CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 settembre 2010
376.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 30 settembre 2010. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 14.20.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive.
Atto n. 250.
(Rilievi alla VIII Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.

Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, ricorda che la X Commissione è stata autorizzata dal Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, a trasmettere alla VIII Commissione Ambiente i rilievi per i profili di propria competenza sullo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2008/798/CE relativa ai rifiuti, attraverso modifiche e integrazioni alla Parte quarta (Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati) del decreto legislativo n. 152 del 2006 (Codice ambientale).
Osserva preliminarmente che la normativa in esame ha un fortissimo impatto sulle imprese, in particolare per quanto riguarda il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), che dovrebbe entrare in vigore dalla giornata di domani, anche se le Camere di commercio non hanno ancora distribuito gli strumenti tecnici necessari alla sua attivazione. Ciò è tanto più preoccupante, dal momento che sono previste sanzioni pesanti, anche retroattive, per chi non si attiene alle nuove modalità di gestione dei rifiuti. Preannuncia quindi la presentazione di un'articolata

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proposta di rilievi volta ad evidenziare modalità per contenere eventuali impatti negativi dell'introduzione del Sistri sul sistema delle imprese.
Sottolinea che la direttiva quadro 2008/98/CE si propone di favorire l'avvicinamento dell'Unione europea a quella che viene definita la «società del riciclaggio», caratterizzata dalla limitazione della produzione di rifiuti e dall'utilizzazione dei rifiuti come risorse; impostazione che, in linea con l'articolo 174, paragrafo 1, del Trattato sulla Comunità europea, persegue l'obiettivo di ridurre al minimo le conseguenze negative sulla salute umana e sull'ambiente. Rispetto alla precedente direttiva sui rifiuti 2006/12/CE, si accentua quindi un approccio basato sulla tracciabilità dell'intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali, anziché incentrato unicamente sulla fase in cui essi diventano rifiuti. La nuova direttiva conferma il tradizionale principio «chi inquina paga». Il produttore di rifiuti e il detentore di rifiuti devono quindi gestire i rifiuti, secondo il diritto comunitario, in modo da garantire un livello elevato di protezione dell'ambiente e della salute umana.
Il termine per il recepimento della direttiva 2008/98/CE da parte degli Stati membri è fissato al 12 dicembre 2010. Ai fini del recepimento della direttiva nell'ordinamento nazionale, essa è stata inclusa nell'allegato B della legge n. 88 del 2009 (legge comunitaria 2008).
Secondo quanto emerge dalla relazione illustrativa, il provvedimento nasce dall'esigenza di ottimizzare nel complesso le disposizioni della normativa sui rifiuti, senza peraltro modificarne la struttura essenziale e le disposizioni principali. Esso mira, anche attraverso un rafforzamento della gerarchia del trattamento dei rifiuti e l'introduzione di misure da adottare per la prevenzione dei rifiuti, a ridurre, in conformità alla strategia europea sulle risorse, gli impatti ambientali derivanti dalla produzione e dalla gestione dei rifiuti e a controllarne, attraverso il sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri), la tracciabilità, al fine di prevenire la gestione illegale dei rifiuti.
Lo schema si compone di 34 articoli e 5 allegati
Le principali novità riguardano: la definizione di sottoprodotto, (già prevista dall'ordinamento nazionale) che viene resa più aderente al disposto comunitario; il riutilizzo di terre e rocce da scavo che, se il materiale di risulta non è contaminato, viene considerato un sottoprodotto e può essere riutilizzato in loco; la definizione di CDR, volta a consentire la produzione di energia dai rifiuti, considerando quindi il rifiuto non più uno scarto ma una risorsa economica, con vantaggi sia in termini ambientali che di bolletta energetica; la codificazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti-Sistri, attraverso l'inquadramento nell'ambito normativo europeo del provvedimento istitutivo del sistema. Il decreto definisce inoltre le sanzioni per l'inosservanza delle previsioni relative al Sistri che non potevano essere contenute nel decreto ministeriale istitutivo; la definizione di obiettivi di recupero di alcuni materiali: per vetro, carta, plastica e metalli viene fissata al 2020 una soglia tassativa minima di recupero, il 50 per cento; una gerarchia dei rifiuti, con un ordine di priorità che prevede la prevenzione, cioè misure che riducono la quantità di rifiuti anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l'estensione del loro ciclo di vita; la preparazione per il riutilizzo, ovvero le operazioni di controllo, pulizia e riparazione attraverso cui i prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento; il riciclaggio, il recupero (ad esempio di energia, quando cioè i rifiuti svolgono un ruolo utile sostituendo altri materiali) e lo smaltimento.
Per quanto concerne le competenze della Commissione attività produttive, si segnalano in particolare i seguenti articoli.
L'articolo 178-bis che introduce, recependo l'articolo 8 della direttiva, disposizioni finalizzate a consentire l'applicazione (facoltativa) del principio della responsabilità estesa del produttore del prodotto, secondo cui il produttore deve essere responsabile di tutte le varie fasi di gestione del prodotto e quindi anche del

