CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 luglio 2010
361.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 29 luglio 2010.

Audizioni di rappresentanti del Gestore dei servizi energetici (GSE) nell'ambito della discussione delle risoluzioni 7-00350 Alessandri e 7-00356 Zamparutti in materia di realizzazione di impianti eolici per la produzione di energia.

Le audizioni informali sono state svolte dalle 8.30 alle 9.10.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 29 luglio 2010 - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 9.10.

Schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2010, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 235.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Alessio BONCIANI (PdL), ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il prescritto parere sulla proposta di riparto in esame ai sensi del comma 40 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica» (Collegato 1996), che ha disposto l'iscrizione in un unico capitolo degli importi dei contributi dello Stato in favore di enti ed istituti vari (individuati in apposita tabella allegata alla legge).
Più in particolare, il comma 40 prevede che il riparto dei contributi tra gli enti interessati venga annualmente effettuato,

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entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto di ciascun Ministro, di concerto con il Ministro del tesoro, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, alle quali devono altresì essere inviati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai suddetti enti.
Al riguardo, rileva anzitutto - anche per dare modo al rappresentante del Governo di prendere subito nota della questione - che lo schema di riparto, come del resto avvenuto anche negli anni precedenti, non è accompagnato dai rendiconti annuali degli enti ammessi al finanziamento, secondo quanto previsto, invece, dal comma 40 dell'articolo 1 della legge n. 549 del 1995.
Lo schema in esame provvede, come ogni anno, a ripartire le risorse del capitolo 1551 del bilancio del Ministero dell'ambiente - Contributi a Enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, cd. Contributo ordinario a favore degli Enti parco - e reca anche i criteri adottati per il riparto.
Lo stanziamento complessivo per il 2010 risulta pari a 53,946 milioni di euro. Tale importo registra una riduzione di 2,231 milioni di euro (-3,97 per cento) rispetto a quello del 2009 pari ad euro 56,177 milioni di euro).
La relazione ministeriale che accompagna lo schema precisa che tale stanziamento sconta le riduzioni operate a seguito dell'articolo 1, comma 482, della legge finanziaria 2007, pari a 3,381 milioni di euro e dall'articolo 7, comma 24, del recente decreto legge n. 78 del 2010, in corso di conversione, pari a 174.953 euro.
La legge n. 191 del 2009, legge finanziaria per il 2010 recava, infatti, in tabella C, uno stanziamento complessivo del capitolo 1551/Ambiente per il 2010 pari a 61.821 milioni di euro. In particolare il piano di gestione 01, secondo quanto risulta dalla relazione allo schema, mostrava uno stanziamento iniziale di 57,502 milioni di euro.
Rammenta che i finanziamenti statali per i parchi nazionali rappresentano la quasi totalità delle risorse destinate annualmente ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi e la cui dotazione viene indicata nella tabella C della legge finanziaria e poi ripartita con successivo decreto ministeriale previo parere delle competenti commissioni parlamentari.
Segnala, peraltro, che la relazione illustrativa riporta le norme che a diverso titolo prevedono l'attribuzione ad alcuni enti di ulteriori risorse finanziarie. Dette risorse, riepilogate nella Tabella D della relazione, pur non essendo inserite nella quota assegnata per il contributo ordinario degli enti, costituiscono un incremento economico previsto nei rispettivi bilanci previsionali degli enti.
L'ultimo stanziamento, relativo al 2009, è stato ripartito con decreto ministeriale 5 novembre 2009. Sullo schema del citato decreto ministeriale, la VIII Commissione (Ambiente) aveva espresso parere favorevole nella seduta del 6 maggio 2009, auspicando la necessità di porre in essere misure capaci di premiare gli Enti parco con un progressivo miglioramento della propria capacità di autofinanziamento e una maggiore efficacia della spesa pubblica, nonché quelli impegnati in una politica di programmazione territoriale tendente a raggiungere un equilibrio ottimale tra economia e ambiente.
Il flusso dei finanziamenti disposti dalle leggi finanziarie, a partire dal 2001, ivi inclusi gli accantonamenti e le riduzioni previsti da diversi provvedimenti legislativi, può essere così sintetizzato: legge finanziaria 2002: 55,8 milioni; legge finanziaria 2003: 53,8 milioni con una riduzione pari al 3,60 per cento; legge finanziaria 2004: 58,7 milioni, con un aumento pari al 9,10 per cento; legge finanziaria 2005: 53,3 milioni, con una riduzione pari 9,20 per cento; legge finanziaria 2006: 50 milioni con una riduzione pari al 6,20 per cento; legge finanziaria 2007: 61,4 milioni, con un aumento pari al 22,80 per cento; legge finanziaria 2008: 63,8 milioni, con un aumento pari al 3,80 per cento; legge finanziaria 2009: 56,2 milioni, con una

