CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 maggio 2010
319.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
Pag. 4

Mercoledì 5 maggio 2010. - Presidenza del presidente Pierluigi CASTAGNETTI.

La seduta comincia alle 9.30.

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il tribunale di Milano (atto di citazione del gruppo editoriale L'Espresso) (doc. IV-ter, n. 14).

(Seguito dell'esame e conclusione).

Anna ROSSOMANDO (PD) dissente dalla proposta del relatore giacché nel caso specifico non si è trattato di un confronto di idee contrapposte ma della invettiva perentoria e generalizzante di un soggetto nei confronti di un intero gruppo imprenditoriale. In tale contesto si staglia la spinosa e irrisolta questione del conflitto di interessi che grava sul Presidente del Consiglio, che agisce al contempo da imprenditore e da esponente politico. La concorrenza sleale insita nelle sue affermazioni le appare indiscutibile e voterà per la sindacabilità.

Maurizio PANIZ (PDL) non condivide il ragionamento della collega Rossomando salvo su un punto: Silvio Berlusconi parlava da esponente politico. Il carattere pubblico e politico delle sue affermazioni non è refutabile mentre invece la declinazione giuridica della disciplina del conflitto di interesse è tema del tutto estraneo alla presente discussione. Un deputato, quando parla da parlamentare, deve sempre ritenersi insindacabile, quale che sia il tempo o il luogo delle sue dichiarazioni. In questo, torna ad esprimere perplessità e riserve anche sugli indirizzi della giurisprudenza costituzionale. Voterà per l'insindacabilità.

Donatella FERRANTI (PD) considera improponibile l'impianto argomentativo del relatore e del collega Paniz, i quali sostanzialmente propongono una visione dei deputati legibus soluti. È del tutto evidente come il Presidente del Consiglio abbia parlato per danneggiare un gruppo

Pag. 5

editoriale a lui contrapposto, non solo e non tanto sul piano politico quanto su quello commerciale. In questo contesto la forza che deriva all'onorevole Berlusconi dal concentrare in sé diverse qualità (governativa, mediatica e commerciale) conferisce alle sue affermazioni un impatto molto maggiore di quello che avrebbero le dichiarazioni di altri parlamentari. Dettasi delusa dell'incapacità dell'onorevole Berlusconi di esprimersi pubblicamente come rappresentante delle istituzioni e dell'Italia tutta, rimarca che la giurisprudenza costituzionale sull'insindacabilità parlamentare è ormai ampiamente avvalorata dagli orientamenti della Corte europea dei diritti dell'uomo. E comunque dovrebbe bastare la sola Corte italiana, alle cui decisioni è dovuto un rispetto a prescindere dalle opinioni sui suoi singoli componenti, a determinare le linee interpretative della Giunta.

Francesco Paolo SISTO (PDL) conviene viceversa con i deputati Gava e Paniz, stante l'impossibilità di disconoscere la natura politica delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio. Ravvisa una sinergia espressiva nelle due parti dell'affermazione riportata nell'ordinanza di trasmissione del giudice milanese: da un lato la frase «la situazione della crisi è quella che conoscete. Bisognerebbe non avere un'opposizione e dei media che tutti i giorni cantano la canzone del pessimismo, del disfattismo, del catastrofismo»; dall'altro la successiva frase «[gli imprenditori operino] di più in questa direzione, per esempio non date pubblicità a chi si comporta così». In pratica, manca quell'atto squisitamente commerciale che il gruppo editoriale L'Espresso vuole vedere nell'intervento del 13 giugno 2009 e si rende evidente una posizione prettamente politica. Passando in rassegna 'omeopaticamente' l'atto di citazione, sottolinea che, a pagina 5, gli stessi attori riportano che l'onorevole Berlusconi ha affermato che i giornali sono essi stessi fattori di crisi e che occorre zittire quanti distruggono la fiducia. A pagina 11 dell'atto di citazione, del resto, si riconosce che le frasi del Presidente del Consiglio hanno rappresentato soltanto un 'boicottaggio secondario individuale': lascia ai componenti valutare quanto rarefatto sia questo concetto sul piano giuridico. Venendo poi allo specifico dell'insindacabilità parlamentare, si associa alle riserve del collega Paniz sulla giurisprudenza costituzionale, giacché questa perviene all'assurdo di imporre al parlamentare di presentare, appena insediato, un ventaglio amplissimo di atti ispettivi in maniera da coprire l'orbe terracqueo e di potersi successivamente giovare della copertura dell'articolo 68. Non può condividere un simile folle ragionamento e voterà per l'insindacabilità.

La Giunta a maggioranza delibera per l'insindacabilità dei fatti oggetto del procedimento in titolo, dando mandato al deputato Gava di predisporre la relazione scritta per l'Assemblea.

Marilena SAMPERI (PD) presenterà una relazione di minoranza.

Domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni di Alfonso Pecoraro Scanio, deputato all'epoca delle intercettazioni (doc. IV, n. 8).
(Esame e rinvio).

