CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 maggio 2010
329.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e IX)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Mercoledì 26 maggio 2010. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di stato per le infrastrutture e i trasporti Bartolomeo Giachino.

La seduta comincia alle 15.50.

7-00276 Realacci: Su misure volte a ridurre l'inquinamento atmosferico.
7-00284 Garofalo: Su misure volte a ridurre l'inquinamento atmosferico derivato dall'emissione di particolato da parte dei mezzi di trasporto.
7-00305 Monai: Interventi volti alla riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dai mezzi di trasporto e dagli impianti di riscaldamento degli edifici.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata da ultimo nella seduta del 19 maggio.

Mario VALDUCCI, presidente, chiede ai presentatori delle risoluzioni in oggetto se hanno predisposto un testo unificato delle risoluzioni medesime.

Ermete REALACCI (PD) anche a nome dei deputati Garofalo e Monai, illustra il seguente testo unificato delle risoluzioni in titolo:
«Le Commissioni VIII e IX,
premesso che:
il 16 dicembre 2008 la Commissione europea ha presentato, in seguito ad un ampio processo di consultazione delle parti interessate, un piano d'azione (COM(2008)886) corredato di una proposta di direttiva (COM(2008)887) destinati a favorire l'applicazione in tutta l'Unione europea delle tecnologie dell'informazione

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e delle comunicazioni (ITS) al trasporto su strada e alle sue interconnessioni con altre modalità di trasporto (cosiddetti «sistemi di trasporto intelligenti»). Nell'ambito del piano europeo per il rilancio dell'economia, approvato dal Consiglio europeo nel dicembre 2008, è stata lanciata l'iniziativa «auto verdi» (green cars) intesa a finanziare, attraverso la collaborazione tra settore pubblico e privato, i progressi nell'uso di fonti di energia non-inquinanti e rinnovabili per il trasporto stradale;
le iniziative messe in campo in questo ambito dall'Unione europea, sono - tra l'altro - intese: a) a contenere l'impatto della notevole crescita del traffico su strada prevista entro il 2020 - stimata al 36 per cento per il trasporto passeggeri e al 55 per cento per il trasporto merci - mediante una gestione ottimale della mobilità e della domanda di trasporto; b) alla promozione di un sistema di trasporto maggiormente rispettoso dell'ambiente considerato che allo stato attuale il trasporto su strada produce il 79 per cento delle emissioni di CO2 di tutto il comparto dei trasporti; c) al miglioramento dell'efficienza del sistema di trasporto e alla riduzione della congestione del trasporto stradale il cui costo è stimato tra lo 0,9 e 1'1,5 per cento del prodotto interno lordo dell'Unione europea;
nel 2006 l'OMS ha dimostrato, con uno studio sulle principali città italiane, che, riportando i valori medi annui di polveri sottili al di sotto dei 20 microgrammi/metro cubo, si potrebbero evitare oltre 8220 morti all'anno, mentre uno studio promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) dei 2009, ha messo in relazione la presenza degli inquinanti in atmosfera e gli effetti negativi a breve termine sulla salute in Italia. Secondo questo studio le conseguenze immediate dell'esposizione ad elevati livelli di inquinamento atmosferico sono molto gravi, soprattutto nei soggetti più sensibili come dimostra il forte incremento dei ricoveri di asma per i bambini (+9 per cento), in relazione all'aumento di NO2;
l'11 dicembre 2009 la Commissione ambiente della Camera dei deputati ha approvato il documento finale sul Libro bianco in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e verso un quadro d'azione europeo (COM2009)147), con il quale - tra l'altro - ha ribadito la necessità di introdurre misure volte a favorire la diffusione di veicoli elettrici e ibridi nel trasporto pubblico e privato, soprattutto nei grandi centri urbani; di promuovere sistemi di mobilità alternativi, come tramvie e piste ciclabili; di mettere in atto efficaci politiche di incentivazione del trasporto pubblico rispetto al trasporto privato, attuando al contempo politiche della mobilità in grado di favorire - soprattutto nel settore del trasporto merci - il trasporto su rotaia rispetto a quello su gomma;
la situazione delle aree urbane del nostro Paese di maggiori dimensioni è sempre più critica, con livelli di polveri sottili ben oltre la soglia consentita, che determinano effetti molto gravi per la stessa salute dei cittadini;
a seguito dei superamenti delle concentrazioni in atmosfera di materiale particolato sottile (PM10) registrati sul territorio nazionale tra il 2005 e il 2007, la Commissione europea ha aperto in data 29 gennaio 2009, una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia (2008/2194); la Commissione europea ha infatti ritenuto l'Italia inadempiente agli obblighi di cui all'articolo 5, paragrafo 1, della direttiva 1999/30/CE, sul contenimento dell'inquinamento da Pm 10 entro i valori limite previsti; la procedura di infrazione riguarda 55 zone ricadenti sul territorio nazionale;
in data 26 gennaio 2009, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha presentato alla Commissione europea, ai sensi dell'articolo 22 della direttiva 2008/50/CE, una richiesta di deroga all'entrata in vigore dei valori limite del PM10 fino al 2011, impegnandosi a predisporre un documento nazionale di pianificazione contenente una serie di misure

