CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 luglio 2010
349.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 13 LUGLIO 2010

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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 7 luglio 2010. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.10.

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2010 e programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze spagnola, belga e ungherese.
COM(2010)135 definitivo - 17696/09.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Relazione favorevole con condizioni e osservazioni)

La Commissione prosegue l'esame degli atti in titolo, rinviato nella seduta del 6 luglio 2010.

Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD) osserva che tra le iniziative strategiche del Programma di lavoro della Commissione che riguardano la Commissione Attività produttive vi è, in primo luogo, il rilancio del mercato unico europeo e lo sviluppo del suo potenziale con particolare riferimento alla completa attuazione delle direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno («direttiva servizi»). Sottolinea altresì che la direttiva è stata recepita nell'ordinamento italiano con alcuni limiti che il Governo dovrebbe impegnarsi a superare, chiarendo soprattutto quali siano i settori cui essa si applica, come più volte richiesto dal proprio gruppo in sede parlamentare.
Ritiene che si debba sollecitare la Commissione europea a fondare la strategia globale per la costruzione di un mercato

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unico più forte e sostenibile sulla tutela delle diversità, seconda una linea evolutiva delle politiche europee finora improntate all'omologazione, nello sforzo di creare un'identità comune dei Paesi europei. Lo sforzo di creare standard unici e applicabili in tutti i Paesi dell'Unione ha avuto ricadute molto negative su una Paese produttore di qualità quale l'Italia. Rileva pertanto che il tema della tutela del made in Italy deve essere trattato con maggiore coraggio e coerenza dal Governo italiano.
Per quanto riguarda la concorrenza, ricorda che il 29 giugno 2009 la Commissione ha adottato una raccomandazione (C(2009)4728) nella quale si individua una serie di misure per migliorare il funzionamento del mercato unico. In questa ottica doveva collocarsi la legge annuale per la concorrenza che l'attuale Governo ha previsto nella legge n.99 del 2009 che, all'articolo 47, prevede la presentazione di un disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza finalizzato a rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo o amministrativo, all'apertura dei mercati, a promuovere la concorrenza e a garantire la tutela dei consumatori. Rileva che il termine di presentazione del disegno di legge (entro 60 giorni dalla data di trasmissione al Governo della relazione annuale dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato) è ormai inutilmente decorso.
Osservato che le tematiche della concorrenza e delle tutela dei consumatori non sono sufficientemente integrate nell'Unione europea, ricorda che tra le iniziative «per costruire un'Europa dei cittadini» nel 2010 la Commissione europea ha indicato la tutela dei consumatori come fattore centrale di sviluppo. Ritiene, pertanto, che debbano essere maggiormente incoraggiate in sede europea tutte le iniziative volte ad aumentare la sicurezza dei beni di consumo, la cooperazione per la tutela dei consumatori, nonché il rafforzamento della direttiva concernente le pratiche commerciali sleali (2005/29/CE) tra imprese e consumatori. Sottolinea l'opportunità di richiamare la Commissione a creare un sistema di certificazione dei marchi per garantire, tra l'altro, un'efficace contrasto alla contraffazione e un adeguato livello di sicurezza per i consumatori europei. Aggiunge che, in questo contesto, assume primaria importanza che la Commissione europea promuova un brevetto per la proprietà intellettuale e la possibilità di presentare la domanda per l'ottenimento dell'eventuale approvazione in inglese e nella lingua del paese originario.
Per quanto riguarda lo Small Business Act, evidenzia la necessità di sollecitare misure europee relative alla dimensione esterna della competitività per consentire alle imprese di sfruttare le opportunità offerte dalla globalizzazione e dall'apertura dei mercati esterni, ma anche di rispondere alle minacce di questa evoluzione. La strada maestra non è quella di tornare ai dazi, ma di lavorare nell'Unione europea e nelle altre organizzazioni internazionali perché siano imposti vincoli tramite trattati internazionali fondati sul rispetto dei diritti dei lavoratori, dei vincoli ambientali e di tutte le altre misure in grado di impedire il cosiddetto dumping sociale che rischia di distruggere le produzioni di qualità. Sottolinea altresì la necessità lottare contro i ritardi nei pagamenti che provocano effetti fortemente distorsivi sul corretto funzionamento del mercato unico.
Ricorda che la Commissione intende presentare, entro il terzo trimestre del 2010, una comunicazione su una «Politica industriale globalizzata» che dovrà tradurre in iniziative concrete l'obiettivo generale dell'UE di migliorare la competitività industriale promuovendo un mondo a basse emissioni di carbonio. In questo contesto, la Commissione presenterà una serie di comunicazioni il cui obiettivo è di favorire una società a basse emissioni di carbonio, affrontando i problemi del degrado ambientale e della perdita di biodiversità e migliorando la mobilità sostenibile. Lamenta che, su questo versante, il nostro Paese è molto indietro e che la Commissione ha presentato nello scorso mese di aprile una comunicazione sui veicolo verdi, mentre in Italia le proposte

