CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 1° marzo 2010
290.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Lunedì 1o marzo 2010. - Presidenza del vicepresidente della IV Commissione Giovanni FAVA. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Guido Crosetto.

La seduta comincia alle 16.40.

DL 1/2010: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni per l'attivazione del Servizio europeo per l'azione esterna e per l'Amministrazione della Difesa.
C. 3097-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Esame e conclusione).

Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento in titolo.

Franco NARDUCCI, presidente della III Commissione, in sostituzione del presidente Stefani, relatore per la Commissione Affari esteri, impossibilitato a prendere parte alla seduta odierna in quanto impegnato in una missione della Commissione nei Balcani occidentali, evidenzia come l'esposizione si limiti alle novità introdotte nel testo del decreto-legge in titolo nel corso dell'esame presso il Senato relativamente alle parti di competenza della III Commissione.
Tuttavia, prima di procedere nell'illustrazione del provvedimento e tenendo conto che le novità normative di cui si dà conto riguardano tra l'altro la missione italiana in Afghanistan, preme, a nome dei colleghi delle Commissioni esteri e difesa, rinnovare il cordoglio per la morte del funzionario italiano Pietro Antonio Colazzo, ucciso a Kabul in un attentato suicida in cui hanno trovato la morte numerosi civili per lo più di nazionalità indiana. Al riguardo gli organi di informazione hanno dato conto del fatto che il dottor Colazzo in quelle terribili circostanze sarebbe riuscito a salvare la vita di almeno quattro altri nostri connazionali presenti nell'edificio più volte colpito dalle granate degli attentatori.
Richiamando le parole del Capo dello Stato sulla necessità di un impegno risoluto

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per sconfiggere il terrorismo, sta a cuore sottolineare in questa sede il particolare valore del nostro connazionale che, mettendo a repentaglio la propria vita, ha contribuito con professionalità e senso dello Stato allo sforzo che accomuna sul terreno afghano, ognuno con il proprio imprescindibile apporto, militari, diplomatici, cooperanti e funzionari dei servizi nell'obiettivo comune e prioritario della lotta contro il terrorismo internazionale e per la nostra sicurezza.
In ragione della rilevanza del tragico episodio e della circostanza che vede modificato lo stanziamento relativo alla missione italiana in Afghanistan, auspica che il rappresentante del Governo possa fornire già in questa sede ulteriori elementi in ordine alle circostanze dell'attentato ed indicarne una chiave di lettura nel quadro del delicato contesto politico regionale.
Le ulteriori considerazioni servono a confermare che le missioni internazionali rappresentano oggi un fondamentale strumento di solidarietà internazionale, oltre che di politica estera, cui si ricorre anche nei casi in cui le situazioni di crisi non abbiano tra le proprie cause soltanto le colpe dell'uomo. In particolare, richiama l'autorizzazione di spesa, disposta con il nuovo comma 15-bis dell'articolo 5 del decreto-legge, per l'invio fino al 30 giugno 2010 di personale dell'Arma dei carabinieri nell'ambito della missione delle Nazioni Unite in Haiti, denominata United Nations Stabilization Mission in Haiti (MINUSTAH) in relazione alla grave situazione interna determinatasi dopo il sisma del 12 gennaio scorso.
Ricorda che la missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti è una missione di peacekeeping stabilita dal Consiglio di Sicurezza il 30 aprile 2004 con la risoluzione n. 1542. Operativa dal maggio 2004, la missione si è resa necessaria dopo la destituzione del presidente Aristide da parte di truppe di ribelli, per garantire una transizione democratica del paese. Il mandato della MINUSTAH è di aiutare il governo di transizione nazionale nel mantenere l'ordine e la legge nel paese, nel garantire libere e democratiche elezioni e di proteggere il personale delle Nazioni Unite impegnato in progetti umanitari.
Segnala che per l'invio del citato contingente è autorizzata la spesa di 2.679.906 euro, finanziata mediante corrispondente riduzione delle risorse stanziate dall'articolo 5, comma 17, per interventi urgenti o acquisti e lavori da eseguire in economia, disposti nei casi di necessità ed urgenza dai comandanti dei contingenti militari in Afghanistan. Al riguardo, ritiene opportuno che il Governo fornisca chiarimenti su come si intende fare fronte a tale significativa riduzione di risorse in un contesto ad impegno crescente - secondo quanto hanno confermato in questi giorni i ministri degli esteri e della difesa - quale è l'Afghanistan.
Tornando alla situazione ad Haiti - ed esprimendo grave preoccupazione per quanto sta attraversando in questi momenti il Cile, colpito anch'esso da un fortissimo terremoto in una sorta di crescente susseguirsi di calamità naturali, foriere di dolore e disperazione su scala enorme - segnala qual è la situazione del Paese dopo il sisma. L'estrema povertà di Haiti, il paese più povero e più densamente popolato del continente americano e dell'intero emisfero occidentale, fa sì che 4/5 della sua popolazione vivano sotto la soglia di povertà ed oltre la metà addirittura in condizioni di estrema indigenza. Considerato che circa il 45 per cento della popolazione è costituita da bambini e ragazzi, due terzi della popolazione rimane dipendente da un'agricoltura di sussistenza, esposta ai danni causati da frequenti disastri naturali, che la cronica deforestazione del Paese non fa che aggravare. Il bilancio non ancora definitivo del sisma è di almeno 212.000 morti e trecentomila feriti. Oltre un milione i senzatetto. Sono circa 1,8 milioni i bambini nelle zone coinvolte dal disastro, numerosi quelli sopravvissuti ai propri genitori.
Dopo la fase dell'emergenza, focalizzata sul salvataggio dei superstiti e sull'allestimento delle infrastrutture di rifugio, la comunità internazionale sta fronteggiando la gestione degli enormi bisogni di un'immensa