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di riduzione dell'inquinamento atmosferico di competenza nazionale, utili al raggiungimento dei valori limite entro i termini previsti dalla stessa deroga;
i piani regionali finora elaborati non sono risultati sufficienti ad assicurare il rispetto dei valori limite entro i termini stabiliti per la deroga; l'Italia si è così impegnata con la Commissione europea ad integrare detti piani con misure di carattere nazionale in grado di intervenire in ambiti non ricadenti nelle competenze legislative e amministrative delle regioni;
il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con il coinvolgimento dei Ministeri delle infrastrutture e trasporti, dello sviluppo economico e dell'agricoltura e con il coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri è attualmente impegnato alla stesura del piano nazionale per la qualità dell'aria, al fine di individuare le modalità per dare attuazione alle misure e agli interventi che tendono ad assicurare il rispetto dei valori limite di concentrazione nell'aria previsti per il PM10 entro il 2011;
sono molte le fonti di emissione che quotidianamente riversano nell'aria grandi quantità di sostanze inquinanti. Le principali fonti di inquinamento atmosferico a livello nazionale sono rappresentate dal settore industriale e della produzione di energia e dai trasporti;
per quanto riguarda, in particolare, il settore industriale, si evidenzia l'opportunità di elaborare, in parallelo alle misure prospettate nel presente atto di indirizzo, azioni politiche e amministrative volte a rendere più efficiente il controllo delle emissioni industriali e il rispetto della normativa vigente, promuovendo sistemi di incentivazione di processi innovativi e migliorativi dell'impatto ambientale dei cicli di produzione e, contestualmente, rafforzando l'efficacia del sistema sanzionatorio e degli strumenti di prevenzione dei danni ambientali;
analizzando le fonti di emissione solo nelle aree urbane, l'inquinamento maggiore arriva dal traffico veicolare: a Roma e Milano ad esempio emette circa il 60 per cento delle polveri sottili e degli ossidi di azoto; a Napoli contribuisce per il 50 per cento del PM10 e a Torino per oltre il 50 per cento circa degli NOx (fonte: Legambiente/elaborazione LaMiaAria.it, su dati Arpa);
nelle aree urbane il riscaldamento è, dopo il traffico su gomma, il fattore che maggiormente contribuisce alla presenza delle polveri sottili e degli altri elementi inquinanti;
dai dati forniti da ISPRA (Ispra - Inventario nazionale emissioni in atmosfera Corinair) emerge che all'interno del Bacino padano ben il 52 per cento di Nox sono imputabili al trasporto su strada, il 22 per cento al settore industriale, compreso quello energetico, e il 12 per cento al settore civile;
è da evidenziare peraltro che non tutti i veicoli sono ugualmente fonti di PM10: i veicoli a benzina ad esempio emettono quantità minori di questo fattore inquinante, rispetto ai maggiori responsabili delle emissioni che sono i motori diesel, sia leggeri che pesanti, ed i ciclomotori con motore a due tempi;
le misure che affrontano il problema dell'inquinamento cittadino attraverso il blocco del traffico, nonostante il loro valore simbolico, non risultano adeguati a ridurre in misura significativa la concentrazione del particolato nell'aria;
il fenomeno dell'inquinamento atmosferico richiede un programma di interventi strutturali e gestionali su area vasta, coerenti ed integrati, così da creare le condizioni per la sua risoluzione definitiva. Per arrivare a questo obiettivo e a significative riduzioni dell'inquinamento in atmosfera è indispensabile la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali di governo, per mettere in campo politiche multisettoriali, strutturali e gestionali per intervenire sulle diverse fonti di inquinanti;

