CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 1° luglio 2010
347.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 1o luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.

Sui lavori della Commissione.

Ermete REALACCI (PD), con riferimento alla proposta di legge C. 2436 recante definizione delle pratiche di condono edilizio al fine di contribuire alla ripresa economica, iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna, denuncia il rischio che con tale proposta si riapra la vicenda di un condono edilizio generale. Nell'auspicare un ritiro della proposta di legge da parte dei presentatori, ritiene comunque indispensabile che dalla Commissione arrivi un segnale inequivocabile contro ogni ipotesi di condono.

Angelo ALESSANDRI (LNP), prendendo atto delle dichiarazioni formulate dal collega Realacci, fa presente che la proposta di legge richiamata in tali dichiarazioni non sarà avviata nella seduta odierna a seguito della specifica richiesta formulata in tal senso dal relatore, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna.

Principi fondamentali per il governo del territorio.
C. 329 Mariani, C. 438 Lupi, C. 1794 Mantini, C. 3379 Lupi, C. 3543 Morassut.

(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 3543 Morassut).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 giugno 2010.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che la proposta di legge n. 3543 deve intendersi abbinata, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento, vertendo su materia identica a quella delle proposte di legge in titolo.
Fa poi presente che, in sede di Comitato ristretto, nominato ai fini della predisposizione di un testo unificato, si terrà quindi conto anche della proposta di legge abbinata nella seduta odierna. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 14.10.

RISOLUZIONI

Giovedì 1o luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso.

La seduta comincia alle 14.20.

Sui lavori della Commissione.

Alessandro BRATTI (PD) ricorda che lo scorso anno la Commissione aveva discusso sulla possibilità di svolgere un missione all'isola della Maddalena per verificare lo stato dei lavori eseguiti in preparazione del vertice G8, poi spostato a L'Aquila. Sottopone quindi all'attenzione del Presidente l'opportunità di tornare sulla questione, anche alla luce delle notizie recentemente diffuse dagli organi di stampa su presunti fenomeni di inquinamento e di mancata bonifica dei luoghi oggetto degli indicati lavori, eventualmente procedendo, prima dello svolgimento della missione, ad un'audizione del sottosegretario Bertolaso.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO si dichiara assolutamente favorevole allo svolgimento dell'audizione richiesta dall'onorevole Bratti; dichiara altresì la sua disponibilità ad accompagnare una delegazione della Commissione all'isola della Maddalena, qualora la Commissione stessa ritenesse di effettuare tale missione. Ciò

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consentirebbe, infatti, a suo avviso, da un lato, di verificare sul posto la qualità dei lavori effettuati, compresi quelli di bonifica dei siti inquinati, dall'altro di contribuire a ristabilire la verità su fatti recentemente oggetto di una inchiesta giornalistica tanto imponente quanto infondata.
Riguardo ad essa, informa, inoltre, di aver già provveduto a denunce per diffamazione e che altrettanto si appresta a fare l'Avvocatura dello Stato a tutela del Dipartimento di Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Conclude, ribadendo il giudizio assolutamente positivo sui lavori realizzati all'isola della Maddalena e ricordando, a riprova di questa affermazione, la positiva conclusione, già un anno fa, della procedura d'infrazione precedentemente avviata in sede europea sulla base delle denunce presentate da alcune associazioni ambientaliste.

7-00304 Alessandri: Sull'incendio sviluppatosi in località Vascigliano nell'area destinata ad attività industriali nel comune di Stroncone (Terni).
7-00309 Bocci: Sull'incendio sviluppatosi in località Vascigliano nell'area destinata ad attività industriali nel comune di Stroncone (Terni).
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto, rinviata nella seduta del 3 giugno 2010.

