CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 marzo 2010
298.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 16 marzo 2010. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 13.35.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero degli affari esteri.
Atto n. 192.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di regolamento in oggetto, rinviato da ultimo nella seduta dell'11 marzo scorso.

Franco NARDUCCI, presidente, rende noto che nell'arco della mattinata gli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni esteri delle due Camere hanno audito informalmente le organizzazioni sindacali del Ministero degli affari esteri (SNDMAE, FP CGIL Esteri, FP CISL Esteri, UILPA, CONFASAL UNSA, FLP Farnesina, RdB e DIRSTAT) sul provvedimento in titolo.

Roberto ANTONIONE (PdL), relatore, formula una proposta di rilievi sull'atto in

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esame che provvede ad illustrare (vedi allegato 1), nel sottolineare il clima di consenso e collaborazione che ha caratterizzato il lavoro in Commissione.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI ringrazia a nome del Ministro Frattini per il prezioso contributo parlamentare.

Francesco TEMPESTINI (PD) dà atto al relatore dell'impegno profuso perché il lavoro svolto dalla Commissione possa dirsi comune. Ribadendo l'obiettivo di una riforma complessiva del Ministero degli esteri, per cui evidentemente mancano ancora alcuni pezzi come la rete diplomatica e consolare e gli istituti di cultura, segnala al rappresentante del Governo il sentimento di inadeguatezza dei tempi della riforma che è stato evidenziato dalle organizzazioni sindacali nell'audizione antimeridiana, sotto il profilo del confronto interno che, a suo avviso, resta un valore in sé. Senza voler indulgere a logiche concertative, ritiene tuttavia che per il futuro una più ampia interlocuzione possa soltanto aiutare il processo di riforma che sta peraltro entrando nella delicata fase attuativa.

Mario BARBI (PD), nell'associarsi alle considerazioni del collega Tempestini, propone di aggiungere nel rilievo sulla valorizzazione della lingua italiana anche un riferimento alla sua diffusione.

Franco NARDUCCI, presidente, condivide la proposta del collega Barbi e cita ad esempio la situazione della Svizzera in cui, nonostante l'italiano sia una delle tre lingue nazionali, lo spagnolo sta superandolo nell'insegnamento scolastico. Al riguardo, invita il Governo ad intervenire. Si dichiara comunque d'accordo con le osservazioni dei colleghi Antonione e Tempestini.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI chiede al relatore di modificare la formulazione del rilievo relativo ai Paesi dell'area OSCE nel senso di una valutazione di opportunità e di prefigurare come «apposita struttura» la sede di coordinamento proposta nell'ultimo rilievo.

Margherita BONIVER (PdL), nell'apprezzare la relazione svolta e lo spirito costruttivo di tutti i colleghi, prevede che il percorso di una così ambiziosa riforma non possa che essere lungo e non facile, anche per la decurtazione delle risorse in atto. Invita a rafforzare la nostra rete estera come patrimonio di tutto il Paese, anche in vista della partecipazione al Servizio europeo per l'azione esterna.

Enrico PIANETTA (PdL) elogia il lavoro svolto dalla Commissione, anche sotto il profilo delle audizioni. Propone che nell'ultimo rilievo sia ulteriormente focalizzata la funzione del Ministero degli esteri, insistendo sul concetto di coordinamento.

Paolo CORSINI (PD) condivide tutti i rilievi proposti in quanto sono il frutto di un'analisi spassionata, di uno sforzo condiviso e di un impegno comune. Preannuncia il suo voto positivo, anche in ragione dell'auspicato obiettivo di organicità della riforma che il provvedimento delinea.

Marco ZACCHERA (PdL) lamenta la persistente discrepanza tra il livello delle risorse umane e finanziarie di cui dispongono i ministeri degli esteri di paesi comparabili con l'Italia, come la Germania e la Francia. Ritiene perciò che, nonostante la riorganizzazione proposta, si continuino a sottostimare le necessità operative.

Roberto ANTONIONE (PdL), relatore, riformula la sua proposta di rilievi accogliendo tutte le proposte formulate dai colleghi e dal rappresentante del Governo.

La Commissione delibera i rilievi sull'atto in titolo, secondo proposta riformulata dal relatore (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 14.

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SEDE CONSULTIVA

Martedì 16 marzo 2010. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 14.