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in particolare, anche in relazione alla definizione del piano nazionale di risanamento della qualità dell'aria, occorre individuare misure efficaci per il contenimento dei livelli di polveri sottili e specificamente delle emissioni inquinanti derivanti da traffico veicolare;
da un lato, è necessario intervenire sia per favorire un ricorso più ampio alla mobilità pubblica, sia per ridurne l'impatto ambientale, sostenendo il rinnovo dei veicoli utilizzati, l'utilizzo di veicoli con ridotta capacità inquinante, la diffusa applicazione di sistemi filtranti;
dall'altro, per quanto concerne il trasporto privato, deve essere promossa la diffusione dei veicoli con ridotta capacità inquinante, non soltanto mediante incentivi di carattere finanziario, ma anche attraverso la realizzazione capillare sul territorio di reti di distribuzione del gas metano per autotrazione, del gpl, dei carburanti a idrogeno, e di reti di punti di ricarica per i veicoli ad alimentazione elettrica, nonché il sostengo all'adozione su ampia scala di filtri antiparticolato;
deve essere altresì favorito lo sviluppo della mobilità ciclistica attraverso un incremento delle piste ciclabili e dei percorsi protetti;
su impulso dei sindaci di Milano e di Torino si è formato, nell'ambito dell'ANCI, un coordinamento permanente dei sindaci del nord, per affrontare, in modo coordinato con il Governo e le regioni, i problemi relativi all'inquinamento atmosferico da particolato; il comitato, già nel documento con cui si è costituito, ha evidenziato l'opportunità di permettere ai comuni di investire risorse per la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione delle emissioni inquinanti, escludendo le spese sostenute dai vincoli del patto di stabilità interno;

impegnano il Governo:
1) a definire un piano straordinario per favorire il trasporto pubblico indirizzato a: a) riorganizzare e potenziare la rete del trasporto urbano e collettivo; b) introdurre meccanismi volti a disincentivare la circolazione dei mezzi inquinanti in transito su tutto il territorio nazionale e favorire l'utilizzo di veicoli a gas metano, a gpl, elettrici e ibridi; c) razionalizzare l'uso dell'auto privata, anche favorendo forme di utilizzo condiviso dei veicoli, come il car sharing; d) rafforzare i servizi di trasporto ferroviario per i pendolari, anche attraverso l'ammodernamento del materiale rotabile utilizzato; e) promuovere l'ampliamento dei percorsi destinati alla mobilità ciclistica;
2) in particolare, a sostenere, anche mediante opportune iniziative legislative, il trasporto a basso impatto ambientale attraverso:
a) l'adozione di misure che permettano la sostituzione dei mezzi o l'applicazione di tecnologie filtranti per quanto concerne i mezzi inquinanti di proprietà delle amministrazioni dello Stato e delle altre amministrazioni pubbliche;
b) l'adozione di misure volte a sostenere la sostituzione di veicoli inquinanti o l'applicazione di tecnologie filtranti per i mezzi adoperati per il servizio di trasporto pubblico locale;
c) la realizzazione di un piano nazionale di sostegno per il trasporto commerciale che favorisca, anche attraverso incentivi, l'utilizzo di sistemi, tecnologie e dispositivi in grado di ridurre le capacità inquinanti dei mezzi pesanti in relazione alle emissioni di polveri sottili;
d) l'attuazione di apposite iniziative volte a prevedere un intervento finanziario pubblico a fronte delle spese sostenute dalle imprese private operanti nel settore del trasporto di persone per la sostituzione di veicoli inquinanti o l'applicazione di tecnologie filtranti;
3) a individuare le opportune iniziative per sostenere, con il coinvolgimento e la cooperazione degli enti locali e delle associazioni e categorie interessate:

