CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 luglio 2010
350.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Giovedì 8 luglio 2010. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI.

La seduta comincia alle 9.50.

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2010 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese.
COM (2010)135 def. - 17696/09.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione - Relazione favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame degli atti in titolo.

Giorgio LA MALFA (Misto), relatore, segnala che la Commissione si accinge ad esaminare due documenti: il Programma legislativo e di lavoro adottato il 31 marzo 2010 dalla Commissione per l'anno 2010 e il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo gennaio 2010 - giugno 2011, presentato il 22 dicembre 2009 dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese.
Osserva preliminarmente che il lavoro che il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali si accingono ad intraprendere è intempestivo rispetto alla elaborazione ed adozione dei due documenti, a testimonianza dell'evidente farraginosità procedurale che caratterizza l'attuale metodo di lavoro delle istituzioni europee.
Sottolinea poi che i due testi rispecchiano l'esigenza di preservare un complesso equilibrio politico in un'Europa a ventisette membri. Emerge, di conseguenza, la lacunosità dei due testi sugli aspetti più controversi. Rispetto a quanto è scritto nei due programmi, rileva la piena condivisibilità di tutte le proposte e gli obiettivi indicati.
Per quanto concerne il primo obiettivo prioritario dell'azione esterna dell'Unione europea, è intento comune dei due documenti aumentarne l'efficacia, la coerenza e la visibilità e promuovere la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel mondo, sfruttando le opportunità offerte

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dalla nuova figura dell'Alto Rappresentante per la PESC, Catherine Ashton, e dall'istituzione del Servizio europeo per l'azione esterna. A questo proposito, ricorda che il Parlamento europeo ha approvato la relazione dell'onorevole Elmar Brok che riprende i termini dell'accordo politico raggiunto tra i rapporteurs del Parlamento, l'Alto Rappresentante, la Commissione e il Consiglio lo scorso 21 giugno a Madrid. In ragione dell'importanza di tale tema ricorda anche che la nostra Commissione ha iniziato l'esame del Progetto di decisione del Consiglio sul funzionamento e l'organizzazione del SEAE, svolgendo gli opportuni approfondimenti con le audizioni degli ambasciatori Massolo, Nelli Feroci e Fagiolo nonché di una delegazione di parlamentari europei italiani. Esprime apprezzamento per l'avvio del lavoro del SEAE nell'auspicio che tale struttura collochi la propria azione ad un profilo più elevato rispetto a quanto finora emerge dall'azione dell'Alto Rappresentante e del Presidente dell'Unione europea, figure selezionate in termini riduttivi sul piano dell'incisività e visibilità politica.
Come secondo punto prioritario dell'azione esterna segnala che i programmi indica l'ampliamento dell'agenda commerciale europea. Tra le iniziative strategiche per il 2010 è prevista pertanto la presentazione di una comunicazione sulla strategia commerciale per Europa 2020, incentrata sulla conclusione dei negoziati commerciali multilaterali e bilaterali in corso, su una migliore attuazione degli accordi esistenti e su iniziative finalizzate all'apertura degli scambi per i settori del futuro. Segnala in proposito che il Comitato permanente sulla politica estera dell'Unione europea ha avviato, in considerazione della sua rilevanza, l'esame istruttorio della Proposta di decisione del Consiglio del 9 aprile 2010 relativa alla conclusione dell'accordo di libero scambio con la Repubblica di Corea.
Il programma individua come terzo punto prioritario dell'azione esterna l'attuazione delle politiche di vicinato, allargamento e di cooperazione allo sviluppo.
In relazione alla gestione del processo di allargamento, un posto di primo piano nell'agenda sarà riservato alla conclusione dei negoziati di adesione con la Croazia e alla firma e ratifica del trattato di adesione. Ci si adopererà per favorire progressi maggiori nei negoziati di adesione con la Turchia; per dare seguito alla domanda di adesione dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e per esaminare le tre domande di adesione di Albania, Islanda e Montenegro in conformità alle disposizioni del trattato. Anche la Serbia potrà presentare domanda di adesione non appena sarà ratificato l'Accordo di associazione e stabilizzazione la cui procedura è stata finalmente sbloccata nel vertice UE-Balcani di inizio giugno. È prevista piena attuazione alla politica europea di vicinato, nell'intento di favorire lo sviluppo economico sostenibile e la stabilità della regione, potenziando in modo coordinato ed equilibrato sia il partenariato orientale sia l'Unione per il Mediterraneo.
In tema di cooperazione allo sviluppo, segnala l'adozione di una Comunicazione sul contributo europeo alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Su tali basi è stato in seguito adottato il piano d'azione dell'Unione europea in dodici punti per accelerare i progressi verso la realizzazione degli Obiettivi, in previsione del Vertice delle Nazioni Unite dedicato alla revisione degli stessi, che si terrà a settembre 2010. Ricorda in proposito che il Comitato permanente sugli Obiettivi di sviluppo del millennio ha avviato l'esame istruttorio di tale documento.
La Commissione preannuncia altresì la presentazione di una proposta di regolamento volta ad istituire un corpo europeo di volontari per operazioni umanitarie nei paesi terzi, con l'obiettivo di migliorare il coordinamento e la complementarietà tra Unione europea e Stati membri nell'uso dei volontari per aiuti umanitari, sviluppare la solidarietà e promuovere l'attiva partecipazione dei cittadini europei.
In tema di relazioni esterne il programma contiene alcune indicazioni tematiche ed altre legate a situazioni regionali.

