CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 gennaio 2010
267.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 12 gennaio 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.10.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei.
Atto n. 132.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, rinviato da ultimo nella seduta del 17 dicembre 2009.

Valentina APREA, presidente e relatore, rivolge innanzitutto ai componenti della Commissione un sincero saluto di benvenuto, dopo la sospensione dei lavori parlamentari per le festività natalizie, confidando che la ripresa delle attività parlamentari sia ispirata allo stesso spirito di collaborazione che ha contraddistinto finora i lavori della Commissione.
Ricorda quindi che non è ancora pervenuto il previsto parere del Consiglio di Stato sugli schemi di atti normativi in esame, parere che dovrebbe peraltro essere trasmesso nei prossimi giorni, in modo da poter concludere l'iter degli schemi di decreto in oggetto già nel corso della prossima settimana.

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Manuela DI CENTA (PdL) dichiara di volere intervenire con gioia, anche sportiva, come le è di consuetudine sullo schema di regolamento oggetto d'esame per sottolineare e valorizzare un punto che le è particolarmente caro. Ricorda come da più parti d'Italia, le siano arrivate parole di apprezzamento e di sostegno perché alla condizione n. 11 della nuova proposta di parere del relatore, è stata indicata la necessità di licei specifici che possano armonizzare la cultura e lo sport. Rammenta come in passato vi siano state già esperienze di licei ad indirizzo sportivo in varie regioni d'Italia; ma ritiene che l'esperienza ora proposta sia il compimento di un percorso che parte da lontano, ed in particolare in sede europea. Rileva, infatti, come dal 2004, anno dello sport, in più occasioni la Commissione europea con approfondite e importanti discussioni e risoluzioni ha dichiarato la carenza strutturale per quello che riguarda l'ambito culturale, in senso lato dello sport come disciplina fondamentale per la formazione e l'educazione dell'individuo. A questo proposito, ritiene importante che questi principi siano stati poi inseriti nel Trattato di Lisbona per dare corpo a tutto ciò che si intende per sport, anche in senso culturale.
Ritiene, anche partendo dalla propria esperienza personale, che lo sport non sia solo vincere una medaglia, ma che in realtà rappresenti uno strumento formidabile di integrazione culturale e sociale di abbattimento di barriere, e di promozione del benessere psicofisico. Ricorda come a livello europeo l'Italia è stata uno dei primi Paesi che ha dato vita ad un progetto-pilota, un percorso specialistico, riguardante nello specifico la scuola primaria. Tale progetto, risalente a qualche mese fa, è stato un primo passo per dare corpo ad un'alfabetizzazione motoria sin dai primi anni di istruzione. Ritiene doveroso far seguire a questo primo passo un secondo, riguardante i licei sportivi; nella panoramica mondiale l'Italia è infatti indietro su questi argomenti, ma è essenziale che in Europa, con tali progetti si stiano riconquistando posizioni importanti. Considera quindi fondamentale che giovani capaci ed eccellenti possano praticare lo sport e quindi arrivare ai massimi traguardi, senza dover sacrificare la loro preparazione culturale. Sottolinea come i tempi siano cambiati rispetto a quando si pensava che chi praticava sport non aveva diritto a pensare o a acculturarsi. Ricorda come nell'ambito dell'istruzione superiore siano già operativi alcuni progetti pilota, i cosiddetti Ski-College, che a partire dal 2002 sono stati pensati e sostenuti economicamente. Vi sono in Italia nove realtà di questo tipo e anche in questo caso il progetto ha dato la possibilità a ragazzi eccellenti di accedere a istituti di istruzione superiore, adatti alle loro esigenze, e quindi di potersi formare e diplomare.
Per esperienza personale, sa che in passato il conseguimento di un diploma costava grandi sacrifici agli atleti, dovendosi sommare agli allenamenti quotidiani, anche assenze superiori al consentito, per riuscire a raggiungere l'obiettivo magari solo grazie al cuore, alla comprensione del preside dell'Istituto in cui si era iscritti. Proprio come è successo a lei, in gioventù, a Tolmezzo. Ritiene quindi che l'opportunità che oggi si dà a chi fa sport a livello agonistico è proprio quella di una tutela per gli atleti senza costringerli a formarsi culturalmente, se non a costo di enormi sacrifici. Il quadro però non può essere completo se non si va a incidere anche sull'istruzione universitaria, che in Italia, a differenza di nazioni come gli Stati Uniti, è sempre stata considerata incompatibile con l'attività sportiva agonistica. Conclude, quindi, auspicando che un giorno si potrà leggere che l'Italia ha saputo predisporre scuole che hanno saputo valorizzare chi ha la capacità di salire sul podio, anche dal punto di vista della preparazione culturale.

