CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 luglio 2010
355.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 20 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 11.15.

Decreto-legge 78/2010: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.
C. 3638 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Tommaso FOTI (PdL), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere sul decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, adottato dal Governo al fine di fronteggiare la crisi dei mercati finanziari e dell'economia reale e le cui disposizioni, consistenti principalmente in interventi di contenimento della spesa e di contrasto all'evasione fiscale, perseguono la duplice finalità di operare una stabilizzazione finanziaria e di favorire il rilancio della competitività economica nazionale.
In particolare, le misure in materia di stabilizzazione finanziaria riguardano la riduzione del perimetro e dei costi della pubblica amministrazione, la riduzione del costo degli apparati politici ed amministrativi, il contenimento delle spese in

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materia di impiego pubblico, invalidità e previdenza, ed una serie di incrementi di entrate non fiscali.
Le misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva prevedono, tra l'altro, un aggiornamento del catasto, l'adeguamento alle disposizioni comunitarie delle limitazioni all'uso del contante e dei titoli al portatore, un aggiornamento dell'accertamento sintetico, il contrasto al fenomeno delle imprese «apri e chiudi» nonché a quello delle imprese in perdita sistemica, l'incrocio tra le basi dati dell'INPS e dell'Agenzia delle entrate per contrastare la microevasione diffusa, il potenziamento dei processi di riscossione dell'INPS.
Il decreto-legge contiene altresì misure finalizzate al rilancio dello sviluppo e delle infrastrutture: esse comprendono interventi volti a realizzare una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, norme dirette a istituire un regime fiscale di attrazione europea, interventi a favore delle reti di imprese, misure volte ad istituire nel Paese delle zone cosiddette a burocrazia zero e, infine, incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all'estero. Viene inoltre prevista la destinazione di una quota delle risorse derivanti dal provvedimento al Fondo per interventi strutturali di politica economica, per circa 2 miliardi complessivi nel biennio 2011-2012.
Passando alle materie di più stretta competenza della Commissione, segnala innanzitutto l'articolo 7, comma 23, che, al fine di garantire il pieno rispetto dei principi comunitari in materia nucleare, dispone l'abrogazione dei commi 8 e 9 dell'articolo 27 della legge n. 99 del 2009, per superare la gestione commissariale della società Sogin in considerazione del prolungarsi delle procedure previste per la ridefinizione dei compiti della società; il comma prevede altresì che, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, venga ricostituito il consiglio di amministrazione della società, composto di 5 membri nominati dal Ministero dell'economia e delle finanze d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico, come auspicato nella relazione illustrativa per assicurare il corretto funzionamento della società.
L'articolo 8, comma 10, attraverso una novella all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001, attribuisce ai dirigenti degli uffici dirigenziali generali la competenza ad adottare i provvedimenti con i quali le amministrazioni dichiarano le opere, servizi e forniture da considerarsi «segreti» oppure «eseguibili con speciali misure di sicurezza». Tale attribuzione è effettuata al fine di rafforzare la separazione tra funzione di indirizzo politico-amministrativo e gestione amministrativa. La disposizione anticipa il contenuto dell'articolo 6 del disegno di legge anti-corruzione del Governo, attualmente all'esame del Senato, che è tuttavia formulato non come novella all'articolo 16 del citato decreto legislativo n. 165 del 2001, bensì come novella all'articolo 17 del Codice degli appalti sui contratti secretati. Occorrerebbe quindi valutare l'opportunità di un coordinamento della norma con il predetto codice.
Il comma 14-ter dell'articolo 14, introdotto al Senato, dispone, nei confronti dei comuni della Provincia dell'Aquila in stato di dissesto, un'autorizzazione ad escludere dal patto di stabilità per il triennio 2010-2012 gli investimenti in conto capitale deliberati entro il 31 dicembre 2010 fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, nonché un contributo di 2 milioni di euro, per l'anno 2010, per il pagamento dei debiti accertati dalla Commissione straordinaria di liquidazione. Ulteriori norme in favore dei territori colpiti dal sisma sono recate dall'articolo 39: si tratta, in particolare, della proroga delle disposizioni in tema di sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e contributivi, del rifinanziamento delle zone franche urbane nonché della proroga del termine di esecuzione di programmi di ristrutturazione o cessione di complessi aziendali.
Il comma 16 dell'articolo 14 autorizza il Comune di Roma - considerando la specificità di Roma quale Capitale della Repubblica - ad adottare misure finalizzate a garantire l'equilibrio economico

