CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 marzo 2010
292.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
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Mercoledì 3 marzo 2010. - Presidenza del presidente Andrea PASTORE. - Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento del Senato, il presidente dell'Istat, prof. Enrico Giovannini, accompagnato dalla dott.ssa Giovanna Bellitti dirigente dell'Ufficio legale dell'ISTAT, dal consigliere Riccardo Rosetti, e dalla dottoressa Laura Pirone.

La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il PRESIDENTE comunica che sarà redatto il resoconto stenografico della procedura che sta per iniziare.

La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione normativa e amministrativa.
Audizione del Presidente dell'Istat.

Prosegue l'indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta del 20 gennaio 2010.

Il PRESIDENTE introduce i temi dell'audizione, incentrata sull'attuazione del procedimento cosiddetto «taglia-enti», di cui all'articolo 26 del decreto legge n. 112 del 2008, come modificato e integrato dall'articolo 17 del decreto legge n. 78 del 2009, nonché dall'articolo 10-bis del decreto legge n. 194 del 2009, con particolare riferimento allo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante riordino dell'Istituto nazionale di statistica (Istat), all'ordine del giorno della Commissione (atto del Governo n. 190).

Il professor GIOVANNINI presenta un documento nel quale sono illustrate le sue valutazioni in merito allo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il riordino dell'ISTAT, soffermandosi sulle sue finalità, con particolare riferimento a quella di riduzione delle spese e all'incremento dell'efficienza, nonché sull'obiettivo di raccordare la normativa con quella dell'Unione europea. Illustra nel dettaglio le norme del regolamento, segnalando in particolare l'importanza della previsione di cui all'articolo 2, comma 2, lettera c), e della riduzione del numero di

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componenti degli organi collegiali. Dopo aver riferito in merito all'articolo 5, il quale fissa tra l'altro i criteri cui dovrà improntarsi la modifica del regolamento di organizzazione dell'Istituto, illustra le disposizioni transitorie e finali, che consentiranno - a suo giudizio - un adeguamento della struttura senza paralizzarne l'attività. Conclude esprimendo una valutazione positiva sul provvedimento del Governo.

Il presidente PASTORE, relatore sull'atto del Governo n. 190, chiede al professor Giovannini una valutazione in merito all'attribuzione al Presidente dell'ISTAT del potere di conferire incarichi dirigenziali, competenza attualmente attribuita al Consiglio; chiede inoltre se egli ritenga che il regolamento continui a garantire all'ISTAT quell'indipendenza di cui ha sempre goduto.

Il professor GIOVANNINI, dopo aver ricordato le recenti modifiche concernenti le modalità di nomina del presidente dell'ISTAT, assimilabili a quelle per la nomina di alcune Authority, dichiara di condividere la soluzione normativa prefigurata in tema di nomina dei dirigenti di livello generale, i quali sono principalmente preposti ad attività e strutture di tipo statistico: poiché al Presidente è attribuito il coordinamento tecnico-scientifico dell'ente, egli ritiene opportuno gli sia conferito il potere di nominare persone non solo di propria fiducia, ma anche altamente qualificate dal punto di vista professionale. In secondo luogo egli considera tale previsione coerente con le politiche di accresciuta verticalizzazione all'interno delle pubbliche amministrazioni, cui corrisponde un articolato sistema di valutazione e selezione, nonché con le esperienze di altri Paesi.
Quanto alla seconda questione, all'ISTAT è sempre stata riconosciuta una forte autonomia, che però non è sufficiente - da sola - a garantire la qualità dei dati statistici che sono forniti da altri enti e amministrazioni: per tali ragioni giudica positivamente l'accresciuto ruolo dell'Istituto nella definizione della modulistica, ai sensi del già richiamato articolo 2, comma 2, lettera c).

Rispondendo a un quesito del senatore Massimo GARAVAGLIA (LNP), il professor GIOVANNINI si sofferma sul periodo transitorio di cui all'articolo 6, esprimendo l'auspicio che l'ISTAT possa riprendere la sua attività, dopo la pausa estiva, con il nuovo assetto. Ricorda, infatti, le importanti attività statistiche che dovranno essere svolte, con particolare riferimento al censimento della dell'agricoltura e a quello della popolazione, peraltro non ancora finanziato, segnalando come l'assenza di dati attendibili - un rischio emerso in occasione dell'indagine-pilota sulle anagrafi - possa rivelarsi un fattore particolarmente critico in fase di attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.