Valentina APREA, presidente e relatore, ringrazia l'onorevole Di Centa per il competente e appassionato intervento che condivide, confidando che sui temi indicati non solo la maggioranza, ma tutta la Commissione possa convergere.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdC) ricorda come, non essendo ancora pervenuto

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il parere del Consiglio di Stato, la seduta odierna non può che considerarsi interlocutoria. Chiede quindi al presidente che si adoperi affinché il parere giunga nei tempi necessari, in modo che la Commissione possa svolgere i dovuti approfondimenti e valutazioni. Crede che anche gli altri componenti della Commissione siano stati subissati da messaggi e e-mail di docenti preoccupati o inquieti per la riforma in itinere. Evidenzia l'esigenza che la riforma sia messa in atto l'anno prossimo, visti i tempi che tendono sempre più ad allungarsi e che vanno a complicare le scelte delle famiglie che devono decidere l'orientamento scolastico dei propri figli a partire dal febbraio prossimo. Ritiene che su questo possa convenire sia la maggioranza che il Governo.

Caterina PES (PD) ritiene innanzitutto che non sussista la necessità urgente di riformare il sistema scolastico, in particolare se si considera che oggi siamo all'interno di una «società della conoscenza». Sottolinea altresì che il riordino dei licei persegue la missione di ridurre i costi della scuola e che quindi la riorganizzazione del sistema dei licei è dettata dalla necessità di conseguire tale missione. Ritiene peraltro importante che si riducano le classi di concorso, rilevando però che tale operazione deve essere compiuta in modo razionale, anche in considerazione delle complesse esigenze poste dalla odierna società. Stigmatizza d'altra parte la riduzione delle ore nelle scuole, rilevando che tale riduzione deve avvenire in modo razionale. Rileva altresì che le sperimentazioni esistenti erano forse in numero eccessivo, ma non possono essere eliminate sperimentazioni fondamentali per la trasmissione della conoscenza, quali ad esempio il piano nazionale dell'informatica, l'inserimento della seconda lingua nei licei scientifici e quello della lingua inglese al liceo classico. Considera d'altra parte criticamente il liceo scientifico-tecnologico, in quanto ritiene si tratti di un liceo ibrido, all'interno del quale non si farà alcuna attività di laboratorio. Sul liceo artistico, rileva poi che viene destinato un numero di ore insufficiente allo svolgimento dell'attività tecnico-pratica.
Sottolinea inoltre che è discutibile che non sia previsto l'insegnamento delle scienze naturali nel liceo classico e nel liceo scientifico, rilevando che ciò si pone in contrasto con le indicazioni dell'Unione europea, che prevedono che le scienze naturali costituiscano uno dei quattro assi portanti della conoscenza. Con specifico riferimento al liceo classico, rileva che si ritorna a una configurazione dello stesso come all'epoca della riforma Gentile e che è assolutamente necessario prevedere un insegnamento approfondito della lingua inglese al liceo classico. Ritiene inoltre che siano troppo poche le ore dedicate a discipline come la filosofia e l'arte al liceo scientifico, e che il liceo linguistico e il liceo delle scienze umane non siano configurati in modo tale da corrispondere all'idea stessa di base di un sistema liceale. Sul liceo musicale e coreutico, sottolinea invece che non sono chiare le modalità con le quali verranno reperite le risorse necessarie. Aggiunge che il sistema è imperniato su un insegnamento fortemente libresco che occorre invece cambiare, sottolineando altresì che per il biennio occorre una definizione più precisa dei profili di uscita, dato che mancano indicazioni sugli obiettivi specifici di apprendimento. Auspica quindi, in conclusione, considerata l'importanza della riorganizzazione dei licei, che riguarda tutte le parti politiche, che si possa giungere ad approvare un parere che tenga conto di tutti i rilievi formulati.