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finanziario della gestione ordinaria, tra le quali, ricorda, per i profili di competenza, la lettera f), modificata durante l'esame al Senato, che consente di introdurre un contributo straordinario - nella misura massima del 66 per cento del maggior valore immobiliare conseguibile - sulle valorizzazioni immobiliari generate da modifiche dello strumento urbanistico. Tale disposizione fa salva la norma del Piano regolatore di Roma che introduceva un contributo straordinario di urbanizzazione sulle più rilevanti valorizzazioni immobiliari prodotte dal nuovo Piano regolatore generale, dichiarata in un primo tempo illegittima dal TAR del Lazio in quanto priva della necessaria base legislativa statale o regionale. A tale proposito segnala che, dopo l'emanazione del decreto-legge in esame, è intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato n. 4545 del 13 luglio 2010, che giunge a conclusioni diametralmente opposte a quelle del TAR, in virtù «dell'ampia discrezionalità che connota le scelte pianificatorie, a fronte delle quali il privato non può mai vantare (salvo ipotesi eccezionali che in questo caso non ricorrono) un'aspettativa giuridicamente qualificata a un regime urbanistico più favorevole». La lettera h) del medesimo comma destina quindi i proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione anche per le spese di manutenzione ordinaria, nonché l'utilizzo dei proventi derivanti dalle concessioni cimiteriali anche per la gestione e manutenzione ordinaria dei cimiteri.
L'ultimo periodo del comma 22, introdotto durante l'iter al Senato, consente alla Regione Campania di acquistare il termovalorizzatore di Acerra, anche mediante l'utilizzo - previa delibera del CIPE - della quota regionale del FAS.
L'articolo 14, comma 33, reca una norma interpretativa diretta ad affermare la natura non tributaria della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani di cui all'articolo 238 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Inoltre, la norma affida le controversie relative alla predetta tariffa, sorte successivamente al 31 maggio 2010, data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, alla giurisdizione ordinaria. La norma in esame, attribuendo la natura non tributaria alla tariffa integrata ambientale di cui all'articolo 238, fornisce un'interpretazione opposta a quella indicata dalla Corte costituzionale relativamente alla precedente tariffa di igiene ambientale istituita dal cd. decreto Ronchi (articolo 49 del decreto legislativo n. 22 del 1997) e determina la imponibilità ai fini IVA delle somme dovute. In proposito, la relazione illustrativa ritiene che l'interpretazione legata al tratto sostanziale del rapporto fra pubblica amministrazione - responsabile della erogazione del servizio di smaltimento - ed utenza sia da prediligere. Per questo, la disposizione, di natura interpretativa, opta per l'affermazione della natura non tributaria della prestazione. La finalità della norma non è quindi quella di dirimere le possibili controversie originanti dalla citata giurisprudenza, ma quella di creare le premesse per consentire un avvio ordinato della nuova tariffa integrata ambientale, essendo venuto a maturazione il termine che consente ai comuni di adottare la predetta tariffa pur in assenza del regolamento attuativo dell'articolo 238. Ciò in quanto la richiamata giurisprudenza investe la cd. tariffa Ronchi, mentre la norma in esame riguarda la non ancora applicata tariffa integrata ambientale prevista dall'articolo 238 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
L'articolo 15, commi 1-5, prevede alcune modifiche al sistema di pedaggiamento autostradale volte alla riduzione dei trasferimenti statali ad ANAS: con riferimento alle autostrade e ai raccordi autostradali gestiti direttamente da ANAS, si introduce un pedaggiamento dal 1o luglio 2010, dapprima utilizzando i caselli delle concessionarie e, successivamente, attraverso un sistema di esazione di tipo free flow (a flusso libero). Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 giugno 2010 è stata quindi approvata la maggiorazione tariffaria forfetaria transitoria con l'elenco delle stazioni e dei raccordi interessati dal provvedimento. Per le autostrade in concessione, è invece previsto l'aumento del canone che le concessionarie corrispondono all'ANAS. Complessivamente,