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riduzione pari 11,90 per cento; legge finanziaria 2010: 53,9 milioni, con una riduzione pari al 3,97 per cento.
Al riguardo fa notare che nella relazione illustrativa viene sottolineato come i criteri utilizzati per il riparto del contributo ordinario si sono affinati nel corso degli anni anche attraverso le raccomandazioni e le indicazioni formulate dalle competenti Commissioni parlamentari dei due rami del Parlamento.
Si prevede quindi che ogni Ente Parco riceva una quota di contributo destinata alla copertura dei costi fissi di struttura (personale, costi di funzionamento, ecc.); una quota residua che viene calcolata sulla base di alcuni parametri caratterizzanti specifici aspetti della complessità territoriale ed amministrativa di ciascun Ente parco, nonché tenendo conto di alcune condizioni di efficienza amministrativa ed economico-gestionale.
La ripartizione del contributo ordinario riguarda non solo i Parchi nazionali (ai quali, tuttavia, viene assegnata la gran parte dell'intera dotazione: 48,424 milioni di euro su 53,946), ma anche le riserve naturali dello Stato, i parchi museo, alcune convenzioni internazionali nonché le azioni di rilevanza nazionale.
La ripartizione della dotazione complessiva di 53.946.331 euro, raffrontata con quella del 2009, può essere così sintetizzata: per i parchi nazionali vengono destinati 48.424.480 euro rispetto ai 50.822.000 euro con una riduzione del 4,72 per cento; per i parchi museo vengono previsti 1.108.025 euro rispetto a 1.150.000 euro con una riduzione del 3,65 per cento; per la Convenzione Rio-Bonn vengono destinati 328.000 euro senza alcuna variazione rispetto al 2009; per il CITES vengono previsti 200.000 euro senza alcuna variazione rispetto al 2009; per le riserve naturali statali vengono previsti 3.060.799 euro rispetto ai 3.176.730 euro del 2009 con una riduzione pari al 3,65 per cento; per le azioni di rilevanza nazionale sono previsti 825.047 euro rispetto ai 500.000 euro del 2009 con un aumento del 65 per cento.
L'analisi delle singole voci evidenzia come la principale variazione riguarda quasi integralmente gli stanziamenti per i parchi nazionali (il relativo stanziamento diminuisce di ben 2,4 milioni di euro). Lievi sono le riduzioni per le riserve naturali statali ed in linea, come sottolinea la relazione di accompagnamento, con la riduzione complessiva delle risorse per le aree protette.
Per quanto riguarda la ripartizione degli stanziamenti tra i parchi nazionali, faccio presente che al parco dell'Alta Murgia vengono assegnati 1.949.917 euro rispetto ai 1.802.135 euro dell'anno precedente con una maggiorazione del 8,2 per cento; al Parco dell'Abruzzo, Lazio e Molise vengono assegnati 931.547 euro rispetto ai 3.340.905 euro con una riduzione del 72 per cento; al Parco Tosco Emiliano vengono assegnati 1.128.797 euro rispetto ai 1.039.430 euro del 2009, con un aumento del 8,6 per cento; all'Arcipelago della Maddalena vengono destinati 998.071 euro rispetto ai 1.319.995 euro dell'anno precedente con una riduzione del 24 per cento; all'Arcipelago Toscano vengono assegnati 1.676.291 euro rispetto ai 1.628.716 euro dell'anno precedente con una aumento del 2,9 per cento; al Parco dell'Asinara vengono destinati 496.447 euro rispetto ai 791.815 euro del 2009 con una riduzione del 37,3 per cento; all'Aspromonte vengono assegnati 2.600.491 euro rispetto 2.408.095 euro del 2009 con un aumento dell'8,0 per cento; al Cilento e Vallo di Diano, vengono previsti 3.806.683 euro rispetto ai 3.453.869 euro del 2009, con un aumento 10,2 per cento; alle Cinque Terre 2.175.637 euro rispetto ai 2.073.262 euro del 2009, con un aumento del 4,9 per cento; al Circeo sono previsti 824.399 euro rispetto ai 790.090 euro con un aumento del 4,3 per cento; alle Dolomiti Bellunesi sono assegnati 1.330.967 euro rispetto ai 1.261.777 euro del 2009 con un aumento del 5,5 per cento; alle Foreste Casentinesi sono assegnati 1.306.229 euro rispetto 1.226.948 euro del 2009 con un aumento 6,5 per cento; al Gargano sono assegnati 2.524.770 euro rispetto 2.302.401 euro, con un aumento

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9,7 per cento; al Gran Paradiso sono assegnati 4.272.607 euro rispetto ai 4.693.012 euro del 2009, con una riduzione del 9,0 per cento; al Gran Sasso sono assegnati 3.785.425 euro rispetto ai 4.269.657 euro, con una diminuzione del 11,3 per cento; alla Maiella sono assegnati 1.663.734 euro rispetto ai 2.432.947 euro del 2009, con una riduzione del 31,6 per cento; ai Monti Sibillini sono assegnati 1.788.602 euro rispetto ai 1.652.149 euro del 2009 con un aumento del 8,3 per cento; al Pollino sono assegnati 4.769.566 euro rispetto ai 4.449.959 euro del 2009 con un aumento 7,2 per cento; per la Sila sono previsti 1.631.895 euro rispetto ai 1.498.804 euro del 2009 con un aumento dell' 8,9 per cento; per lo Stelvio sono stanziati 5.464.173 euro rispetto ai 5.254.830 del 2009 con un aumento del 4,0 per cento; alla Val d'Agri sono assegnati 550.000 senza variazioni rispetto al 2009;per la Val Grande sono previsti 988.271 rispetto ai 928.085 euro con un aumento del 6,5 per cento; infine al Vesuvio sono assegnati 1.759.963 euro rispetto ai 1.653.119 euro del 2009 con un aumento del 6,5 per cento.
Propone pertanto fin d'ora di esprimere un parere favorevole alla ripartizione recata dallo schema, fermo restando l'auspicio che i tagli introdotti dalla manovra 2010 a decorrere dal 2011 possano essere ripartiti in modo da non incidere prevalentemente sugli stanziamenti destinati agli enti parco.

Ermete REALACCI (PD) lamenta che la Commissione è chiamata a pronunciarsi su un provvedimento quale quello in esame di estrema rilevanza in tempi eccessivamente ristretti. Ricorda, al riguardo, che, probabilmente per problemi di carattere organizzativo, il Ministro dell'Ambiente non ha valutato attentamente la portata della norma contenuta nell'articolo 7, comma 24, della manovra finanziaria per il 2010, attualmente all'esame dell'Assemblea, che prevede una decurtazione dei finanziamenti destinati ad alcuni enti in misura pari al 50 per cento, incidendo pesantemente sulla capacità degli enti parco di portare avanti politiche di sviluppo e valorizzazione del territorio. Rileva come dalla lettura dei dati relative ai finanziamenti degli anni passati, emerga un aumento dei fondi destinati ai parchi nel corso degli anni in cui il centro sinistra è stato al Governo. Ritiene estremamente importante svolgere una riflessione sulle attività svolte da ciascun ente parco, anche attraverso l'esame dei rispettivi bilanci.

