CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 febbraio 2010
279.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 4 febbraio 2010. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato allo sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 11.30.

Sull'ordine dei lavori.

Andrea GIBELLI, presidente, propone un'inversione dell'ordine del giorno nel senso di iniziare, in sede di atti del Governo, il seguito dell'esame dello schema di decreto legislativo in materia di camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (atto n. 177), procedendo quindi con il seguito dell'esame dello schema di decreto legislativo sugli usi finali dell'energia e i servizi energetici (atto n. 172).

La Commissione concorda.

Schema di decreto legislativo di attuazione della delega di cui all'articolo 53 della legge 23 luglio 2009, n. 99 per la riforma della disciplina in materia di camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Atto n. 177.
(Seguito dell' esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

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La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 3 febbraio 2010.

Andrea GIBELLI, presidente, avverte i colleghi che sono pervenuti alla presidenza i rilievi deliberati nella seduta di ieri dalla commissione Bilancio sull'atto in esame; chiede quindi al relatore se ne abbia preso visione, se vi siano modifiche alla proposta di parere conseguenti e se comunque debba illustrare ulteriori integrazioni, tenendo presente che la Commissione è in questo momento, da un punto di vista procedurale, nelle condizioni di deliberare il parere.

Raffaello VIGNALI, relatore, in relazione ai rilievi deliberati dalla V Commissione di quali ha preso la dovuta visione, vorrebbe svolgere alcune considerazioni; in relazione al primo rilievo - definito dalla Commissione stessa di carattere finanziario - ritiene che l'attuale formulazione del comma 2 dell'articolo 4-bis della legge n. 580, introdotto dal comma 5 dell'articolo 1 dello schema di decreto in esame, con la dizione «ai sensi delle disposizioni vigenti» include la norma della quale il rilievo propone invece una testuale indicazione. Ritiene altresì che indicare esplicitamente proprio questa norma potrebbe fare insorgere dubbi interpretativi in relazione ai poteri di vigilanza del Ministero dello sviluppo. Esprime quindi una valutazione contraria. Sull'osservazione finalizzata a sopprimere, all'articolo 17, comma 1, l'ipotesi che possano essere membri del collegio dei revisori dei conti anche dirigenti o funzionari pubblici che non siano iscritti all'albo dei revisori dei conti, fa presente che spesso fra dirigenti e funzionari pubblici ci sono personalità con grande bagaglio tecnico, la cui professionalità prescinde dall'iscrizione all'albo. Ritiene quindi non condivisibile la modificazione proposta.
Passando alla proposta di parere, illustra le ulteriori modifiche ed integrazioni proposte, sulla base delle indicazioni dei colleghi e di ulteriori riflessioni (vedi allegato 1). Segnala una modifica nella premessa, volta a sottolineare l'apprezzamento per l'inclusione degli ordini professionali nella rappresentanza delle Camere di commercio. Inoltre fa rilevare come siano state introdotte due ulteriori condizioni (lett. b) e c)) finalizzate a definire il trattamento dei segretari generali già in carica alla data di entrata in vigore del decreto con la finalità di evitare una vacatio legis ed indicare una disciplina transitoria da applicare tra l'entrata in vigore del decreto legislativo ed il decreto di attuazione di cui al comma 5 dell'articolo 20 della legge n. 580, come novellato.
Sottolinea quindi l'inserimento di una nuova lettera b) fra le osservazioni, che ritiene possa venire incontro ad alcuni dubbi sollevati dalla collega Mastromauro in ordine alla rappresentatività del collegio che elegge il Presidente. Infine, una integrazione dell'osservazione di cui alla lettera c) tiene conto di una richiesta formulata dalla collega Froner.

Ludovico VICO (PD) esprime alcune perplessità circa la condizione prevista alla lettera a) della proposta di parere volta a prevedere espressamente la possibilità per le imprese di essere iscritte a più associazioni temendo che in tal caso esse possano essere rappresentate da ciascuna delle associazioni alle quali sono scritte. A tale riguardo, rileva che certamente il principio da salvaguardare è quello della rappresentanza democratica degli organi collegiali delle camere di commercio ma che, consentendo alle imprese l'iscrizione a più di una associazione di categoria si potrebbe alterare il meccanismo di assegnazione delle quote di rappresentanza dei vari comparti in seno al consiglio.

Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, ritiene che debba in ogni caso essere garantita la libertà delle imprese di essere iscritte a più di un'associazione di categoria in quanto ciò è spesso funzionale ad usufruire di una più ampia gamma di servizi offerti; si tratta senza dubbio di un fenomeno complesso di non facile soluzione

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ma ritiene prioritario non vincolare l'impresa ad essere iscritta ad un'unica associazione.

Giovanni FAVA (LNP), nel condividere preliminarmente la necessità che sia salvaguardata la libertà di associazione delle imprese, giudica condivisibile l'obiezione sollevata dal collega Vico e cioè che bisognerebbe evitare meccanismi distorsivi nel sistema della rappresentanza negli organi collegiali delle camere di commercio anche se probabilmente il fenomeno di cui si sta discutendo, quello cioè delle doppie tessere, rappresenta un fenomeno a carattere marginale.

