CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 maggio 2010
320.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 6 maggio 2010.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 8.55 alle 9.05.

COMITATO DEI NOVE

Giovedì 6 maggio 2010.

Contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi.
C. 1524-A Lo Presti.

Il comitato dei nove si è riunito dalle 9.05 alle 9.15.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 6 maggio 2010. - Presidenza del Presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 9.15.

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Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche.
Nuovo testo unificato C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio e Palumbo, C. 977-ter Livia Turco, C. 278 Farina Coscioni, C. 1942 Mura, C. 2146 Minardo, C. 2355 Di Pietro, C. 2529 Scandroglio, C. 2693 Zazzera e C. 2909 De Poli.

(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 maggio 2010.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, sulla base del dibattito svolto e alla luce delle questioni poste da taluni gruppi, presenta una proposta di parere favorevole con condizione (vedi allegato 1), che illustra sinteticamente.

Amalia SCHIRRU (PD) ritiene che, nonostante i miglioramenti apportati al testo in esame dalla Commissione di merito, il giudizio del suo gruppo sul provvedimento non possa che essere negativo, dal momento che permangono forti perplessità su taluni aspetti di merito. Fa notare, innanzitutto, che, nonostante alcuni passi in avanti compiuti su tale terreno, manca nella proposta normativa una esplicita traduzione in norme dei principi di integrazione socio-sanitaria, che avrebbe dovuto condurre all'inserimento della figura dell'assistente sociale nel Collegio di direzione. Inoltre, ribadisce la sua perplessità sulla parte del provvedimento relativa al limite massimo di età per il collocamento a riposo dei dirigenti medici e sanitari del Servizio sanitario nazionale, compresi i responsabili di struttura complessa, esprimendo altresì la sua convinta contrarietà agli articoli 10 e 11 del nuovo testo unificato, in materia di attività libero professionale dei dirigenti medici e sanitari del Servizio sanitario, nonché del personale non medico, di cui auspica la soppressione.
Nel dichiarare che si sarebbe attesa un'analisi più approfondita delle problematiche del sistema sanitario, che avrebbe dovuto portare ad affrontare questioni più rilevanti, come l'incapacità della dirigenza di elaborare programmi adeguati e di organizzare le risorse umane in modo da coinvolgere compiutamente le professionalità più meritevoli, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore, sottolineando come proprio l'inserimento di tale condizione, tesa a valorizzare in pieno il ruolo delle regioni nelle materie di competenza della XI Commissione, abbia contribuito in maniera decisiva alla maturazione di un orientamento positivo sul nuovo testo unificato in esame.

Silvano MOFFA, presidente, fa notare che dal contenuto della proposta di parere del relatore sembra emergere soltanto una corretta interpretazione del rapporto tra Stato e regioni in linea con il titolo V della Costituzione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

La seduta termina alle 9.25.

INTERROGAZIONI

Giovedì 6 maggio 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Carlo Giovanardi.

La seduta comincia alle 14.35.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che - poiché il sottosegretario Viespoli è stato inaspettatamente impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, a causa di un imprevisto e improrogabile impegno di

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natura istituzionale - il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Giovanardi, presente oggi in Commissione per lo svolgimento del successivo punto all'ordine del giorno, si è reso disponibile a rappresentare, a nome del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le risposte alle interrogazioni all'ordine del giorno.
Ringrazia, quindi, il sottosegretario Giovanardi per la sensibilità dimostrata, che consentirà al deputato Bobba di ricevere la risposta alle interrogazioni presentate.

5-00964 Bobba: Sulla normativa in materia di risarcimento del danno da infortuni sul lavoro.

Il sottosegretario Carlo GIOVANARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Luigi BOBBA (PD), replicando, considerata l'urgenza di rivedere il vigente quadro normativo in materia di risarcimento dei danni per le vittime sul lavoro, si interroga sui motivi per i quali, allo stato, secondo quanto riferito dal rappresentante del Governo, non siano ancora allo studio specifici interventi da parte del Ministero della giustizia in tale settore. Al riguardo, nel segnalare che giace presso la Camera dei deputati una specifica proposta di legge, presentata dal suo gruppo, volta proprio a fornire una risposta alla problematica in oggetto, auspica che possa esserne avviato quanto prima l'iter di discussione in Commissione, atteso che lo stesso Governo, nella sua riposta, ha riconosciuto la rilevanza della questione posta.

5-02769 Bobba: Sviluppo di accordi in materia di sicurezza sociale con la Repubblica di Albania.

