CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 ottobre 2010
377.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 5 ottobre 2010.

Audizioni di rappresentanti del Comitato inquilini Enasarco, degli Inquilini Fondo pensioni Banca di Roma, dell'Unione Inquilini, di ASIA-USB, SUNIA, SICET, UNIAT-UIL, del Coordinamento Comitati Inquilini Case Enti Privatizzati e dell'Associazione Action, nell'ambito della discussione delle risoluzioni n. 7-00378 Alessandri e n. 7-00384 Braga sulle iniziative a tutela degli inquilini degli immobili degli enti previdenziali privatizzati.

Le audizioni informali sono state svolte dalle 11.15 alle 13.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 5 ottobre 2010.

Audizioni di rappresentanti della LIPU, WWF, Legambiente, Greenpeace e Mountain Wilderness, nell'ambito della discussione delle risoluzioni 7-00350 Alessandri e 7-00356 Zamparutti in materia di realizzazione di impianti eolici per la produzione di energia.

Le audizioni informali sono state svolte dalle 13 alle 14.

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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 5 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario MANTOVANI.

La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive.
Atto n. 250.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 settembre 2010.

Alessandro BRATTI (PD) rileva in premessa come lo schema di decreto legislativo in esame risulta particolarmente complesso in quanto introduce numerose novità parte delle quali non strettamente connesse all'attuazione della direttiva comunitaria; ricorda, in proposito che sarebbe stata auspicabile una collaborazione preventiva nella redazione delle disposizioni in esame, in particolare quelle relative alla revisione del codice ambientale, che purtroppo il Governo non ha accettato. Ritiene, quindi, che il provvedimento in esame, anche in ragione delle novità introdotte in ambito comunitario, introduce rilevanti e significative innovazioni nella gestione dei rifiuti che, purtroppo, sembrano stridere con la situazione di emergenza in cui versa il nostro Paese, ed in particolare il Mezzogiorno. Rileva, inoltre, come sarebbe stato opportuno recepire rapidamente la direttiva 2009/99 sulla tutela penale dell'ambiente, ritenendo molto importante introdurre la norma riguardante la responsabilità degli enti giuridici riguardo ai reati ambientali. In merito all'introduzione del Sistri, rileva che se è vero che a livello comunitario è prevista la necessità di garantire un sistema di tracciabilità dei rifiuti, non è detto che la modalità prescelta dal Governo italiano fosse l'unica possibile; il rischio è quello di un'implosione del sistema, come denunciato da quasi tutte le categorie professionali ascoltate in Commissione. Reputa, pertanto, necessario, come ribadito in altre occasioni, prevedere un anno di sperimentazione del sistema in modo da permettere alle imprese tempi adeguati per poter recepire la nuova normativa. Ritiene, inoltre, indispensabile l'integrazione tra i sistemi informatici aziendali e il sistema SISTRI. Ripercorre, quindi, alcune questioni problematiche quali quelle contenute nell'articolo 178-bis, dove si demanda a decreti attuativi la regolamentazione della responsabilità estesa del produttore, nonostante tale materia necessiti a livello costituzionale di regolazione primaria; nell'articolo 179, comma 7, dove si fa riferimento all'utilizzo del ciclo di vita dei prodotti al quale deve corrispondere una definizione delle metodologie di calcolo; all'articolo 180 dove si prevede un piano di prevenzione senza che siano ben definite le relative competenze tra il Ministero, le regioni, e l'eventuale coinvolgimento del ministero dello sviluppo economico; all'articolo 180-bis, recante norme sul riutilizzo dei prodotti, che da tempo attendono un intervento normativo del Governo; all'articolo 181 nel quale non viene risolta la questione dei rifiuti assimilati; all'articolo 182-bis, dove si parla di autosufficienza degli ambiti territoriali ottimali mentre sembra ormai accertato che sarebbe preferibile un'impiantistica meno diffusa sul territorio con meno impianti più capienti e controllati; all'art 183 sul quale sollecita un'attenzione particolare sulla nuova codifica di combustibile da rifiuto con l'introduzione della nuova categoria del cosiddetto css (combustibile solido secondario), rammentando che un grande numero di ecoreati sono legati al ciclo del combustibile da rifiuto; all'articolo 184 e 184-bis che, pur nell'introduzione della nozione di sottoprodotto, lascia impregiudicata la regolamentazione