Il sottosegretario Roberto MENIA fa presente che il Governo ha depositato in data odierna affinché siano posti a disposizione dei componenti della Commissione i dati relativi ai rendiconti annuali degli enti ammessi al finanziamento. Ricorda come più volte è stato sollecitato un ripensamento sui criteri in ordine all'assegnazione delle risorse agli enti vigilati dal Ministero, tra i quali gli enti parco, e all'opportunità di prevedere come parametro la capacità degli stessi enti di porre in essere misure capaci di premiare gli enti parco che dimostrano un progressivo miglioramento della propria capacità di autofinanziamento e una maggiore efficacia della spesa pubblica. Ritiene, infatti, che occorra svolgere una verifica sulla capacità degli enti parco di continuare a svolgere le loro funzioni considerati i tagli effettuati con l'ultima manovra finanziaria ed il fatto che il cinquanta per cento della spesa risulta vincolata per le spese del personale. Ritiene, comunque, che il Governo possa avere un qualche margine di manovra nel modulare le riduzioni da ultimo disposte tra le diverse voci che contraddistinguono il capitolo di bilancio sul quale sono disposte le riduzioni.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea.

La seduta termina alle 9.20.

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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 9.20.

D.L. 105/2010: Misure urgenti in materia di energia. Proroga di termine per il riordino del sistema degli incentivi.
C. 3660 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla X Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 27 luglio 2010.

Alessandro BRATTI (PD), a nome del gruppo del partito democratico, esprime un giudizio nettamente negativo sul decreto-legge in esame, in ragione sia della disomogeneità ed eterogeneità delle materie dello stesso disciplinate, sia del carattere poco chiaro e confuso di diverse sue disposizioni.
In tal senso, cita anzitutto il contenuto della disposizione di cui al comma 3 dell'articolo 1, che, senza alcuna connessione con le materie indicate nel titolo del provvedimento d'urgenza in esame e, per di più, in pendenza del termine per il recepimento della nuova normativa quadro europea, interviene in materia di rifiuti modificando l'articolo 185 del Codice ambientale.
Ancora in via esemplificativa, segnala il contenuto poco chiaro della disposizione contenuta nell'articolo 1-ter del decreto-legge, che rischia di produrre ulteriore confusione per quanto riguarda il limite di concedibilità degli incentivi cosiddetti CIP6 alle sole fonti rinnovabili.
Esprime, inoltre, un giudizio altrettanto negativo sulle norme relative all'Agenzia per la sicurezza nucleare, norme, che invece di garantire una dotazione di risorse umane e materiali adeguate alla rilevanza dei compiti e delle funzioni ad essa assegnati, si preoccupano esclusivamente di rivedere, a fini esclusivamente politico-propagandistici, le disposizioni in materia di incompatibilità degli organi di vertice dell'Agenzia stessa.

Ugo LISI (PdL) esprime un giudizio fortemente contrario sul contenuto dell'articolo 1-quinquies del decreto-legge in esame, che - salvaguardando gli interessi dei grandi gruppi industriali e degli investitori che hanno realizzato grandi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - rischia di produrre danni gravissimi ai piccoli e medi imprenditori e, in moltissimi casi, a semplici cittadini che hanno investito i propri risparmi nella realizzazione di impianti piccoli e piccolissimi. Sotto questo profilo, sottolinea la particolare gravità della situazione che - ove venisse confermato il limite perentorio di 90 giorni per l'entrata in esercizio dei nuovi impianti - si verrebbe a creare nel territorio della regione Puglia, dove centinaia e centinaia di risparmiatori, di artigiani, di piccoli e piccolissimi imprenditori industriali e agricoli, verrebbero colpiti senza possibilità di rimedio da una misura che vanificherebbe completamente tutti gli investimenti effettuati. Chiede, pertanto, che la Commissione si faccia carico di questo gravissimo problema, quantomeno segnalando nel parere alla Commissione di merito la necessità di dare più tempo, almeno 180 giorni, per la messa in regola dei piccoli e piccolissimi impianti in corso di realizzazione.

Ermete REALACCI (PD) nell'esprimere piena condivisione sulle considerazioni critiche svolte dal deputato Lisi, sottolinea tuttavia che la grave situazione da questi denunciata è causata dalla volontà del Governo e della maggioranza di non accettare alcuna proposta di modifica di questo come di altri provvedimenti. Formula, pertanto, a nome del gruppo del partito democratico, l'auspicio che la maggioranza accetti un confronto serio con l'opposizione sul contenuto del decreto-legge

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in esame, al fine di migliorarne il testo e di scongiurare il rischio concreto che esso produca, come nel caso denunciato dal deputato Lisi, danni gravi alle piccole e medie imprese e ai cittadini.

Gianluca BENAMATI (PD) nel richiamare i contenuti dell'approfondito dibattito parlamentare che a suo tempo aveva accompagnato la discussione della cosiddetta legge sviluppo, denuncia la distorsione apportata all'impianto di tale legge dalle disposizioni contenute nel decreto-legge in titolo in ordine alla delicata questione delle incompatibilità degli organi di vertice dell'Agenzia per la sicurezza nucleare che, a suo avviso, rischiano di piegare ad inaccettabili logiche di parte lo spirito e gli obiettivi che avevano caratterizzato l'approvazione della citata legge n. 99 del 2009.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) esprime, a nome del gruppo di Italia dei Valori, un giudizio nettamente critico sul provvedimento d'urgenza in esame, ribadendo le giuste critiche ad esso rivolte dai deputati già intervenuti. Quanto alla specifica questione sollevata dal deputato Lisi con riferimento al termine di 90 giorni previsto dall'articolo 1-quinquies, ritiene che la semplice proroga di questo termine rischia di rivelarsi comunque inutile se, anche senza colpa dei proprietari degli impianti, non si realizzano le condizioni per la concreta messa in esercizio degli impianti stessi. Propone per questo che nel parere alla Commissione di merito venga inserita una condizione che vincoli la regolarizzazione degli impianti non all'entrata in esercizio degli impianti entro un determinato termine, ma all'accertamento entro lo stesso termine dell'avvenuta conclusione dei lavori, sul modello di quanto previsto ad esempio all'articolo 1-octies dello stesso provvedimento d'urgenza in esame.