Marco Giovanni REGUZZONI (LNP), condivide le osservazioni svolte dal collega Fava e comprende anche le perplessità sollevate dall'opposizione. Al riguardo, si chiede se possa essere individuata una soluzione normativa che possa al contempo salvaguardare la libertà delle imprese di iscriversi a più associazioni, consentendo che in tal modo possono accedere ad una pluralità di servizi, ed evitare fenomeni distortivi nella composizione del consiglio.

Raffaello VIGNALI, relatore, ricorda che i consigli camerali si compongono sulla base dei dati forniti dalle regioni relativi al numero degli addetti per comparto economico che quindi verrà rappresentato in base alla consistenza numerica degli iscritti. Ritiene comunque opportuna una riflessione ulteriore su questo punto.

Giovanni FAVA (LNP) ricorda che ci sono stati dei fenomeni di «campagne di acquisto» di tipo promozionale condotte da alcune associazioni di categoria che hanno influito sulla ripartizione del numero dei consiglieri e quindi sulla rappresentanza di un determinato comparto in seno al consiglio.

Andrea LULLI (PD) ritiene che a tali fenomeni distorsivi, che sono sempre esistiti, non si possa trovare una soluzione tecnico-normativa risolutiva. Il contenzioso che emerge tra le associazioni rappresentative può essere superato in base ad una intesa tra le parti ovvero ricorrendo al sistema, peraltro previsto anche dallo schema di decreto in esame, dell'elezione diretta dei rappresentanti del consiglio. Occorre certo disincentivare comportamenti pirateschi ma si tratta di un fenomeno a tutti già noto. Bisogna quindi semmai chiedersi se le modifiche introdotte con la riforma in discussione possano in qualche modo incentivare comportamenti scorretti.

Gabriele CIMADORO (IdV) ritiene opportuna una riflessione ulteriore sul fenomeno descritto che riguarda la tutela della rappresentanza nella composizione dei consigli camerali. Desidera inoltre ritornare sulla questione della durata degli incarichi elettivi, quale per esempio la carica del presidente delle camere di commercio che, a suo giudizio, dovrebbe prevedere limitazioni più stringenti per quanto concerne i presidenti gia in carica alla data di entrata in vigore del decreto, che sommerebbero al limite dei due mandati tutti quelli già svolti.

Federico TESTA (PD) concorda sulla necessità di tutelare la libertà di associazione delle imprese che certamente non viene messa in discussione in questa sede; ritiene altresì necessario evitare fenomeni distortivi nella composizione del consiglio. Si tratta di un fenomeno diffuso cui va trovata una soluzione; in questo senso ritiene quindi che potrebbe essere riformulata la condizione prevista nella proposta di parere, escludendo la possibilità, espressamente stabilita, che le imprese siano rappresentate da tutte le associazioni alle quali risultino iscritte, alterando in tal modo la composizione del consiglio.

Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, intervenendo in risposta alla richiesta formulata dal collega Cimadoro, esprime contrarietà sull'ipotesi di prevedere una norma espressa, a carattere retroattivo, che limiti la durata della carica di presidente delle camere di commercio legittimamente

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eletti. Si può pensare a porre un limite alla durata di tali cariche solo con una modifica normativa che disponga per il futuro.

Ludovico VICO (PD), senza voler in alcun modo polemizzare, ritiene opportuno ribadire che la libertà di associazione è già tutelata da una norma di rango costituzionale e pertanto considera ultroneo introdurre una previsione normativa specifica che oltretutto può determinare i descritti meccanismi distorsivi.

Margherita Angela MASTROMAURO (PD), nel giudicare opportuno un maggiore approfondimento sul tema della rappresentanza, interviene sulla questione delle pari opportunità prevista da una delle osservazioni contenute nella proposta di parere formulata dal relatore di cui apprezza la sensibilità. Riterrebbe comunque preferibile che la suddetta osservazione fosse trasformata in una condizione del parere, senza peraltro alterare il carattere non vincolante del criterio relativo alla rappresentanza femminile che dovrebbe essere inserito negli statuti delle camere di commercio.

Lella GOLFO (PdL) condivide l'osservazione formulata dalla collega Mastromauro sull'applicazione del principio delle pari opportunità nella composizione dei consigli delle camere di commercio, tema delicato su cui ha anche presentato una proposta di legge. Auspica che il relatore possa quindi accogliere la richiesta di riformulazione avanzata.

Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, intervenendo nuovamente sul tema della rappresentanza ribadisce che la formulazione proposta nel parere da lui presentato rappresenta una soluzione efficace, in quanto non altera il meccanismo della rappresentanza e che occorre tutelare un principio di libertà. Giudica molto difficile cercare una soluzione normativa risolutiva per il fenomeno delle doppie iscrizioni, fenomeno peraltro comprensibile dal momento che le imprese sono certamente interessate ad usufruire di una ampia gamma di servizi.