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delle terre e rocce da scavo, per le quali si dovrà aspettare i decreti attuativi e non risolve le problematiche sottostanti la lavorazione dei materiali lapidei; all'articolo 184-ter, le cui disposizioni dovrebbero mantenere e facilitare gli accordi di programma in atto fra agricoltori e sistema degli enti locali; all'articolo 188, il quale introduce le nuove figure di intermediario nel settore dei rifiuti, senza specificare se per questi nuovi soggetti è sufficiente l'iscrizione al Sistri o debbano anche richiedere l'iscrizione all'Albo dei gestori ambientali: situazione molto delicata che può, se non controllata favorire le ecomafie; all'articolo 197 che definisce i compiti delle province creando un'anomalia rispetto alle province della Campania che restano le uniche ad avere la competenza in materia di gestione dell'impiantistica; all'articolo 201, che fa riferimento alle Autorità d'ambito che sono state da ultimo soppresse.; all'art 208, infine, dove andrebbe previsto che alla conferenza dei servizi per autorizzare gli impianti debbano partecipare non solo i comuni sedi dell'impianto ma anche quelli limitrofi all'impianto stesso. Ribadisce, infine, la necessità che i pareri delle ARPA sulle autorizzazioni regionali e provinciali siano resi obbligatori e non facoltative. Conclude annunciando che presenterà al relatore delle proposte di modifica.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) richiama l'attenzione del relatore su tre questioni emerse nel corso delle audizioni informali svolte nell'ambito del provvedimento in titolo. In primo luogo sottolinea la questione dell'assenza di concorrenza nel recupero degli imballaggi. In secondo luogo, fa presente l'opportunità di prevedere un'estensione del sistema informativo al controllo dei dati relativi ai rifiuti gestiti dagli impianti autorizzati di smaltimento e di recupero. In terzo luogo, invita a considerare l'ipotesi di disincentivare i conferimenti in discarica, rivedendo il tetto massimo per tonnellata previsto dalla legge 549/95 e finalizzando i proventi del tributo alla promozione delle azioni di riduzione e di riciclaggio dei rifiuti.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame del provvedimento.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino.
Atto n. 233.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 luglio 2010.

Roberto TORTOLI, presidente, comunico che il Presidente della Camera ha trasmesso, in data 4 ottobre 2010, il parere della Conferenza Unificata sullo schema di decreto legislativo recante «Recepimento della direttiva 2008/56/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino».
In considerazione dell'imminente scadenza della delega, la Commissione sarà chiamata ad esprimere il prescritto parere nella giornata di domani mercoledì 6 ottobre 2010.

Ermete REALACCI (PD) rileva che nell'ambito dell'esame del provvedimento in titolo sarebbe auspicabile sollecitare il Governo a farsi carico di una politica di coordinamento in ambito internazionale e comunitario per la salvaguardia del bacino mediterraneo al fine di prevenire incidenti quali quelli occorsi nel Golfo del Messico in seguito alle trivellazioni autorizzate nell'ambiente marino. Invita, inoltre, il relatore a tenere in considerazione, nella proposta di parere che si accinge a presentare, la necessità di una revisione della normativa sulle acque di balneazione al fine di prevedere che il Governo indichi le zone di maggiore criticità nel rispetto degli

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indicatori e fornisca una relazione sulle misure correttive adottate.

Alessio BONCIANI (PdL), relatore, si riserva di valutare i suggerimenti proposti ai fini della predisposizione della proposta di parere che presenterà nella giornata di domani.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante recepimento delle direttive 2008/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, e 2009/90/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 luglio 2009, che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque.
Atto n. 252.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 settembre 2010.

Roberto TORTOLI presidente e relatore, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame del provvedimento.

La seduta termina alle 14.50.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 5 ottobre 2010. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario MANTOVANI.

La seduta comincia alle 14.50.

