del collega Consolo - egli e i membri del suo gruppo rinunzierebbero a svolgere dichiarazioni di voto nel merito.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente e relatore, deve chiarire che, a differenza della proposta di elevare in via pregiudiziale un conflitto tra poteri, la proposta di restituzione degli atti è contemplata dal Regolamento e costituirebbe una pronunzia conclusiva della Giunta: è pertanto certamente ammissibile.

Federico PALOMBA (IdV) intende allora svolgere un intervento per dichiararsi contrario alla proposta di restituzione degli atti e invece favorevole alla proposta del Presidente di concessione dell'autorizzazione. Non ha malanimo per il deputato interessato ma rifiuta l'idea che i parlamentari possano sempre servirsi di una giustizia politica in luogo di quella ordinaria. Peraltro, dall'articolo 5 della legge costituzionale n. 1 del 1989 non si evince alcuna necessità di un esame contestuale dei concorrenti nel medesimo reato, giacché peraltro persino il codice di procedura penale prevede la riunione dei procedimenti connessi solo come facoltà e non come obbligo. La Giunta dovrebbe limitarsi a verificare se vi siano condizioni impeditive al procedimento - che qui non vi sono - e consentirne la prosecuzione. Ribadisce che voterà quindi a favore della proposta del relatore e contro quella del collega Consolo.

Anna ROSSOMANDO (PD) contesta la possibilità giuridica di votare per la restituzione degli atti in questa fase. La predetta restituzione è prevista dal Regolamento solo per i casi nei quali la Giunta e la Camera ritenessero di non doversi pronunciare sulla questione loro sottoposta per motivi di incompetenza. Qui invece si propone la restituzione dopo aver esaminato nel merito tutto l'incartamento e aver ascoltato l'ex ministro Lunardi. Voterà quindi contro la proposta di restituzione.

Pierluigi MANTINI (UdC) conferma le sue perplessità sull'identificazione della pretesa condotta criminale in un atto di alta amministrazione, quale è il finanziamento ministeriale. Non di meno è contrario alla restituzione degli atti, che viene oggi argomentata sulla base di un'interpretazione infondata dell'articolo 5 della legge costituzionale n. 1 del 1989.

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Maurizio PANIZ (PdL) voterà a favore della proposta del deputato Consolo per due ordini di motivi: anzitutto il magistrato di Perugia ha violato l'obbligo costituzionale di associare nella richiesta di autorizzazione il concorrente con il ministro, violazione tanto più clamorosa in quanto si tratta di un reato a concorso necessario, con la conseguente paradossale possibilità di consentire che il primo venga giudicato da un tribunale ordinario e il secondo dal tribunale dei ministri; in secondo luogo, crede evidente il fumus persecutionis in ragione della competenza territoriale rivendicata dall'autorità giudiziaria di Perugia in chiara assenza dei relativi presupposti.

Donatella FERRANTI (PD) protesta l'assurdità della proposta del collega Consolo, totalmente in contrasto con la lettera dell'articolo 18-ter del Regolamento. La sua approvazione costituirebbe un provvedimento abnorme. Siccome non intende in alcun modo prendere parte ad un momento costituzionalmente illegittimo, dichiara che abbandonerà i lavori della Giunta.

(Il deputato Ferranti si allontana dall'Aula)

Marilena SAMPERI (PD) voterà contro la proposta di restituzione degli atti. Ove fosse approvata, preannunzia che presenterebbe una relazione di minoranza.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) concorda con la proposta del collega Consolo. La restituzione dell'intero fascicolo al tribunale dei ministri di Perugia consentirà a questo di approfondire taluni aspetti di un'inchiesta che si basa su assunti assai opinabili e su talune inesattezze, come per esempio il fatto che Balducci fosse il capo di gabinetto di Lunardi.

Maurizio TURCO (PD) si complimenta con il collega Consolo per aver improvvisamente cambiato le carte in tavola. Oggi non si è discusso della compravendita immobiliare e del fatto che Lunardi abbia ottenuto un mutuo dal Credito Artigiano e che tale banca è ricompresa nel gruppo del Credito Valtellinese il cui presidente siede nel consiglio di sorveglianza dello IOR: è stato aperto un nuovo tavolo di discussione che non riesce a comprendere, così come non comprende per quale motivo la proposta del collega Consolo dovrebbe porsi in votazione prima di quella avanzata dal Presidente e relatore per la quale avrebbe votato. Voterà quindi contro la proposta del deputato Consolo.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente e relatore, precisa che la proposta del collega Consolo - rispetto alla quale dichiara il suo voto contrario - sarà posta in votazione prima della sua, in applicazione analogica di quanto l'articolo 18-ter, comma 7, del Regolamento prevede per l'esame in Assemblea. In caso di approvazione, rimarrà preclusa la sua originaria proposta di concedere l'autorizzazione.

La Giunta, a maggioranza, approva la proposta di restituire gli atti al Collegio per i reati ministeriali di Perugia, conferendo al deputato Consolo l'incarico di redigere la relazione per l'Assemblea.

Federico PALOMBA (IdV) presenterà anch'egli una relazione di minoranza.

La seduta termina alle 10.35.