Gianpiero BOCCI (PD) illustra il testo unificato delle due risoluzioni in titolo (vedi allegato 1), precisando come esso sia frutto di uno sforzo che ha condotto ad affievolire la portata degli impegni recati dalle due risoluzioni, al fine di andare incontro alle considerazioni formulate dal Governo nelle precedenti sedute. Conclude auspicando che il Governo corrisponda allo sforzo compiuto dai presentatori delle risoluzioni accettando gli impegni recati dal testo unificato.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO precisa che, a seguito dell'istruttoria svolta anche sulla base degli elementi forniti dal Ministero dell'ambiente, la situazione descritta nelle risoluzioni in discussione rientrerebbe nella categoria degli stati di emergenza di competenza regionale. Nel sottolineare poi come oggi le dichiarazioni di stato di emergenza siano sottoposte alla valutazione di diverse pubbliche amministrazioni, nonché della pubblica opinione, fa comunque presente la propria disponibilità a risolvere la questione illustrata nelle risoluzioni.

Gianpiero BOCCI (PD) evidenzia un problema di correttezza istituzionale, visto che il seguito della discussione sulle risoluzioni è stato più volte rinviato proprio al fine di consentire al Governo di effettuare la propria istruttoria e quindi elaborare le proprie valutazioni.
Richiama quindi l'attenzione sulla drammaticità della situazione determinatasi a seguito dell'incendio a Vascigliano, nonché sull'impossibilità per gli enti locali interessati di far fronte alla situazione di emergenza che si è creata.
Conclude sottolineando che, se il Governo continuasse a reputare di competenza regionale la situazione determinatasi nel comune di Stroncone, allora diventerebbe inutile qualsiasi sforzo per portare a conclusione la discussione di iniziative come le risoluzioni in titolo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, e al fine di consentire al Governo ulteriori approfondimenti in ordine agli impegni recati dal testo unificato delle risoluzioni, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

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INTERROGAZIONI

Giovedì 1o luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso.

La seduta comincia alle 14.35.

5-02916 Bocci: Assegnazione delle risorse per la ricostruzione dei territori dell'Umbria colpiti dal sisma del dicembre 2009.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Gianpiero BOCCI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario a cui comunque riconosce il merito di essere intervenuto subito sui luoghi colpiti dagli eventi sismici del dicembre 2009. Nello stigmatizzare che solo da qualche giorno sono stati sbloccati i 15 milioni di euro previsti dall'ordinanza della Presidenza del Consiglio n. 3853 del 3 marzo 2010, fa presente che oggi c'è una forte preoccupazione rispetto alle prospettive. Dinanzi infatti ai danni ingenti che sono stati prodotti dal sisma, non si registra da parte del Governo una risposta in linea con le attese nutrite dalle comunità locali e dalle popolazioni, che ancora non conoscono l'ammontare delle risorse di cui potranno usufruire per avviare la ricostruzione.
Richiama poi l'attenzione sul rinvio della definizione dell'ammontare delle risorse, che finisce per destare maggiore preoccupazione, in quanto non consente di fornire certezza, ma ancora prima una speranza, ai soggetti colpiti dal sisma.

5-02995 Iannuzzi: Sulla situazione relativa alla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania dopo la cessazione dello stato di emergenza.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Tino IANNUZZI (PD), prende atto della articolata risposta del Sottosegretario, della quale, tuttavia, si dichiara insoddisfatto anche a nome dei deputati Realacci, Mariani, Bratti e Bonavitacola, cofirmatari dell'interrogazione in titolo. Ritiene, infatti, che l'uscita dall'emergenza rifiuti in Campania, decisa con il decreto-legge n. 195 del 2010, è ben lontana dall'essere finalmente realizzata. Al contrario, manifesta una forte preoccupazione che con detto provvedimento si sono poste le premesse per nuove e devastanti crisi in questo ambito così delicato. Per le discariche, sottolinea che occorrono scelte chiare e celeri da parte delle province scelte, non più rinviabili per scongiurare la saturazione delle discariche oggi aperte, e che il Governo deve incalzare le province a compiere le scelte di loro competenza, a cominciare dall'amministrazione provinciale di Salerno che ha accumulato pesanti e non giustificati ritardi nelle scelte del sito per la discarica da aprire. Nel ribadire, inoltre, la contrarietà all'apertura della seconda discarica a Terzino, quella di Cava Vitello nel Parco del Vesuvio, anche alla luce degli impegni già assunti dalle istituzioni e diretti ad evitare tale nuova discarica in quel comune, sottolinea che il Governo deve fare molto di più, nel suo rapporto di controllo, monitoraggio e stimolo nei confronti degli enti locali, per sviluppare ed accrescere la raccolta differenziata, obiettivo prioritario e decisivo.
Annuncia che approfondirà i dati forniti oggi sul funzionamento del termovalorizzatore di Acerra che, tuttavia, tenuto conto delle polemiche sorte di questi mesi, appaiono troppo ottimistici. Denuncia, quindi, il grave ritardo per gli altri impianti di termovalorizzazione, affermando che se i cinque impianti previsti dal Governo sono un numero eccessivo e sproporzionato alle effettive esigenze di smaltimento dei rifiuti, vanno tuttavia sicuramente realizzate le strutture di Salerno e Napoli, per le quali si è accumulato un grave ritardo. In particolare, per l'impianto di Salerno sottolinea come si sia perso circa un anno per inutili e dannosi conflitti aperti dal Governo nei confronti