Il sottosegretario Carlo GIOVANARDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Luigi BOBBA (PD), replicando, si dichiara sconcertato dalla risposta predisposta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che giudica totalmente elusiva rispetto ai quesiti posti nell'interrogazione in titolo, soprattutto considerato che in tale atto di sindacato ispettivo ci si limitava a richiedere al Governo la costituzione di una commissione di studio sulla legislazione dell'Italia e dell'Albania e non l'immediata predisposizione di una Convenzione bilaterale di sicurezza sociale, auspicabile solo in una fase successiva. Si augura, pertanto, che sull'argomento possa esserci un ripensamento del Governo, affinché si tenga conto delle particolari esigenze previdenziali e assicurative di quei numerosi lavoratori albanesi e italiani che svolgono la loro attività nei rispettivi Paesi di accoglienza.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.45.

RISOLUZIONI

Giovedì 6 maggio 2010. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Carlo GIOVANARDI.

La seduta comincia alle 14.45.

7-00274 Codurelli: Sulle politiche a sostegno delle donne e dell'occupazione femminile.
7-00285 Pelino: Sulle politiche a sostegno delle donne e dell'occupazione femminile.
7-00306 Paladini: Sulle politiche a sostegno delle donne e dell'occupazione femminile.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

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La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata da ultimo nella seduta del 20 aprile 2010.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che al termine della precedente seduta, nella quale è proseguita la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, si è convenuto - alla luce del contenuto degli atti di indirizzo in discussione - di richiedere anche la presenza in Commissione del sottosegretario Giovanardi, competente per le politiche per la famiglia, al fine di acquisire utili elementi istruttori, in particolare in materia di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia.

Il sottosegretario Carlo GIOVANARDI avverte preliminarmente che si concentrerà sugli argomenti, contemplati nelle risoluzioni in discussione, di più diretta competenza del suo Dipartimento, soffermandosi pertanto sugli aspetti legati alle politiche per la famiglia.
Al riguardo, ricorda anzitutto che il Fondo per le politiche della famiglia, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, deve essere ripartito d'intesa con la Conferenza unificata; nel 2009 le risorse afferenti al Fondo per le politiche della famiglia, ammontanti a 186.571.000 euro, sono state ripartite nel seguente modo: interventi relativi a compiti e attività di competenza statale 86.571.000 euro; interventi relativi a compiti ed attività di competenza regionale 100 milioni di euro.
Osserva che, tra le risorse destinate ai compiti e alle attività di competenza statale, sono stati stanziati 15 milioni di euro per le iniziative di conciliazione del tempo di vita e del tempo di lavoro, di cui all'articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53; in particolare, nel 2009 sono stati presi in considerazione i progetti di azioni positive per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro presentati entro la scadenza di febbraio 2009. Fa presente, in proposito, che il 30 settembre 2009 è stata approvata la relativa graduatoria e sono stati ammessi al finanziamento, totale o parziale, 54 progetti, per un ammontare di 2.603.789,78 euro.
Rammenta, tuttavia, che con la legge 18 giugno 2009, n. 69, è stato novellato l'articolo 9 della citata legge n. 53 del 2000: la novella si è resa necessaria per risolvere le maggiori criticità connesse alla precedente formulazione della norma, il cui ambito applicativo era da più parti denunciato come eccessivamente ristretto, tanto in relazione ai possibili proponenti (mentre ora sono ricompresi tutti i datori di lavoro privati iscritti in pubblici registri), quanto rispetto alle esigenze tutelate e ai possibili contenuti degli interventi progettuali (ora esplicitamente ampliati a ricomprendere i servizi e a favorire l'integrazione delle diverse competenze tramite la valorizzazione delle reti). Fa notare, pertanto, che la modifica intervenuta ha di fatto precluso le scadenze di giugno e ottobre 2009 per la presentazione di ulteriori progetti di conciliazione, a causa della implicita abrogazione della vecchia normativa; tra l'altro, la prolungata sospensione delle attività della Conferenza unificata Stato-Regioni e autonomie locali ha ritardato la conclusione dell'iter di approvazione delle norme applicative della citata novella.
In relazione a tale questione, segnala che solo il 29 aprile 2010 è stato iscritto all'ordine del giorno della Conferenza Unificata lo schema di DPCM che definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi di cui all'articolo 9 della legge n. 53 del 2000, come modificato dalla legge n. 69 del 2009; in tale seduta la Conferenza Unificata ha espresso parere favorevole, per cui lo schema sarà trasmesso al Consiglio di Stato e alla Corte dei Conti. Intende sottolineare, comunque, che nell'anno 2008 lo stanziamento di circa 15 milioni di euro per il finanziamento di progetti in favore della conciliazione, presentati a valere sull'articolo 9 della legge n. 53, è stato quasi integralmente speso: ciò conferma, a suo avviso, l'importanza strategica che il Governo riconosce alla misura in questione, per la sua intrinseca capacità di rispondere in maniera innovativa e flessibile alle diverse esigenze registrate sul territorio.

