CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 aprile 2010
316.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 aprile 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 11.05.

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Aumento del contributo dello Stato in favore della Biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza e modifiche all'articolo 3 della legge 20 gennaio 1994, n. 52, concernenti le attività svolte dalla medesima Biblioteca.
C. 2064.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame emendamenti e conclusione - Parere).

La Commissione esamina le proposte emendative riferite al provvedimento, approvate in linea di principio dalla VII Commissione.

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, comunica che, in data 27 aprile 2010, la VII Commissione ha trasmesso tre emendamenti riferiti alla proposta di legge C. 2064 recante l'aumento del contributo dello Stato in favore della Biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza.
In particolare, fa presente che l'emendamento 1.1 del Relatore prevede l'incremento del contributo spettante alla Biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza nella misura di 600.000 di euro per l'anno 2010, 700.000 euro per l'anno 2011 e di 1.682.190 euro a decorrere dall'anno 2012. Rappresenta quindi che gli emendamenti 3.1 e 3.2 del Relatore sono volti ad aggiornare la copertura finanziaria del provvedimento relativamente agli anni 2010 e 2011. Sottolinea che tale aggiornamento si è reso necessario in seguito alla revoca del parere reso il 4 febbraio 2010 sul provvedimento in esame, che è stata disposta nella seduta del 16 marzo 2010, in occasione dell'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo alla ripartizione delle risorse stanziate ai sensi del Elenco 1 di cui all'articolo 2, comma 250, della legge finanziaria per il 2010 (Atto n. 195). Tale schema assegnava alla Biblioteca, a valere sulle medesime risorse utilizzate per la copertura dal provvedimento in esame, un contributo pari a un milione di euro per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012. Evidenzia che l'emendamento 3.1 del Relatore prevede che alla copertura degli oneri relativi all'anno 2010, si provveda mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 282 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 307 del 2004; mentre agli oneri relativi all'anno 2011, si provvederà invece mediante corrispondente riduzione del Fondo per l'efficienza energetica di cui al comma 2 dell'articolo 39-ter del decreto legge 1o ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni dalla legge 29 novembre 2007, n. 222.
Al riguardo, fa presente che, da una interrogazione effettuata alla banca dati della Ragioneria generale dello Stato, i capitoli nei quali sono iscritte le risorse relative alle autorizzazioni di spesa delle quali è prevista la riduzione sembrano recare le necessarie disponibilità. Al riguardo, ritiene opportuna una conferma da parte del Governo.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI conferma la disponibilità delle richiamate risorse.

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, formula una proposta di parere:

La V Commissione,
esaminate le proposte emendative 1.1, 3.1. e 3.2 riferite al nuovo testo del progetto di legge C. 2064, recante «Aumento del contributo dello Stato in favore della Biblioteca italiana per ciechi 'Regina Margherita' di Monza e modifiche all'articolo 3 della legge 20 gennaio 1994, n. 52, concernenti le attività svolte dalla medesima Biblioteca»;

esprime

PARERE FAVOREVOLE»

Massimo VANNUCCI (PD) annuncia il voto favorevole del Partito Democratico alla proposta di parere presentata dal relatore.

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Renato CAMBURSANO (IdV) nell'annunciare il voto favorevole del gruppo Italia dei Valori sulla proposta di parere presentata dal relatore, auspica il reintegro delle risorse assegnate al fondo per l'efficienza energetica, parzialmente utilizzate per coprire le maggiori spese derivanti dal provvedimento in esame.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater-E Governo, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere favorevole - Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento e delle proposte emendative ad esso riferite.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, fa presente che l'Assemblea ha appena trasmesso l'emendamento 20.100 del Governo. Anche in considerazione della circostanza che non è ancora scaduto il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti, fa presente che la Commissione esaminerà tale proposta emendativa e gli eventuali subemendamenti nella seduta che verrà convocata alle ore 14.

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, fa presente che il provvedimento recante deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro, è stato esaminato dalla Commissione bilancio nella seduta di martedì 27 aprile 2010. Ricorda che, in quella occasione, la Commissione ha espresso parere favorevole sul provvedimento, formulando una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, finalizzata ad aggiornare al 2010 la decorrenza degli oneri e la copertura finanziaria dell'articolo 17. Nella medesima giornata la Commissione lavoro ha concluso l'esame del provvedimento recependo la condizione contenuta nel parere della Commissione bilancio e non apportando ulteriori modifiche al testo. Ritiene, pertanto, che il testo all'esame dell'Assemblea non presenti profili problematici di carattere finanziario. Sul punto ritiene, comunque, opportuna una conferma da parte del Governo.
Con riferimento alle proposte emendative presentate, rileva in primo luogo che l'emendamento Cirielli 20.5 autorizza, al comma 2, una spesa di 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012, al fine di estendere anche ai dipendenti che sono deceduti o hanno contratto infermità permanenti invalidanti in conseguenza dell'esposizione all'amianto presente sul naviglio di Stato, i benefici previsti dalla legge finanziaria per il 2006 in favore delle vittime del dovere e dei soggetti che abbiano contratto infermità permanentemente invalidanti o alle quali consegua il decesso nel corso di missioni all'estero. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione, a decorrere dall'anno 2012, dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero della difesa. Al riguardo, rileva che la formulazione della disposizione potrebbe non garantire che le spese per il riconoscimento dei benefici previsti siano contenute all'interno del limite di spesa di 5 milioni di euro annui e che gli oneri si determinino esclusivamente a decorrere dall'anno 2012. In proposito, ricorda, ad esempio, che la legge finanziaria per il 2006, al fine di assicurare il rispetto del limite massimo di spesa ivi previsto, stabiliva che con regolamento fossero disciplinati i termini e le modalità per la corresponsione delle provvidenze concesse. Per quanto attiene alla copertura finanziaria,

