CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 febbraio 2010
280.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 9 febbraio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 13.20.

Schema di decreto legislativo recante la disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonché delle misure compensative e delle campagne informative.
Atto n. 174.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

Le Commissioni proseguono l'esame, rinviato il 3 febbraio 2010.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che è pervenuto alle presidenze delle due Commissioni la nota del Ministro per i rapporti con il Parlamento, con la quale si rappresenta, in merito al prescritto parere della Conferenza Unificata, che il Consiglio dei Ministri ha deliberato la procedura in via d'urgenza prevista dal decreto legislativo n. 281 del 1997. Aggiunge che è altresì pervenuto il prescritto parere del Consiglio di Stato e che, pertanto, le Commissioni risultano nella condizione di potersi esprimere sul provvedimento in titolo.
Ricorda, infine, che nella precedente seduta i relatori hanno presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni e che i rappresentanti del gruppo Partito Democratico e del gruppo Italia dei Valori hanno presentato due distinte proposte di parere alternativo.

Giovanni FAVA (LNP), relatore per la X Commissione, comunica l'intenzione dei relatori di integrare la proposta di parere presentata nel corso della scorsa seduta con l'osservazione della collega Lanzarin, aggiungendo alla fine della lettera e) delle osservazioni le seguenti parole: «; al

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comma 4, sia valutata la possibilità di ampliare l'area di riferimento per la destinazione dei benefici economici estendendola a 40 km dal perimetro dell'impianto di produzione elettrica, o a 20 km nel caso di impianto per la produzione di combustibile nucleare» (vedi allegato).

Il sottosegretario Stefano SAGLIA sottolinea preliminarmente la disponibilità del Governo di apportare alcune modificazioni al testo in esame, anche sulla base del confronto rispettoso e costruttivo che si è registrato tra maggioranza e opposizione nelle Commissioni.
Entrando nel merito di alcuni dei rilievi sollevati nel corso della discussione e segnalati nei pareri delle opposizioni, riguardo al tema dei costi del nucleare manifesta la convinzione del Governo sulla piena sostenibilità economica dell'investimento per la costruzione delle centrali nucleari di tipo sia EPR sia AP1000 il cui ciclo di vita è previsto in 40-60 anni. Con riferimento al costo dell'energia elettrica prodotta da fonte nucleare, rileva che il prezzo a kilowattora si mantiene a livelli decisamente inferiori rispetto a quello prodotto da altre fonti energetiche. Aggiunge che i motivi fondamentali della scelta del Governo a favore del nucleare si basano sulla sicurezza degli approvvigionamenti e sulla lotta ai cambiamenti climatici perché, come è noto, le emissioni di CO2 degli impianti nucleari sono pari a zero. Al riguardo, ricorda che in tutti i dibattiti internazionali, non ultimo quello svoltosi recentemente in sede OCSE, l'opzione nucleare è ritenuta necessaria nella lotta contro i cambiamenti climatici. Sottolinea altresì che la decisione di riattivare la tecnologia nucleare non è assolutamente in contrasto con il progetto ambizioso relativo alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ma si pone in termini di assoluta complementarietà, in quanto queste ultime presentano una discontinuità di produzione che può essere ben compensata dal nucleare. Fa presente, infine, che il Governo italiano ha un confronto costante sulle importanti tematiche connesse al nucleare, oltre che con la Francia e la Finlandia, con altri Paesi europei che hanno effettuato o sono in procinto di effettuare questa scelta, quali Germania e Gran Bretagna.

Andrea LULLI (PD) sottolinea che lo schema di decreto in esame presenta profili di dubbia costituzionalità perché interviene in una materia legislativa che la Costituzione attribuisce alla potestà legislativa concorrente delle regioni. La dichiarazione d'urgenza da parte del Consiglio dei ministri, in questo senso è decisamente inopportuna e, a suo avviso, produrrà l'effetto di accentuare il contrasto tra Governo e regioni. Sottolinea che per poter costruire impianti nucleari è necessario il consenso delle popolazioni interessate. Osserva che la scelta del Governo rischia di essere propagandistica e di ritardare una politica energetica nazionale fondata sia sul risparmio sia sulla differenziazione delle fonti energetiche di cui il Paese ha grande bisogno. Ritiene che la questione dell'approvvigionamento abbia carattere sovranazionale e non possa essere risolta all'interno dei singoli Paesi. Osservato altresì che l'integrazione proposta al parere non risolve la questione del consenso delle popolazioni e anzi segnala che la maggioranza si è resa conto dei problemi che esistono; avendone preso visione, giudica molto severo anche il parere del Consiglio di Stato che richiama la necessità del coinvolgimento degli enti territoriali nel processo decisionale e che ha sottolineato l'utilizzo di un eccesso di delega con riferimento agli articoli 6 e 11 dello schema di decreto. Lamentata infine la mancanza del parere da parte della Conferenza unificata Stato-regioni, ritiene che le disposizioni in esame daranno luogo a situazioni problematiche di cui la maggioranza deve assumersi per intero la responsabilità.