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del Comune di Salerno, mentre per quello di Napoli non si sono fatti veri passi in avanti. Quanto alla scelta effettuata dal Governo di trasferire alle province, a partire dal 2011, la gestione e la riscossione della TARSU e della TIA, valuta che essa costituisca una gravissima violazione del ruolo costituzionale e legislativo dei comuni, ancor più ingiustificata nel momento in cui, con il federalismo fiscale si vuole rafforzare il sistema dei comuni e la loro autonomia impositiva. Solo per la Campania, a suo avviso, con un regime irragionevole, si spogliano i comuni di queste competenze così rilevanti e per così dire naturale. Sono prevalse faziose e dannose valutazioni politiche di parte. Infine, giudica rovinosa e da rivedere de iure condendo, anche per quanto già accaduto in questi mesi, la creazione di società provinciali, titolari di tutte le attribuzioni legate al ciclo dei rifiuti. Ritiene, infatti, che in questo modo si creeranno solamente megastrutture burocratiche, carrozzoni ingestibili, che produrranno solo inefficienze, pessimo funzionamento delle servizio rifiuti, ritardi, disfunzioni nuove e nefaste crisi nel settore, mentre saranno mortificate ed annullate le esperienze di qualità, positive e di eccellenza maturate nel corso della raccolta, dello spazzamento e della gestione dei rifiuti, nonché della raccolta differenziata in tanti comuni virtuosi in Campania. Conclude, annunciando che i deputati del gruppo del partito democratico continueranno, con serietà e responsabilità, ad incalzare il Governo per evitare conseguenze disastrose per le popolazioni e le comunità campane del resto già penalizzate dai disservizi e dai cumuli di rifiuti riapparsi nelle ultime settimane nelle città e nella provincia di Napoli.

5-02852 Codurelli: Reperimento di ulteriori risorse per il ripristino dei territori lombardi colpiti dall'alluvione del luglio 2009.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Lucia CODURELLI (PD), replicando, si dichiara completamente insoddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario. Ritiene infatti che lo stanziamento dei 9 milioni di euro da ripartire tra le quattro province danneggiate dall'alluvione non possa essere ritenuto sufficiente, visto che solo nella provincia di Lecco sono stati causati danni per oltre 8 milioni di euro e, secondo il sindaco di Varese, nella provincia di Varese i danni ammonterebbero a 42 milioni di euro.
Fa notare come i sindaci delle zone colpite abbiano espresso la propria delusione e abbiano chiesto all'ANCI della Lombardia di intervenire affinché il Governo non abbandoni i comuni interessati dai nubifragi del luglio 2009.
Conclude sottolineando come non possa essere accettato che, oltre al taglio delle risorse per la prevenzione di dissesti idrogeologici, si proceda anche alla riduzione delle risorse necessarie per fronteggiare le emergenze causate dagli eventi dannosi, limitandosi esclusivamente a tamponamenti delle situazioni critiche che tali eventi producono.

5-03108 Alessandri: Sugli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della provincia di Parma il 15 e 16 giugno 2010.
5-03118 Motta: Sugli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della provincia di Parma il 15 e 16 giugno 2010.
5-03142 Libè: Sugli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della provincia di Parma il 15 e 16 giugno 2010.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente.

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Il sottosegretario Guido BERTOLASO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5), dichiarando comunque la disponibilità a valutare lo stato di emergenza, qualora dovessero pervenire dalla Regione gli elementi istruttori.