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la relazione tecnica quantifica maggiori entrate per ANAS pari a 128 milioni di euro per il 2010 e a 520 milioni dal 2011.
Il comma 6-sexies dell'articolo 15, introdotto durante l'iter al Senato, prevede, per alcune infrastrutture autostradali che l'ANAS ha affidato in concessione ad Autovie Venete SpA, che la titolarità delle funzioni e dei poteri di soggetto concedente e aggiudicatore sia trasferita, dal 1o aprile 2017, ad un soggetto di diritto pubblico che viene costituito in forma societaria e partecipato dalla stessa Anas e dalle regioni Veneto e Friuli o da soggetti da esse interamente partecipati.
Infine, i commi da 6-bis a 6-quinquies recano norme in materia di concessioni di grandi derivazioni di acqua per uso idroelettrico, tra le quali l'aumento delle basi di calcolo dei sovracanoni per i comuni e i consorzi dei bacini imbriferi montani, che acquisiscono, peraltro, la possibilità di chiedere, in sostituzione del sovracanone, la fornitura diretta di energia elettrica. Sono quindi modificati i criteri in base ai quali viene indetta la gara ad evidenza pubblica per l'attribuzione della concessione, aggiungendo anche quello della presenza di idonee misure di compensazione territoriale. È poi prevista una proroga di cinque anni per le concessioni già in essere, al fine di garantire un equo indennizzo agli operatori economici per gli investimenti effettuati nonché una proroga di ulteriori sette anni, oltre il termine di cinque già previsto, per le concessioni in vigore al 31 dicembre 2010, conferite a società per azioni a composizione mista pubblico-privata partecipate nella misura complessiva minima del 30 per cento e massima del 40 per cento del capitale sociale dalle province e/o da società controllate dalle medesime, con l'obbligo di individuare gli eventuali soci delle società a controllo provinciale mediante procedure competitive.
Il comma 16-bis dell'articolo 19, introdotto nel corso dell'esame al Senato, stabilisce che per le modalità di alienazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica si possono adottare le procedure di valorizzazione del patrimonio immobiliare previste dall'articolo 58 del decreto-legge n. 112 del 2008.
L'articolo 45, sostituito nel corso dell'esame al Senato, prevede di utilizzare per interventi nel settore della ricerca e dell'università le risorse derivanti dalle risoluzioni anticipate delle convenzioni CIP6. Il comma 3, con il quale in sostanza si conferma l'obbligo di acquisto da parte del GSE dei certificati verdi invenduti - che era stato abolito nella versione iniziale dell'articolo 45 - prevede che a partire dal 2011 venga assicurata la riduzione del 30 per cento dell'importo complessivo derivante dal ritiro dei certificati verdi rispetto all'importo relativo alle competenze del 2010 e che almeno l'80 per cento della riduzione derivi dal contenimento della quantità di certificati verdi in eccesso.
L'articolo 46 disciplina la revoca di mutui assunti dalla Cassa depositi e presiti con oneri interamente a carico dello Stato e non erogati ai soggetti beneficiari e finalizza le risorse alla prosecuzione del Programma delle infrastrutture strategiche di cui alla legge obiettivo con priorità al finanziamento del MOSE al quale devono essere garantire le risorse necessarie alla ultimazione prevista entro il 2014, avendo l'opera raggiunto uno stato di avanzamento di oltre il 60 per cento.
L'articolo 47 reca modifiche alla normativa sull'approvazione delle concessioni autostradali, differendo al 31 luglio 2010 il termine per la loro approvazione ex lege, in luogo della procedura ordinaria nonché, mediante una norma di interpretazione autentica prevedendo che il mancato adeguamento dei concessionari alle prescrizioni espresse dal Cipe sui relativi schemi di convenzione caduca l'approvazione delle convenzioni medesime, con la conseguenza che l'iter di approvazione ricomincia secondo le procedure ordinarie. Relativamente alla concessione dell'autostrada dal Brennero (A22) sono poi dettate disposizioni speciali per la gara che individuerà il nuovo concessionario. Sempre con riferimento all'asse infrastrutturale del Brennero, ma avuto riguardo al collegamento ferroviario, sono modificate le