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segnala che l'accantonamento del fondo speciale di parte corrente relativo al Ministero della difesa reca, nell'anno 2012, le necessarie disponibilità. Segnala, inoltre, che gli emendamenti Damiano 30.19 e 31.48 sopprimono due clausole di neutralità finanziaria contenute rispettivamente negli articoli 30 e 31 e riferite alla nuova disciplina in materia di certificazione dei contratti di lavoro e di conciliazione e arbitrato in materia lavoristica. Osserva, invece, che le altre proposte emendative presentate non sembrano presentare profili problematici di carattere finanziario. Al riguardo, ritiene, comunque, opportuno acquisire l'avviso da parte del Governo.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, nel concordare con il relatore in ordine alla assenza di profili finanziari problematici nel testo approvato dalla Commissione lavoro, esprime una valutazione contraria sul comma 2 dell'emendamento Cirielli 20.5, in quanto non si prevede una idonea quantificazione degli oneri riferita ai potenziali beneficiari della disposizione e, conseguentemente, non è possibile verificare l'idoneità della relativa copertura finanziaria, la quale, in ragione della natura delle spese, afferenti a diritti soggettivi, non può essere considerata come tetto massimo di spesa. Ai fini di una valutazione positiva della proposta, si renderebbe, quindi, a suo avviso, necessaria la predisposizione di una relazione tecnica che quantifichi dettagliatamente gli oneri complessivi derivanti dalla proposta ed individui una idonea copertura finanziaria. Esprime, inoltre, l'avviso contrario del Governo sugli emendamenti Damiano 30.19 e 31.48 che sopprimono clausole di invarianza finanziaria relative agli articoli 30 e 31 del provvedimento.

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, alla luce di quanto precisato dal rappresentante del Governo, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 1441-quater-E, recante delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, gli emendamenti ad esso riferiti contenuti nel fascicolo n. 1;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo;

esprime

sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sugli emendamenti 20.5, limitatamente al comma 2, 30.19 e 31.48, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sui restanti emendamenti».

Pier Paolo BARETTA (PD) nel chiedere chiarimenti in ordine al parere contrario espresso sugli emendamenti Damiano 30.19 e 31.48, rileva che non si è ancora pervenuti ad un accordo per recepire i rilievi del Capo dello Stato e, pertanto, propone di rinviare alla seduta pomeridiana l'espressione del parere, anche al fine di svolgere le opportune riflessioni.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI fa presente che i chiarimenti forniti in ordine agli effetti finanziari delle proposte emendative potrebbero consentire di esprimere un parere già nella presente seduta.

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Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, esprime la sua contrarietà ad un allungamento dei tempi per l'espressione del parere, rilevando in proposito che la contrarietà rispetto ai richiamati emendamenti Damiano 30.19 e 31.48, volti a sopprimere le clausole di invarianza, rispettivamente, dell'articolo 30 e 31, deriva da ragioni tecniche difficilmente controvertibili. Osserva inoltre che tali proposte, a rigore, avrebbero dovuto essere considerate inammissibili.

Pier Paolo BARETTA (PD) fa presente che l'obiettivo del Partito Democratico consiste non tanto in un ripensamento sul parere relativo agli emendamenti in questione quanto nel promuovere una riflessione più complessiva sulle disposizioni richiamate nel messaggio di rinvio alle Camere del Presidente della Repubblica.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, nel ricordare che nella proposta di parere formulata dal relatore e condivisa dal Governo vi è un nulla osta sostanzialmente su tutte le proposte emendative, ad eccezione dei richiamati emendamenti Damiano, per le ragioni eminentemente tecniche illustrate, osserva che, data anche la limitatezza della questione, appare preferibile procedere nell'espressione del parere.

Lino DUILIO (PD), associandosi alle considerazioni svolte dal collega Baretta, ricorda come il Comitato per la legislazione avesse formulato una specifica osservazione riferita all'articolo 20 del provvedimento, chiedendo di valutare le modalità per uniformare la disciplina ai rilievi espressi nel messaggio di rinvio del Presidente della Repubblica. A tale riguardo, in considerazione della circostanza che l'emendamento presentato dal Governo interviene proprio su tale disposizione, ritiene che dovrebbe valutarsi se le modifiche proposte consentano di superare le criticità segnalate nel messaggio trasmesso dal Capo dello Stato. Si associa, pertanto, alla richiesta del collega Baretta di rinviare alla seduta pomeridiana l'espressione del parere sul testo del provvedimento e sulle proposte emendative ad esso riferite.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, nel prendere atto delle osservazioni dei deputati Duilio e Baretta, sottolinea l'estrema delicatezza del provvedimento sul piano politico, ritenendo che potrebbe essere opportuno verificare se sussistano margini per rinviare l'espressione del parere alla seduta pomeridiana. In ogni caso, pur rilevando che la Commissione potrebbe, se necessario, riconsiderare un eventuale parere contrario sulla base di nuove risultanze istruttorie, osserva che appare difficile una diversa considerazione delle proposte emendative sulle quali ha espresso una valutazione contraria, con particolare riferimento agli emendamenti Damiano 30.19 e 31.48, che sopprimono due clausole di salvaguardia.

Massimo POLLEDRI (LNP) ritiene legittima la richiesta di un ulteriore approfondimento, facendo presente tuttavia che la mancata espressione del parere da parte della Commissione potrebbe bloccare i lavori dell'Assemblea. Manifesta in ogni caso la disponibilità del suo gruppo ad accedere alla richiesta di maggiore approfondimento nel caso in cui da parte dell'opposizione dovesse pervenire l'impegno a produrre elementi nuovi di valutazione e comunque a concludere l'esame del parere entro la seduta pomeridiana.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, fa presente che, in mancanza del parere della Commissione, l'Assemblea dovrebbe sospendere i propri lavori, non potendo procedere alle previste votazioni sugli emendamenti e sugli articoli modificati in seguito al rinvio del Capo dello Stato. Ritiene quindi necessario procedere al voto sul parere, atteso anche che le questioni sollevate riguardano profili esclusivamente tecnici sui quali non è possibile un diverso orientamento, al fine di mettere l'Assemblea nelle condizioni di procedere.

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Pier Paolo BARETTA (PD) annuncia un voto di astensione del suo gruppo, esprimendo il rammarico di non aver potuto esprimere un voto favorevole, in quanto non si sono risolti tutti i profili attinenti alle ragioni del rinvio da parte del Presidente della Repubblica.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 11.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 aprile 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.10.

Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.
C. 1441-quater-E Governo, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere su emendamenti).

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, fa presente che l'Assemblea ha trasmesso l'emendamento 20.100 del Governo, che, sostituendo l'articolo 20 del provvedimento, reca una norma di interpretazione autentica delle disposizioni legislative emanate in attuazione della delega di cui all'articolo 2 della legge n. 51 del 1955, in materia di igiene del lavoro, nonché il relativo subemendamento Villecco Calipari 0.20.100.1. Al riguardo, segnala che la proposta emendativa governativa prevede che tali ultime disposizioni non si applichino al lavoro a bordo del naviglio di Stato e, conseguentemente, per il periodo della loro vigenza non trovino applicazione le disposizioni penali di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 303 del 1956. Fa presente, inoltre, che la disposizione specifica che i provvedimenti adottati in sede penale non pregiudicano le azioni risarcitorie eventualmente intraprese dai danneggiati o dai loro eredi. Ritiene, pertanto, che l'emendamento 20.100 del Governo non presenti profili problematici di carattere finanziario. Sul punto giudica, comunque, opportuno acquisire una conferma da parte del Governo.
Fa, inoltre, presente che il subemendamento Villecco Calipari 0.20.100.1 sostituisce il secondo periodo del comma 1 dell'emendamento del Governo, stabilendo il risarcimento in via amministrativa del danno subito dai lavoratori affetti da patologie asbesto-correlate per il periodo di imbarco effettuato sul naviglio di Stato con presenza a bordo di materiale contenente amianto. Ai relativi oneri si propone di provvedere a valere sulle risorse di cui all'articolo 1, comma 562, della legge n. 266 del 2005 che, a tal fine, è rifinanziato mediante corrispondente riduzione lineare delle spese rimodulabili iscritte in tabella C. Al riguardo, segnala che la proposta emendativa non reca un'espressa quantificazione dei relativi oneri che non sembrerebbero potere essere contenuti, per la loro natura, all'interno della previsione di un limite massimo di spesa. Per quanto attiene alla copertura finanziaria, reputa opportuno che il Governo chiarisca se sia possibile operare la predetta riduzione lineare delle risorse iscritte nella tabella C, senza pregiudicare gli interventi già previsti a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.
Il viceministro Giuseppe VEGAS concorda sull'assenza di profili problematici di carattere finanziario nell'emendamento 20.100 del Governo. Per quanto attiene al subemendamento Villecco Calipari 0.20.100.1, fa presente che la proposta emendativa reca oneri che non appaiono adeguatamente quantificati, mentre la copertura finanziaria individuata, attraverso una riduzione lineare delle spese rimodulabili di parte corrente iscritte nella tabella

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C, realizza sostanzialmente una copertura a bilancio, in contrasto con la vigente disciplina contabile.

Massimo VANNUCCI (PD) osserva che l'emendamento 20.100 del Governo, pur facendo salvi le azioni risarcitorie eventualmente intraprese in ogni sede dai soggetti danneggiati dall'amianto presente a bordo del naviglio dello Stato o dai loro eredi, non reca una copertura finanziaria degli oneri derivanti da tale previsione, mentre il subemendamento Villecco Calipari 0.20.100.1, al fine di garantire l'effettività di tali risarcimenti, individua una specifica copertura finanziaria di carattere permanente. Si tratta, a suo avviso, di due proposte emendative ispirate alla medesima ratio, quella della tutela dei lavoratori che hanno contratto patologie correlate al contatto con l'amianto, delle quali, tuttavia, l'una individua, correttamente, una copertura finanziaria, mentre l'altra non provvede a stanziare risorse aggiuntive. Ritiene, pertanto, che non sia corretto esprimere un giudizio difforme sulle due proposte emendative, che appaiono presentare un contenuto analogo. In ogni caso, ritiene che dovrebbe valutarsi la possibilità di esprimere un parere favorevole sul subemendamento Villecco Calipari 0.20.100.1, eventualmente prevedendo una riformulazione che superi le criticità evidenziate.

Il viceministro Giuseppe VEGAS fa presente che le due proposte emendative recano una significativa differenza. Evidenzia infatti che, mentre l'emendamento del Governo 20.100 è semplicemente volto ad escludere la responsabilità penale dei comandanti del naviglio di Stato, il subemendamento Villecco Calipari 0.20.100.1 è volto a prefigurare il diritto ad un risarcimento e come tale suscettibile di avere un impatto negativo per la finanza pubblica. Aggiunge inoltre che l'emendamento del Governo è volto a ribadire l'irrilevanza, in sede civile, degli esiti del giudizio penale, confermando un principio generale.

Massimo VANNUCCI (PD) ribadisce che se l'emendamento del Governo 20.100 non necessita di copertura, tale necessità non può essere ravvisata nemmeno con riferimento al subemendamento Villecco Calipari 0.20.100.1.

Rocco GIRLANDA (PdL), relatore, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminati l'emendamento 20.100 del Governo ed il relativo subemendamento 0.20.100.1, riferiti al disegno di legge C. 1441-quater-E, recante delega al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro, rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

sull'emendamento 20.100;

PARERE CONTRARIO

sul subemendamento 0.20.100.1, in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura.».

Il viceministro Giuseppe VEGAS concorda con la proposta di parere del relatore.

Massimo VANNUCCI (PD) preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

La Commissione approva la proposta di parere.

La seduta termina alle 14.20.

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INTERROGAZIONI

Mercoledì 28 aprile 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.20.

5-02642 Peluffo ed altri: Esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese per le opere relative all'Expo Milano 2015.