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
Testo unificato C. 136 Carlucci e abb.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, osserva che il testo unificato delle proposte di legge quadro per lo spettacolo dal vivo, adottato come testo base dalla Commissione cultura, si segnala quale organico intervento di riforma complessiva del settore. Rileva innanzitutto la precisazione dell'ambito di riferimento dello spettacolo dal vivo che comprende, ai sensi dell'articolo 1, comma 5, le seguenti attività culturali: il teatro, la musica, la danza, il circo e lo spettacolo viaggiante ivi compresi gli artisti di strada e lo spettacolo popolare.
Il testo distingue le competenze in materia attribuite allo Stato, quelle regionali e degli enti locali. Sotto il profilo finanziario, si provvede ad un incremento della dotazione del fondo unico per lo spettacolo, all'istituzione di un fondo perequativo per lo spettacolo dal vivo nonché di un fondo per l'innovazione e il sostegno ai giovani talenti.
Il capo primo riporta le disposizioni generali, il capo secondo gli interventi di riforma, il capo terzo le attività settoriali, il capo quarto la copertura finanziaria, che prevede un maggiore onere di quindici milioni di euro, tenendo presente che molti interventi sono finanziati attraverso la riallocazione di fondi già presenti in bilancio.
Per quanto attiene alle competenze della Commissione Affari esteri, osserva innanzitutto il pertinente richiamo all'articolo 1, comma 2 ai principi sanciti dalla Convenzione dell'UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale adottata a Parigi nel 2003.
Tra i principi fondamentali, all'articolo 2, comma 2, lettera g), indica la presenza della produzione nazionale all'estero anche mediante iniziative di scambi fra istituzioni e compagnie nazionali ed estere.
Tra i compiti dello Stato, di cui all'articolo 3, si segnala la diffusione dello spettacolo dal vivo a livello europeo ed internazionale e la promozione dell'utilizzo di fondi comunitari, e in generale lo sviluppo delle manifestazioni mediante la rete diplomatica e consolare e quella degli istituti di cultura all'estero.
In tale contesto, giudica particolarmente apprezzabile il riferimento all'obiettivo di una migliore comprensione delle culture di altri paesi per quanto concerne il bacino del Mediterraneo. La più ampia presenza ed integrazione nei processi culturali portati avanti dall'Unione europea è peraltro inserita tra le funzioni dell'istituendo Osservatorio dello spettacolo.
Alla luce degli importanti richiami alla dimensione europea ed internazionale, preannuncia la proposta di un parere favorevole alla riforma così delineata, evidenziando l'opportunità che un rappresentante del Ministero degli esteri sia inserito nel Consiglio dello spettacolo dal vivo la cui istituzione è prevista dall'articolo 22.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

Paolo CORSINI (PD) propone che il parere inviti la Commissione di merito a considerare l'attività circense nella complessità e varietà delle sue articolazioni, dal momento che l'Italia è meta e luogo di produzione anche dell'esperienza del circo contemporaneo che si sta sviluppando sull'esempio del Cirque du Soleil.

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Francesco TEMPESTINI (PD) prende atto dell'importante lavoro svolto dalla VII Commissione anche al di fuori dei tradizionali settori della scuola e dell'università ed auspica che un interesse analogo si manifesti presto anche con riguardo alle proposte di legge all'ordine del giorno per la riforma degli istituti italiani di cultura e delle scuole italiane all'estero.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, nell'accogliere l'indicazione del collega Corsini, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3).

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni come formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.10.

SEDE REFERENTE

Martedì 16 marzo 2010. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Vincenzo Scotti.

La seduta comincia alle 14.10.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo ai sensi dell'articolo 34 del Trattato sull'Unione europea recante modifica, per quanto attiene all'istituzione di un archivio di identificazione dei fascicoli a fini doganali, della Convenzione sull'uso dell'informatica nel settore doganale, fatto a Bruxelles l'8 maggio 2003.
C. 3211 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Enrico PIANETTA (PdL), relatore, illustra il provvedimento in oggetto, osservando che il Protocollo alla Convenzione sull'uso dell'informatica nel settore doganale, che prevede la creazione di un archivio di identificazione dei fascicoli a fini doganali, concluso a Bruxelles l'8 maggio 2003, è inteso a consentire alle autorità di uno Stato membro che svolgono indagini su persone o imprese di conoscere se autorità di altri Stati membri hanno svolto o stanno svolgendo indagini sugli stessi soggetti, attraverso un'informazione sull'esistenza di fascicoli di indagine.
Attualmente, in ambito comunitario, lo strumento-chiave per attuare la cooperazione doganale in ambito comunitario è rappresentato dal regolamento (CE) n. 515/97 del Consiglio, del 13 marzo 1997, che prevede la mutua assistenza tra le autorità amministrative degli Stati membri e la collaborazione tra queste e la Commissione per assicurare la corretta applicazione delle normative doganale e agricola. Tale regolamento prevede l'assistenza e la cooperazione nell'individuazione e nella ricerca delle infrazioni alle disposizioni doganali comunitarie.
A livello di cooperazione intergovernativa le basi giuridiche sono invece costituite dalla Convenzione di Napoli del 1967 e dalla Convenzione conclusa sulla base dell'articolo K3 del Trattato sull'Unione europea, relativa alla mutua assistenza e alla cooperazione tra amministrazioni doganali, firmata a Bruxelles il 18 dicembre 1997 (cosiddetta «Napoli II»), che disciplina la collaborazione tra le amministrazioni doganali degli Stati membri dell'Unione europea allo scopo di prevenire, accertare e reprimere le violazioni della normativa doganale e che prevede anche forme di cooperazione necessarie nella fase repressiva e sanzionatoria, in particolare attraverso la previsione di sanzioni penali nei settori rimasti di competenza dei singoli Stati membri.
Ricorda che la Commissione Affari esteri - relatore l'onorevole Picchi - ha esaminato nel dicembre 2008 tale Convenzione, la cui ratifica - rimandata più volte nel passato - è intervenuta con la legge 30 dicembre 2008, n. 217.
Nell'ambito degli strumenti giuridici di cooperazione in materia doganale si colloca altresì la Convenzione sull'uso dell'informatica nel settore doganale, fatta a Bruxelles il 26 luglio 1995 e resa esecutiva

