CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 maggio 2010
326.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

Mercoledì 19 maggio 2010. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.30.

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dalla deputata Paola Goisis, nell'ambito di un procedimento penale pendente presso l'autorità giudiziaria di Padova (proc. n. 15533/07 RGNR).
(Rinvio del seguito dell'esame).

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, avverte che gli è pervenuta la seguente lettera della deputata interessata: «Illustre Presidente, chiedo il rinvio della mia domanda di insindacabilità al fine di ricercare ulteriormente un esito stragiudiziale della questione. Le sarò grata se - prima di rimetterne l'esame all'ordine del giorno - vorrà attendere una mia sollecitazione. Grazie, Paola Goisis». Conformemente ai precedenti (e si riferisce in particolare alle sedute della Giunta dell'8 e del 14 maggio 2003 e del 20 dicembre 2006) ritiene la richiesta accoglibile.

Federico PALOMBA (IdV) auspica che non si tratti di una richiesta di rinvio sine die.

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Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, precisa nondimeno che, se non vi sono obiezioni, si tornerà sulla questione - come da richiesta dell'interessata - solo su sua sollecitazione.
(Così rimane stabilito).

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal deputato Gianluca Pini, nell'ambito di un procedimento civile pendente presso l'autorità giudiziaria di Forlì (atto di citazione del signor Ellero Morgagni).
(Esame e rinvio).

Jole SANTELLI (PdL), relatrice, espone che Ellero Morgagni cita in giudizio il deputato Pini per affermazioni relative alla gestione dell'Istituto case popolari di Forlì e Cesena. Si tratta in particolare della vicenda di un appalto di ristrutturazione di un caseggiato che secondo il deputato Pini non avrebbe tenuto conto della sicurezza degli inquilini. Il signor Ellero Morgagni tuttavia sottolinea che si trattava di una decisione contrattuale assunta da un condominio con l'esclusione di qualsiasi coinvolgimento dell'ente gestore da lui presieduto. Chiede un rinvio per reiterare l'invito al deputato Pini a comparire ed eventualmente a offrire i chiarimenti che riterrà.
(Così rimane stabilito).

ESAME CONGIUNTO DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione dell'on. Antonio Di Pietro) (doc. IV-ter, n. 8).
Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il tribunale di Bergamo (proc. n. 9412/08 RGNR - n. 82/09 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 13).
Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il Giudice di pace di Viterbo (proc. n. 123/09 RGNR - n. 74/10 GDP) (doc. IV-ter, n. 17).
(Esame e rinvio).

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), relatore, espone sinteticamente i fatti che hanno dato origine ai procedimenti, l'uno avvenuto nella trasmissione televisiva Porta a porta (che ha dato luogo a due processi, uno civile e uno penale) e l'altro in un comizio pubblico durante la campagna elettorale del 2008. Si tratta dell'affermazione per cui la laurea conseguita da Antonio Di Pietro non sarebbe autentica. Sebbene sia a conoscenza che sulla questione in passato vi è stata una polemica, ripresa anche dai giornali, riterrebbe utile ascoltare l'avviso degli altri componenti prima di avanzare una proposta. Chiede loro anche di esprimersi in ordine a due ipotesi preliminari: per un verso, la possibilità di esperire il consueto tentativo di conciliazione; per l'altro, la reiterazione dell'invito all'on. Berlusconi di comparire innanzi al collegio o comunque di inviare una memoria corredata di atti istruttori.

Federico PALOMBA (IdV) si dichiara contrario a ogni rinvio. Spera che la Giunta non voglia temporeggiare su un episodio che non merita altri approfondimenti. Mancano, all'evidenza, proposte di legge, emendamenti, interrogazioni o altri atti tipici del mandato che possano fondare un collegamento funzionale rilevante ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

Jole SANTELLI (PdL), interrompendo, rileva che sarebbe ben difficile per il Presidente del Consiglio presentare un'interrogazione parlamentare.

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Federico PALOMBA (IdV) ribatte che al tempo dei fatti Silvio Berlusconi era deputato senza altri incarichi. Prenderebbe la decisione di un rinvio come l'ulteriore conferma che la maggioranza è tesa solo a provvedimenti ad personam volti a consentire al suo leader ogni violazione di regole. Già sussistono provvedimenti giurisdizionali di condanna rispetto ad altri soggetti che ebbero ad affermare la falsità del certificato di laurea di Antonio Di Pietro e quindi chiede che si voti celermente nel senso della sindacabilità proprio come si è fatto a carico del deputato Zazzera.

Jole SANTELLI (PdL) sottolinea, viceversa, che la questione del conseguimento del titolo di studio da parte di Antonio Di Pietro è tutta calata nella battaglia politica di Forza Italia della seconda metà degli anni '90, anche sulla scorta dell'eco suscitata da un libro, che le risulta non essere mai stato oggetto di smentita, pubblicato all'epoca dal giornalista Filippo Facci. D'altronde, che la politica giudiziaria sia stata un terreno di polemica, aspra e reciproca, è fatto notorio. Non si opporrebbe al rinvio chiesto dal relatore ma preannunzia sin d'ora la sua propensione per l'insindacabilità.

Pierluigi MANTINI (UdC) sostiene che il caso in titolo rientra nel corpo a corpo in atto da troppi anni tra Antonio Di Pietro e Silvio Berlusconi, ciò che finisce a suo avviso per danneggiare più il secondo che il primo. Crede opportuno che il deputato Berlusconi presenti le prove che ha sulla falsità della laurea del collega Di Pietro - se ne ha - nelle opportune sedi giudiziarie. Altrimenti si tratterebbe dell'attribuzione di un fatto determinato che esulerebbe da qualsiasi contesto dialettico e parlamentare e ben differente dalla semplice espressione di un'opinione politica. Non si oppone comunque alla richiesta di rinvio avanzata dal relatore.