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Segnala, peraltro, tra le attività promosse dal Dipartimento per le politiche della famiglia, anche quella denominata «Progetto pilota nidi PA», un'iniziativa che consiste nella realizzazione di 50 nidi aziendali presso sedi centrali e periferiche della Pubblica Amministrazione nazionale e che stabilisce che i nidi (che verranno realizzati nel rispetto della normativa regionale) devono prevedere una riserva di posti di almeno il 10 per cento a favore dei bambini iscritti nelle liste d'attesa dei nidi comunali. Informa che a tale iniziativa sono stati destinati, per il 2009, dal citato Dipartimento 18 milioni di euro e che al progetto partecipa anche il Dipartimento per le pari opportunità, che finanzia con ulteriori 7,2 milioni di euro la progettazione e la gestione per il primo biennio dei nuovi nidi: pertanto, globalmente il bando è già finanziato con oltre 25 milioni di euro. Fa presente, altresì, che un'ulteriore somma aggiuntiva - da destinare al finanziamento di detta iniziativa - deriverà dal 20 per cento dei risparmi risultanti dall'innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego, per un cifra che si dovrebbe attestare attorno ai 48 milioni di euro.
Rileva, inoltre, che, sempre per il 2009, agli interventi relativi alle attività di competenza regionale sono stati destinati 100 milioni di euro: si tratta di risorse stanziate, ai sensi delle intese raggiunte in Conferenza Unificata il 26 settembre 2007 e 14 febbraio 2008, per finanziare la terza annualità (del triennio 2007-2009) del Piano nazionale di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.
Con riferimento all'anno in corso, segnala poi che il 29 aprile 2010 la Conferenza Unificata ha espresso parere favorevole sullo schema di intesa relativo alla ripartizione del Fondo per le politiche della famiglia relative all'anno 2010, nel quale sono individuate le risorse destinate ad interventi di competenza statale e quelle dedicate agli interventi di competenza regionale e degli enti locali. In particolare, fa notare che le risorse del citato Fondo, per l'anno 2010, ammontanti a 185.289.000 euro, sono state così ripartite: 85.289.000 euro per gli interventi di competenza statale; 100 milioni di euro per gli interventi di competenza regionale e degli enti locali. Al riguardo, evidenzia che, anche per il 2010, sono stati stanziati 15 milioni di euro per il finanziamento delle iniziative di conciliazione del tempo di vita e del tempo di lavoro, di cui all'articolo 9 della più volte citata legge n. 53. Con riferimento, invece, alle risorse per gli interventi di competenza regionale e degli enti locali, giudica opportuno evidenziare che è stato mantenuto lo stesso stanziamento previsto nel 2009, seppure il Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, varato con la finanziaria 2007, prevedesse un finanziamento statale limitato al triennio 2007-2009.
Ricorda, infine, che il Governo ha recentemente stanziato anche apposite risorse per assicurare a tutte le famiglie italiane un prestito garantito pari a 5.000 euro, destinato alle coppie che abbiano avuto la nascita di un figlio.

Marialuisa GNECCHI (PD) chiede chiarimenti al rappresentante del Governo circa le effettive disponibilità finanziarie in favore del Dipartimento per le pari opportunità e del Dipartimento per le politiche della famiglia, atteso che nel corso della discussione del disegno di legge finanziaria 2010 la Commissione ha preso atto negativamente, con una deliberazione unanime, di una riduzione degli stanziamenti disposti in materia. Fa altresì notare che recentemente lo stesso Ministro per le pari opportunità ha riferito dell'esistenza di ingenti risorse al fine di finanziare un piano di azione comprendete efficaci politiche di conciliazione, rendendo ancora più confuso il quadro relativo alle risorse effettivamente disponibili. Osserva altresì che sul tema sono stati presentati taluni atti di sindacato ispettivo, il cui svolgimento ha confermato questa tendenza.
Con riferimento, poi, a talune dichiarazioni rese agli organi di stampa dal Ministro Gelmini in ordine al periodo di astensione dal lavoro delle donne per

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maternità, fa notare che appare paradossale auspicare un sollecito ritorno al lavoro delle lavoratrici madri, quando la maggioranza di esse, a causa dell'assenza o dell'onerosità dei servizi all'infanzia, rischia di rimanere esclusa dal lavoro e non può vantare quella libertà di scelta di cui sono titolari poche donne privilegiate, impiegate in settori professionali particolari.
Fa, infine, notare che urge la messa in campo da parte del Governo di valide politiche di genere, che promuovano un complessivo innalzamento dei livelli dei trattamenti salariali e previdenziali delle donne, che risultano di gran lunga inferiori a quelli degli uomini.