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di legge presentate dal suo gruppo sui veicoli elettrici non sono mai state esaminate.
Per quanto riguarda l'energia, sottolinea l'interesse dell'Italia a scendere in campo con maggiore decisione a favore della green economy e nello sviluppo dell'economia sostenibile. Sottolinea altresì l'importanza per l'Europa di raggiungere alti target nel campo delle energie rinnovabili. Chiede, inoltre, quali siano gli sviluppi della Carta europea dei diritti dei consumatori di energia approvata dal Parlamento europeo nel 2008 e che sembra essersi «vanificata» per l'opposizione della Commissione e del Consiglio.
Sottolinea, infine, la necessità di un coordinamento tra le politiche economico industriali e le politiche fiscali per le quali occorre più coordinamento a livello europeo, se non una vera e propria armonizzazione in relazione alle politiche occupazionali.

Gabriele CIMADORO (IdV), nell'esprimere un orientamento favorevole sui documenti all'esame della Commissione, evidenzia la rilevanza delle questioni relative alle iniziative previste nel programma di lavoro della Commissione e del Consiglio sull'immigrazione e sulla questione dell'asilo politico. Nell'auspicare in futuro che l'Unione europea possa destinare a tali finalità maggiori risorse finanziarie, sollecita il relatore a prevedere nella sua proposta di relazione anche alcune osservazioni sul tema dell'immigrazione.

Ludovico VICO (PD) desidera suggerire al relatore alcune osservazioni su due temi che ritiene fondamentali nel quadro delle priorità delle istituzioni europee. Innanzitutto, l'importanza delle misure a tutela della proprietà intellettuale, fra le quali ritiene prioritaria la prevista istituzione di un Osservatorio sulla contraffazione e la pirateria. Sempre sul versante della tutela dei diritti di proprietà intellettuale, giudica cruciale il rilievo presente nel Programma dei 18 mesi del Consiglio, delle misure di controllo alle frontiere e del previsto progetto di regolamento relativo all'intervento dell'autorità doganale nei confronti di merci che violano diritti di proprietà intellettuale.

Alberto TORAZZI, relatore, sottolinea preliminarmente che la materia dell'immigrazione non è di competenza della X Commissione, osservando, a titolo personale, che una efficace politica dell'immigrazione dovrebbe essere finalizzata prioritariamente a portare lo sviluppo nei Paesi di origine, piuttosto che a consentire un accesso incontrollato di immigrati nei Paesi dell'Unione europea.
Illustra quindi la proposta di relazione, che recepisce alcune delle osservazioni formulate dai deputati precedentemente intervenuti (vedi allegato).

Raffaello VIGNALI (PdL), espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, dichiara voto favorevole sulla proposta di relazione.

Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, dichiara voto favorevole.

Salvatore RUGGERI (UdC) dichiara voto favorevole sulla proposta di relazione.

Gabriele CIMADORO (IdV) dichiara voto favorevole sulla proposta di relazione.

La Commissione approva, quindi, all'unanimità la proposta di relazione.

La seduta termina alle 14.30.

RISOLUZIONI

Mercoledì 7 luglio 2010. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.30.

7-00327 Vico: Iniziative a favore del comparto mobile e del complemento arredo.
7-00348 Cimadoro: Iniziative a favore del comparto mobile e del complemento arredo.
(Seguito discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 29 giugno 2010.