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a) lo sviluppo sul territorio nazionale della rete di distribuzione di carburanti a minore impatto ambientale, con specifico riferimento al gas metano per autotrazione, al gpl e all'idrogeno;
b) la realizzazione di un sistema di ricarica dei veicoli - a partire dalle aree urbane - applicabile estensivamente sia nell'ambito del trasporto privato che pubblico e che sia compatibile con quanto in fase di sviluppo in tutti i Paesi dell'Unione europea, al fine di garantire l'interoperabilità dei sistemi in ambito internazionale;
4) ad avviare un programma di interventi volti a incentivare l'efficientamento energetico e ottimizzare i consumi energetici per il riscaldamento privato attraverso impianti di teleriscaldamento su scala locale, disponendo controlli sull'efficienza degli impianti termici civili;
5) ad avviare iniziative legislative volte a dare continuità alla detrazione del 55 per cento per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici;
6) a verificare la possibilità:
a) di escludere dai vincoli del patto di stabilità interno le spese di investimento sostenute dagli enti locali per la lotta ai cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni inquinanti;
b) di rifinanziare il fondo per la mobilità sostenibile.»

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO in ragione della complessità del testo unificato, chiede di poter effettuare un ulteriore approfondimento sui contenuti.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00225 Velo: Finanziamento e realizzazione della linea ferroviaria Pontremolese.
(Seguito della discussione e approvazione della risoluzione n. 8-00068).

La Commissione prosegue la discussione delle risoluzioni in titolo, rinviata da ultimo nella seduta del 19 maggio.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO, propone la riformulazione del dispositivo della risoluzione in oggetto nei termini seguenti, che tengono conto dei rilievi emersi nel dibattito: «a finanziare l'opera per successivi lotti funzionali al fine di pervenire al completamento della stessa in tutte le sue parti ancora da realizzare.»

Silvia VELO (PD) ritiene accettabile la riformulazione proposta dal Governo. Osserva tuttavia che l'approvazione della risoluzione deve essere considerata congiuntamente con lo sviluppo del dibattito. Ricorda infatti che nella seduta del 19 maggio scorso il sottosegretario ha ribadito la volontà di finanziare l'opera e che l'importanza della linea Pontremolese è stata più volte dichiarata dal Ministro stesso. Osserva che il rappresentante del Governo ha responsabilmente espresso le proprie preoccupazioni in ordine agli ulteriori finanziamenti necessari per il completamento dell'opera stessa e alle risorse già stanziate e non ancora spese. Pur comprendendo che questa formulazione è frutto di un compromesso tra le richieste dei presentatori e le ragioni del Governo, ritiene che si sarebbe potuto fare uno sforzo ulteriore, proprio in ragione dell'intento più volte ribadito dal Governo di realizzare l'opera. Auspica che la manovra economico-finanziaria predisposta dal Governo non prevede tagli per le risorse già stanziate, perché questo equivarrebbe a rinnegare l'attività svolta dal Parlamento in materia.