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disposizioni di legge relative alla provvista finanziaria per la sua realizzazione, onde allinearle con il procedimento di individuazione della nuova concessionaria autostradale del medesimo asse.
L'articolo 49 modifica la disciplina della conferenza di servizi di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, al fine di semplificarne la procedura ed accelerare i tempi per l'adozione del provvedimento finale, come precisa la relazione illustrativa. In particolare, viene rimessa al Governo la decisione finale in caso di motivato dissenso da parte delle amministrazioni cd. sensibili (tutela del paesaggio, salute ed ambiente), modificando anche la relativa procedura di composizione del dissenso. Vengono inoltre previste norme di coordinamento con le procedure di VIA, VAS e AIA sostituendo le integrazioni introdotte dalla riforma del 2005. La nuova disciplina sulla conferenza dei servizi è stata già valutata dalla VIII Commissione nel corso dell'esame del disegno di legge in materia di semplificazione (3209-bis); in tale occasione la Commissione aveva espresso parere favorevole con talune condizioni che sono state poi sostanzialmente accolte dal Governo, il quale ha successivamente trasfuso il testo così modificato nel decreto-legge. Ritiene pertanto che la Commissione possa esprimersi favorevolmente sul testo attuale.
L'articolo 51, commi da 1 a 5, introduce misure di semplificazione delle procedure per l'installazione di impianti di rifornimento del gas naturale (metano) al fine di promuovere l'utilizzo degli autoveicoli alimentati con tale combustibile, che - oltre a ridurre l'inquinamento ambientale - consentono un risparmio economico. L'eliminazione di una serie di adempimenti considerati inutili dovrebbe promuovere la formazione sul territorio di una rete capillare di distributori per autoveicoli a metano, attualmente composta da circa 750 stazioni.
L'articolo 54 pone un tetto alle spese di funzionamento di Expo 2015 Spa, stabilisce che le assunzioni possano essere deliberate esclusivamente dal Consiglio di amministrazione e introduce un obbligo di relazione in merito alle spese di gestione, mentre l'articolo 55, comma 4, prevede un'integrazione di 18,5 milioni di euro, per l'anno 2010, del fondo per le manifestazioni connesse alla celebrazione del 150o Anniversario dell'unità d'Italia.
Conclude riservandosi di presentare una proposta di parere al termine del dibattito che seguirà la relazione in modo da valutare, ai fini della predisposizione della proposta medesima, gli eventuali rilievi che dovessero essere formulati.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), riservandosi di approfondire il contenuto della relazione svolta dal deputato Foti, desidera fin d'ora esprimere un giudizio complessivo di netta contrarietà sul provvedimento in esame, segnalando in particolare le misure, a suo avviso, fortemente negative, in materia di funzionamento della Conferenza dei servizi, in materia di concessioni di grandi derivazioni di acqua per uso idroelettrico e in materia stanziamento di fondi per il completamento di talune infrastrutture strategiche.
Si sofferma, quindi, sulle indicate misure, rilevando che quelle sul funzionamento della Conferenza dei servizi rappresentano, sul piano del metodo, l'ennesima e inaccettabile forzatura operata dal Governo, mentre sul piano del merito esse indeboliscono gravemente gli strumenti normativi posti a garanzia di valori costituzionali fondamentali come quelli riferibili alla tutela del paesaggio, dell'ambiente e della salute dei cittadini. Sul secondo gruppo di norme rileva, invece, che mentre è condivisibile lo scopo dichiarato di incrementare le risorse a disposizione dei comuni facenti parte dei bacini imbriferi montani, appare tuttavia inaccettabile l'ulteriore scopo perseguito dalle medesime norme di mantenere in vita enti ormai pletorici, inutili e costosi, come sono quasi tutti i consorzi dei bacini imbriferi. Nel chiedere, quindi, al Governo di consentire l'introduzione in questa materia delle stesse norme e criteri che presiedono alla attribuzione dei contributi ai comuni che

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ospitano siti nucleari, preannuncia in tal senso la presentazione di specifici emendamenti.
Infine, sul terzo gruppo di norme segnala in questa sede unicamente quelle che, sostanzialmente, dispongono il trasferimento di fondi già destinati alla realizzazione di opere pubbliche al finanziamento dei lavori di completamento del MOSE, sottolineandone l'irragionevolezza e il rischio che dalle stesse si produca una permanente incertezza sulla effettiva persistenza, nel corso degli anni, delle risorse stanziate per la realizzazione di opere pubbliche.

