CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 aprile 2010
309.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
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Mercoledì 14 aprile 2010. - Presidenza del presidente Andrea PASTORE.

La seduta comincia alle 14.05.

Sui lavori della commissione.

Il PRESIDENTE comunica che è stato assegnato alla Commissione, per il parere al Governo, lo schema di regolamento di riordino degli enti vigilati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (atto del Governo n. 203); segnala al riguardo che - come emerge dal parere del Consiglio di Stato - l'Amministrazione proponente avrebbe manifestato l'intendimento di eliminare le disposizioni concernenti l'Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (INSEAN) e le Autorità portuali dallo schema di regolamento in seguito all'intervenuta approvazione della norma di interpretazione autentica dell'articolo 26 del decreto-legge n. 112 del 2008, che esclude dall'effetto soppressivo di cui al suo comma 1, secondo periodo, gli enti di ricerca e le autorità portuali.
Dopo aver comunicato che l'esame di quell'atto sarà avviato in una seduta che sarà convocata la prossima settimana, il PRESIDENTE sollecita i Gruppi a far pervenire eventuali richieste di audizioni, ricordando quella già svolta, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione normativa e amministrativa, del Sottosegretario Mantovani.

La Commissione prende atto.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante riordino dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) (n. 190).
(Parere ai sensi dell'articolo 2, commi 634 e 635, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e dell'articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 24 febbraio scorso.

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Il presidente PASTORE (PdL), relatore, presenta e illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni sullo schema in titolo, pubblicata in allegato al resoconto, che tiene conto dei rilievi formulati dalla Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati, dell'attività istruttoria svolta e del parere del Consiglio di Stato, le cui osservazioni sono peraltro ampiamente accolte dal Governo nel testo successivamente elaborato e trasmesso in allegato all'atto n. 190 in esame.

Ricorda l'approvazione della norma interpretativa dell'articolo 26 del decreto-legge n. 112 del 2008, già richiamata, sottolineando come il Governo abbia comunque ritenuto di proseguire l'iter dello schema di regolamento in esame, ai sensi dell'articolo 2, comma 634 della legge n. 244 del 2007.

L'onorevole LOVELLI (PD) esprime il proprio apprezzamento per l'approfondito esame svolto dalla Commissione, anche attraverso le apposite audizioni, e dalla Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati, nonché per la proposta del relatore. Preannuncia, tuttavia, il voto di astensione del suo Gruppo, le cui ragioni - già emerse peraltro in sede di 1a Commissione alla Camera - risiedono nelle perplessità suscitate dal complessivo meccanismo «taglia-enti», che attribuisce al Governo un potere di delegificazione estremamente ampio e basato su norme generali regolatrici della materia generiche e destinate a operare per un numero indefinito di enti molto diversi tra loro. Si tratta di un modello di delegificazione che supera quello di cui all'articolo 17, comma 2, della legge n. 400 del 1988, che finisce a suo giudizio per costituire un elemento di complicazione anziché di semplificazione della normativa e che peraltro registra significativi arretramenti nella sua applicazione. Conclude ribadendo l'apprezzamento per la proposta del relatore, auspicando che vi siano le condizioni per la Commissione per procedere alla sua votazione e che il Governo ne tenga comunque conto.

Ha quindi la parola il senatore GARAVAGLIA (LNP), il quale riterrebbe opportuna una riformulazione della prima osservazione volta a precisarne i contenuti, giudicati altrimenti troppo generici e perciò meramente ripetitivi del principio di cui all'articolo 51, primo comma, della Costituzione; sollecita inoltre una chiara determinazione della durata del periodo transitorio.

Il presidente PASTORE (PdL), relatore, riconosce come il procedimento «taglia-enti» presenti obiettivi profili problematici, anche per il ripetuto susseguirsi di disposizioni nel corso delle ultime due legislature. La questione posta dall'onorevole Lovelli è certamente meritevole di considerazione; segnala che la proposta di parere formulata richiama comunque i rilievi formulati dalla Commissione affari costituzionali della Camera. Quanto alle considerazioni svolte dal senatore Garavaglia, egli segnala che la prima osservazione - la quale riprende un rilievo della 1a Commissione della Camera - demanda al Governo l'attuazione in concreto del principio di pari opportunità nelle nomine dei componenti degli organi collegiali dell'ISTAT. In merito al periodo transitorio, questo trova una definizione nel combinato disposto dall'articolo 5, comma 1 e 6 dello schema di decreto del Presidente della Repubblica; le osservazioni formulate a tale riguardo tengono conto dell'ampiezza di tale periodo e della necessità di assicurare comunque la piena funzionalità dell'Istituto, senza soluzioni di continuità, anche in considerazione dell'imminenza di importanti censimenti. Conclude dichiarando la piena disponibilità ad accogliere riformulazioni migliorative della proposta di parere.

Il PRESIDENTE prende atto, quindi, che la Commissione non è in numero legale per procedere alla votazione della proposta di parere; propone pertanto di proseguire l'esame in una seduta che sarà convocata - accogliendo, dopo un breve dibattito, la proposta dell'onorevole DELLA VEDOVA (PdL) - mercoledì 21

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aprile, in orario antimeridiano, auspicando che il Governo attenda il parere della Commissione anche oltre il termine previsto e già prorogato.

La Commissione concorda.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

Sconvocazione della seduta notturna.

Il PRESIDENTE avverte che la seduta notturna, già convocata per le ore 20, non avrà luogo.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 14.45.