Mauro LIBÈ (UdC) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dai relatori, rammaricandosi, peraltro, del fatto che il provvedimento in esame elude il vero nodo della

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questione del ritorno al nucleare, vale a dire la revisione del titolo V della Costituzione con la riattribuzione allo Stato della competenza legislativa in materia di energia. Riconosce che lo schema di decreto legislativo contiene elementi positivi su alcuni punti importanti, come quelli relativi alla localizzazione degli impianti, alle garanzie per la loro sicurezza e alle forme di coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali.
Ritiene però che, nonostante tali aspetti, lo schema di decreto rischia di risolversi, sostanzialmente, in un atto propagandistico o, tutt'al più, in una mera attestazione di volontà politica, non sorretta dagli strumenti normativi indispensabili per raggiungere l'obiettivo strategico della costruzione di una nuova politica energetica, capace, anche attraverso l'uso del nucleare, di porre le basi per garantire al Paese indipendenza energetica e raggiungimento degli obiettivi di politica ambientale sottoscritti dall'Italia in sede internazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Nel deplorare, inoltre, il comportamento poco responsabile di alcuni autorevoli esponenti della maggioranza candidati alla presidenza di alcune regioni, a partire dall'attuale ministro Zaia, che hanno preso pubblicamente posizione contro la localizzazione nei rispettivi territori degli impianti nucleari, conclude auspicando che il Governo voglia affrontare davvero, al di là dei toni propagandistici, la questione essenziale della richiamata revisione della Costituzione.

Enzo RAISI (PdL) ritiene che il tema della propaganda sia stato a lungo utilizzato in questo dibattito e ritiene ci sia a questo punto un po' di confusione su chi dovrebbe avvantaggiarsi di tale atteggiamento propagandistico, se il governo o gli enti locali. La scelta del governo è stata chiara fin dall'inizio con decisioni di merito che sia il governo che la maggioranza hanno voluto condividere con il Parlamento su vari aspetti nel corso dell'esame della legge 99, c.d. legge sviluppo; ritiene infatti che laddove non c'è stata condivisione c'è stata comunque una particolare attenzione alle criticità sollevate. Come relatore alla legge sullo sviluppo ha già avuto occasione di ribadire che ritiene la condivisione delle scelte con le comunità locali coinvolte sia l'elemento chiave ma tale condivisione deve presupporre un atteggiamento propositivo e non ostruzionistico che non può che nuocere al dialogo. Ritiene peraltro che la politica energetica, per alcuni profili, sia certamente un tema che riguarda una materia di competenza dello Stato; ritiene comunque che gli organi preposti saranno in grado di stabilire se l'impostazione data con il decreto violi in qualche maniera la competenza degli organi regionali. Sottolinea che rispetto all'obiettivo che il Governo si era prefissato i tempi sono stati rispettati. Esprime quindi apprezzamento anche per la proposta di parere favorevole presentata dai relatori, che solleva puntualmente alcune criticità sia formali che sostanziali del provvedimento in esame, ed è certamente finalizzata al miglioramento del testo presentato dal Governo. Dichiara infine il parere favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dai relatori, ringraziandoli del lavoro svolto ritenendo che al di là delle diverse sensibilità ci sia stato, anche in questa occasione, un proficuo confronto fra maggioranza ed opposizione senza atteggiamenti preconcetti.

Gabriele CIMADORO (IdV), nell'esprimere forti perplessità circa l'accelerazione impressa dal Governo e dalla maggioranza all'iter dello schema di decreto in esame, ritiene che la scelta compiuta dal Governo in questa occasione riguardi senza dubbio uno dei provvedimenti più importanti della legislatura. Ritiene che sarebbe stata necessaria una maggiore valutazione di scelte di politica energetica alternative e che il nucleare non rappresenti la scelta obbligata anche per le problematiche di approvvigionamento che l'Italia deve affrontare; ritiene per esempio che sarebbe stato necessario un maggiore sforzo di investimento nelle centrali di quarta generazione, senza le scorie radioattive.

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L'Italia in questi anni ha comunque dimostrato di poter stare sul mercato anche senza ricorrere all'energia nucleare. Come ricordato dal collega Realacci, nel corso della precedente seduta, i 4 miliardi di euro che già il nostro paese spende per lo smaltimento delle scorte andranno sicuramente ad aumentare e la Lombardia, una delle poche regioni che ha dato ampia disponibilità in tale direzione, vedrà un eccessivo proliferare di centrali nucleari. Ritiene che il tema dell'energia nucleare attenga ad una materia che deve essere considerata riservata alla competenza legislativa concorrente fra Stato e regioni e intravede il rischio di militarizzazione delle aree che saranno individuate come idonee per la costruzione degli impianti. Con il provvedimento in esame si è compiuta una forzatura ed il governo ha di fatto rinunciato a promuovere un progetto organico di politica energetica più rispondenti ai bisogni dei cittadini. Dichiara, infine, il parere contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dai relatori, ricordando che il suo gruppo ha presentato una proposta di parere alternativo.