Ermete REALACCI (PD), esprime condivisione per le considerazioni e per la proposta appena avanzata dal deputato Piffari, che giudica più efficace di quella del deputato Lisi.

Antonino Salvatore GERMANÀ (PdL) nell'esprimere piena condivisione per quanto detto dal deputato Lisi, si esprime favorevolmente sulla proposta formulata dal deputato Piffari.

Agostino GHIGLIA (PdL), sulla base delle motivazioni enunciate dal deputato Lisi, ritiene che sia senz'altro accoglibile la proposta del deputato Piffari di inserire una specifica condizione nel parere che la Commissione si appresta a votare.

Angelo ALESSANDRI (LNP), presidente e relatore, in considerazione del dibattito svolto, formula una proposta di parere favorevole con condizione di cui raccomanda l'approvazione (vedi allegato 1).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

Sistemi di mobilità con impiego di idrogeno e carburanti di origine biologica.
Testo unificato C. 2184 Boffa e C. 2219 Gioacchino Alfano.

(Parere alla IX Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 27 luglio 2010.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 9.50.

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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.10.

Schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2010, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 235
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

Ermete REALACCI (PD) nell'esprimere, a nome del gruppo del partito democratico, un orientamento favorevole sullo schema di decreto in esame, chiede al relatore di valutare l'opportunità di segnalare nella proposta di parere la preoccupazione per la forte riduzione degli stanziamenti ai parchi nazionali disposta dalla manovra finanziaria varata dal Governo.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), nell'annunciare l'orientamento favorevole del gruppo di Italia dei Valori sul provvedimento in esame, richiama l'attenzione della Commissione sull'opportunità di svolgere alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva un approfondimento sull'adeguatezza delle risorse assegnate ai parchi nazionali e sulla efficiente gestione delle stesse, allo scopo di scongiurare il rischio che, anche per la mancanza dei fondi necessari al loro funzionamento, i parchi finiscano per diventare un elemento di freno delle potenzialità di crescita e sviluppo sostenibile dei territori.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nell'esprimere condivisione per le considerazioni svolte dal deputato Piffari, informa di avere già chiesto a Federparchi la disponibilità allo svolgimento, alla ripresa dei lavori, di un'audizione sulla attività dei parchi nazionali e sulla gestione delle risorse loro assegnate, anche in vista dell'esame della proposta di revisione della legge quadro n. 394 del 1991 attualmente all'esame del Senato della Repubblica.

Alessio BONCIANI (PdL) presenta una proposta di parere favorevole, che nelle premesse tiene conto anche dell'istanza manifestata dal deputato Realacci (vedi allegato 3). Esprime, inoltre, soddisfazione per il dibattito svolto che pone le premesse positive per avviare, secondo quanto prospettato dal presidente della Commissione, una approfondita riflessione sugli strumenti più efficaci per conseguire l'obiettivo di una ormai indispensabile modernizzazione del quadro normativo in materia di governance dei parchi nazionali anche al fine di garantire l'efficiente gestione delle risorse loro assegnate e, più in generale, di perseguire anche in questo campo l'obiettivo strategico un equilibrio tra economia e ambiente attraverso la valorizzazione delle opportunità di sviluppo dei territori ricompresi all'interno dei parchi.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

La seduta termina alle 14.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.20.

Indagine conoscitiva sul mercato immobiliare.
(Seguito dell'esame del documento conclusivo e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 13 luglio 2010.

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Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Fa, quindi, presente che, sulla base delle indicazioni pervenute dai componenti della Commissione, il deputato Tommaso Foti ha predisposto una nuova versione della proposta di documento conclusivo.

Tommaso FOTI (PdL), relatore, illustra sinteticamente il contenuto della nuova versione della proposta di documento conclusivo (vedi allegato 5).

Intervengono, per dichiarazioni di voto e per formulare osservazioni i deputati Chiara BRAGA (PD), Carmen MOTTA (PD), Sergio Michele PIFFARI (IdV) e Agostino GHIGLIA (PdL).

La Commissione approva quindi all'unanimità la nuova versione della proposta di documento conclusivo presentata dal relatore.

La seduta termina alle 14.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI indi del vicepresidente Roberto TORTOLI.

La seduta comincia alle 14.40.

Sui lavori della Commissione.

Raffaella MARIANI (PD) intende sottolineare la difficoltà dei componenti della Commissione nell'avere a disposizione i testi degli atti normativi approvati in via definitiva dal Consiglio dei Ministri dopo l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti. Ritiene, infatti, che sia diritto dei deputati di poter conoscere in tempo reale, senza dover attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il contenuto di tali provvedimenti, anche al fine di poter verificare se ed in quale modo siano state recepite le indicazioni fornite dalle Commissioni parlamentari chiamate ad esprimere il prescritto parere di competenza.

Chiara BRAGA (PD) sollecita la Presidenza della Commissione a concordare con il Presidente della VII Commissione Cultura, anche attraverso la convocazione di un ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle due Commissioni, l'inserimento in calendario del seguito dell'esame delle risoluzioni Realacci 7-00238 e Lanzarin 7-00320 in materia di disciplina dei requisiti di accesso alla qualifica di restauratore.

Angelo ALESSANDRI; presidente, prende atto della richiesta presentata dal deputato Mariani, assicurando che si adopererà, per quanto di sua competenza; assicura inoltre che alla ripresa dei lavori dopo la sospensione estiva prenderà i necessari contatti con la presidente della VII Commissione ai fini dell'inserimento in calendario della risoluzione segnalata.