Anna ROSSOMANDO (PD) invita la Giunta a stare ai fatti. Sul tavolo è un'accusa precisa e circostanziata di una persona nei confronti di un'altra, non suffragata da alcun elemento probatorio e anzi contraddetta da una precedente pronunzia giurisdizionale a carico del senatore Boso. L'insindacabilità qui avrebbe il sapore della concessione dell'immunità a tutti i costi. Pur essendo, dunque, il fatto di semplicità disarmante, non si dichiara contraria al rinvio richiesto.

Giuseppe CONSOLO (PdL) dà atto al deputato Palomba di esprimersi con lessico e sintassi sempre corretti e con logica rigorosa. Per questo non dubiterebbe mai del fatto che egli si sia laureato, ciò che è confermato del resto dalla sua ampia cultura. Non è tuttavia sempre così: può capitare di domandarsi, ascoltando frasi o interviste connotate da zoppia grammaticale, se l'oratore sia davvero in possesso dei titoli vantati e chi eventualmente glieli abbia conferiti.

Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, prega il collega Consolo di non trascendere, per tutelare la dignità dei lavori della Giunta e per evitare di porre i presupposti per un giurì d'onore.

Giuseppe CONSOLO (PdL), riprendendo il suo intervento, chiarisce che intende semplicemente far riferimento a quelle frasi, che appartengono alla retorica espressiva, come 'chi ti ha dato la laurea?'. Forse il Presidente del Consiglio intendeva manifestare iperbolicamente la sua meraviglia per talune note peculiarità linguistiche dell'eloquio dell'on. Di Pietro.

Donatella FERRANTI (PD) deve dissentire. Letta la trascrizione delle dichiarazioni dell'on. Berlusconi contestate nell'atto di citazione civile, rimarca che si tratta di accuse precise e circostanziate da elementi di contorno che escludono l'intento dubitativo. Il deputato Berlusconi troppo spesso si lascia andare ad accuse gratuite e fuori luogo, non consone al suo ruolo e, nell'occasione, persino il conduttore Vespa (solitamente così ossequioso nei suoi confronti) ha dovuto pronunciare frasi di cautela e comunque dissociarsi

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dalle responsabilità che inevitabilmente sarebbero derivate dal ragionamento svolto in trasmissione dall'attuale Presidente del Consiglio. Si dichiara contraria al rinvio e voterà per la sindacabilità.

Maurizio TURCO (PD) crede che ci si trovi di fronte a un caso evidente di sindacabilità. L'unico rinvio a cui non si opporrebbe è quello volto a tentare la conciliazione stragiudiziale.

Marilena SAMPERI (PD), riservandosi comunque di svolgere una più compiuta dichiarazione di voto, se a tale fase si arriverà, sottoscrive le osservazioni della collega Ferranti in ordine all'episodio avvenuto nella trasmissione Porta a porta ma considera giovevole un rinvio al fine di verificare le possibilità di una conciliazione.

Maurizio PANIZ (PdL) osserva che quando la conflittualità tra due personalità politiche viene enfatizzata fino all'esasperazione, con le ossa rotte non escono i protagonisti dello scontro ma il Parlamento tutto. Il messaggio mediatico di sterile contrapposizione e inimicizia non porta buoni risultati. Fermo restando che in definitiva la legge dei numeri ha il suo peso anche nelle deliberazioni di insindacabilità, fa appello al deputato Palomba affinché si possa trovare una composizione bonaria della vicenda, tenuto soprattutto conto che si trattava di frasi dette in campagna elettorale e dunque con toni più accesi del consueto. Da parte sua, si adopererà per quel che gli compete affinché si giunga a una conclusione che eviti alla Giunta la difficoltà della deliberazione.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP), replicando, prende atto della volontà di procedere al tentativo di composizione stragiudiziale delle controversie e insiste per il rinvio dell'esame.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, con il solo dissenso del deputato Palomba, rinvia il seguito dell'esame a una seduta da tenersi nella seconda settimana del mese di giugno.

Domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni di Alfonso Pecoraro Scanio, deputato all'epoca delle intercettazioni (doc. IV, n. 8).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Donatella FERRANTI (PD), relatrice, riprendendo gli spunti già offerti al collegio nella seduta dello scorso 5 maggio, svolge ulteriori rilievi, arricchendoli di altri ragguagli di fatto. In particolare, dà conto della memoria depositata dal difensore di Alfonso Pecoraro Scanio e ne confuta gli argomenti. Le intercettazioni di cui si chiede l'utilizzo sono certamente casuali, dato che l'ex Ministro viene iscritto nel registro degli indagati ben oltre la data dell'ultima intercettazione a carico del Fella. Peraltro, la Corte costituzionale non si è pronunciata direttamente sul caso concreto, poiché non ha neanche risolto nel merito l'incidente di costituzionalità sollevato dal tribunale dei ministri di Roma. Auspica che l'on. Pecoraro Scanio possa dimostrare nella sede propria la sua estraneità ai fatti e propone che la Giunta deliberi per la concessione dell'autorizzazione.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, poiché stanno per iniziare votazioni nominali in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame a una prossima seduta, che convoca sin d'ora per martedì 25 maggio alle ore 14. Avverte altresì che se in tal sede si verificherà la concomitanza di lavori parlamentari in Assemblea o in Commissione in sede legislativa, tale seduta verrà rinviata al 26 maggio alla stessa ora.

La seduta termina alle 11.