Il viceministro Giuseppe VEGAS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita, che, tuttavia, non fa che confermare le preoccupazioni più volte espresse dai parlamentari del Partito democratico in ordine alla realizzazione delle opere connesse allo svolgimento dell'Expo Milano 2015. Al riguardo, ricorda, infatti, che il decreto-legge n. 112 del 2008 ha previsto che le spese per le opere e le attività connesse allo svolgimento dell'Esposizione universale del 2015 siano finanziate dallo Stato in modo crescente negli anni, con uno stanziamento di risorse significative solo a partire dall'anno 2012, circostanza rilevata anche dalla Corte dei conti. Osserva, inoltre, che non è ancora chiara la quota delle opere che verrà finanziata da privati e che, parimenti, non si hanno precise informazioni in ordine a quali siano i soggetti privati interessati a finanziare opere afferenti all'Expo Milano 2015. Con specifico riferimento alla questione oggetto dell'interrogazione, osserva che la risposta del rappresentante del Governo conferma che le spese sostenute dai comuni a valere sulle proprie risorse di bilancio non saranno escluse dai saldi rilevanti ai fini del rispetto del patto di stabilità interno e che, pertanto, sarà estremamente difficoltoso per gli enti territoriali utilizzare tali risorse, che dovrebbero finanziare interventi di particolare rilievo, quale, ad esempio, la realizzazione delle linee 4 e 5 della metropolitana di Milano.

5-01717 Codurelli ed altri: Problematiche connesse all'utilizzo della social card.

Il viceministro Giuseppe VEGAS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Lucia CODURELLI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta per la risposta del Governo. Fa presente che, malgrado l'interrogazione risalga al 30 luglio 2009 e che quindi può essere intervenuta una modificazione dei dati, il Governo non ha chiarito quale sia il numero effettivo dei beneficiari della Carta acquisti. A tal proposito, osserva che, secondo dati forniti dall' stesso Governo, in risposta ad altri atti parlamentari, tale numero non supererebbe le 600 mila unità, restando ancora lontano l'obiettivo di un milione annunciato dall'Esecutivo. Sottolinea quindi, a motivo della sua insoddisfazione, che, nella presente fase di crisi economica, sarebbe meglio, fornendo le necessarie risorse, aiutare i comuni, che meglio conoscono i bisogni dei propri amministrati, a fare fronte agli interventi di natura sociale imposti dalla crisi stessa. Auspica quindi che i cittadini siano messi in condizione di non dover chiedere, come lo stesso Governo ha più volte affermato, ciò di cui hanno diritto.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.35.

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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 aprile 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.35.

Disposizioni in favore delle famiglie delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio.
Testo unificato C. 3007 e abb.

(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio - Richiesta di relazione tecnica ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 aprile 2010.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, ricorda come nella seduta del 21 aprile 2010, siano state confermate dal rappresentante del Governo talune perplessità già emerse nella seduta del 13 aprile 2010. In particolare, evidenzia come siano emerse, pur essendo stata confermata la disponibilità dei 10 milioni all'uopo stanziati, difficoltà in ordine alla esatta quantificazione dei soggetti che abbiano riportato lesioni gravi o gravissime, nonché la problematicità dell'utilizzo del fondi per gli investimenti della Protezione civile per le opere di ricostruzione delle aree colpite dal disastro per ulteriori 10 milioni di euro.

Il viceministro Giuseppe VEGAS ritiene necessario predisporre una relazione tecnica sul numero esatto delle vittime.

Massimo VANNUCCI (PD) ritiene che sia già oggi possibile stimare con esattezza il numero delle vittime che abbiano riportato lesioni gravi o gravissime, trattandosi di eventi risalenti a quasi un anno addietro. Riterrebbe comunque utile acquisire informazioni sulla copertura assicurativa di Trenitalia. Ricorda che il provvedimento è stato assegnato il 27 gennaio 2010 e che l'esame è iniziato solo il 13 aprile. Sottolinea come, malgrado sia iscritto oggi per la terza volta all'ordine del giorno della Commissione, si stiano affrontando sempre le medesime questioni. A tal proposito, ritiene utile chiedere formalmente una relazione tecnica da parte della Commissione.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, osserva come il disastro di Viareggio rappresenti il più grave incidente ferroviario degli ultimi anni e che, pertanto, è comprensibile una particolare attenzione per le gravissime conseguenze di tale evento. Ritiene, tuttavia, che la valutazione della Commissione bilancio sui profili finanziari del provvedimento non possa prescindere dall'acquisizione di dati precisi in ordine al numero delle vittime dell'incidente e, in particolare, dei soggetti che in quella circostanza hanno riportato lesioni gravi e gravissime. Osserva, infatti, che solo la precisa individuazione della platea dei beneficiari del provvedimento può consentire di valutare l'adeguatezza delle risorse stanziate per l'erogazione delle elargizioni in favore delle vittime e dei loro familiari. Nel ribadire l'esigenza che si acquisiscano precise informazioni in ordine ai contratti di assicurazione stipulati dai soggetti gestori dei servizi ferroviari e ai risarcimenti da essi dovuti o già erogati, a legislazione vigente, in favore delle vittime del disastro, ritiene che il Governo dovrebbe verificare la possibilità di reperire le risorse necessarie al completamento delle opere di ricostruzione, dal momento che il rappresentante del Governo, nella seduta del 21 aprile, ha rappresentato come le risorse di cui all'articolo 3 della legge n. 225 del 1992 siano destinate integralmente al pagamento delle rate di ammortamento di mutui pregressi. Alla luce di queste considerazioni, ritiene, pertanto, necessario richiedere al Governo la predisposizione di una relazione tecnica sul testo del provvedimento, al fine di poterne valutare compiutamente le implicazioni finanziarie.

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Giancarlo GIORGETTI, presidente, alla luce di quanto osservato dal relatore, propone di richiedere al Governo la predisposizione di una relazione tecnica, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, sul provvedimento in esame entro un termine di ventuno giorni. A suo avviso, la richiesta dovrebbe, altresì, evidenziare la necessità che la relazione tecnica fornisca precise indicazioni in ordine al numero delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio, con riferimento, in particolare, al numero dei soggetti che hanno riportato lesioni gravi e gravissime a seguito di tale incidente. Il Governo dovrebbe, inoltre, fornire indicazioni in ordine ai risarcimenti che, ai sensi della legislazione vigente, già spettano ai soggetti che beneficerebbero della speciale erogazione prevista dal provvedimento, anche in forza di contratti di assicurazione eventualmente stipulati dal gestore dei servizi ferroviari.