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Tra le prime sottolinea, trattandosi di una questione spesso affrontata dalla Commissione, l'intenzione di proseguire l'attuazione della strategia dell'Unione europea contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, utilizzando a tal fine, il potenziale degli incontri internazionali previsti, quali la riunione sulla revisione del TNP. L'Unione intende inoltre concentrarsi sull'ulteriore rafforzamento della promozione e protezione di tutti i diritti umani e della loro universalità integrando i diritti umani nelle discussioni e nei dialoghi politici con i paesi terzi. In questo ambito temi prioritari sono l'abolizione della pena di morte, la prevenzione internazionale dei genocidi e delle atrocità di massa, il sostegno alla Corte penale internazionale (CPI) con l'obiettivo di raggiungere l'universalità e la piena attuazione dello statuto di Roma della CPI.
Tra le questioni regionali individuate dal programma rientrano lo sviluppo del partenariato strategico con la Russia sulla base di interessi e valori comuni; la continuazione degli sforzi volti a raggiungere una pace globale in Medio Oriente, in base alla soluzione dei due Stati; la priorità fondamentale rappresentata dalle relazioni transatlantiche; l'attuazione della strategia comune e del piano d'azione UE-Africa; l'impegno in Afghanistan e Pakistan, tenendo nel debito conto la dimensione regionale e impegnandosi ad aprire un dialogo con il nuovo governo afgano per assistere il paese nelle sfide che deve affrontare; l'ampliamento delle relazioni economiche ed il rafforzamento dei contatti politici con la Cina, mantenendo costante il dialogo sul rispetto dei diritti umani.
In conclusione, i documenti esaminati indicano una volontà di utilizzare le opportunità offerte dal nuovo assetto istituzionale europeo, in corso d'implementazione, per accrescere il ruolo dell'Europa nel contesto globale e proseguire nell'impegno verso l'allargamento, una politica di vicinato più efficace e un rafforzamento dei partenariati strategici.
Anche alla luce dell'intervista del Presidente degli Stati Uniti apparsa oggi sul Corriere della Sera in merito al negoziato di adesione della Turchia all'Unione europea, conclude la propria analisi sottolineando che si tratta di una tematica fondamentale quanto più l'Europa aspira ad un ruolo di primo piano nel processo di pace in Medio Oriente.
Illustra quindi una proposta di relazione favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Francesco TEMPESTINI (PD) si associa alle considerazioni del relatore sottolineando l'urgenza di dedicare una riflessione specifica al tema dell'adesione turca all'Unione europea e del ruolo internazionale di Ankara anche nell'ambito dell'Alleanza atlantica. Per tali ragioni auspica un rafforzamento dell'osservazione di cui al punto f) della proposta di relazione testè illustrata.