Schema di Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013.
Doc. LVII, n. 3.
(Parere alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del regolamento, e rinvio)

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Roberto TORTOLI, presidente e relatore, fa presente che nella giornata odierna svolgerà una relazione sul complesso della decisione di finanza pubblica, riservandosi nella giornata di domani di fornire ulteriori elementi conoscitivi sul contenuto dell'Allegato Infrastrutture che dovrebbe essere trasmesso nel corso della giornata odierna.
Rileva, quindi, che la Decisione di Finanza Pubblica (DFP) per gli anni 2011-2013 (DFP), approvata dal Consiglio dei Ministri il 29 settembre 2010 costituisce il nuovo documento di programmazione economica e finanziaria - delineato dalla legge di riforma della contabilità - che sostituisce il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) previsto dalla precedente disciplina contabile.
Nella premessa alla decisione viene, peraltro, sottolineato il superamento di tale decisione quale documento di programmazione economica e finanziaria alla luce della ormai prossima riforma della politica economica europea. Secondo quanto riportato, i nuovi documenti politico-contabili europei (Stability Program, National Reform Program), che dovranno essere presentati da ciascun Paese prima della fine dell'anno, assumeranno una «centralità politica assoluta ed assorbente», al punto che nello schema viene annunciata la prossima sostanziale riforma della legge di contabilità n. 196/2009 al fine di allinearla alla nuova «sessione di bilancio» europea.
Per quanto concerne i contenuti specifici della decisione in esame, nel documento si precisa che, avendo il Governo anticipato all'inizio dell'estate la manovra triennale di finanza pubblica 2011-2013

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(decreto-legge n. 78/2010), la Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 si limita a recepire gli effetti del citato decreto-legge di manovra, confermando nella sostanza - salvo alcune marginali modifiche derivanti dal quadro macroeconomico - gli obiettivi programmatici già esposti nella RUEF per il 2010, presentata a maggio scorso.
La decisione in esame, con riferimento alla congiuntura internazionale, in relazione ai risultati registrati nel corso del 2010, descrive uno scenario più favorevole di quello previsto a maggio nella RUEF (che ipotizzava una crescita mondiale nel 2010 del 3,6 per cento e una ripresa del commercio mondiale del 5,8 per cento). Tuttavia, per i prossimi anni, vengono richiamati i possibili rischi derivanti da un'uscita troppo rapida dalle eccezionali misure di politica fiscale e monetaria adottate in ambito internazionale negli ultimi due anni, considerata altresì la difficoltà di coniugare nel medio periodo le politiche di stabilizzazione delle finanze pubbliche, dei mercati e dei prezzi con la ripresa economica.
Per quanto riguarda la congiuntura nazionale, il quadro macroeconomico italiano per il triennio 2011-2013 esposto riflette le prospettive di recupero dell'economia internazionale. Il documento presenta, infatti, una revisione al rialzo delle stime di crescita dell'economia italiana per l'anno in corso, nell'ordine di 0,2 punti percentuali. In particolare, per il 2010 il PIL è stimato crescere dell'1,2 per cento rispetto al 1 per cento indicato nella RUEF di maggio. Una riduzione della crescita del PIL è, invece, indicata nel 2011, in cui il PIL è previsto crescere ad un tasso dell'1,3 per cento rispetto all'1,5 per cento stimato a maggio, in relazione ai segnali di rallentamento degli scambi internazionali e della crescita, in particolare degli Stati Uniti, emersi dopo l'estate, che potrebbero determinare un rallentamento della ripresa economica anche in Italia.
Con riferimento specifico agli ambiti di competenza della VIII Commissione, segnala come lo schema di decisione in esame prevede che gli investimenti in costruzione hanno risentito nella prima parte dell'anno del ciclo negativo del settore, anche se i prezzi delle case sembrerebbero tendere verso la stabilizzazione. Lo schema, dopo aver sottolineato i segnali di miglioramento che provengono sia dal lato della domanda sia da quello dell'offerta, precisa che, in considerazione della lunghezza del ciclo che contraddistingue il settore, gli investimenti in costruzioni sono attesi in riduzione anche nel 2010 e permarrebbero deboli nel 2011, prevedendosi in aumento in media dell'1,4 per cento nel biennio successivo.
Quanto alle spese in conto capitale, di particolare interesse in relazione agli ambiti di competenza della Commissione, lo schema di decisione prevede - anche per effetto di politiche dirette alla riqualificazione della spesa pubblica - una riduzione nel periodo considerato dell'1,3 per cento (dal 4,3 per cento nel 2009 al 3 per cento nel 2013), e quindi molto più contenuta di quella stimata per le spese correnti che, al netto degli interessi, sono previste scendere dal 43,5 per cento del 2009 al 40,8 per cento nel 2013 (-2,7 per cento).
Aggiunge poi - sempre relativamente agli aspetti di interesse della VIII Commissione - che nello schema di decisione si precisa come l'aumento delle entrate non fiscali sia dovuto principalmente all'applicazione del pedaggio per le autostrade affidate in gestione diretta all'ANAS, all'incremento dei canoni dei concessionari, nonché alla concessione di costruzione e di gestione dell'autostrada del Brennero nel 2011 (568 milioni).