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, quanto agli aspetti procedurali della domanda in titolo si rifà integralmente a quanto esposto nella seduta del 21 aprile scorso. Comunica altresì che in data di ieri l'avvocato Balducci - che difende l'onorevole Pecoraro Scanio - ha depositato una memoria che è stata fatta pervenire alla relatrice e che è a disposizione dei componenti.

Donatella FERRANTI (PD), relatrice, esposti sinteticamente i capi d'imputazione, osserva che il procedimento ha tratto le mosse da un'indagine della procura della Repubblica di Potenza sugli affari di due imprenditori, Mattia Fella e Rocco Francesco Ferrara. Costoro avrebbero tratto diversi vantaggi patrimoniali

Pag. 6

dai contatti con il ministro e questi a sua volta ne avrebbe conseguiti in termini di favori illegittimi. Constatato che vi sarebbe stata strumentalizzazione della funzione ministeriale, la procura potentina ha trasmesso gli atti al Collegio per i reati ministeriali di Roma. Quest'ultima autorità, tuttavia, anziché procedere secondo le norme della legge n. 219 del 1989, ha ritenuto di sollevare questione di legittimità costituzionale dell'articolo 6, comma 2, della legge n. 140 del 2003. Secondo il tribunale dei ministri, infatti, tale disposizione sarebbe stata in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione. La sentenza della Corte costituzionale n. 113 del 2010 ha tuttavia dichiarato l'incidente inammissibile per difetto del requisito della rilevanza. La Corte infatti ha riscontrato che, nell'ordinanza con cui le era stata posta la questione, mancava un'esauriente motivazione di fatto, tale per cui la Corte stessa potesse assicurarsi che fosse proprio la disposizione impugnata ad applicarvisi e non un'altra (in particolare l'articolo 4 della stessa legge n. 140 del 2003). La Corte costituzionale ha pertanto - le appare utile ribadire - dichiarato la questione inammissibile e non l'ha decisa nel merito. L'incartamento è tornato al tribunale dei ministri che l'ha conseguentemente trasmesso alla Camera dei deputati.
Dalla documentazione emergono varie circostanze di fatto che sembrerebbero attestare le utilità conseguite dal ministro. Fatti taluni esempi di conversazioni tra il novembre e il dicembre 2007, osserva che il contenuto della memoria del difensore dell'ex ministro pone talune questioni, per rispondere alle quali occorre esaminare con maggiore approfondimento i fascicoli trasmessi a corredo della domanda autorizzativa: si riferisce in particolare ai decreti autorizzativi delle intercettazioni, dai quali dovrebbe emergere l'effettiva casualità delle medesime. Chiede pertanto un rinvio dell'esame.

Concordando la Giunta, Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame di questo come degli altri punti all'ordine del giorno alla seduta che convoca sin d'ora per mercoledì 12 maggio 2010 alle ore 9.15.

Sui lavori della giunta.

Pierluigi MANTINI (UDC), fa presente che cause da lui non dipendenti gli hanno impedito di partecipare alla votazione sulla domanda di non sindacabilità dell'onorevole Berlusconi nella controversia civile con il gruppo L'Espresso. Pur rendendosi conto che questa sua precisazione non può valere che per futura memoria e che non ha rilievo procedurale sull'esame della questione testè concluso, desidera che rimanga attestato che avrebbe votato contro la proposta del relatore.

Pierluigi CASTAGNETTI, presidente, ne prende atto ma conferma che si tratta di una dichiarazione che non incide in maniera alcuna né sulla regolarità della procedura svolta, né sui suoi contenuti né ancora sull'esito della deliberazione assunta.

La seduta termina alle 10.30.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 21 aprile 2010, pagina 5, colonna di destra, rigo 44, in luogo di «dirigente» leggasi «diligente».

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dalla deputata Paola Goisis, nell'ambito di un procedimento penale pendente presso l'autorità giudiziaria

Pag. 7

di Padova (proc. n. 15533/07 RGNR) (rel.: Santelli).

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Pierfelice Zazzera, pendente presso il tribunale di Roma (proc. n. 17563/09 RG GIP) (Doc. IV-ter, n. 16) (rel.: Rossomando).

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata dal deputato Gianluca Pini, nell'ambito di un procedimento civile pendente presso l'autorità giudiziaria di Forlì (atto di citazione del signor Ellero Morgagni) (rel.: Santelli).

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile a carico del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il tribunale di Roma (atto di citazione dell'on. Antonio Di Pietro) (doc. IV-ter, n. 8) (rel.: Paolini).

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il tribunale di Bergamo (proc. n. 9412/08 RGNR - n. 82/09 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 13) (rel.: Paolini).

Domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Silvio Berlusconi pendente presso il Giudice di pace di Viterbo (proc. n. 123/09 RGNR - n. 74/10 GDP) (doc. IV-ter, n. 17) (rel.: Paolini).