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Manuela DAL LAGO, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la risoluzione Torazzi n. 7-00361 che, vertendo sulla stessa materia, sarà discussa, ove non vi siano obiezioni, congiuntamente alle risoluzioni Vico n. 7-00327 e Cimadoro 7-00348.

La Commissione concorda.

Ludovico VICO (PD), ad integrazione dell'intervento svolto nella precedente seduta, sottolinea che è necessaria un'attenzione maggiore da parte del Governo nei confronti del settore del mobile arredo fondamentale per la nostra economia con i suoi 40 miliardi di euro di fatturato e 400 mila addetti; si tratta di un settore centrale del made in Italy che nel 2009 ha vissuto una crisi senza precedenti destinata a trascinarsi anche nel 2010.
Rispetto alla dinamica del settore legno-arredo riportata nella risoluzione in discussione, i primi dati del 2010 dicono che purtroppo, per il comparto la crisi non è ancora finita. Nel primo trimestre 2010 per il settore del mobile l'indice di produzione industriale ha segnato ancora un calo dello -2,2 per cento rispetto al primo trimestre 2009, mentre per il Legno e Prodotti in legno la produzione è ancora in calo dell' 8,3 per cento rispetto al 2009. È invece in leggero recupero l'export, che nel primo trimestre ha segnato +3,4 per cento sul primo trimestre 2009, quando la perdita era stata del 22,5 per cento. A marzo l'aumento dell'export sul mese precedente del +17,5 per cento per il Legno, dell'8,6 per cento per i mobili, fa sperare in un lento consolidamento della ripresa.
Quanto all'occupazione, a inizio 2010 le ore di CIG autorizzate hanno raggiunto 3 milioni, in un solo bimestre si è concentrato circa un terzo del totale delle ore dell'intero 2009. Sono ancora in aumento le imprese in crisi strutturale soprattutto nella fascia con meno di 15 dipendenti.
L'andamento degli ordini nel secondo trimestre 2010 è previsto stazionario per il 40 per cento delle imprese del settore rispetto al medesimo periodo 2009, mentre per circa il 17 per cento la previsione è di un ulteriore flessione. Previsioni più rosee per il comparto cucina favorito dagli ecoincentivi, mentre il nel comparto mobili per ufficio, il 30 per cento delle imprese prevede ancora flessione degli ordinativi.
Sottolinea che il 2010 sarà, per quanto è dato vedere oggi, solo un parziale recupero rispetto al 2009. Ci vorranno anni, per tornare ai livelli del 2008. Gli effetti di una crisi strutturale di così ampia portata non potranno che essere di lungo periodo. Alla crisi di un mercato interno sempre più debole e scarsamente sostenuto dalle politiche del governo, si affianca quella anch'essa pesante, prolungata e generalizzata, di alcuni mercati classici che si sono dissolti, facendo pagare alle imprese del settore un conto molto salato che si aggira intorno a una media del 20 per cento del valore della produzione.
Il futuro rimane quindi molto incerto, immaginando infatti un tasso di crescita media annua del 4 per cento, per poter recuperare i livelli del 2007, l'ultimo anno in cui il fatturato è cresciuto, si dovrà arrivare al 2014, se il tasso sarà del 3 per cento, si dovrà aspettare il 2016, se infine dovesse attestarsi intorno al 2 per cento, il recupero avverrebbe solo nel 2019.
La crisi del settore non è dovuta alla mancanza di competitività quanto ad una contrazione generalizzata del commercio internazionale, tra i mercati in contrazione ci sono anche quelli che negli scorsi anni hanno sostenuto la crescita dell'export italiano del settore come è accaduto per la Russia (-34 per cento) e per gli Emirati Arabi Uniti (-31 per cento). Altrettanto pesante la situazione di Regno Unito (-33 per cento), Stati Uniti (-32 per cento), Spagna (-33 per cento) e Grecia (-20 per cento).
Osserva che un'inversione di tendenza tanto brusca ha spiazzato le imprese, facendo volatilizzare gli investimenti operati nella distribuzione, nella comunicazione e nel marketing del marchio. In