Raffaella MARIANI (PD) stigmatizza il fatto che la Commissione avvii oggi l'esame della decisione di finanza pubblica senza che sia stato trasmesso dal Governo alle Camere il prescritto Allegato sulle Infrastrutture; tale situazione risulta ancora più grave se si considera che in data odierna il Sole 24 ore pubblica un articolo che riporta la sintesi dettagliata del contenuto dell'Allegato. Osserva, quindi, il ripetersi di un atteggiamento di sgarbo nei confronti delle istituzioni al pari di quando si dimostra una certa insofferenza

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nel rispondere a domande di chiarimenti da parte dei deputati solo perché già ampiamente diffusi dalla stampa nazionale. Ritiene, quindi, dati i tempi assegnati per l'espressione del prescritto parere, che non vi siano le condizioni perché la Commissione possa allo stato esprimersi compiutamente sull'Allegato Infrastrutture.

Salvatore MARGIOTTA (PD) rileva come le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, rese alla Camera il 29 settembre scorso, in ordine al necessario rispetto del ruolo del Parlamento vengano smentite nel caso dell'Allegato Infrastrutture. A tale proposito richiama, in primo luogo, la questione, già evidenziata dalla collega Mariani, della trasmissione dell'Allegato al Parlamento solo dopo la comunicazione agli organi di stampa. Evidenzia poi come la decisione di finanza pubblica, e quindi, l'Allegato Infrastrutture, vengano comunque trasmessi al Parlamento dopo il termine previsto dalla legge (15 settembre). Fa quindi notare come non sia stata attivata la fase procedurale prevista dalla legge di riforma della contabilità pubblica sulle linee guida per la ripartizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica tra i diversi settori istituzionali. Conclude poi rilevando come lo schema di decisione in esame si limiti a recepire gli effetti del decreto-legge di manovra approvato la scorsa estate.

Ermete REALACCI (PD), dopo aver richiamato l'attenzione sui continui rinvii in ordine al completamento dell'A3 Salerno-Reggio Calabria, ad oggi previsti per il 2013, invita a riflettere sull'assenza di indicazioni nello schema di decisione di finanza pubblica in esame sulla detrazione del 55 per cento per il risparmio energetico. A tale proposito, dopo avere sottolineato come tale detrazione abbia rappresentato un'efficace misura anticiclica, fa notare che la previsione della proroga di tale misura, magari estesa anche agli interventi di prevenzione da rischio sismico, dovrebbe ritenersi necessaria nel momento in cui viene riconosciuta la criticità del settore edilizio.

Tommaso FOTI (PdL), pur condividendo l'opportunità che la Commissione possa disporre in tempi utili di un documento importante quale quello dell'Allegato sulle Infrastrutture, rileva come già negli anni passati è accaduto che tale documento sia stato trasmesso in ritardo; ricorda, al riguardo, che l'allora Ministro Di Pietro trasmise addirittura due Allegati. Sottolinea, inoltre, come il ruolo della Commissione Ambiente nell'esame del documento sia comunque strumentale all'esame che è chiamata a svolgere la Commissione Bilancio.

Franco STRADELLA (PdL) concorda con le osservazioni svolte dal deputato Foti rilevando che se è giusto rimarcare il ritardo nella trasmissione, ciò comunque non è da imputare esclusivamente a tale Governo e alla maggioranza attuale.

Roberto TORTOLI, presidente e relatore, concorda con quanto rilevato in ordine al fatto che ad oggi il Governo non abbia ancora trasmesso l'Allegato sulle Infrastrutture e si riserva di informarne la Presidenza della Commissione. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Chiara BRAGA (PD), con riferimento ai recenti eventi alluvionali che hanno colpito alcune zone del Nord Italia, chiede alla Presidenza della Commissione di richiedere al Governo indicazioni sulla ripartizione dei fondi per il dissesto idrogeologico.

Roberto TORTOLI (PdL), presidente, si riserva di trasmettere la richiesta testè formulata dall'onorevole Braga al Presidente della Commissione.

La seduta termina alle 15.15.