La Commissione approva la proposta del presidente.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento.

Norme in materia di nomina del Comandante generale del Corpo della guardia di finanza.
Testo unificato C. 864 e abb.
(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 aprile 2010.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore, ricorda come nella seduta del 21 aprile scorso la Commissione avesse deliberato unanimemente di richiedere al Governo la predisposizione di una relazione tecnica sul provvedimento e sulle proposte emendative ad esso riferite, in modo da acquisire chiarimenti che consentissero di superare le criticità emerse nel corso del dibattito. Al riguardo, fa presente che il Governo ha provveduto a trasmettere alla Commissione una relazione tecnica riferita esclusivamente al testo del provvedimento, alla quale sono allegate le valutazioni espresse dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato sulle proposte emendative relative al medesimo provvedimento. Ritiene, pertanto, che, prima di procedere all'esame del provvedimento, debba essere acquisita anche la relazione tecnica richiesta con riferimento alle proposte emendative trasmesse dalla Commissione difesa.

Il viceministro Giuseppe VEGAS concorda sulla necessità di attendere la relazione tecnica sulle proposte emendative.

Massimo VANNUCCI (PD) si associa alla richiesta di acquisire la relazione tecnica sulle proposte emendative trasmesse dalla Commissione difesa.

Renato CAMBURSANO (IdV) esprime la sua preoccupazione, anche con riferimento all'esame del testo unificato C. 3007, sull'andamento dei lavori. Rileva in proposito che, malgrado i richiamati provvedimenti siano stati portati diverse volte all'attenzione della Commissione, non si sono registrati avanzamenti significativi.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore, ribadisce l'opportunità di attendere una relazione tecnica sulle proposte emendative.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, concordando la Commissione sull'opportunità di attendere la relazione tecnica, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento.

La seduta termina alle 14.50.

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 28 aprile 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Giuseppe Vegas.

La seduta comincia alle 14.50.

Modifica all'articolo 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222, concernente la ripartizione della quota dell'otto per mille del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale.
C. 3261 Bitonci, C. 3263 Ceroni e C. 3299 Vannucci.

(Esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti.

Remigio CERONI (PdL), relatore, illustra il contenuto delle tre proposte di legge, che intendono superare le problematiche emerse negli ultimi anni in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche devoluta alla diretta gestione statale, sulle quali si è a lungo dibattuto nel corso dell'esame dell'ultimo schema di ripartizione di tale quota. Ricorda, infatti, che nella più recente esperienza applicativa sempre più si sono evidenziati profili di criticità nell'individuazione degli interventi da finanziare, sia per quanto attiene al riparto delle risorse tra le quattro grandi finalità previste dalla legge istitutiva dell'otto per mille, sia per quanto attiene alla selezione delle diverse istanze valutate favorevolmente al termine della fase istruttoria condotta in sede amministrativa. Osserva come tali profili problematici in sede di riparto della quota dell'otto per mille statale, unitamente alla riduzione delle risorse devolute alla diretta gestione statale, al fine di assicurare copertura finanziaria a diversi provvedimenti legislativi di spesa, creino gravi inconvenienti nel funzionamento di un istituto di particolare importanza per il finanziamento da parte dello Stato di iniziative di carattere sociale.
A suo avviso, si rende, pertanto, necessario un intervento normativo che, al fine di superare le difficoltà evidenziate, assicuri una maggiore separatezza tra la fase dell'istruttoria sulle richieste di finanziamento, da effettuare - come ora avviene - in sede amministrativa, e la fase della decisione politica, da rimettere al Parlamento, assicurando in tal modo una maggiore trasparenza delle scelte effettuate e una piena assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini per le decisioni assunte.
In proposito ricorda come la disciplina vigente preveda che la ripartizione tra lo Stato e le confessioni religiose delle risorse disponibili è stabilita sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi e, salve talune eccezioni, in mancanza di una specifica espressione di volontà, la destinazione è stabilita in proporzione alle scelte espresse dagli altri contribuenti. In particolare, per quanto riguarda la quota dell'otto per mille devoluta alla diretta gestione statale, l'articolo 48 della legge n. 222 del 1985 precisa che lo Stato destina le risorse attribuite dai contribuenti a interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione di beni culturali. I criteri e le procedure per l'utilizzazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale sono disciplinati dal decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, poi modificato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 250 del 2002. Il regolamento ha precisato i criteri di ammissibilità degli interventi, individuando puntualmente le categorie di destinatari delle risorse e le caratteristiche degli interventi da realizzare, nonché definendo l'iter di adozione del provvedimento di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale.
Al riguardo, rileva che l'esperienza applicativa della legge n. 222 del 1985 ha evidenziato l'esistenza di talune criticità, che riguardano, in primo luogo, i criteri di individuazione degli interventi da finanziare.

