CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 febbraio 2010
281.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (II e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 10 febbraio 2010. - Presidenza del presidente della X Commissione, Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato allo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno.
Atto n. 171.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 26 gennaio 2010.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che lo schema di decreto legislativo in esame è stato assegnato alle Commissioni II e X il 21 dicembre scorso con riserva, poiché non corredato dal prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. L'assegnazione con riserva implica che le Commissioni non possono pronunciarsi definitivamente sul provvedimento, finché il Governo non provveda ad integrare la richiesta di parere.
Il parere della Conferenza non risulta ad oggi pervenuto, mentre da più parti politiche sono stati richiesti tempi ulteriori di esame finalizzati all'approfondimento di un provvedimento ampio e complesso che potrebbe includere anche lo svolgimento di alcune audizioni.
In relazione a tali elementi, riterrebbe opportuno che il Governo fornisse chiarimenti alle Commissioni sui tempi necessari all'espressione del parere della Conferenza, ovvero ad eventuali diverse iniziative che il Governo volesse individuare, al fine di poter programmare compiutamente i lavori delle Commissioni, che potranno essere poi meglio definiti nel prossimo Ufficio di Presidenza congiunto, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

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Il sottosegretario Stefano SAGLIA ritiene che le Commissioni possano legittimamente dedicare ulteriori spazi ad approfondimenti sullo schema di decreto in esame che, data la complessità della materia, richiede certamente un'analisi meditata; informa, altresì, le Commissioni che la Conferenza unificata, già convocata per giovedì prossimo, probabilmente non si riunirà e pertanto non potrà esprimere il prescritto parere neppure nel corso della settimana prossima.

Maria Grazia SILIQUINI (PdL) preannuncia la presentazione di alcune richieste di audizione che ritiene potranno essere estremamente utili per approfondire l'esame del provvedimento.

Manlio CONTENTO (PdL) ritiene che il principale problema sul quale le Commissioni dovranno concentrare l'attenzione consiste nell'attenta valutazione delle conseguenze derivanti dall'applicazione del provvedimento, sottolineando come, a suo parere, tale questione sia stata sottovalutata dalle istituzioni. Evidenzia, in particolare, come l'impatto della direttiva 2006/123/CE nel nostro ordinamento sarà molto più forte rispetto a quello che si produrrà negli Stati membri con una tradizione liberista in tema di fornitura di servizi e, in particolare, di professioni. Ulteriore elemento da considerare è la stratificazione di normative nazionali e regionali che caratterizzano il nostro ordinamento.
Sarà necessario, in particolare, definire con esattezza cosa intenda la direttiva per «regime autorizzatorio» ed operare, per quanto possibile, una ricognizione delle attività sulle quali la disciplina in esame andrà ad impattare; definire con maggiore precisione il concetto di «motivo imperativo di interesse generale», atteso che in presenza di tale ipotesi sarà possibile mantenere o prevedere specifici requisiti o particolari regimi autorizzatori cui subordinare l'esercizio dell'attività; chiarire la portata applicativa dell'articolo 34, che riguarda la libertà di ricorrere alla pubblicità in materia di professioni regolamentate, anche in questo caso consentendo unicamente limitazioni giustificate da «motivi imperativi di interesse generale»; precisare taluni aspetti relativi alla disciplina dell'iscrizione agli albi, con particolare riferimento alle attività occasionali e alle richieste di iscrizione da parte di società di capitali. Quanto alle attività sottoponibili alla dichiarazione di inizio attività, sottolinea la necessità di garantire parità di condizioni per l'esercizio delle stesse all'interno del mercato europeo, tenuto conto che il nostro ordinamento appare particolarmente obsoleto e restrittivo soprattutto in relazione ad alcune attività commerciali o di somministrazione di alimenti e bevande.

Mario CAVALLARO (PD) condividendo sostanzialmente molte delle osservazioni dell'onorevole Contento, ritiene che il provvedimento in esame debba essere analizzato con estrema attenzione per verificare, in primo luogo, quanto le professioni «ordinistiche» siano realmente compatibili con il diritto comunitario. Rileva inoltre la necessità di perfezionare il regime generico autorizzatorio previsto dalla direttiva, per evitare eccessive semplificazioni che potrebbero ripercuotersi negativamente sulla qualità e la professionalità delle attività svolte.