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rifiuto che ne deriva. Lo stesso articolo reca la definizione di produttore del prodotto, che viene inteso come «qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti». Il comma 4 prevede quindi la possibilità, per i decreti attuativi, di addossare i costi della gestione dei rifiuti parzialmente o interamente al produttore del prodotto causa dei rifiuti. Nel caso il produttore partecipi parzialmente, il distributore concorre fino all'intera copertura dei costi.
Il nuovo articolo 180-bis impone: alle pubbliche amministrazioni, la promozione di iniziative volte a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti; al Ministero dell'ambiente, di adottare misure per la promozione del riutilizzo dei prodotti e della preparazione per il riutilizzo dei rifiuti, anche attraverso l'introduzione della responsabilità estesa del produttore.
Gli articoli 15 e 16 dello schema si occupano degli adempimenti documentali, integrandoli e adattandoli sia all'articolo 17 della direttiva che prevede la tracciabilità per i rifiuti pericolosi, che al decreto ministeriale 17 dicembre 2009 con il quale è stato istituito il Sistri. Da qui la nuova formulazione dell'articolo 188 (Responsabilità della gestione dei rifiuti). In particolare si definiscono le responsabilità nella gestione dei rifiuti imputandole non solo al produttore iniziale o altro detentore ma anche l'eventuale intermediario, commerciante, ente o impresa che effettui le operazioni di trattamento dei rifiuti.
Si segnalano altresì le nuove formulazioni degli articoli 188-bis (Controllo della tracciabilità dei rifiuti), 188-ter (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti - Sistri), 189 (Catasto dei rifiuti), 190 (Registri di carico e scarico), 193 (Trasporto dei rifiuti) e 194 (Spedizioni transfrontaliere).
All'articolo 195 sono introdotte ulteriori competenze in capo allo Stato, relative alla definizione di linee guida, sentita la Conferenza Unificata, sui contenuti minimi delle autorizzazioni, nonché sulle attività di recupero energetico dei rifiuti.
Ai sensi dell'articolo 197 alle Province sono attribuiti controlli periodici sugli enti e le imprese che producono rifiuti pericolosi e le imprese che raccolgono/trasportano rifiuti a titolo professionale.
Le modifiche agli articoli 213 e 214 apportano alcune necessarie precisazioni in tema di procedure semplificate ed oneri relativi che gravano in capo alle imprese.
Il nuovo testo dell'articolo 255 del Codice ambientale modifica il regime sanzionatorio nel caso di abbandono di rifiuti. Le modifiche all'articolo 255 e i nuovi articoli 260-bis e 260-ter introducono il sistema sanzionatorio relativo al funzionamento del Sistri e per l'adeguamento all'articolo 36 della direttiva che prevede l'adozione, da parte degli Stati membri, di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive. In particolare, vengono innalzate le sanzioni amministrative con specifico riferimento all'ipotesi in cui i rifiuti appartengano alla categoria dei «rifiuti pericoli».
Il nuovo testo dell'articolo 258, relativo alla violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari, riguarda prevalentemente i soggetti che possono, su base volontaria, non aderire al Sistri. Gli articoli aggiuntivi 264-bis, 264-ter e 264-quater contengono alcune disposizioni di coordinamento ed alcune abrogazioni necessarie a seguito dell'istituzione del Sistri.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 30 settembre 2010 - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 14.35.

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Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario.
C. 3687 ed abb. Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 ottobre 2010.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore, sottolineata l'esigua attinenza della materia in esame con le competenze della Commissione, propone di esprimere un parere di nulla osta.

Paolo FADDA (PD) ritiene opportuno, in considerazione di alcuni approfondimenti che il suo gruppo sta svolgendo, votare la proposta di parere in una prossima seduta.

Manuela DAL LAGO, presidente, riterrebbe preferibile procedere alla votazione nella giornata odierna, ribadendo che il provvedimento in esame tocca in maniera estremamente marginale le competenze della Commissione e che proprio per questo ha formulato una parere di nulla osta.

Paolo FADDA (PD), evidenziato che la sua richiesta non ha carattere ostruzionistico, ma che il provvedimento reca disposizioni di notevole rilievo generale, ritiene vi siano i tempi per procedere alla votazione nella prossima seduta.

Alberto TORAZZI (LNP), concordando con le osservazioni della presidente, riterrebbe preferibile approvare il parere nella giornata odierna.

Fabio GAVA (PdL), nell'accedere alle valutazioni della presidente, ritiene tuttavia si possa venire incontro alle richieste dell'opposizione e votare la proposta di parere nella prossima seduta.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.05.