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popolazione rimasta priva di tutto e completamente dipendente dagli aiuti internazionali. Non vi è dubbio che il presupposto affinché ad Haiti possa avere avvio la ricostruzione è garantire un flusso costante di risorse economiche e di aiuti dall'estero.
Ritiene doveroso sottolineare che sin dalle prime ore dopo il sisma la diplomazia italiana si è attivata per acquisire informazioni e organizzare le prime operazioni di soccorso, mantenendo uno stretto coordinamento con le Nazioni Unite e con le agenzie umanitarie dei principali paesi occidentali, in particolare quelli dell'Unione europea, al fine di garantire una risposta coerente e unitaria.
Rinviando ai contenuti dell'audizione del Sottosegretario Scotti, svoltasi presso la Commissione esteri lo scorso 10 febbraio, sulle iniziative di soccorso promosse dall'Italia, segnala che il Governo ha annunciato di volere accelerare le procedure per azzerare il debito complessivo residuo di Haiti, pari a 40,43 milioni di euro. In particolare, è stata annunciata come imminente la sigla di un accordo bilaterale finalizzato in tal senso. Auspicando che il rappresentante del Governo possa segnalare già in questa sede progressi concreti in tale direzione, desidera anche a nome dei colleghi esprimere la piena disponibilità della III Commissione ad un celere iter di esame del disegno di legge di ratifica dell'accordo non appena esso sarà trasmesso al Parlamento.
Nel ribadire la particolare urgenza e gravità della condizione dei bambini di Haiti, da infine conto del lavoro svolto dalla Commissione italiana per le adozioni internazionali che ha programmato una serie d'interventi immediati, per un milione di euro, al fine di: agevolare i ricongiungimenti dei bambini con i familiari dispersi o feriti, finanziando il progetto di Save the children; assicurare assistenza sanitaria, igienica e di sopravvivenza per 20.000 famiglie con bambini, assistite dalla Caritas di Haiti, finanziando il progetto della Caritas italiana; assistere i bambini ospiti in orfanotrofi o in strutture temporanee allestite dall'UNICEF.
Alla luce di quanto finora illustrato e rinviando all'esposizione del relatore per la IV Commissione per gli aspetti di competenza della Commissione Difesa, auspica una considerazione favorevole del provvedimento da parte dei colleghi.