Mauro LIBÈ (UdC) nel riservarsi di intervenire più approfonditamente nel prosieguo dell'esame del provvedimento in titolo, segnala tuttavia, fin d'ora, la criticità di talune norme e in particolare di quelle che stabiliscono un aumento dei pedaggi autostradali e l'introduzione di nuovi pedaggi nelle tratte gestite dall'ANAS, nonché di quelle che spogliano di funzioni e risorse indispensabili il Corpo dei vigili del fuoco, a partire da quelle relative al rilascio dei certificati di protezione antincendio. Nel ritenere opportuno addivenire sulle indicate materie, quantomeno ad un miglioramento del testo in esame, sollecita il Governo e la maggioranza a tenere in considerazione le proposte emendative che il suo gruppo si appresta a presentare, ferma restando la piena disponibilità dell'UdC a farsi carico della oggettiva necessità di una politica di bilancio rigorosa e di una delicata manovra di contenimento della spesa pubblica.

Raffaella MARIANI (PD) ringrazia il relatore per la relazione svolta, di cui si riserva di approfondire i contenuti. Nel rinviare ad una prossima seduta l'esposizione di un giudizio analitico sulle disposizioni comprese nel provvedimento in esame, ritiene opportuno esprimere fin d'ora il giudizio negativo del gruppo del partito democratico sul complesso delle misure in esso contenute.
In particolare giudica inaccettabile l'intervento in materia di aumento dei pedaggi autostradali, che scarica sui cittadini gli effetti negativi di una politica solo apparentemente improntata a non aumentare le imposte a carico delle famiglie e delle imprese. Ritiene, inoltre, che le misure di revisione del sistema di pedaggiamento autostradale, che penalizzano i cittadini e gli utenti di tutte le regioni italiane, sono l'inevitabile conseguenza delle scelte negative effettuate dal Governo in carica nelle precedenti due manovre finanziarie, a partire dalla fortissima riduzione dei trasferimenti statali all'ANAS, complessivamente pari a circa 1,5 miliardi di euro, e del mantenimento degli onerosissimi stanziamenti di bilancio finalizzati alla realizzazione, in un futuro imprecisato, del Ponte sullo Stretto di Messina. Giudica quindi negativamente le misure sulla gestione delle infrastrutture autostradali a suo tempo affidate in concessione alla società «Autovie Venete Spa», dal momento che esse sono la conferma della faziosità politica di un Governo che concede ad alcuni territori quello che nega a tutti gli altri e che sotto lo slogan del federalismo opera surrettizi e inaccettabili trasferimenti di risorse.
Esprime, inoltre, un giudizio ugualmente negativo sulle disposizioni in materia di funzionamento della Conferenza dei servizi, le quali mettono a rischio l'effettiva capacità degli organi dello Stato di salvaguardare i beni paesaggistici e ambientali e di tutelare la salute dei cittadini. Al riguardo, richiamando il testo della risoluzione n. 7-00350 sugli impianti eolici, di cui il presidente della Commissione è primo firmatario, sottolinea l'incoerenza politica di una maggioranza che in alcuni atti particolari, come la citata risoluzione, chiede il rispetto stringente delle normative che impongono allo Stato misure cogenti per la tutela dei beni ambientali e paesaggistici, mentre nella manovra finanziaria avalla ancora una volta normative che indeboliscono il ruolo e le competenze degli organi dello Stato preposti alla tutela di tali beni fondamentali. In tal senso, denuncia il pericolo che sotto la bandiera della sburocratizzazione e delle procedure derogatorie si finisca per