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In proposito, osserva che non si tratta di problemi aventi carattere contingente: già la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 luglio 2000, che ha indicati i criteri di esame e selezione delle istanze di contributo da ammettere alla ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale aveva, infatti, evidenziato che «l'esperienza del primo biennio di attuazione della normativa ha messo in luce alcune problematiche che richiederanno una rivisitazione ed un aggiornamento delle norme regolamentari, anche al fine di tenere conto delle osservazioni formulate nei pareri espressi dalle competenti Commissioni di Camera e Senato sugli schemi di D.P.C.M. di ripartizione per gli anni 1998 e 1999». Osserva come, nel tempo, si sia, infatti, avuto modo di rilevare l'esistenza di difformità, anche rilevanti, di valutazione in ordine alle priorità di intervento tra la Presidenza del Consiglio, che predispone lo schema di decreto di ripartizione, e le Commissioni bilancio di Camera e Senato, che formulano un parere su tale schema. In particolare, le diverse valutazioni hanno riguardato sia la ripartizione delle risorse disponibili tra le diverse finalità indicate nella legge n. 222 del 1985, sia gli interventi da finanziare nell'ambito delle singole finalità, con riferimento anche alle caratteristiche dei soggetti beneficiari dei finanziamenti e alla ripartizione territoriale degli stessi.
Segnala come la difformità tra le valutazioni svolte dalla Presidenza del Consiglio e dal Parlamento risulti con evidenza dal parere che la Commissione bilancio della Camera ha espresso il 27 ottobre 2009 sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2009, nella quale la Commissione ha condizionato il proprio parere favorevole sullo schema ad una sua complessiva revisione sulla base di criteri, puntualmente indicati, alternativi a quelli utilizzati per la predisposizione dello schema stesso. In particolare, ricorda come il parere - oltre a richiedere una verifica dell'attualità delle richieste formulate con riferimento agli interventi nelle zone colpite dal sisma dell'aprile del 2009 - avesse evidenziato l'esigenza di garantire maggiore equilibrio territoriale fra le macro-aree del Paese nel perseguimento delle finalità sociali previste dalla legge n. 222 del 1985, nonché un migliore equilibrio fra tali finalità, con particolare riferimento alla finalità «Fame nel mondo». Quanto ai beneficiari dei finanziamenti, il parere ha rilevato la necessità di destinare prioritariamente le risorse destinate agli interventi riferiti alla finalità «Conservazione dei beni culturali» a progetti presentati da enti locali, nonché l'opportunità di non concentrare i finanziamenti relativi alla finalità «Assistenza ai rifugiati» su un unico intervento, in quanto altri progetti ammessi e non finanziati risultavano meritevoli di attenzione. Già nelle premesse del richiamato parere, peraltro, la Commissione bilancio della Camera aveva rilevato l'opportunità di un intervento legislativo che precisasse i criteri da seguire nella ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, limitando i margini di discrezionalità attualmente esistenti nella scelta degli interventi da finanziare. In proposito, ricorda come la stessa Corte dei conti - nella sua relazione sulla gestione del Fondo per l'otto per mille da parte dello Stato negli anni 2001-2006 - avesse, tra l'altro, rilevato l'assenza di chiari criteri di ripartizione sia nell'ambito delle quattro tipologie di intervento ammesse a contributo, sia nella distribuzione territoriale degli interventi.
Segnala, poi, come un secondo ordine di criticità derivi dalla riduzione delle risorse destinate dai contribuenti all'otto per mille di diretta gestione statale, che sono state utilizzate per diverse finalità, attinenti prevalentemente alla copertura finanziaria di provvedimenti legislativi diversi. In primo luogo, infatti, con la legge finanziaria 2004 era stata disposta in via permanente, a decorrere dal 2004, la riduzione di 80 milioni di euro dell'autorizzazione di spesa relativa alla quota

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destinata allo Stato a valere sull'otto per mille del gettito IRPEF, destinando tale importo al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Tale disposizione è stata successivamente modificata dalla legge finanziaria per il 2007, la quale, ai fini di un parziale ripristino delle risorse dell'otto per mille dell'IRPEF destinate allo Stato, ha limitato la riduzione disposta con la legge finanziaria 2004 ad un solo triennio, riducendo altresì a 35 milioni di euro la riduzione operata per il 2007. Una ulteriore riduzione di 5 milioni di euro grava, a decorrere dal 2006, sulla quota dell'otto per mille di pertinenza statale ai sensi del decreto-legge n. 249 del 2004, disposta a copertura di disposizioni previdenziali concernenti gli iscritti al Fondo speciale di previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea. Con riferimento agli anni 2007-2009, ai sensi della legge finanziaria per il 2007 è stata accantonata e resa indisponibile una quota delle risorse dell'otto per mille di pertinenza statale iscritte in bilancio, mentre per l'anno 2009 tale quota è stata portata in riduzione dello stanziamento di bilancio ai sensi dell'articolo 60, comma 10, del decreto-legge n. 112 del 2008.L'intreccio di tali disposizioni, in sostanza, rischia - a suo avviso - di determinare una grave distorsione dell'intero meccanismo di destinazione dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, che si basa sulle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi, limitando l'operatività del meccanismo individuato dalla legge n. 222 del 1985 ad una quota, in alcuni casi assai ridotta, delle risorse che dovrebbero essere ripartite. Attraverso tali disposizioni, la quota dell'otto per mille viene, di fatto, destinata dai contribuenti allo Stato per le finalità sociali indicate dalla legge istitutiva dell'otto per mille è stata utilizzata - senza assicurare la dovuta trasparenza nei confronti dei contribuenti stessi - per scopi assai diversi, anche se meritevoli della massima considerazione.
Alla luce di tale situazione, fa presente che le proposte delle quali la Commissione ha avviato l'esame intendono affrontare tali delicate questioni attraverso interventi volti a modificare i criteri per la selezione degli interventi, sia con riferimento alla ripartizione delle somme tra le quattro grandi aree degli interventi straordinari finanziabili con la quota a diretta gestione statale, sia alle priorità di scelta tra le diverse istanze valutate favorevolmente al termine dell'istruttoria condotta in sede amministrativa. La proposta atto Camera 3261, in particolare, dispone che la ripartizione della quota dell'otto per mille di pertinenza statale debba avvenire nel rispetto di due criteri: l' equilibrata ripartizione degli interventi tra le diverse macro aree del territorio nazionale e la destinazione delle risorse finalizzate a interventi straordinari per calamità naturali e per la conservazione di beni culturali esclusivamente sulla base delle richieste presentate da enti territoriali.
La proposta della quale è primo firmatario l'onorevole Vannucci, nel proporre due criteri sostanzialmente analoghi a quelli della proposta della quale è primo firmatario l'onorevole Bitonci, con l'unica differenza che la destinazione delle somme alle richieste presentate dagli enti territoriali sia prevalente e non esclusiva, prevede l'ulteriore criterio secondo il quale il finanziamento deve comunque essere riferito a tutte le quattro tipologie previste dalla legislazione vigente. Per quanto attiene al secondo profilo di criticità evidenziatosi nell'esperienza applicativa della legge n. 222 del 1985, che attiene allo storno di risorse, spesso ingenti, dalle finalità previste dalla medesima legge, fa presente che le proposte di legge delle quali sono primi firmatari i colleghi Bitonci e Vannucci recano disposizioni volte ad impedire tali utilizzi in difformità rispetto alla volontà espressa dai contribuenti. La proposta della quale è primo firmatario l'onorevole Bitonci dispone che le risorse dell'otto per mille dell'IRPEF possano essere ridotte o destinate a finalità diverse da quelle attualmente previste solo nella misura massima del 50 per cento di quanto devoluto dai contribuenti e, in ogni caso, solo per far fronte a esigenze impreviste assolutamente straordinarie.