Marco Giovanni REGUZZONI (LNP) ritiene che dovrebbero essere escluse dalla rappresentanza in seno ai consigli camerali le associazioni a totale o parziale partecipazione pubblica.
Sul tema della rappresentanza femminile, si dichiara contrario alla previsione di una condizione specifica in tal senso formulata nella proposta di parere.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA ricorda che lo schema di decreto legislativo in esame riguarda la riforma dell'ordinamento delle camere di commercio e non la tutela della rappresentanza, argomento che richiederebbe un intervento normativo organico.
Giudica di per sé non negativo il fenomeno della doppia iscrizione in quanto consente alle imprese di accedere ad una pluralità di servizi.
Per quanto concerne il tema della tutela della rappresentanza femminile, che considera questione ampiamente condivisibile, giudica più opportuno che ciò sia lasciato alla sensibilità degli operatori chiamati a determinare la composizione dei consigli camerali, piuttosto che prevedere una norma espressa al riguardo. Condivide infine la norma transitoria relativa alla carica di segretario generale in servizio.

Andrea LULLI (PD) ritiene opportuno ricondurre la sostanza del dibattito alla reale consistenza del fenomeno di cui si sta discutendo, altrimenti risulterà difficile trovare una efficace conclusione della discussione in corso. Lo schema di decreto in esame, sul tema della rappresentanza, conferma il ruolo del Registro delle imprese come base di dati per individuare la platea dei soggetti, appartenenti ai diversi comparti, cui assegnare le quote. Ritiene che la condizione prevista nella proposta di parere non favorisca particolarmente nuovi contenziosi tra le associazioni che certamente sono tenute a trovare un'intesa sulla composizione della propria rappresentanza

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di comparto nel consiglio camerale. L'alternativa, a tale eventualità resta, a suo giudizio, solo il ricorso all'elezione diretta dei rappresentanti che potrebbe rappresentare un deterrente ad eventuali comportamenti illeciti. Sottolinea, infine, come, non potendo auspicare ad un sistema perfetto, il meccanismo attuale garantisce comunque la rappresentanza dell'economia locale.

Andrea GIBELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE.
Atto n. 172.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 3 febbraio 2010.

Giovanni FAVA (LNP) esprime condivisione ed apprezzamento per la proposta di parere elaborata dalla relatrice; solleva soltanto alcune obiezioni rispetto alla osservazione di cui alla lettera a), che va a modificare il meccanismo attuale basato sul cliente finale con ripercussioni non del tutto chiare sul sistema.

Federico TESTA (PD), sempre in relazione all'osservazione di cui alla lettera a), ritiene che con la formulazione attuale si svincolino dagli oneri di sistema una serie di soggetti, ivi indicati. Chiarisce che gli oneri di sistema non sono solo quelli relativi alla rete, ma anche tutta un'altra lunga serie di oneri che, forse a torto, vanno comunque a finire in bolletta: il rischio che intravede è che tali ulteriori oneri finiscano quindi per riversarsi a carico di chi non è esentato. Inoltre, questa esenzione potrebbe stimolare alla costruzione di impianti non efficienti ma solo economicamente convenienti a causa di un trattamento fiscale privilegiato, con esiti paradossali per un decreto finalizzato all'efficienza energetica. Concludendo, ritiene che occorrerebbe identificare una formulazione della lettera a) che, pur salvaguardando l'esigenza di fondo (tutelare una serie di soggetti, quali piccole e medie imprese, ecc.) eviti di incorrere negli esiti paventati.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA dichiara il favore del Governo sulla proposta di parere formulata; nel merito del dibattito specifico sull'osservazione di cui alla lettera a), informa che è in corso nel Governo questa riflessione e si permette di consigliare alla relatrice una riformulazione della lettera stessa di questo tenore «valuti il Governo l'opportunità di incentivare maggiormente la cogenerazione ad alto rendimento nel rispetto delle direttive europee anche attraverso una esclusione selettiva degli impianti dagli oneri generali di sistema, secondo criteri allo scopo definiti dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas».

Lella GOLFO, relatore, ringrazia il rappresentante del Governo e si dichiara senz'altro disponibile ad accogliere la riformulazione proposta, che sembra accogliere anche il consenso dei colleghi che avevano manifestato dubbi sulla precedente formulazione.

Federico TESTA (PD) segnala alla collega relatrice l'opportunità, sulla quale la prega di riflettere, di trasformare qualcuna delle osservazioni proposte in condizioni.

Andrea GIBELLI, presidente, ricorda che sull'atto in esame non è ancora pervenuto il parere della Conferenza unificata e che, quindi, la Commissione non può procedere ad alcuna deliberazione definitiva. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il dibattito ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.45.

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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Giovedì 4 febbraio 2010. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI.

La seduta comincia alle 12.45.

In relazione alla partecipazione di tre componenti della Commissione ad una missione presso i poli settentrionali della chimica di Porto Marghera e delle linee produttive di Mantova, Ravenna e Ferrara (Venezia 9 novembre 2009).

In relazione alla partecipazione di tre componenti della Commissione ad una missione presso i poli settentrionali della chimica di Mantova (Mantova 30 novembre 2009).

Andrea GIBELLI, presidente, rende le comunicazioni sulle missioni in titolo (vedi allegati 2 e 3).

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 12.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.50 alle 13.