CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 ottobre 2010
378.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 6 ottobre 2010.

Audizione del Presidente dell'Assonime, nell'ambito dell'esame della Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1060/2009, relativo alle agenzie di rating del credito (COM (2010) 289 definitivo).

L'audizione informale è stata svolta dalle 9.05 alle 10.15.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 6 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Sonia Viale.

La seduta comincia alle 14.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Gianfranco CONTE, presidente, comunica che il deputato Luca Bellotti, il quale sostituisce il Vice Ministro Adolfo Urso, in quanto membro del Governo, cessa di far parte della Commissione, mentre entra a farne parte il deputato Giampiero Catone.

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Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.
Doc. LVII, n. 3
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 ottobre scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha illustrato il documento in esame, riservandosi di formulare una compiuta proposta di parere all'esito del dibattito.

Marco CAUSI (PD), rileva innanzitutto come lo Schema di Decisione di finanza pubblica costituisca una novità interessante, che peraltro, secondo quanto anticipato dallo stesso Governo, non si ripeterà il prossimo anno, a causa della necessità di modificare ulteriormente il ciclo di bilancio alla luce delle decisioni che saranno prossimamente assunte in sede europea nel quadro del dibattito sulle proposte legislative di riforma del Patto di stabilità e della governance economica europea avanzate recentissimamente dalla Commissione europea.
Sottolinea inoltre come gli elementi di debolezza evidenti il documento in esame, che pure contiene diversi spunti interessanti, testimonino per l'ennesima volta l'incapacità del Governo di elaborare idee e progetti di politica economica, anche solo a medio termine.
In tale contesto, ricorda che, proprio in occasione della discussione della legge n. 196 del 2006, di riforma della legge di contabilità, il Partito Democratico aveva inutilmente proposto di anticipare la presentazione del documento programmatico di finanza pubblica ad aprile, sulla base della considerazione che tutti i Paesi dell'Unione europea impostano le proprie politiche di bilancio nel primo semestre dell'anno e le attuano nel secondo.
Rileva quindi come il Governo, che aveva respinto tale proposta adducendo il carattere parziale dei dati disponibili nella prima metà dell'anno, sarà costretto a rivedere, sotto questo profilo, le proprie posizioni, al fine di definire un quadro di programmazione della spesa pubblica non appiattito sugli ultimi dati, ma proiettato in una prospettiva triennale.
Passando agli aspetti di merito del documento in esame, valuta con favore il fatto che esso presenti un quadro informativo molto più ricco rispetto al passato, grazie agli sforzi compiuti dal Ministero dell'economia e delle finanze, segnatamente dalla Ragioneria generale dello Stato, che hanno consentito di fornire al Parlamento informazioni più specifiche sugli obiettivi programmatici di finanza pubblica, i quali sono, per la prima volta, ripartiti per i tre sottosettori del conto delle amministrazioni pubbliche relativi all'Amministrazione centrale, alle amministrazioni locali e agli enti di previdenza.
Auspica pertanto che, quando si interverrà ulteriormente a modificare la legge di contabilità pubblica per adeguarne il contenuto alla nuova configurazione del Patto di stabilità e crescita europeo, non si vanifichi tale apparato informativo, soprattutto per quanto riguarda la disaggregazione dei conti dello Stato e degli enti locali.
Per quanto attiene agli aspetti dello Schema di Decisione più strettamente attinenti agli ambiti di competenza della Commissione, chiede chiarimenti al Governo in merito alle modificazioni intervenute nelle previsioni sul gettito delle principali entrate tributarie, sia rispetto al consuntivo 2009 sia rispetto alle previsioni formulate nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica per il 2010.
In particolare, ritiene necessario spiegare i motivi della riduzione, stimata in circa 7 miliardi di euro nel 2010 e confermata anche per il periodo 2011-2013, del gettito atteso delle imposte dirette, cui fa da contrappeso un pari aumento nelle previsioni di gettito delle imposte indirette.
Sebbene il documento motivi queste variazioni sulla base della diversa elasticità delle varie componenti di gettito, non