Margherita BONIVER (PdL) esprime apprezzamento per lo sforzo profuso dal relatore di portare a sintesi il contenuto politico dei due ampi documenti all'esame della Commissione. Concorda sulla valutazione circa il metodo di lavoro delle istituzioni europee e con quanto sottolineato dal collega Tempestini: il lunghissimo negoziato tra Unione europea e Turchia è stato segnato da lacune e pause d'arresto determinate in larga misura dal dissenso di alcuni importanti Paesi europei. I drammatici accadimenti a Gaza contribuiscono a rimarcare la gravità del ritardo maturato dall'Europa nell'accogliere la richiesta di adesione da parte di Ankara e la reiterata presa di posizione del presidente Obama contribuisce a portare la questione in cima all'agenda di politica internazionale. Si dichiara convinta che il negoziato con la Turchia dovrebbe essere integrato dalla fissazione di scadenze certe e da controlli più efficaci circa il rispetto degli standard europei, anche in un'ottica di attenzione all'impegno del nostro Paese per il raggiungimento dell'obiettivo dell'adesione.

Franco NARDUCCI (PD) si associa alle considerazioni dei colleghi intervenuti e

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sottolinea l'urgenza di una riflessione sulla Turchia anche in ragione del deterioramento dei rapporti tra Ankara e Tel Aviv, con il conseguente rischio di escalation in Medio Oriente in ragione del tradizionale ruolo della Turchia quale baluardo di sicurezza nel quadrante mediorientale. Ritiene che il ritardo dell'Europa abbia dato argomenti alla visione dei gruppi fondamentalisti e che pertanto la relazione dovrebbe dare maggiore enfasi alla questione, anteponendola ai punti relativi agli altri Paesi interessati dalle politiche di allargamento. Segnala l'opportunità di sollecitare la piena adesione della Croazia anche per il ruolo che tale passaggio può avere nel processo di stabilizzazione dell'area dei Balcani occidentali. Considera infine condivisibile il riferimento all'impegno per la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, cui il Comitato permanente istituito presso questa Commissione e presieduto dal collega Pianetta ha dato un considerevole contributo nel quadro del ruolo che il Parlamento può svolgere in tale materia.

Fabio EVANGELISTI (IdV), nel condividere quanto esposto dal relatore e le indicazioni contenute nella proposta di relazione illustrata, tiene a sottolineare l'esigenza che la Commissione formuli i propri indirizzi in modo più stringente evitando auspici poco incisivi, come quello relativo alla Banca euromediterranea.

Stefano STEFANI, presidente, sottolinea l'opportunità di chiarire la consistenza del personale coinvolto dalla istituzione del Servizio per l'azione esterna dell'Unione europea.

Giorgio LA MALFA (Misto-RRP) ritiene che sulla questione del SEAE il Governo dovrebbe fornire alla Commissione gli esatti riferimenti numerici al di là di quanto è già apparso sugli organi di informazione. Condivide la proposta di riformulazione, avanzata dai colleghi Tempestini e Narducci, per dare maggiore enfasi all'osservazione relativa alla Turchia anteponendola a quelle relative ai Paesi che ancora non hanno iniziato un negoziato di adesione con l'Unione europea e rafforzandone il contenuto mediante l'inserimento della parola «costruttivamente». In merito a quanto osservato dal collega Evangelisti, condivide l'esigenza di dare maggiore pregnanza agli indirizzi formulati dalla Commissione.

Francesco TEMPESTINI (PD), in merito all'accenno fatto dal collega Evangelisti sulla questione della Banca euromediterranea, ritiene che tutto il tema dell'Unione per il Mediterraneo sia condizionato dalla positiva soluzione della questione mediorientale, che dovrebbe essere inserita nelle osservazioni della Commissione.

Enrico PIANETTA (PdL) esprime apprezzamento per la relazione favorevole con osservazioni illustrata dal relatore, onorevole La Malfa, osservando che indubbiamente essa non può esaurire tutte le questioni di politica estera che debbono costituire oggetto di impegno da parte dell'Unione europea.

Giorgio LA MALFA (PdL), relatore, accogliendo le considerazioni del collega Tempestini, con riferimento all'osservazione di cui al punto i), propone l'inserimento delle parole: «per la pace in Medio Oriente» e con riferimento all'osservazione di cui al punto l), propone di finalizzare sostegno alla creazione della Banca euromediterranea per gli investimenti all'adeguamento degli strumenti finanziari alle potenzialità di sviluppo della regione.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole con osservazioni, così come riformulata, e nomina l'onorevole La Malfa quale relatore presso la XIV Commissione (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 10.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.20 alle 10.30.