Andrea LULLI (PD) sottolinea preliminarmente l'importanza del provvedimento all'esame delle Commissioni e il forte impatto che esso può avere su molti settori dell'economia italiana. Considera con favore l'ipotesi di procede ad una istruttoria approfondita, prevedendo anche lo svolgimento di un breve ciclo di audizioni. Ritiene peraltro che tale attività istruttoria debba essere finalizzata ad esprimere un parere ragionato e chiede alla maggioranza un impegno formale a concludere il ciclo di audizioni prima della scadenza della delega, prevista per il prossimo 28 marzo, al fine di evitare che il Governo possa procedere all'adozione del decreto in assenza del parere delle Commissioni parlamentari.

Gabriele CIMADORO (IdV), nel sottolineare la complessità del provvedimento

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in esame, ritiene che nell'attuazione della direttiva europea vadano contemperati molteplici interessi. In particolare, anche sulla base dell'esperienza osservata nel suo collegio, ritiene che fra le categorie professionali interessate in modo negativo dall'attuazione della direttiva, e quindi a suo parere da salvaguardare, vi sia quella degli agenti immobiliari. Evidenzia infatti come, anche grazie all'esistenza di un ruolo specifico degli agenti immobiliari, che ha potuto vigilare sulla correttezza e sulle qualità delle prestazioni svolte, in Italia - a differenza di altri Paesi europei in cui tale ruolo non esiste più - il livello delle truffe a danno dei cittadini sia stato sempre molto contenuto.

Alberto TORAZZI (LNP), nel riconoscere l'importanza del diritto comunitario e della direttiva in esame, sottolinea tuttavia la preminenza della salvaguardia degli interessi dei cittadini italiani, in particolare, del diritto dei consumatori alla sicurezza e del diritto al rispetto di regole leali e condivise nell'ambito della concorrenza.

Anna Teresa FORMISANO (UdC), nel condividere la richiesta di audizioni per il necessario approfondimento di un provvedimento complesso, concorda con deputato Torazzi sulla prioritaria necessità di salvaguardare gli interessi dei cittadini italiani.

Donatella FERRANTI (PD) in considerazione della rilevanza e della delicatezza del provvedimento, auspica che le Commissioni possano disporre del tempo necessario per effettuare gli opportuni approfondimenti, anche prevedendo un ciclo di audizioni, e per rendere un parere che possa contribuire in modo sostanziale al miglioramento del testo in esame. Rileva infatti come talvolta i pareri delle Commissioni parlamentari non siano sufficientemente incisivi, mentre ritiene che in questo caso sia indispensabile compiere uno sforzo supplementare, anche per evitare che il provvedimento in esame costituisca un ulteriore intervento frammentario e disarticolato in materia di servizi e, in particolare, di professioni.

Giulia BONGIORNO, presidente della II Commissione, evidenzia come i pareri resi dalle Commissioni in sede consultiva o su schemi di decreti legislativi siano in genere molto incisivi, quantomeno nella sostanza. Trattandosi tuttavia di pareri di norma non vincolanti, il soggetto destinatario potrebbe assumersi la responsabilità politica di non accoglierli in tutto o in parte.

Antonino LO PRESTI (PdL), relatore per la II Commissione, sottolinea come il provvedimento in esame sia strutturato in modo da garantire e mantenere le peculiarità del nostro ordinamento. A suo parere, una lettura sistematica della direttiva e dello schema di decreto legislativo è in grado di fugare la maggior parte dei dubbi emersi nel corso del dibattito. Per quanto concerne la disciplina dell'articolo 34, ritiene che il comma 3 preveda adeguate garanzie per gli ordini professionali, così come gli articoli 9 e 10 garantiscono adeguatamente l'accesso alle attività di servizi, scongiurando sperequazioni fra cittadini di diversi Stati membri. Il sistema vigente relativo alle associazioni professionali non viene intaccato e la disciplina dell'iscrizioni agli albi professionali non sembra porre questioni di rilievo. Il concetto di «motivo imperativo di interesse generale» probabilmente potrebbe essere meglio specificato ed articolato, ma senza dimenticare che lo stesso costituisce comunque una garanzia. Naturalmente esistono talune situazioni problematiche, come ad esempio quella segnalata dall'onorevole Cimadoro e relativa agli agenti immobiliari, della quale si potrà tenere conto nella proposta di parere che sarà formulata dai relatori.

Andrea GIBELLI, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.35.