Elisabetta RAMPI (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la sua presenza, si associa alle considerazioni testé svolte, sottolineando la particolare condizione di debolezza delle lavoratrici nell'attuale periodo di crisi, che ha determinato un progressivo impoverimento in particolare delle donne madri (anche nell'ambito delle famiglie tradizionali). Pur apprezzando il programma di azioni che il Governo ha annunciato di voler mettere in atto nel campo delle pari opportunità, si interroga sulle reali disponibilità finanziarie necessarie per la sua attuazione e sulle modalità con cui saranno ripartite le relative risorse.
Sul tema della conciliazione, fa notare che la questione non può essere posta esclusivamente dal punto di vista finanziario, richiedendo piuttosto un mutamento culturale del concetto stesso di lavoro di cura, che, a suo avviso, dovrebbe riguardare anche gli uomini, analogamente a quanto accade negli altri Paesi europei. Con riferimento al part-time, nell'evidenziare che i dati stessi indicati dal Ministro per le pari opportunità nella seduta precedente - in ordine ad presunta recente diffusione di tale flessibile articolazione dell'orario di lavoro presso i luoghi di lavoro - non sembrerebbero riferirsi a giovani donne madri, bensì a donne in età avanzata (perlopiù «bandanti» regolarizzate), prospetta l'esigenza di individuare soluzioni più efficaci in tale materia.
Quanto alle considerazioni svolte dal Ministro Carfagna in ordine al tasso di occupazione femminile nel Sud, che impedirebbe di raggiungere al Paese nel suo complesso percentuali più accettabili dal punto di vista delle pari opportunità, fa notare che nessuna macroarea del Nord Italia, al momento, risulta aver raggiunto gli obiettivi di Lisbona: ciò evidenzierebbe un problema di tipo strutturale, che richiederebbe l'avvio di serie politiche di genere. Da ultimo, segnala l'esistenza di una profonda discrasia tra lo stato eccellente dei servizi socio-sanitari offerti nel momento del parto e quello, invece, inefficiente che caratterizza i servizi garantiti nel periodo successivo alla nascita del bambino, nel quale la donna viene lasciata sola dallo Stato.

Lucia CODURELLI (PD), dopo aver chiesto chiarimenti al Governo in ordine alle effettive disponibilità finanziarie necessarie per lo sviluppo di azioni a favore delle pari opportunità, evidenzia una certa difficoltà del Governo in carica ad offrire un'adeguata copertura finanziaria ai suoi provvedimenti.
Osserva, peraltro, che l'Esecutivo manifesta una certa tendenza a scaricare sugli enti locali la gestione delle risorse economiche, sottolineando l'esigenza di affrontare le problematiche di genere da un punto di vista più generale, nella consapevolezza che un complessivo innalzamento del tasso di occupazione femminile potrebbe giovare all'intero Paese, anche in termini di maggiore produzione di ricchezza.
Ritiene, inoltre, che, a prescindere da valutazioni puramente «materialistiche», sia in gioco la stessa dignità personale delle donne, a cui occorre garantire la libertà di scegliere tra famiglia e lavoro, assicurando adeguati servizi per l'infanzia e favorendo il loro ingresso e avanzamento nel mondo professionale, anche per quanto concerne la presenza nelle istituzioni.
In conclusione, chiede delucidazioni al rappresentante del Governo circa la consistenza delle risorse stanziate per la creazione

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e lo sviluppo di asili nido presso le pubbliche amministrazioni e in ordine alle modalità di accesso al prestito garantito dallo Stato per i nuovi nati, lamentando un difetto di comunicazione da parte dell'Esecutivo su tali profili.

Paola PELINO (PdL), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la presenza ai lavori della Commissione, ribadisce la necessità di promuovere innanzitutto la permanenza della donna al lavoro - senza togliere nulla al suo ruolo svolto all'interno della famiglia - attraverso adeguate politiche pubbliche da concertare tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Dipartimento delle pari opportunità e Dipartimento per le politiche della famiglia. Nel far notare che, in tale ambito, l'azione del Governo è stata finora esemplare e attenta alle problematiche delle donne, auspica che nel prosieguo del dibattito si possa giungere all'elaborazione di un testo unificato condiviso da tutti i gruppi.