Marcello DE ANGELIS (PdL), relatore per la IV Commissione, osserva che il disegno di legge C 3097-B di conversione del decreto-legge n. 1 del 2010 torna all'esame della Camera in seconda lettura. L'esame è quindi limitato alle parti del testo modificate dal Senato.
In merito alla modifica più importante, vale a dire l'invio di unità dell'Arma dei Carabinieri nella missione MINUSTAH dell'ONU ad Haiti, è già intervenuto il relatore per la III Commissione. In proposito, desidera aggiungere che si tratta di un contingente di 120 carabinieri e non già, come precisato dal comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2010, di 130. L'Italia ha già preso parte alla missione MINUSTAH dal 15 marzo 2008 al 30 giugno 2009. Come ricordato dal relatore per la III Commissione, per l'invio del citato contingente è autorizzata la spesa di 2.679.906 euro, finanziata mediante corrispondente riduzione delle risorse stanziate dall'articolo 5, comma 17, per interventi urgenti o acquisti e lavori da eseguire in economia, disposti nei casi di necessità ed urgenza dai comandanti dei contingenti militari in Afghanistan.
Intende poi ricordare che l'Italia è presente nell'area di Haiti anche con la missione umanitaria White Crane, non oggetto di autorizzazione legislativa, in quanto come precisato dal rappresentante del Governo nella seduta della Commissione Difesa della Camera dei deputati dello scorso 10 febbraio, in risposta al question time n. 5-02456 Fava, l'intervento della nave Cavour «si inserisce nell'ambito della tipologia degli interventi di soccorso umanitario per i quali è previsto, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2005, n. 90, l'esercizio del potere d'ordinanza da parte del Presidente del Consiglio dei ministri».

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Segnala che la missione consiste nell'invio di circa 900 unità imbarcate sulla portaerei Cavour con lo scopo di concorrere alle attività di ricostruzione e di soccorso delle popolazioni colpite dal sisma. Nella missione sono coinvolte, oltre alla portaerei Cavour con il suo equipaggio di circa 500 uomini, una Task Force di Genio di livello compagnia, un plotone di Force Protection, un plotone trasmissioni, quindici mezzi ruotati e cingolati per il movimento terra, venti autoribaltabili, cinque autogrù, sei elicotteri medi e personale sanitario.
Rammenta, per altro, che un riferimento indiretto alla missione White Crane è presente al comma 1 dell'articolo 7 del presente decreto-legge, laddove si prevede che le disposizioni in materia penale si applicano anche alle missioni militari per il sisma di Haiti del 12 gennaio 2010 e quindi alla missione White Crane.
Le ulteriori modifiche introdotte al Senato sono state inserite all'articolo 9. In particolare, esse si riferiscono alle disposizioni in materia di riserva dei posti a concorso per i familiari di militari e di personale delle Forze di polizia deceduti in servizio, nonché per gli allievi di alcune istituzioni di assistenza per i familiari e gli orfani di appartenenti alle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri.
Infatti, la lettera b) del comma 1 del citato articolo, è stata modificata prevedendo l'applicazione della riserva di posti, non solo per il reclutamento degli ufficiali dei ruoli normali e speciali dell'Arma dei carabinieri, ma anche per quello degli ufficiali delle Forze di polizia ad ordinamento militare e del corrispondente personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile. Per questi concorsi, la riserva di posti riguarda il coniuge e i figli superstiti, ovvero i parenti in linea collaterale di secondo grado qualora unici superstiti, del personale delle Forze armate (ivi compreso quello dell'Arma dei carabinieri) e delle Forze di Polizia deceduto in servizio e per causa di servizio, in possesso dei requisiti prescritti.
Il Senato ha poi modificato la lettera c) disponendo che la riserva di posti ivi prevista valga per il personale del ruolo degli ispettori di tutte le Forze di polizia e non solo per il corrispondente ruolo dell'Arma dei carabinieri, come invece era previsto nel testo approvato dalla Camera.
Il Senato ha conseguentemente modificato il comma aggiuntivo 1-bis dell'articolo 9, disponendo che la sopracitata riserva dei posti si applica a beneficio dei diplomati presso le scuole militari e degli assistiti dall'Opera nazionale di assistenza per gli orfani dei militari di carriera dell'Esercito italiano, dell'Istituto Andrea Doria per l'assistenza dei familiari e degli orfani del personale della Marina militare, dell'Opera nazionale figli degli aviatori, in possesso dei requisiti prescritti e - come aggiunto dalla Camera - dell'Opera nazionale di assistenza per gli orfani dei militari dell'Arma dei carabinieri in possesso dei prescritti requisiti, soltanto limitatamente ai ruoli sottufficiali delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri, come per altro già previsto - sebbene con diversa formulazione - nel testo approvato dalla Camera.
Sempre in materia di riserve di posti, è stato modificato il comma 1-ter dell'articolo 9, estendendo la riserva di posti messi a concorso per l'ammissione alla carriera dei funzionari di pubblica sicurezza di cui all'articolo 1, quinto comma, della legge 20 dicembre 1966, n. 1116, non solo al coniuge ovvero ai parenti in linea collaterale di secondo grado qualora unici superstiti, del personale della pubblica sicurezza, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, deceduto in servizio e per causa di servizio, ma anche ai medesimi congiunti del corrispondente personale delle Forze armate. Segnala che il contenuto di tale disposizione, attraverso il richiamo all'articolo 1, quinto comma, della legge 20 dicembre 1966, n. 1116, facendo riferimento a ruoli della polizia di Stato equiparabili a quelli degli Ufficiali delle Forze armate, appare in realtà assorbito da quello di cui al comma 1, lettera b), del medesimo articolo 9.
Il Senato ha quindi introdotto un nuovo comma 2-bis all'articolo 9. La disposizione consente agli istituti di formazione