Modifica all'articolo 184 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni contro l'inquinamento ambientale e i danni alla salute derivanti dalla dispersione dei mozziconi dei prodotti da fumo nel suolo e nelle acque.
C. 3344 Cosenza.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore ricorda che la proposta di legge in esame, composta da 5 articoli, si propone, come viene sottolineato nella relazione illustrativa, di introdurre, nella legislazione italiana,

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lo smaltimento ad hoc dei mozziconi dei prodotti da fumo, facendo ricadere il relativo costo su un fondo di 5 milioni di euro istituito dal ministero dell'ambiente e finanziato attraverso l'aumento del prezzo dei pacchetti di sigarette.
La relazione illustrativa sottolinea come, malgrado il danno ambientale causato dai mozziconi dei prodotti da fumo, non esista ancora una normativa nazionale o europea sul loro smaltimento. La gravità del problema è confermata da una recente ricerca delle Nazioni Unite secondo cui i mozziconi sono nettamente al primo posto tra i rifiuti presenti nelle acque del Mar Mediterraneo. I risultati di tale ricerca sono stati riportati anche in uno studio dell'Enea in collaborazione con la Asl di Bologna che ha messo in evidenza il carico inquinante dei mozziconi di sigaretta sul territorio italiano proponendo di smaltirli separatamente alla stregua dei rifiuti tossici. Lo studio dell'Enea del febbraio 2010 mette in luce come il carico inquinante derivante della dispersione incontrollata nell'ambiente di tale tipologia di rifiuto che, singolarmente, risulterebbe basso, risulta, invece, alto se si considera l'elevato numero di fumatori italiani (13 milioni), il numero medio di sigarette fumate da ogni fumatore (15 al giorno), i quantitativi di alcuni agenti chimici presenti in ogni cicca ed il numero complessivo di cicche immesse nell'ambiente ogni anno (72 miliardi di cicche ogni anno). Anche se lo studio rileva l'inesistenza di dati quantitativi completi ed esaustivi sul contenuto degli agenti chimici nelle cicche - in quanto dipendono dal luogo geografico di produzione del tabacco, dagli additivi usati dalle industrie e dal modo di fumare del tabagista - esso rileva la presenza di una serie di sostanze inquinanti quali: nicotina pari a circa 4,5 mg (per un totale di circa 324 tonnellate ogni anno riversate nell'ambiente), acido cianidrico, arsenico, cadmio, catrame e condensato, ammoniaca, polonio 2010 (il 35 per cento del polonio rimane nella cicca), acetato di cellulosa e altre. La dispersione incontrollata di cicche nell'ambiente inquina, pertanto, suolo, acque superficiali e fauna, oltre ad essere causa anche di incendi boschivi o residenziali. Inoltre viene sottolineato come i filtri di una sigaretta impiegano oltre un anno per diventare biodegradabile. Da non sottovalutare il problema delle spiagge dove - secondo l'indagine delle Nazioni Unite - il 27 per cento dei rifiuti raccolti sul Mediterraneo è costituito proprio da cicche di sigarette e altri prodotti correlati al fumo (confezioni di tabacco, accendini).
Inoltre, l'introduzione del divieto di fumo privo di un'adeguata strategia di gestione delle cicche ha accentuato le problematiche legate all'impatto ambientale del tabagismo, in quanto non ha considerato lo smaltimento di tali prodotti di rifiuti.
Lo studio dell'Enea sottolinea, infine, come non esistendo normative nazionali che ne limitino la dispersione nell'ambiente, il problema viene affrontato attualmente unicamente con singole iniziative da parte di alcuni comuni italiani o da singole associazioni.
Interessanti proposte sono state adottate, per esempio, in Australia ove il governo ha finanziato una intensa campagna informativa di sensibilizzazione al problema a causa dell'impatto ambientale delle cicche in particolare sull'ambiente marino, prevedendo pesanti sanzioni a seconda della gravità dell'infrazione . Tra le soluzioni adottate, l'installazione di appositi contenitori nelle stazioni e in alcune vie delle principali città e l'immissione in commercio di posaceneri ecologici portatili. Alcuni sindaci statunitensi (New York e San Francisco) hanno annunciato un aumento del prezzo dei pacchetti di sigarette al fine di compensare i costi per la rimozione dei filtri dalle strade cittadine.
Ricorda, quindi, che l'articolo 1 della proposta di legge in esame aggiunge i mozziconi dei prodotti da fumo all'elenco dei rifiuti speciali inseriti al comma 3 dell'articolo 184 del decreto legislativo n.152 del 2006, cd. Codice ambientale, e rinvia ad un apposito decreto ministeriale, da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento in