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questo periodo la domanda aggiuntiva rispetto ai mercati consolidati, viene dall'Asia, dove il valore aggiunto e il costo medio unitario è assai inferiore a quello sul quale si è posizionato ed ha costruito il proprio sviluppo la produzione italiana. Ciò comporta che le nostre imprese debbano essere ancora più combattive nella proiezione verso i grandi Paesi europei come Germania e Francia, che tradizionalmente sono clienti dell'arredamento italiano e che hanno subito l'impatto della crisi, ma sono anche quelli che ne hanno risentito con minore intensità. In particolare, la Francia (-11 per cento) e la Germania (-9 per cento) continuano a rappresentare rispettivamente il primo e il secondo mercato per il settore. Nonostante le difficoltà, le imprese italiane hanno iniziato a ripensare in modo nuovo i propri prodotti e la propria organizzazione produttiva e commerciale, effettuando uno sforzo per ricercare nuovi posizionamenti nei diversi mercati e una maggiore flessibilità, adattando la strategia al singolo mercato e rivolgendosi non solo ai Paesi a forte crescita, ma continuando le attività di consolidamento anche nei mercati più tradizionali.
È importante rilevare come alla base della crisi ci sia anche il crollo dell'edilizia che avrebbe potuto essere contrastato in modo più efficace, sostenendo soprattutto l'innovazione nel settore. In questo ambito si deve e si può generare un impulso positivo per tutta l'economia, oltre che per il settore del mobile-arredo.
Ritiene che le nuove sfide sono gli investimenti nel social housing, che può rimettere in corsa il mondo delle finiture, l'eccellenza produttiva che si sposa con un'edilizia a costi contenuti, con interventi di recupero e valorizzazione delle aree periferiche. Una sfida che richiama anche l'esigenza di lanciare in Italia lo sviluppo della green economy che può avere nel settore del legno (bioedilizia, risparmio energetico) un grande punto di forza. Nell'edilizia il settore gioca per il futuro un ruolo davvero essenziale nella realizzazione di edifici moderni o nella riqualificazione dei tanti edifici vecchi e anche nuovi costruiti in modo caotico e con soluzioni edilizie ormai superate, edifici che rimangono spesso deserti e che contribuiscono al degrado delle città italiane.
Altro punto da non trascurare la possibilità di sostenere la riqualificazione degli edifici pubblici e delle strutture turistiche. Lamenta che si sono persi mesi nel discutere del piano casa e, mentre l'edilizia era immobile e le ristrutturazioni iniziavano il loro calo precipitoso, il Governo prima ha concesso incentivi al solo acquisto di mobili legati alle ristrutturazioni, poi al solo settore delle cucine.
Ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che, da solo, il comparto del legno per l'edilizia rappresenta circa il 25 per cento della forza lavoro dell'intera filiera legno-arredamento, mentre l'intero settore legno rappresenta il 44 per cento. La tenuta occupazionale della filiera, che impiega circa 400 mila addetti in 75 mila imprese, è a forte rischio. I mezzi messi a disposizione dal Governo sono pochi e soprattutto sono rimasti fuori alcuni settori fondamentali come quello del mobile e dell'arredo, se si escludono gli incentivi per l'acquisto delle cucine inseriti nel decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, di cui sarebbe anche interessante conoscere i dati riguardanti il totale delle erogazioni.
Le speranze per il 2010 si riversano ancora nella possibilità di allargare il pacchetto incentivi a tutto il settore del mobile e dell'arredamento e nella proroga della detrazione del 55 per cento per gli interventi di riqualificazione e risparmio energetico degli edifici, prevedendo misure specifiche già nella manovra economica attualmente in discussione al Senato. Auspica altresì, per sostenere il comparto del mobile-arredo in questa grave congiuntura economica, siano estesi gli incentivi per la rottamazione all'intero settore, compresi i mobili per ufficio e prevedendo specifici incentivi per la rottamazione dei mobili e dell'arredamento in uso alle strutture ricettive, spesso inadeguate rispetto alle aspettative del turista.