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dipendenti dal Ministero della difesa di continuare ad avvalersi con convenzioni annuali di docenti civili in considerazione delle esigenze connesse con la formazione e l'addestramento del personale impiegato nelle missioni internazionali.
Infine, il Senato ha modificato il comma 4 dell'articolo 9 in materia penale, prevedendo che anche per il personale delle Forze di polizia si applica la disposizione secondo cui se da esso non poteva attendersi un comportamento diverso da quello tenuto debba escludersi la sua punibilità a titolo di colpa per violazione di disposizioni in materia di tutela dell'ambiente e tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel testo originario la disposizione escludeva la punibilità solo per gli appartenenti delle Forze armate dai quali non poteva attendersi un comportamento diverso.
In conclusione, nell'esprimere una valutazione favorevole sul provvedimento in esame, come modificato dal Senato, intende associarsi alla richiesta al Governo, formulata dal relatore per la III Commissione, riguardo al grave attentato terroristico a Kabul del 26 febbraio scorso in cui è rimasto vittima il dottor Pietro Antonio Colazzo, esprimendo il più vivo cordoglio ai familiari della vittima.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, nell'associarsi al cordoglio espresso dai relatori per la scomparsa del dottor Pietro Antonio Colazzo, fa presente come le informazioni in merito al tragico attentato potranno essere fornite nella giornata di domani dal rappresentante del Ministero degli affari esteri che dispone dei necessari elementi al riguardo. Per quanto concerne i profili inerenti la copertura finanziaria della missione del personale dell'Arma dei carabinieri ad Haiti, fa presente che le relative risorse prelevate dagli stanziamenti destinati alla cooperazione in Afghanistan rappresentano una copertura «dell'ultimo minuto» individuata dal Ministero dell'economia e delle finanze con l'impegno di reintegrare al più presto i citati stanziamenti.

Augusto DI STANISLAO (IdV) chiede chiarimenti al Governo riguardo al diverso orientamento che è stato manifestato dai due rami del Parlamento circa l'ammissibilità della proposta emendativa concernente il finanziamento della missione ad Haiti, che è stata considerata ammissibile soltanto dal Senato.

Giovanni FAVA, presidente, replicando alle osservazioni del deputato Di Stanislao, ricorda come le valutazioni sull'ammissibilità degli emendamenti non spettino al Governo, ma rientrino nelle competenze dei Presidenti della Camera e del Senato, che agiscono in completa autonomia.

Il sottosegretario Guido CROSETTO ricorda che in merito alla missione ad Haiti è stato presentato alla Camera un solo emendamento relativo alla «copertura» penale del personale militare inviato ad Haiti e non al finanziamento della missione.

Antonio RUGGHIA (PD), nel lamentare l'assenza del rappresentante del Ministero degli affari esteri in un momento così delicato, sottolinea come, a poco più di quarantotto ore dal grave attentato che ha colpito Kabul, la Camera si trovi ad esaminare, in seconda lettura, il presente provvedimento che reca un definanziamento proprio delle risorse destinate all'Afghanistan. Segnala, inoltre, come vi sia una palese contraddizione tra la copertura finanziaria della missione dei carabinieri ad Haiti, effettuata a valere sulla cooperazione in Afghanistan a causa della difficoltà di reperire risorse finanziarie aggiuntive, e i cospicui finanziamenti che invece erano stati destinati dal Governo alla copertura di un emendamento del tutto estraneo alle missioni internazionali, come quello relativo alla cosiddetta «mini-naja», successivamente ritirato dal Governo stesso. Infine, sottolinea come nel testo trasmesso dal Senato continui a rimanere l'ambigua formulazione del comma 4 dell'articolo 9, secondo cui il militare non è punibile a titolo di colpa per violazione di disposizioni in materia di

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tutela dell'ambiente e della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per fatti commessi nell'espletamento del servizio connesso ad attività operative o addestrative svolte nel corso delle missioni internazionali. A suo avviso, infatti, per eliminare tale ambiguità sarebbe stato necessario riferire la disposizione soltanto ai fatti commessi nell'espletamento di attività addestrative o operative svolte nel corso di missioni internazionali. Segnala, peraltro, come il Senato non solo non abbia eliminato tale ambiguità, ma abbia esteso la portata della disposizione anche agli appartenenti alla Polizia di Stato.