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esame, la determinazione delle modalità tecniche per il trattamento dei mozziconi dei prodotti da fumo.
L'articolo 2 istituisce la raccolta differenziata dei mozziconi in ogni ambito territoriale prevedendo che, entro il 31 dicembre 2014, i comuni installino nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta differenziata dei mozziconi dei prodotti da fumo.
Conseguentemente i mozziconi raccolti dovranno essere sottoposti a forme di trattamento differenziato rispettose dell'ambiente e della salute.
Il comma 2 rinvia ad un decreto ministeriale, da emanare anch'esso entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame, la definizione delle modalità attuative, anche sulla base delle indicazioni tecniche fornite dall'Osservatorio nazionale sui rifiuti.
I commi 3, 4 e 5 prevedono l'istituzione, presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di uno specifico fondo finalizzato ad erogare contributi ai comuni per l'installazione dei raccoglitori dei mozziconi dei prodotti da fumo, la cui dotazione è stabilita in 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014. Al fine di coprire i maggiori oneri derivanti dall'istituzione del fondo, a decorrere dal 1o gennaio 2012, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze saranno aumentate le aliquote di base dell'imposta di consumo sui tabacchi lavorati di cui all'articolo 28 del decreto-legge n. 331/1993.
Rileva, al riguardo, che il citato articolo 28 del decreto-legge n. 331 del 1993 è stato abrogato, a decorrere dal 1o aprile 2010, dal comma 2 dell'articolo 4 del decreto legislativo 29 marzo 2010, n. 48, recante attuazione di disposizioni comunitarie in materia di accise. Da ultimo, il decreto-legge 23 giugno 2010 n. 94, recante «Disposizioni urgenti in materia di accise sui tabacchi», con una novella al Testo Unico delle accise, ha modificato la disciplina delle accise sui tabacchi lavorati, intervenendo sia sulle nomenclature di cui all'Allegato I del citato decreto legislativo. n. 504 del 1995, sia sulle modalità di calcolo dell'accisa. Ricorda, in proposito, che le disposizioni del suddetto decreto-legge n. 94 del 2010 sono state sostanzialmente trasfuse nel testo dell'articolo 55, commi da 2-bis a 2-quinquies, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 (recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), in corso di conversione presso la Camera dei deputati. Ritiene, pertanto, opportuno, pertanto, fare riferimento alla nuova normativa in materia di accise.
Rileva, quindi, che l'articolo 3 dispone che gli obiettivi minimi necessari ad assicurare l'adeguatezza e l'uniformità dei sistemi di raccolta differenziata dei mozziconi dei prodotti da fumo sul territorio nazionale dovranno essere stabiliti con decreto del Ministro dell'ambiente, da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della proposta in esame. L'Osservatorio nazionale sui rifiuti avrà il compito di verificare i livelli di qualità da parte dei comuni nella raccolta differenziata dei mozziconi dei prodotti da fumo.
Sulla scorta di tali verifiche il Ministero dell'ambiente potrà anche emanare specifiche linee guida per i comuni finalizzate a garantire un servizio ottimale.
L'articolo 4 riguarda le misure da adottare per sensibilizzare la platea di fumatori.
Tra esse si propone, specularmente a quanto avviene con le indicazioni sui confezioni dei prodotti da fumo sugli effetti nocivi del fumo stesso, la stampigliatura sulle confezioni - entro il 31 dicembre 2014 - di un simbolo, determinato con decreto del Ministro dell'ambiente che indichi il divieto di gettare i mozziconi dei prodotti da fumo nei raccoglitori per la raccolta indifferenziata dei rifiuti.
Vengono, quindi, previste delle campagne informative, coinvolgendo i produttori dei prodotti da fumo in collaborazione con il Ministero dell'ambiente, per sensibilizzare gli utilizzatori finali sugli effetti nocivi sull'ambiente e sulla salute umana derivanti dalle sostanze chimiche presenti nei mozziconi dei prodotti da fumo e sui sistemi di raccolta differenziata.

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Il comma 3 coinvolge anche i rivenditori, prevedendo che essi espongano chiaramente, in prossimità dei banchi di vendita e dei distributori automatici, un avviso al pubblico con l'indicazione della raccolta differenziata dei mozziconi dei prodotti da fumo. L'avviso dovrà informare, altresì, sui pericoli e sui danni all'ambiente e alla salute umana derivanti dallo smaltimento dei mozziconi dei prodotti da fumo al di fuori dei contenitori per la raccolta differenziata, nonché sul significato del simbolo apposto sulle confezioni dei prodotti da fumo.
L'articolo 5, da ultimo, introduce delle sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro nei confronti di coloro che abbandonano indiscriminatamente mozziconi dei prodotti da fumo.

Giulia COSENZA (PdL) sottolinea come con la presentazione della proposta di legge ha inteso porre all'attenzione del Parlamento un fenomeno quale quello della dispersione dei mozziconi dei prodotti da fumo che determina conseguenze negative per l'ambiente, essendo una delle prime cause di inquinamento del suolo e delle acque. Il provvedimento si propone, quindi, di equiparare i mozziconi ai rifiuti speciali e di prevedere una collaborazione tra i diversi livelli di governo al fine di apprestare strumenti di raccolta di tali rifiuti e di penalizzare comportamenti scorretti quali quelli della dispersione nell'ambiente di tali prodotti. Si augura, quindi, che tale proposta possa suscitare un ampio dibattito in Commissione, anche prevedendo un ciclo di audizioni con i rappresentanti ed esperti del settore.

Simeone DI CAGNO ABBRESCIA (PdL) ritiene che la Commissione dovrebbe affrontare anche il problema dell'inquinamento causato dalla dispersione nell'ambiente delle gomme americane; ritiene, quindi, opportuno svolgere un approfondimento sulla possibilità di considerare rifiuti anche tali tipi di prodotti.

Giulia COSENZA (PdL), in considerazioni delle osservazioni svolte dal collega Di Cagno Abbrescia, rileva che la dispersione delle gomme americane, seppur dannosa per l'ambiente, non produce effetti equivalenti a quelli dei mozziconi dei prodotti di fumo la cui consistenza organolettica consente un'inclusione nei rifiuti pericolosi.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 29 luglio 2010.

Audizioni di rappresentanti dell'Associazione nazionale energia del vento (ANEV) e dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) nell'ambito della discussione delle risoluzioni 7-00350 Alessandri e 7-00356 Zamparutti in materia di realizzazione di impianti eolici per la produzione di energia.

Le audizioni informali sono state svolte dalle 14.50 alle 15.50.

INTERROGAZIONI

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Laura Ravetto.

La seduta comincia alle 15.50.

5-02808 Lovelli: Sulla situazione di emergenza determinatasi nel sito dello stabilimento Ecolibarna in Serravalle Scrivia (Alessandria).

Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Mario LOVELLI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto per il contenuto della risposta fornita dal sottosegretario Ravetto

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relativamente alle questioni della proroga dello stato di emergenza e del trasferimento delle relative risorse, salvo verificare che gli impegni annunciati si traducano in tempi brevissimi in atti concreti.
Dopo avere ricostruito analiticamente la vicenda che ha portato alla proclamazione dello stato di emergenza prima e poi all'inserimento del sito inquinato in questione fra i siti di interesse nazionale, richiama l'attenzione del Governo sulla necessità di approfondire le tre questioni ancora oggi senza risposta: la prima relativa all'uso dei fondi stanziati nel periodo precedente alla fase commissariale; la seconda relativa ad una formale assunzione di responsabilità da parte del Ministero dell'Ambiente riguardo alla predisposizione di un piano complessivo per la bonifica del sito inquinato; la terza relativa all'apertura da parte della protezione civile e del Ministero dell'Ambiente di un tavolo di lavoro con gli enti territoriali per definire le modalità di impiego delle risorse disponibili e per definire, d'intesa con gli enti stessi, i compiti di ciascun soggetto e i tempi di realizzazione delle attività di bonifica.