Alberto TORAZZI (LNP), nel ribadire che il provvedimento in esame rappresenta, a suo giudizio, il frutto di una scelta ampiamente meditata del governo e discussa in sede parlamentare, evidenzia che si tratta in particolare di un'assunzione di responsabilità di carattere solidaristico da parte di un paese ricco come l'Italia. Ritiene oltretutto che se tale scelta venisse compiuta dai c.d. paesi del terzo mondo ci sarebbero molti più rischi per la sicurezza di quelli che oggi l'opposizione ha voluto evidenziare. Ribadendo, infine, che con il provvedimento in esame si compia un ulteriore passo in avanti, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dai relatori.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), intervenendo per una precisazione, chiede al Governo di riflettere sulla portata della disposizione relativa alla corresponsione di indennità agli enti territoriali, in ragione della distanza dagli impianti di produzione del combustibile. Ritiene, infatti, che se è vero che la normativa contenuta nello schema di decreto legislativo in esame non pone problemi interpretativi con riferimento agli impianti costituiti dalle centrali nucleari vere e proprie, tali problemi potrebbero prospettarsi, invece, con riferimento agli impianti rappresentati sia dai siti di estrazione del minerale che da quelli di arricchimento dello stesso.

Federico TESTA (PD), nel ribadire le criticità ampiamente sottolineate nella proposta di parere alternativo presentata, in cui sono state sollevate alcune questioni molto precise, come quella del necessario coinvolgimento delle popolazioni interessate, rileva come solo alcuni di tali rilievi problematici sono stati marginalmente recepiti nel parere predisposto dai relatori. Dichiara quindi il voto contrario del gruppo del partito democratico sulla proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dai relatori.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dai relatori, risultando così precluse le votazioni sulle proposte di parere alternative presentate dai gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori.

La seduta termina alle 13.50.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 278 del 3 febbraio 2010, a pagina 23, seconda colonna, quarantasettesima riga, dopo la parola «Zunino», aggiungere le seguenti «Franceschini, Ventura, Maran, Villecco Calipari, Amici, Boccia, Giachetti, Lenzi, Rosato, Bellanova, Bernardini, Coscia, Miotto, Mogherini Rebesani, Motta, Pollastrini, Samperi, Tempestini, Vaccaro, Vannucci, Viola, Agostini, Albonetti, Argentin, Bachelet,

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Barbi, Baretta, Beltrandi, Berretta, Bersani, Bindi, Binetti, Bobba, Bocci, Boccuzzi, Boffa, Bonavitacola, Bordo, Bossa, Braga, Brandolini, Bratti, Bressa, Bucchino, Burtone, Calvisi, Capano, Capodicasa, Cardinale, Carella, Carra Marco, Castagnetti, Causi, Cavallaro, Ceccuzzi, Cenni, Ciriello, Codurelli, Colombo, Concia, Corsini, Cuomo, Cuperlo, Dal Moro, D'Alema, Damiano, D'Antona, D'Antoni, De Biasi, De Micheli, De Pasquale, De Torre, D'Incecco, Duilio, Esposito, Gianni Farina, Farina Coscioni, Farinone, Fassino, Fedi Ferranti, Ferrari, Fiano, Fiorio, Fioroni, Fluvi, Fogliardi, Fontanelli, Garavini, Garofani, Gasbarra, Gatti, Genovese, Gentiloni Silveri, Ghizzoni, Giacomelli, Ginefra, Ginoble, Giovanelli, Gnecchi, Gozi, Grassi, Graziano, Iannuzzi, La Forgia, Laganà Fortugno, Laratta, Letta, Levi, Lo Moro, Lolli, Losacco, Lovelli, Lucà, Luongo, Madia, Marantelli, Marchi, Marchignoli, Margiotta, Mariani, Marini, Marrocu, Martella, Martino, Mattesini, Mazzarella, Mecacci, Melandri, Melis, Giorgio Merlo, Merloni, Meta, Migliavacca, Miglioli, Minniti, Misiani, Morassut, Mosca, Murer, Naccarato, Nannicini, Narducci, Nicolais, Oliverio, Andrea Orlando, Parisi, Pedoto, Pepe Mario (Pd), Pes, Piccolo, Picierno, Pistelli, Pizzetti, Pompili, Porta, Portas, Rampi, Realacci, Recchia, Rigoni, Rossa, Rossomando, Rubinato, Rugghia, Antonino Russo, Sani, Santagata, Sarubbi, Sbrollini, Schirru, Sereni, Servodio, Siragusa, Soro, Sposetti, Strizzolo, Tenaglia, Tidei, Tocci, Touadi, Trappolino, Tullo, Livia Turco, Maurizio Turco, Vassallo, Velo, Veltroni, Verini, Zaccaria, Zampa, Zamparutti e Zucchi.