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La relazione illustrativa alla proposta precisa che tale norma appare volta ad impedire gli utilizzi in difformità delle quote rispetto alla volontà espressa dai contribuenti, in particolare per finalità di copertura finanziaria di diversi provvedimenti legislativi di spesa ovvero per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica. La proposta della quale è primo firmatario l'onorevole Vannucci esclude invece tout court che le risorse destinate alla diretta gestione statale possano essere ridotte o utilizzate per finalità difformi da quelle indicate nel primo comma e senza applicare il procedimento di cui al presente articolo. Osserva, peraltro, come entrambe le disposizioni si configurano come norme di principio, in quanto una legge ordinaria non può precludere interventi successivi di carattere derogatorio o soppressivo Per quanto attiene al ruolo delle Commissioni parlamentari, la proposta della quale è primo firmatario l'onorevole Bitonci individua un più incisivo ruolo delle Commissioni bilancio di Camera e Senato nell'individuazione degli interventi da finanziare: la proposta prevede, infatti, che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille devoluta alla diretta gestione statale sia adottato, previo conforme parere delle Commissioni bilancio. Tale procedura, che riconosce al Parlamento un ruolo di codecisione nell'individuazione degli interventi da finanziare, rafforzando la trasparenza e la pubblicità delle decisioni assunte, riprende sostanzialmente quella prevista dal comma 250 dell'articolo 2 della legge finanziaria per il 2010 per la ripartizione delle risorse dell'ultima voce dell'Elenco 1 allegato alla medesima legge finanziaria, che sono, infatti, ripartite con un unico decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previo conforme parere delle Commissioni parlamentari delle due Camere competenti per i profili finanziari.
La proposta di legge della quale è primo firmatario l'onorevole Vannucci e la proposta di cui è primo firmatario stabiliscono, invece, che il decreto di ripartizione delle risorse dell'otto per mille di pertinenza statale debba essere adottato in conformità a un apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari. In tal modo le Commissioni non si limiterebbero a svolgere una funzione consultiva sullo schema di ripartizione delle risorse, ma concorrerebbero a determinarne il contenuto con l'approvazione di uno specifico atto di indirizzo, al quale dovrà conformarsi il decreto del Presidente del Consiglio. In proposito, segnala che la finalità delle disposizioni è quella di garantire la distinzione tra la fase istruttoria relativa alle richieste di intervento, svolta in via amministrativa, e la decisione politica sugli interventi da finanziare, affidata al Parlamento. In proposito, osserva che tale meccanismo ricalca modelli più volte utilizzati dal legislatore per la ripartizione delle risorse e per l'individuazione degli interventi da finanziare, come nel caso della disciplina relativa al Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio.
Segnala, poi, che l'articolo 2 delle proposte di legge, con identiche disposizioni, prevede una revisione delle norme regolamentari per l'utilizzo della quota dell'otto per mille IRPEF a diretta gestione statale, al fine di adeguarle alle novelle previste, mediante la previsione un regolamento governativo, da emanarsi entro tre mesi dalla data in vigore delle proposte.
Conclusivamente, segnala l'opportunità di costituire nell'ambito della Commissione un Comitato ristretto che proceda all'elaborazione di un testo unificato delle diverse proposte di legge, auspicando che quanto prima si possa pervenire ad una sua approvazione.

Il viceministro Giuseppe VEGAS si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame del provvedimento.

Massimo VANNUCCI (PD) giudica con favore l'avvio dell'esame delle tre proposte di legge di riforma dei criteri per la ripartizione della quota dell'otto per mille affidata alla diretta gestione dello Stato, ricordando come tali proposte traggano la

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propria origine dal dibattito svoltosi in sede di esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo alla ripartizione di tale quota nell'anno 2009. Nel considerare con favore la proposta di procedere all'elaborazione di un testo unificato delle diverse proposte nell'ambito di un comitato ristretto, auspica un rapido completamento dell'esame del testo che verrà elaborato, in modo che la nuova disciplina possa applicarsi già in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2010. Sottolinea, infatti, che la disciplina vigente non garantisce il rispetto delle scelte operate dai contribuenti, in quanto spesso le somme sono state distolte dalla loro originaria destinazione e non assicura la necessaria trasparenza in ordine alla selezione degli interventi, poiché le scelte in ordine alla destinazione delle risorse vengono effettuate in una sede essenzialmente amministrativa.

Renato CAMBURSANO (IdV) esprime soddisfazione per l'impostazione metodologica che il relatore ha dichiarato di voler seguire, riservandosi di valutare nel merito le sue proposte.