La seduta termina alle 16.05.

RISOLUZIONI

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 16.05.

7-00336 Cosenza: Iniziative per il buon funzionamento degli impianti di depurazione in Campania e nelle regioni del Sud.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Giulia COSENZA (PdL) illustra il contenuto della propria risoluzione sottolineando che essa mira ad affrontare e risolvere la grave situazione sanitaria e ambientale legata al mancato funzionamento nel mezzogiorno, e soprattutto in alcune realtà come quella della regione Campania, di molti impianti di depurazione delle acque.
Sottolinea, altresì, che dai conseguenti gravi fenomeni di inquinamento, soprattutto di quelli relativi all'inquinamento del mare, derivano danni immediati ingenti agli operatori economici e commerciali e danni ancor più pesanti in termini di mancate possibilità di sviluppo economico e sociale delle comunità che vivono sul territorio.
Infine, tale situazione finisce per avere pesanti ripercussioni sui cittadini, nei cui confronti ai danni ambientali e sanitari si aggiunge la beffa del dover pagare in bolletta servizi che non sono erogati.
Ricorda, quindi, che solo negli ultimi due anni tale situazione ha portato nella regione Campania a sequestri giudiziari degli impianti di depurazione a Capri, a Procida e a Cuma e nelle aree interne degli impianti di Villa Literno, Marcianise e Orta di Atella.
Questa situazione ha determinato l'inaccettabile conseguenza della non balneabilità di ben 82 chilometri di costa, con pesantissime conseguenze per l'ambiente e per l'economia della regione, con un calo delle presenze turistiche che in molti tratti del litorale campano ha raggiunto il 60 per cento (e in alcuni tratti dell'Area Flegrea sfiora il 90 per cento) che ha comportato un danno per mancati introiti agli operatori turistici compreso fra 30 e 50 milioni di euro annui e una perdita occupazionale stimata in circa 1.500 posti di lavoro.
Nel ricordare, con preoccupazione, le notizie di stampa che la scorsa settimana hanno messo in evidenza i gravi fenomeni di inquinamento che hanno colpito una delle aree marine fra le più prestigiose sul piano turistico e paesaggistico, come quella di Punta Campanella, chiede al Governo di attivarsi con tutti i mezzi a sua disposizione per bloccare i gravi fenomeni

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di inquinamento connessi al malfunzionamento dei depuratori nella regione Campania e in tutte le regioni del Mezzogiorno.
Sottolinea, inoltre, l'urgenza di interventi capaci di dare una risposta positiva alla recente decisione della Commissione europea di deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea per aver violato normative comunitarie in materia di trattamento delle acque reflue, ricordando in proposito di avere presentato una interpellanza urgente che auspica possa essere discussa dall'Assemblea della Camera subito alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva.
Avviandosi alla conclusione, esprime, quindi, la propria ferma convinzione che sia necessario e urgente attivarsi con interventi strutturali e non più solo di natura emergenziale, per bloccare la distruzione del mare e, con esso delle grandi opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno legate al turismo.
Rivolge, in tal senso, un vivo appello al Governo a valutare positivamente i quattro impegni inderogabili indicati nella risoluzione in esame e relativi all'avvio di un monitoraggio approfondito della situazione della depurazione delle acque in Campania; alla realizzazione di interventi urgenti, anche normativi, a tutela delle coste campane; a garantire tutto il sostegno necessario all'azione positiva intrapresa dal neo presidente della Giunta regionale Caldoro che ha espressamente inserito la situazione dei depuratori fra le maggiori priorità su cui il nuovo Governo regionale deve intervenire dopo anni di incuria e malagestione; a mettere in campo, infine, un piano di ampio respiro per restituire efficacia e funzionalità a tutti gli impianti di depurazione delle acque nelle regioni del Mezzogiorno.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.10.

COMITATO RISTRETTO

Principi fondamentali per il governo del territorio.
C. 329 Mariani, C. 438 Lupi, C. 1794 Mantini, C. 3379 Lupi e C. 3543 Morassut.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 16.10 alle 16.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.30 alle 16.40.

INTERROGAZIONI

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 16.30.

5-03156 Vannucci: Lavori sulla Pedemontana delle Marche e conseguenti disagi per la viabilità locale nei comuni di Piandimeleto e Lunano.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Massimo VANNUCCI (PD) si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta fornita in quanto ritiene che il Governo abbia assunto sulla vicenda un atteggiamento stupefacente. Ritiene, infatti, che dapprima, sollecitato con una precedente interrogazione a sua firma, avesse ritenuto di non dover indennizzare i comuni per i danni in quanto non avevano effettuato richiesta in tal senso, ed oggi, verificato che i comuni si sono attivati in tal senso, ritiene che i danni subiti sarebbero da imputare al fatto che non avrebbero adot- tato

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i provvedimenti necessari per limitare il traffico. Ritiene che il Governo debba invitare l'Anas a provvedere ai relativi ristori senza, invece, limitarsi a recepire le indicazioni dell'Anas sulla questione.

5-03222 Tommaso Foti: Costruzione della nuova caserma dei Vigili del fuoco di Piacenza.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Tommaso FOTI (PdL) prende atto che dalla risposta del sottosegretario emerge che l'autorimessa della nuova caserma in corso di costruzione risulta più piccola di quella attualmente a disposizione dei vigili del fuoco di Piacenza non risolvendo, così, le difficoltà allo stato registrate nell'assicurare un parcheggio coperto agli automezzi.

5-03260 Miglioli: Lavori sulla ss. 12 nel territorio dei comuni di Mirandola e Medolla.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Ivano MIGLIOLI (PD) ringrazia il rappresentante del Governo per la sollecita risposta, della quale deve tuttavia dichiararsi insoddisfatto.
Ricorda, infatti, che l'opera in questione è particolarmente importante per il territorio e che, a distanza di 15 anni dall'avvio dei lavori non è stata ancora completata. Richiama, pertanto, il Governo alla massima attenzione e vigilanza per garantire un rapido avvio dei lavori del secondo lotto dell'opera e un altrettanto rapido completamento degli stessi.