Augusto DI STANISLAO (IdV) manifesta la disponibilità del gruppo dell'Italia dei Valori a non presentare emendamenti qualora il Governo si dichiari favorevole all'accoglimento di ordini del giorno.

Il sottosegretario Guido CROSETTO precisa che in merito all'attentato in Afghanistan il rappresentante del Ministero degli affari esteri potrà fornire ogni utile elemento nel corso della discussione del provvedimento in oggetto che avrà luogo domani in Assemblea. Inoltre, nel manifestare la disponibilità del Governo ad accogliere un ordine del giorno volto a ripristinare le risorse destinate alla cooperazione in Afghanistan, fa presente, riguardo alle disposizioni penali concernenti la sicurezza sul lavoro, come nei teatri operativi all'estero non risulti concretamente attuabile la disciplina di cui alla legge n. 626 del 1994. Inoltre, evidenzia come l'estensione della citata disposizione alla Polizia di Stato rappresenti la correzione di un mero errore materiale che era presente nel testo originario.

Francesco TEMPESTINI (PD), alla luce di quanto segnalato dal sottosegretario Crosetto, fa presente che l'organizzazione dei lavori di domani presso l'Assemblea non consente alle Commissioni Esteri e Difesa della Camera di assistere alle comunicazioni del Governo sull'evoluzione della situazione in Afghanistan, che avranno luogo nella medesima giornata presso le omologhe Commissioni del Senato. Considerata la gravità dell'attentato, esprime quindi il proprio disappunto per il mancato doveroso intervento del rappresentante del Governo sulla questione. Infine, nella consapevolezza dell'imminente termine di scadenza del decreto-legge in esame e dell'importanza di non far decadere le norme in esso contenute, considera come possibile soluzione alternativa la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea sulla questione relativa al ripristino dell'originario stanziamento destinato alla cooperazione in Afghanistan. Nel preannunciare pertanto di aver presentato al riguardo un apposito emendamento, auspica che i relatori, nell'esprimere il proprio parere su di esso, segnalino l'opportunità che il Governo manifesti, comunque, un orientamento favorevole riguardo all'accoglimento di un ordine del giorno in tal senso.

Antonio RUGGHIA (PD), replicando alle osservazioni del rappresentante del Governo, sottolinea come il proprio gruppo contesti non già la finalità della citata disposizione penale, ma la sua formulazione che non risulta di agevole interpretazione, ampliando notevolmente l'ambito della non punibilità.

Giovanni FAVA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento in oggetto. Nel ricordare che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per le ore 18 della giornata odierna, non essendovi obiezioni, sospende quindi la seduta in attesa della scadenza del citato termine.

La seduta sospesa alle 17.20, riprende alle 18.05.

Giovanni FAVA, presidente della IV Commissione, avverte che, con riferimento alle parti del presente provvedimento modificate dal Senato, è stato presentato l'emendamento Tempestini 5.1 (vedi allegato). Avverte, altresì, che sono state anche presentate alcune proposte

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emendative a prima firma Maurizio Turco che, tuttavia, in quanto riferite a parti del testo del provvedimento non modificate dal Senato, sono irricevibili, ai sensi dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento, e pertanto non saranno pubblicate.

Marcello DE ANGELIS (PdL), relatore per la IV Commissione, nel formulare un invito al ritiro sull'emendamento Tempestini 5.1, anche in vista della presentazione di un eventuale ordine del giorno sull'argomento, segnala come l'eventuale approvazione della citata proposta emendativa potrebbe pregiudicare la conversione in legge del decreto in oggetto, considerata l'ormai prossima scadenza del termine per la conversione.

Il sottosegretario Guido CROSETTO, esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Tempestini 5.1.

Giovanni FAVA, presidente della IV Commissione, avverte che sul provvedimento in esame sono pervenuti il nulla osta del Comitato per la legislazione e il parere favorevole della I Commissione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori per le Commissioni III e IV di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giovanni FAVA, presidente della IV Commissione, anche a nome del presidente della III Commissione, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 18.10.