Carmen MOTTA (PD), replicando, si dichiara sinceramente colpita e insoddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario Bertolaso. Senza mettere in dubbio i dati e gli elementi ricostruttivi della vicenda forniti dallo stesso sottosegretario, ritiene che il giudizio di insussistenza, allo stato, dei presupposti per la dichiarazione dello stato di emergenza sia profondamente errato e che non sia accettabile metterlo in connessione con supposte carenze di notizie e informazioni da parte delle autorità regionali.
Al riguardo, infatti, pur senza voler entrare nel merito della richiesta di ulteriori dati e notizie che la Protezione civile ha avanzato nei confronti degli organi regionali, richiama l'attenzione del sottosegretario Bertolaso sulla gravità e drammaticità degli eventi alluvionali in discorso, che dichiara di aver seguito direttamente e che - insieme all'elenco dei primi interventi effettuati in emergenza dalle autorità locali e regionali, per i quali si è stimata una spesa complessiva di circa 8 milioni di euro - sono stati puntualmente riportati nella documentazione trasmessa dalla regione Emilia-Romagna al Governo a supporto della richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza. Sottolinea, inoltre, che il giudizio negativo oggi espresso dal rappresentante del Governo appare ancor più punitivo, se si pensa che la regione Emilia-Romagna e la provincia di Parma - a differenza di molti altri enti territoriali in altre aree del Paese - sono da sempre impegnate, secondo le corrette e tradizionali indicazioni della Protezione civile, in interventi di prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico.

Angelo ALESSANDRI (LNP) dichiara di rinunciare alla replica.

5-03141 Tommaso Foti: Iniziative dirette a fronteggiare i danni provocati dallo sversamento di idrocarburi nei fiumi Lambro e Po.
5-03143 Bratti: Iniziative dirette a fronteggiare i danni provocati dallo sversamento di idrocarburi nei fiumi Lambro e Po.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Guido BERTOLASO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Angelo ALESSANDRI (LNP), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, precisa che appare evidente come l'ordinanza di protezione civile in fase di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale non soddisfi di per sé le richieste degli enti locali, non solo con riguardo alle spese sostenute per la pronta emergenza, ma soprattutto per quanto riguarda l'indispensabile attivazione della fase di bonifica. Ritiene sotto questo profilo che, al di là di quanto altri enti (a partire dalle Regioni interessate) potranno stanziare, rimane urgente uno stanziamento da parte del Governo, essendo la situazione in alcune zone molto problematica, in particolare in provincia di Piacenza, laddove lo sversamento è stato quasi del tutto fermato in ragione dello sbarramento di Isola Serafini.

Alessandro BRATTI (PD) replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario Bertolaso. Pur riconoscendo, infatti, che nella vicenda oggetto del proprio atto di sindacato ispettivo, la Protezione civile ha svolto con efficacia i compiti di coordinamento degli interventi effettuati per fronteggiare la grave emergenza ambientale in corso, ritiene che il Governo non possa sfuggire alla responsabilità precisa di reperire le risorse indispensabili per rifondere integralmente

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gli enti territoriali delle spese sostenute e per avviare una seria operazione di bonifica dei siti inquinati. Sottolinea, altresì, che l'insufficienza delle risorse stanziate dal Governo appare doppiamente ingiusta nei confronti della regione Emilia-Romagna che, in questo caso, è stata anche vittima delle lacune del sistema istituzionale di gestione e di governo del bacino del Po, oltre che delle lacune nello svolgimento dei compiti e delle attività degli organismi operanti in Lombardia. Conclude, ribadendo il proprio giudizio circa l'inaccettabilità che gli enti territoriali siano, di fatto, chiamati a rifondere i danni provocati dall'emergenza ambientale in questione e annunciando di voler fare uso di tutti gli strumenti istituzionali a disposizione per arrivare ad una soluzione positiva della vicenda, che renda giustizia agli enti territoriali e garantisca il ripristino dei siti inquinati.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.40.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per accelerare la definizione delle pratiche di condono edilizio al fine di contribuire alla ripresa economica.
C. 2436 Stasi.