Il sottosegretario Carlo GIOVANARDI, dopo aver evidenziato che è opportuno non «sminuire» quanto di buono esiste nel Paese, che può vantare, ad esempio, servizi di eccellenza nei settori dell'attività di assistenza al parto e della scuola materna, sottolinea la necessità di svolgere una riflessione più complessiva sul sistema del welfare (compresa un'attenta analisi sui criteri di valutazione dei servizi, da rivedere sulla base dei più recenti trend demografici), che ritiene vada ricondotta anche all'interno del particolare contesto socio-economico attuale, caratterizzato da stringenti vincoli di bilancio, per i quali si impone la scelta di determinate priorità.
Quanto alle richieste di chiarimento rivolte dai deputati intervenuti, ritiene necessario preliminarmente osservare che la questione delle pari opportunità non può essere considerata esclusivamente nella sua dimensione finanziaria, dal momento che qualsiasi politica di genere è destinata a fallire, se non è preceduta da un'adeguata presa in carico del problema da parte delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e degli imprenditori, che devono dimostrare, nell'ambito della contrattazione, di voler seriamente investire sulla famiglia. Con riferimento agli interventi sui servizi all'infanzia e in favore della famiglia, dopo aver osservato che la domanda di accesso agli asili nido proviene solo dalla metà delle famiglie italiane, ribadisce che, oltre ai cento milioni destinati alle regioni, il cui stanziamento è stato già confermato dal Governo in carica per l'anno 2009, a tali iniziative sono stati destinati, per il 2009, oltre 25 milioni di euro (18 milioni di euro dal Dipartimento per le politiche della famiglia, 7,2 milioni di euro dal Dipartimento per le pari opportunità). Conferma poi che un'ulteriore somma aggiuntiva deriverà dal 20 per cento dei risparmi risultanti dall'innalzamento dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego, per un cifra che si dovrebbe aggirare all'incirca sui 48 milioni di euro.
Precisa, inoltre, che lo stanziamento previsto dal Governo per il prestito garantito dallo Stato per i nuovi nati ha consentito il finanziamento di un provvedimento di natura universalistica - confermato nei prossimi anni - che rappresenta un forte segnale di attenzione lanciato dal Governo a favore dei soggetti più bisognosi della società. Al riguardo, fa presente che l'Esecutivo si è già attivato per garantire il massimo della trasparenza su tale iniziativa, promuovendone un'adeguata divulgazione presso gli organi di informazione.

Lucia CODURELLI (PD), nel ritenere ancora non chiaro l'ammontare degli stanziamenti relativi al piano straordinario per la prima infanzia previsto dall'Esecutivo, invita il rappresentante del Governo a fornire maggiori delucidazioni al riguardo, soprattutto in relazione alla ripartizione tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Dipartimento per le pari opportunità e Dipartimento per le politiche della famiglia.

Il sottosegretario Carlo GIOVANARDI ribadisce che gli stanziamenti

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disposti dal Governo in materia sono pari a 100 milioni, sostanzialmente finalizzati - come detto in precedenza - agli interventi relativi alle attività di competenza regionale (confermati anche per l'anno 2010), che si aggiungono alle ulteriori risorse stanziate dal Dipartimento per le politiche della famiglia e dal Dipartimento per le pari opportunità. Fa notare, peraltro, che le risorse destinate al sistema regionale sono gestite in piena autonomia dalle regioni stesse, che dovrebbero risponderne anche per eventuali sprechi ed inefficienze, a tal fine interrogandosi sull'opportunità di mantenere un ruolo di coordinamento e di omogeneizzazione delle iniziative a livello statale.

Marialuisa GNECCHI (PD) chiedi ulteriori precisazioni al rappresentante del Governo circa il tasso d'interesse a cui è sottoposto il richiamato prestito garantito previsto per i nuovi nati dal Governo, anche con riferimento ai termini temporali di restituzione.

Il sottosegretario Carlo GIOVANARDI precisa che la restituzione del prestito può avvenire nell'arco di 5 anni e che il prestito è sottoposto a tassi d'interesse agevolati.

Silvano MOFFA, presidente, ritiene che con l'odierno dibattito possa considerarsi conclusa la fase di acquisizione degli elementi istruttori sulle risoluzioni all'ordine del giorno. Ritiene, pertanto, opportuno che i gruppi valutino ora, anche in via informale, l'esistenza di eventuali margini per l'elaborazione di un testo unificato degli atti di indirizzo in discussione, da sottoporre a breve al voto della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.