Il sottosegretario Bartolomeo GIACHINO, concorda con le considerazioni espresse dal deputato Velo in ordine alla assoluta strategicità dell'opera. Fa presente di essere presidente della Consulta generale per l'autotrasporto e di aver promosso, in tale veste, una riunione per il prossimo venerdì 4 giugno con le tre autorità portuali della Liguria nella quale

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emergerà con assoluta evidenza la strategicità dell'opera rispetto al porto di La Spezia, che proprio attraverso la linea Pontremolese diventa il porto più agevolmente accessibile da Monaco di Baviera. Osserva infine che le risorse che saranno stanziate nei prossimi anni dipenderanno dalle condizioni economiche generali del Paese, ma ribadisce la priorità che il Governo assegna a quest'opera.

Mauro LIBÈ (UdC) nell'annunciare il voto favorevole del gruppo dell'UDC sulla riformulazione della risoluzione testè presentata dal Governo e accolta dalla collega Velo, sottolinea come tale riformulazione rechi un impegno di massima. Si augura che comunque il Governo - soprattutto in considerazione del contesto economico vigente - assicuri la realizzazione di un'opera, come la Pontremolese, di particolare importanza

Ermete REALACCI (PD) aggiunge la propria firma al testo della risoluzione in esame, come riformulato.

Andrea ORLANDO (PD) ritiene che la posizione assunta dal Governo nella discussione della risoluzione in oggetto debba essere intesa come un impegno a non ridurre le risorse già stanziate relativamente alla linea Pontremolese. Fa presente che negli ultimi anni sono state destinate a quest'opera risorse esigue, che peraltro non è stato possibile spendere. Osserva inoltre che le dichiarazioni del Ministro e dei rappresentanti del Governo sulla strategicità dell'opera confliggono con quanto dichiarato in diverse sedi e da ultimo in un convegno promosso dall'autorità portuale di La Spezia che si è tenuto lo scorso lunedì, dall'amministratore delegato del gruppo FS SpA, che giudica quest'opera non fondamentale e meno importante rispetto ad altre direttrici che intende promuovere. Ritiene importante pertanto che vi sia un chiarimento in merito agli orientamenti attualmente divergenti del Ministero e del vertice di Ferrovie dello Stato e auspica che anche da parte di quest'ultimo si assuma la medesima consapevolezza dell'esigenza prioritaria di rafforzare la linea in questione.

Carmen MOTTA (PD) rileva come la riformulazione proposta dal Governo rischia di trasformare il contenuto della risoluzione in una formula di rito, dal momento che il Ministro delle infrastrutture si era già impegnato, con un protocollo firmato a Parma, a finanziare l'intera opera. È certamente consapevole che la formulazione proposta dal Governo trovi spiegazione alla luce del contesto attuale che vede in corso di definizione la manovra finanziaria e che dovrà condurre alla definizione delle priorità delle opere da finanziarie. In tal senso sarebbe stato molto importante far risultare nell'impegno della risoluzione che l'opera in questione rappresenta, come del resto ribadito dal Ministro in un recente convegno a La Spezia, una delle tre priorità nazionali, anche in ragione delle affermazioni di contrarietà rispetto alla realizzazione dell'opera rilasciate in proposito dall'amministratore delegato delle Ferrovie.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) pur comprendendo le buone intenzioni sottostanti la riformulazione proposta dal Governo, ritiene che occorrerebbe ridefinire le priorità relative alle opere infrastrutturali che si intende veramente realizzare invece di rilasciare dichiarazioni di intenti che si scontrano poi con la mancanza di adeguate risorse finanziarie.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che il nuovo testo della risoluzione assumerà il numero 8-00068 (vedi allegato). Pone quindi in votazione il nuovo testo della risoluzione.

Le Commissioni approvano il nuovo testo della risoluzione, che assume il numero 8-00068 (vedi allegato).

La seduta termina alle 16.20.