La seduta termina alle 16.45.

RISOLUZIONI

Giovedì 29 luglio 2010. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI.

La seduta comincia alle 16.45.

7-00373 Mariani 7-00381 Guido Dussin: Reperimento delle risorse necessarie per un tempestivo completamento dei lavori sulla SS 38.
(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

Lucia CODURELLI (PD) illustra sinteticamente il contenuto della risoluzione di cui è cofirmataria che è diretta a risolvere la situazione particolarmente grave del sistema viario del territorio della Valtellina, scongiurando in tal modo i rischi di pesanti ricadute negative sul tessuto economico e sulla stessa sicurezza delle comunità che vivono sul territorio. Esprime, inoltre, preoccupazione per i possibili effetti della manovra finanziaria appena votata dalla maggioranza in termini di riduzione delle risorse disponibili anche per il completamento di infrastrutture, che come quelle in questione, sono ricomprese nel Programma della legge obiettivo.

Jonny CROSIO (LNP) nell'esprimere condivisione per molte delle osservazioni svolte dalla deputata Codurelli, richiama alcuni punti della risoluzione di cui è cofirmatario al fine di sollecitare, anche tenendo conto del clima di condivisione che si registra fra i rappresentanti dei gruppi di maggioranza e opposizione, una chiara presa di posizione da parte del Governo, che auspica possa essere propedeutica ad una rapida approvazione degli atti di indirizzo in titolo. In tal senso, manifesta la piena disponibilità ad addivenire ad un testo unificato delle due risoluzioni.

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Raffaella MARIANI (PD) sottolinea come la risoluzione in esame intenda fornire un sostegno ad un territorio quale quello della Valtellina fortemente penalizzato dagli eventi franosi occorsi e che presenta caratteristiche morfologiche tali da richiedere interventi infrastrutturali rispettosi dell'ambiente e capaci di assicurare una viabilità sicura. Ritiene, quindi, importante sollecitare il Governo affinché siano confermati gli stanziamenti destinati al completamento dei lavori della strada statale 38. Si augurava che nell'ultima riunione del CIPE fosse presa una decisione al riguardo; spera, comunque, che nella prossima riunione la questione sarà affrontata nel senso di confermare le risorse già destinate al completamento dell'opera.

Lucia CODURELLI (PD) esprime apprezzamento per la proposta avanzata dal deputato Crosio per la predisposizione di un testo unificato delle due risoluzioni in titolo, che tenga conto degli impegni contenuti in entrambi gli atti, auspicando altresì che sia possibile giungere alla approvazione di tale testo unificato prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI osserva che il CIPE, con delibera n. 14 del 31 gennaio 2008, ha disposto ai sensi e per gli effetti dell'articolo 167, comma 6, del decreto legislativo n. 163 del 2006, la variante al progetto definitivo «Accessibilità Valtellina: S.S. n. 38 1o lotto - variante di Morbegno» relativa al 2o stralcio, dallo svincolo di Cosio allo svincolo del Tartano, rinviando ad una successiva delibera l'approvazione del progetto definitivo della variante stessa.
Con la medesima delibera, il CIPE ha assegnato all'ANAS, in via programmatica, un contributo quindicennale di euro 5.601.818, a valere sul contributo pluriennale autorizzato dall'articolo 2, comma 257, della legge n. 244/2007 e decorrente dal 2010, suscettibile di sviluppare un volume di investimenti di 60 milioni di euro.
Riferisce, inoltre, che l'assegnazione definitiva del suddetto contributo sarà disposta in sede di approvazione del progetto definitivo della variante e sarà comunque subordinata all'assunzione di formali impegni che assicurino l'effettiva disponibilità delle risorse della Regione Lombardia, della Provincia di Sondrio e degli Enti locali.
L'Anas, in qualità di Soggetto Aggiudicatore, con nota del 19 febbraio 2009, ha inviato il progetto definitivo al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
La Struttura Tecnica di Missione ha indetto la Conferenza di Servizi che si è tenuta il 12 maggio 2009 e si è conclusa il 25 giugno 2009. Il progetto ha ottenuto tutti i pareri da parte degli Enti interessati.
Ricorda, poi, che il costo dell'opera è di 279.902.302,31. L'importo ad oggi finanziato è di 195 milioni di euro, così ripartito: 60 milioni assegnati dall'articolo 2, comma 257, della legge n. 244 del 2007; 13 milioni assegnati dalla regione Lombardia con DGR n. 5423 del 26 settembre 2007 per la viabilità di accesso alla Valtellina con la seconda variazione del Piano di ricostruzione e sviluppo ex legge n. 102 del 1990; 25 milioni già disponibili sul primo stralcio; 18 milioni assegnati dalla provincia di Sondrio; 50 milioni da fondi della regione Lombardia; 29 milioni da altri organismi ed enti territoriali.
Dichiara, quindi, che l'ulteriore importo necessario per il completamento dell'intervento viario, pari ad euro 84.902.302,31, verrà proposto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, fatto salvo quanto disposto dall'articolo 46 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, in sede di approvazione del DPEF 2010, Allegato infrastrutture.
In relazione alla proposta di destinare il ribasso d'asta della gara di appalto integrato del 1o lotto-1o stralcio al 1o lotto - 2o stralcio, ricorda peraltro che il CIPE, con delibera n. 75 del 31 luglio 2006, ha stabilito di utilizzare tale ribasso per il lotto 4» «Variante di Tirano».

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Conclude, pertanto, ritenendo che, fatta salva questa ultima precisazione, sia possibile esprimere parere favorevole ai dispositivi delle risoluzioni in discussione.

Jonny CROSIO (LNP), intervenendo per una precisazione, dichiara che nella predisposizione del testo unificato si cercherà di venire incontro all'esigenza prospettata dal sottosegretario Mantovani.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.15.