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compromettere meccanismi e strumenti essenziali per la tutela dei valori costituzionali e per la stessa correttezza e legalità dell'azione amministrativa. Analogo giudizio negativo riferisce, infine, per quanto concerne la disposizione che attribuisce ai dirigenti degli uffici dirigenziali generali la competenza ad adottare i provvedimenti con i quali le amministrazioni dichiarano quali lavori, servizi e forniture siano da considerarsi secretati. Si tratta, infatti, a suo avviso, di una norma doppiamente sbagliata: perché scarica sui dirigenti dello Stato l'onere di scelte politiche che dovrebbero essere mantenute in capo ai vertici politici delle amministrazioni e perché contribuisce ad ampliare l'ambito opaco e pericoloso, anche sul piano della legalità, delle discipline derogatorie della normativa in materia di appalti pubblici. Conclude denunciando il rischio che dall'applicazione delle norme in materia semplificazione amministrativa per le imprese, che introducono la cosiddetta «segnalazione certificata di inizio attività» possano derivare effetti devastanti sul piano urbanistico e del governo del territorio e formulando l'auspicio generale che dalla VIII Commissione possa giungere un aperto richiamo al Governo a non indebolire il complesso delle normative e delle attività di controllo e di vigilanza posti in essere dagli organi dello Stato a tutela dei beni ambientali e di un corretto uso del territorio.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Serbia, dall'altra, con allegati, protocolli e atto finale e dichiarazioni, fatto a Lussemburgo il 29 aprile 2008.
C. 3620 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Sergio PIZZOLANTE (PdL), relatore, ricorda che il disegno di legge si compone di 4 articoli, il primo dei quali concerne l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo di stabilizzazione e associazione tra UE e Serbia, mentre il secondo contiene il relativo ordine di esecuzione.
L'articolo 3 riporta la norma di copertura del provvedimento, i cui oneri sono valutati in 8.472 euro annui con decorrenza dal 2010. I fondi necessari si reperiscono con corrispondente riduzione dello stanziamento del programma «Fondi di riserva e speciali» - afferente alla missione «Fondi da ripartire» - dello stato di previsione 2010 del Ministero dell'economia e delle finanze, con parziale utilizzazione dell'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
L'articolo 4, infine, prevede l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica per il giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
L'Accordo in esame rappresenta lo strumento principale del Processo di stabilizzazione e di associazione (PSA), promosso dalla Commissione europea già nel maggio 1999.
L'obiettivo di fondo del Processo di stabilizzazione è quello di integrare i Paesi dei Balcani occidentali nel contesto politico ed economico europeo e porre le basi per la futura adesione all'Unione Europea. L'Accordo con la Serbia è il quinto accordo di questo tipo concluso con l'Unione europea dopo quelli con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Croazia, Albania, Montenegro, a cui ha fatto seguito il 18 giugno 2008 quello con la Bosnia-Erzegovina.
L'Accordo comprende un Preambolo, 139 articoli raggruppati in dieci titoli, 7 Allegati e 7 Protocolli.
Per quanto riguarda gli ambiti di stretta attinenza alle competenze della VIII Commissione, ricordo che l'Accordo contiene delle disposizioni specifiche relative alle imprese pubbliche o alle imprese cui sono stati riconosciuti diritti speciali o

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esclusivi e all'aggiudicazione di appalti pubblici. È, altresì, prevista la cooperazione nel settore dell'energia; in particolare, per quanto riguarda i profili di sicurezza nucleare, la cooperazione riguarderà anche la possibilità di stipulare ulteriori accordi per le notifiche tempestive e la gestione delle emergenze in caso di incidenti nucleari. Nel settore dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile la collaborazione tra le Parti presterà particolare attenzione alla ratifica ed attuazione del Protocollo di Kyoto.
Ciò premesso, e rilevata l'insussistenza di rilievi sul disegno di legge in relazione alle competenze della Commissione, presenta una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame, di cui raccomanda l'approvazione.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la seduta.

La seduta termina alle 11.50.

AUDIZIONI

Martedì 20 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.

Audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Guido Bertolaso in merito ai lavori di bonifica nel tratto di mare antistante l'ex arsenale militare dell'isola della Maddalena.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).

Angelo ALESSANDRI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
Introduce quindi l'audizione.

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Guido BERTOLASO, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Giulio CALVISI (PD), Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) e Mauro PILI (PdL).

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Guido BERTOLASO, fornisce ulteriori precisazioni.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ringrazia gli intervenuti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.20.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 20 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa.
Atto n. 224.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 giugno 2010.

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Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che il Presidente della Camera ha comunicato che è stato trasmesso dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, in data 16 luglio 2010, il parere della Conferenza Unificata sullo schema di decreto legislativo in esame.
Il Presidente della Camera ha altresì informato la presidenza della Commissione di aver segnalato al Ministro per i rapporti con il Parlamento l'opportunità che il Governo concordi con le competenti Commissioni di questo ramo del Parlamento tempi adeguati per l'espressione del parere parlamentare nel termine previsto dalla legge per l'esercizio della delega.
Ricorda, in proposito, che il termine per l'espressione del prescritto parere da parte della VIII Commissione scade oggi, martedì 20 luglio.
Avverte, al riguardo, che il rappresentante del Governo ha comunicato per le vie brevi alla presidenza della Commissione l'esigenza che il Governo acquisisca il prescritto parere parlamentare entro e non oltre domani, mercoledì 21 luglio.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 15.35.