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dalla legge 30 luglio 1998, n. 291, che ha previsto la creazione di un Sistema informativo doganale (SID).
Il SID è gestito dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e permette lo scambio di informazioni a livello comunitario utilizzando la rete Ccn/Csi (Common Communication Network/Common System Interface), piattaforma comune che ha lo scopo di assicurare tutte le trasmissioni per via elettronica tra le autorità competenti nel settore delle dogane e della fiscalità. Il SID per tali Amministrazioni doganali di controllo costituisce un database e un sistema di allerta. Esso mira ad agevolare la prevenzione, l'individuazione e il perseguimento delle operazioni che sono contrarie alle regolamentazioni doganale o agricola, rendendo più efficaci, mediante una più rapida diffusione delle informazioni, le procedure di cooperazione e controllo delle autorità competenti di cui al presente regolamento e consiste in una base di dati centrale cui si può accedere tramite terminali situati in ogni Stato membro e presso la Commissione. Il sistema comprende dati, raggruppati secondo le seguenti categorie: merci, mezzi di trasporto, imprese, persone, tendenze in materia di frode, competenze disponibili.
L'accordo in esame, che potenzia il Sistema informativo doganale attraverso la creazione di una specifica banca dati per le indagini antifrode, è di grandissimo rilievo per affrontare i problemi, comuni a tutti gli Stati dell'UE, della lotta alla grande criminalità organizzata, che si avvale delle grandi possibilità offerte dalle libertà previste nell'ambito dell'Unione europea per realizzare i propri fini: la lotta a queste organizzazioni criminali rappresenta, non a caso, di uno dei settori prioritari dell'azione dell'Unione, espressamente ricordati nella parte III, titolo V, capo IV, articoli 82 ed 83 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
Quando il Protocollo sarà pienamente operativo l'amministrazione dello Stato membro che sta svolgendo indagini su persone o società per infrazioni della normativa doganale potrà sapere, in tempo reale, se analoghe indagini sono in corso o sono state svolte in altri Paesi dell'Unione, al fine di conoscerne gli esiti e di contattare gli investigatori.
Il Protocollo si applica alle amministrazioni destinatarie degli Stati membri: nel caso dell'Italia, l'autorità responsabile dell'archivio sarà, come riportato nella relazione illustrativa, l'Agenzia delle dogane, anche se l'accesso all'archivio sarà garantito anche al personale della Guardia di finanza, in qualità di polizia economico-finanziaria, nonché alle altre Forze di polizia sulla base delle singole competenze.
Per quanto attiene ai criteri d'immissione dei dati d'indagine nel sistema, l'articolo 12B introdotto dal Protocollo prevede l'inserimento di dai riguardanti persone o società a carico delle quali è stato aperto un fascicolo di indagine in quanto: sono state sospettate di commettere o di avere commesso, a norma della legge nazionale, una violazione grave della legge doganale, direttamente o tramite altri soggetti; sono state oggetto di constatazione di una violazione grave; sono state oggetto di una sanzione amministrativa o penale.
Il Protocollo fissa alcuni precisi limiti alla registrazione dei dati nel caso in cui la registrazione possa arrecare pregiudizio all'ordine pubblico o ad altri interessi essenziali dello Stato membro, soprattutto in materia di dati personali (articolo 12C).
Un ulteriore limite è previsto per la conservazione del singolo fascicolo nella banca dati, conformemente a quanto disposto all'articolo 12 E della Convenzione, introdotto dal Protocollo in esame. I tempi fissati dall'articolo 12 E della Convenzione sono di tre, sei e dieci anni per quanto riguarda, rispettivamente, i fascicoli relativi a indagini in corso, quelli relativi a indagini che hanno portato alla constatazione di una violazione e quelli relativi a indagini da cui è scaturita una condanna o un'ammenda.
Infine, per quanto attiene all'impatto finanziario, in analogia con quanto previsto

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dalla legge di autorizzazione alla ratifica della Convenzione sull'uso dell'informatica nel settore doganale, l'attuazione del disposto del Protocollo avverrà nell'ambito delle risorse umane e strumentali dell'Agenzia delle dogane e delle altre Forze di polizia che saranno individuate dal Legislatore, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Il sottosegretario Enzo SCOTTI, si associa alle considerazioni svolte dal relatore.

Franco NARDUCCI, presidente, avverte che, nessun altro chiedendo di intervenire, è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Come di consueto, se non vi sono specifiche segnalazioni da parte dei Gruppi, si intende che si sia rinunziato al termine per la presentazione degli emendamenti. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.