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Renato Walter TOGNI (LNP) illustra la risoluzione Torazzi 7-00361, di cui è cofirmatario, sottolineando la necessità di iniziative di incentivazione dell'intero comparto del mobile arredo, compresi i mobili per uffici e negozi e prevedendo un particolare incentivo per il rinnovo del parco turistico-alberghiero. Evidenziata l'importanza di favorire l'acquisto di mobili certificati realizzati con materiali provenienti da progetti di riforestazione e con finiture ecocompatibili, ritiene opportuno prevedere forme di agevolazione fiscale per le giovani famiglie che acquistano mobili, nonché misure per la certificazione dei legni impiegati nella realizzazione dei mobili. Manifesta, infine, un orientamento favorevole a presentare un unico testo che sintetizzi il contenuto delle risoluzioni in discussione.

Ludovico VICO (PD) chiede se il Governo intenda adottare misure doganali sull'import di alcune materie prime che potrebbero essere uno strumento di incentivazione diretta alla produzione.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA sottolinea che la politica commerciale del Governo in materia di approvvigionamento è orientata all'azzeramento dei dazi e, essendo l'Italia un importatore netto di materie prime, si sono finora perseguite alleanze con tutti gli altri Paesi europei al fine di abolire qualsiasi tipo di dazio.
Nel merito delle risoluzioni in discussione, ricorda che il Governo ha stanziato complessivamente 300 milioni di euro per il fondo incentivi e di questi, circa 60 milioni sono stati destinati all'acquisto delle cucine, con risultati molto soddisfacenti per il settore. Tuttavia, pur condividendo le linee di indirizzo indicate nelle risoluzioni, stante la mancanza di risorse nel bilancio del Ministero dello sviluppo economico, non può assumere gli impegni che comportino misure onerose, potendo impegnarsi unicamente ad una valutazione prioritaria delle esigenze di incentivazione e delle misure di detrazione fiscale da applicare al settore del mobile arredo.

Gabriele CIMADORO (IdV) ricorda che nel corso dell'esame in Assemblea del decreto-legge n. 40 del 2010, il Governo ha accolto un ordine del giorno presentato dal suo gruppo volto a sollecitare il sostegno al comparto del mobile arredo che rappresenta un elemento fondamentale del sistema produttivo italiano. Richiama, quindi, il Governo al rispetto degli impegni assunti, sollecitando l'accoglimento di tutte le misure previste nel dispositivi delle risoluzioni in discussione.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA osserva che il Governo può accogliere senza modifiche il terzo impegno del dispositivo della mozione Cimadoro n. 7-00348. Per quanto riguarda gli impegni relativi all'incentivazione o alle agevolazioni fiscali per l'acquisto di mobili arredo contenuti nella parte dispositiva di tutte le risoluzioni in discussione, il Governo può impegnarsi a valutare in via prioritaria la possibilità di adottare queste misure.

Andrea LULLI (PD), nel comprendere le difficoltà evidenziate dal sottosegretario Saglia, concorda con il deputato Togni sull'opportunità di sintetizzare in un testo unico le risoluzioni in discussione. Sottolinea che il Parlamento europeo ha approvato nella seduta odierna una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legname e prodotti del legno, la quale contiene anche importanti misure sulla tracciabilità dei prodotti. Prospetta, quindi, l'opportunità di prevedere nel dispositivo della risoluzione anche un impegno volto al tempestivo recepimento della normativa europea.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA assicura che il Governo può senz'altro recepire l'impegno ad un sollecito recepimento della legislazione europea in materia di commercializzazione di legname.

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Renato Walter TOGNI (LNP) sottolinea l'importanza delle agevolazioni fiscali per l'acquisto dei mobili arredo che producono anche l'effetto virtuoso di emersione dell'economia sommersa.

Ludovico VICO (PD) ribadisce la necessità di estendere, in una fase di grave congiuntura economica, gli incentivi per la rottamazione all'intero comparto del mobile arredo comprendendo i mobili per ufficio e quelli destinate alle strutture turistico-alberghiere.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 7 luglio 2010.

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
C. 2754 Vignali , C. 98 La Loggia, C. 1225 Bersani, C. 1284 Pelino, C. 1325 Vignali e C. 2680 Jannone - Rel. Raisi.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15 alle 16.