Amedeo CICCANTI (UdC) manifesta l'interesse del proprio gruppo per i temi affrontati dalle proposte di legge presentate dai colleghi Bitonci, Ceroni e Vannucci, evidenziando che l'UdC non ha ritenuto di presentare una propria proposta al riguardo, in quanto le proposte già presentate già costituivano un'ottima base per l'avvio di un dibattito sulle modalità di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'imposta sui redditi delle persone fisiche di competenza dello Stato. Nel richiamare il dibattito svoltosi in occasione dell'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo alla ripartizione della quota statale dell'otto per mille per l'anno 2009, sottolinea come la Commissione potrebbe procedere ad una rapida definizione di un testo unificato, che potrebbe essere approvato, anche in sede legislativa, entro un ragionevole lasso di tempo. In proposito, ritiene, tuttavia, che la Commissione dovrebbe valutare la possibilità di individuare un testo condiviso, che consenta di contemperare in modo soddisfacente le differenti finalità di spesa previste a legislazione vigente. In questa ottica, pur comprendendo il richiamo contenuto nelle proposte di legge all'esigenza di destinare adeguate risorse a richieste presentate da enti territoriali, ritiene che non possa trascurarsi la circostanza che nel nostro Paese una quota rilevante di beni culturali appartiene a soggetti diversi dallo Stato e dagli enti territoriali. Pur comprendendo che nell'esperienza applicativa si siano potuti riscontrare degli eccessi, ritiene che non possa condividersi la scelta di destinare in via esclusiva le risorse finalizzate a interventi straordinari per calamità naturali e per conservazione di beni culturali a richieste presentate dagli enti territoriali, valutando altresì necessaria un'ulteriore riflessione sul criterio che prevede la equilibrata distribuzione degli interventi a livello territoriale. Nel condividere, poi, l'esigenza di un adeguato riparto dei finanziamenti tra le quattro tipologie di intervento individuate dall'articolo 48 della legge n. 222 del 1985, rileva la necessità di garantire una destinazione prioritaria delle risorse ad interventi connessi alle calamità naturali, in quanto le risorse stanziate per tale finalità appaiono spesso insufficienti a far fronte alle reali necessità, anche in ragione della difficoltà di utilizzare le somme previste a legislazione vigente, come dimostra la risposta fornita dal ministro Matteoli ad una recente interrogazione a risposta immediata presentata dal suo gruppo in ordine all'utilizzo delle risorse stanziate per interventi infrastrutturali.

Massimo BITONCI (LNP) ritiene che l'oggetto delle proposte di legge in esame sia particolarmente rilevante per la Commissione e ricorda, in proposito, che le tre proposte di legge presentate sono trasversali ai diversi gruppi. Sottolinea come la

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parte fondamentale della proposta a sua prima firma sia l'equilibrata ripartizione territoriale dei contributi. In secondo luogo, ricorda che la sua proposta si propone di razionalizzare i criteri per l'assegnazione delle risorse destinate ad interventi per la conservazione del patrimonio artistico e architettonico, in maniera tale da evitare la duplicazione dell'assegnazione delle medesime risorse. In proposito, ricorda che i contributi destinati alla Chiesa sono in parte anche destinati agli interventi di restauro del patrimonio. All'uopo ritiene che sarebbe possibile introdurre un tetto massimo alla concessione dei contributi sulla base delle diverse categorie di richiedenti. Fa presente infine che, pur avendo previsto nella propria proposta di legge, la possibilità per gli enti territoriali colpiti da eventi calamitosi di chiedere l'attribuzione di contributi a valere sulle risorse derivanti dall'8 per mille, non ritiene possibile individuare esclusivamente in queste ultime la soluzione più idonea per tali necessità.

Marco MARSILIO (PdL) esprime il proprio sostegno alla finalità delle proposte di legge in esame, auspicando una rapida definizione del loro iter parlamentare. Osserva, infatti, che i contenuti delle proposte sono ampiamente condivisi dalle diverse parti politiche e che, al di là della diversa formulazione delle disposizioni, intendono assicurare un rafforzamento del ruolo del Parlamento nell'individuazione degli interventi da finanziare a valere sulle risorse della quota statale dell'otto per mille dell'imposta sui redditi delle persone fisiche. In questa ottica, ritiene che la semplice fissazione di criteri generali per la ripartizione delle risorse da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri potrebbe non rivelarsi sufficiente, in quanto sarebbe sempre possibile ipotizzare deroghe a tali criteri, specialmente in presenza di circostanze di carattere straordinario. A suo avviso, invece, le Commissioni parlamentari devono riappropriarsi del proprio ruolo, assumendosi pienamente la responsabilità in ordine alla selezione degli interventi da finanziare.

Il viceministro Giuseppe VEGAS, pur non esprimendo una valutazione sul merito dei testi presentati, invita il relatore a tenere presenti eventuali problemi di gerarchia delle fonti che si potrebbero porre allorché si intendesse novellare la legge n. 222 del 1985. Ricorda in proposito che la richiamata legge rappresenta una stretta attuazione degli obblighi assunti dall'Italia a seguito della revisione del Concordato nel 1984 e che, quindi, eventuali modifiche alla medesima necessiterebbero di un nuovo accordo con la Chiesa cattolica, ovvero di una legge costituzionale, ai sensi dell'articolo 7, secondo comma, della Costituzione. Pertanto suggerisce di evitare una modifica diretta alla richiamata legge n. 222 del 1985.

Remigio CERONI (PdL), relatore, concorda sull'esigenza di rafforzare il ruolo del Parlamento e dei parlamentari nella scelta degli interventi da finanziare, sottolineando come l'intervento delle Camere rappresenta un fattore essenziale per assicurare la trasparenza delle procedure e l'assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini e dei contribuenti. A tale riguardo, osserva che le procedure interne al Governo non sempre garantiscono adeguate forme di pubblicità, rilevando come il CIPE stia provvedendo al riparto di un'ingente quantità di risorse destinate all'edilizia scolastica senza che sia possibile identificare in modo chiaro i soggetti che hanno proposto i singoli interventi destinatari dei finanziamenti. Nel sottolineare come la ripartizione così elaborata sia, a suo avviso, assolutamente inaccettabile, in quanto taluni enti beneficano di numerosissimi contributi, mentre altri non ricevono alcuna risorsa, ritiene assolutamente necessario un più ampio controllo sull'utilizzo delle risorse pubbliche, specialmente in una congiuntura nella quale le somme disponibili sono estremamente ridotte.

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Amedeo CICCANTI (UdC), pur riconoscendo la rilevanza delle argomentazioni addotte dal vice ministro Vegas, ritiene che le proposte di legge in esame, non incidendo sulla risorse assegnate alla Chiesa, ma solo sulle modalità procedurali di ripartizione di quelle statali, non incontrino le problematiche da lui richiamati.

Il viceministro Giuseppe VEGAS fa presente che anche la ripartizione delle risorse statali è oggetto degli accordi con la Santa Sede e conferma di ritenere necessario un approfondimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare.

La Commissione delibera di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.