Il Presidente PASTORE concorda nel ritenere cruciali i dati ora ricordati dal presidente Giovannini, ai fini di consentire l'individuazione dei fabbisogni standard e la conseguente quantificazione delle risorse; comunica quindi che la documentazione depositata sarà disponibile alla pubblica consultazione, ringrazia il professor Giovannini e lo congeda, dichiarando conclusa l'audizione.
Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

Sull'esame degli atti del Governo n. 165 e 166.

L'onorevole LOVELLI (PD) ricorda come nella precedente seduta non vi fossero state le condizioni per votare le proposte di parere formulate dai relatori sugli schemi di decreto in materia di riordino dell'ordinamento militare. Nel rammaricarsi di tale evenienza, che anche oggi sembra destinata a ripetersi, egli stigmatizza il confinamento del Parlamento in un ruolo sempre più ridimensionato tra decretazione d'urgenza e questioni di fiducia. La difesa della funzione legislativa delle Camere deve trovare espressione, a suo giudizio, anche attraverso

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un esercizio particolarmente attento dell'attività consultiva: occorre allora evitare il rischio che - sotto l'egida della semplificazione normativa - si realizzino delegificazioni che non trovano legittimazione in idonee disposizioni di rango primario. Si tratta di una questione non sottaciuta nel corso del dibattito sugli atti del Governo all'ordine del giorno della Commissione, ma che a suo avviso dovrebbero trovare diversa soluzione nei pareri: a tale riguardo preannuncia che - ove vi siano le condizioni procedurali per esaminare l'atto del Governo n. 166, schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare - chiederà ai relatori una riformulazione del parere proposto e pubblicato in allegato al resoconto della seduta del 24 febbraio volta a introdurre una condizione con la quale si chieda al Governo di eliminare dallo schema di Testo Unico tutte le norme attualmente dettate da disposizioni di rango primario la cui delegificazione non sia specificamente autorizzata. All'introduzione di tale condizione corrisponderebbe l'eliminazione della prima osservazione contenuta nella proposta dei relatori e l'introduzione di una corrispondente riformulazione della premessa, nella quale si darebbe conto, in particolare, dell'assenza di una disposizione legislativa che autorizzi a delegificare e conseguentemente dei fondati e gravi dubbi che permangono circa la legittimazione del Governo a operare una delegificazione, malgrado quanto asserito nel parere del Consiglio di Stato.
Conclude sottolineando come la questione - quand'anche non potesse esser posta con riferimento agli atti del Governo attualmente all'esame della Commissione - sia destinata a riproporsi per i successivi provvedimenti di riordino, ribadendo l'importanza che la Commissione non rinunci a svolgere un ruolo critico, scongiurando il rischio di norme configgenti con la legge delega.

Il PRESIDENTE concorda sull'importanza del controverso tema della delegificazione in attuazione delle norme di cui all'articolo 14 della legge n. 246 del 2005, anche ai fini dell'esame dei successivi provvedimenti di riordino, e ricorda come l'opportunità di un'attenta riflessione sia stata tra i principali motivi che hanno condotto la Commissione ad attendere, ben oltre il termine previsto per l'espressione del parere, la pronuncia del Consiglio di Stato. Quest'ultimo, come è noto, ha risolto positivamente la questione e in tal senso i relatori hanno convenuto di orientare le loro proposte.
Prende quindi atto che la Commissione non è in numero legale per esaminare gli atti del Governo all'ordine del giorno; nel dare comunicazione della lettera con la quale il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha comunicato che il Ministro della difesa non potrà attendere il parere della Commissione sugli atti n. 165 e 166 oltre la data odierna, preannuncia che informerà il Ministro dell'andamento dei lavori, segnalando anche le proposte di parere formulate dai relatori, di cui costituiscono parte integrante i rilievi formulati dalla Commissione difesa del Senato, e la proposta di riformulazione preannunciata dall'onorevole Lovelli.

La Commissione prende atto.

Sui lavori della Commissione.

Segue quindi un breve dibattito, al quale prendono parte l'onorevole DELLA VEDOVA (PdL), i senatori GARAVAGLIA (LNP) e SACCOMANNO (PdL), la senatrice THALER AUSSERHOFER (UDC-SVP-IS-Aut) e il PRESIDENTE, nel quale si registra un generale consenso sull'opportunità di prevedere convocazioni della Commissione, quando si prevedano votazioni, in orari diversi da quelli consueti - e preferibilmente dopo le sedute pomeridiane delle Assemblee - per favorire la presenza del maggior numero di componenti.

La seduta termina alle 14.50.