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ritiene infatti sufficientemente chiaro se tale fenomeno sia legato solo agli effetti del modello econometrico utilizzato per stimare le entrate, ovvero se sia anche dovuto agli effetti del monitoraggio sulle entrate relative all'anno in corso. In tale ultimo caso, ritiene che una riduzione degli introiti delle imposte dirette pari a quasi un punto di PIL indurrebbe a sollevare seri dubbi circa la reale efficacia delle norme in tema di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale adottate con il decreto-legge n. 78 del 2010.
Inoltre, pur giudicando positivamente l'andamento che sembra caratterizzare il settore delle imposte indirette, considera necessario attendere che tale dinamica crescente sia confermata quando saranno più chiari gli effetti prodotti dall'applicazione delle nuove norme sulle compensazioni di imposta, nonché verificare se risulti o meno confermato lo sganciamento del gettito di tale tipologia di tributi rispetto all'andamento del PIL.
Osserva quindi, più in generale, come lo Schema di DFP costituisca l'ennesima occasione perduta dall'Esecutivo, in quanto il più ricco quadro informativo che lo correda avrebbe consentito, se correlato ad una solida impalcatura politica, di affrontare, all'interno di un nuovo contesto programmatorio della finanza pubblica, i temi del federalismo fiscale e della finanza multilivello, per rimediare alla sperequazione realizzata in danno degli enti locali con il decreto - legge n. 78 del 2010, nonché per avviare a soluzione le più rilevanti problematiche relative all'attuazione del federalismo emerse nel confronto tra Governo e regioni.
Ritiene, pertanto, che l'appello lanciato ieri dal Ministro Tremonti, il quale ha chiamato il Parlamento a svolgere una discussione di livello elevato sui temi del Programma di stabilità, debba essere rivolto al Governo e alla maggioranza che lo sostiene, piuttosto che all'opposizione, sottolineando come il Partito Democratico sostenga da ben due anni l'esigenza di coinvolgere realmente gli organi parlamentari nella definizione del Programma di stabilità e del Piano nazionale di riforma che il Paese è chiamato a presentare all'Unione europea nel nuovo quadro della politica economica europea.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP), nel constatare come lo Schema di Decisione di finanza pubblica recepisca gli effetti della manovra triennale 2010-2013, confermando sostanzialmente gli obiettivi programmatici già esposti nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica per il 2010, sottolinea come, nonostante la riduzione delle entrate, il Governo sia riuscito a reperire le risorse necessarie per prorogare gli ammortizzatori sociali e per estendere i relativi trattamenti a settori e ad ambiti in precedenza non coperti da tali strumenti, evitando, in tal modo, l'aggravamento delle problematiche occupazionali create dalla crisi economica.
Suggerisce, peraltro, al relatore di segnalare, nella sua proposta di parere, l'esigenza di rivisitare le norme del Patto di stabilità interno, in particolare con riferimento ai numerosi comuni che dispongono di risorse finanziarie, ma che non possono impegnarle per i vincoli imposti da tale normativa, e che non sono dunque in grado di onorare gli impegni assunti con i propri fornitori. Ritiene infatti che un alleggerimento in tal senso dei vincoli del Patto in favore dei comuni virtuosi, possa generare effetti benefici per quel tessuto imprenditoriale di piccole e medie imprese, artigiani e professionisti, che rischia altrimenti di subire danni ulteriori rispetto a quelli già provocati dalla crisi economica in atto.

Alessandro PAGANO (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista

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per la giornata di domani, nel corso della quale sarà posta in votazione la proposta di parere formulata dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

Francesco BARBATO (IdV), anche a seguito delle risultanze emerse nel corso dello svolgimento, nella seduta di giovedì 30 settembre scorso, della sua interrogazione a risposta immediata n. 5-03499, relativa alla regolarità della concessione rilasciata alla società Atlantis per la gestione telematica degli apparecchi da gioco, propone che la Commissione deliberi un'indagine conoscitiva su tali problematiche, al fine di fare luce su un settore nel quale sussistono, a suo giudizio, numerosi aspetti inquietanti.

Gianfranco CONTE, presidente, ritiene che la proposta avanzata dal deputato Barbato dovrà essere valutata dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 6 ottobre 2010.

L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.55.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 6 ottobre 2010.

Audizione dei rappresentanti della società di rating Fitch, nell'ambito dell'esame della Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1060/2009, relativo alle agenzie di rating del credito (COM (2010) 289 definitivo).

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.55 alle 15.45.