Valentina APREA, presidente e relatore, assicura la collega Pes di aver dato voce alle sue indicazioni già nella proposta di parere presentata, riservandosi di integrarla ulteriormente con gli ulteriori suggerimenti che dovessero giungere.
Avverte che non essendo ancora pervenuto il parere del Consiglio di Stato, la seduta già convocata per domani per il seguito dell'esame del provvedimento in discussione non avrà luogo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente norme sul riordino degli istituti tecnici.
Atto n. 133.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, rinviato da ultimo nella seduta del 17 dicembre 2009.

Alessandra SIRAGUSA (PD) intende affrontare alcune questioni riguardanti gli istituti tecnici con riferimento in particolare alla proposta di parere presentata nella seduta del 17 dicembre 2009. Sottolinea innanzitutto che di fronte a una crisi economica globale, tutti i paesi più avanzati stanno investendo nel sistema di istruzione e di formazione; ritiene importante che tutti gli Stati dedichino molta attenzione a queste materie e che è in tale contesto che si può fondare il salto di qualità necessario al nostro Paese per superare il momento di crisi contingente. Segnala quindi che la volontà di ridurre la spesa pubblica nel settore scolastico è l'unico motivo della proposta di riforma in esame, mentre ritiene che una scuola che nasce nella vigenza del Trattato di Lisbona abbia bisogno non di tagli, ma di nuovi stanziamenti per la formazione, in particolare dei docenti e dei dirigenti scolastici.
Sottolinea come nelle proposte di riforma dell'istruzione secondaria superiore, sia ancora assente la questione di un «biennio unitario» e che ancora una volta sembra farsi strada l'idea che i licei siano la parte più importante dell'istruzione superiore. Apprezza l'impianto complessivo della proposta di parere, ma ritiene che il punto 2) non sia sufficientemente articolato, non rendendo possibili di conseguenza i passaggi da un tipo di indirizzo all'altro. Condivide la scelta che anche per gli istituti tecnici si parta dal primo anno e non dai primi due, ritiene importante sottolineare però che si condividono gli aspetti positivi nel presente schema di regolamento, ricordando che il lavoro di riforma era stato già iniziato dal precedente Governo e che la Commissione è rimasta la stessa presieduta dal professor De Toni. Stigmatizza d'alto canto il decurtamento delle ore di laboratorio. Evidenzia altresì come vi siano sicuramente aspetti positivi nella proposta di parere, ma che occorre fare ancora passi avanti e che è indispensabile, in mancanza del parere del Consiglio di Stato, rinviare la riforma di un anno. Ritiene infatti che lo schema di regolamento in esame non potrà essere pubblicato nei tempi utili, anche se le previste iscrizioni dovessero slittare a marzo. Non ravvisa, in conclusione, che vi siano tempi necessari per la definizione degli aspetti organizzativi.

Valentina APREA, presidente e relatore, avverte che non essendo ancora pervenuto il parere del Consiglio di Stato, la seduta già convocata per domani per il seguito dell'esame del provvedimento in discussione non avrà luogo.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente norme sul riordino degli istituti professionali.
Atto n. 134.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del regolamento e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo nella seduta del 17 dicembre 2009.

Maurizio FUGATTI (LNP) rileva due aspetti, a suo giudizio, importanti che dovrebbero essere ritenuti in conto dalle proposte di parere del relatore. Si riferisce in particolare alla specializzazione enologica prevista in alcuni istituti presenti nel territorio nazionale. Si tratta di mantenere il sesto anno di specializzazione enologica all'interno del diploma di perito agrario, previsto in questi istituti. Altro aspetto di rilievo è relativo alla condizione n. 11

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della proposta di parere del relatore che riguarda le province di Trento e Bolzano. Ritiene infatti che occorra aggiungere dopo le parole: «in provincia di Bolzano e Trento», le parole: «ove previsto dalla legislazione provinciale»; e dopo la parola: «nominata», le parole: «ove richiesto dalle province medesime», allo scopo di armonizzare la legge nazionale con la legge provinciale.

Valentina APREA, presidente e relatore, nel ringraziare l'onorevole Fugatti, assicura che verrà tenuto conto di quanto proposto.
Avverte che non essendo ancora pervenuto il parere del Consiglio di Stato, la seduta già convocata per domani per il seguito dell'esame del provvedimento in discussione non avrà luogo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 12 gennaio 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 15.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Lanzarote, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
Nuovo testo unificato C. 2326 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e III).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, ricorda che la Convenzione di Lanzarote costituisce il primo strumento internazionale con il quale si prevede che gli abusi sessuali contro i bambini siano considerati reati. Oltre alle fattispecie di reato più diffuse in questo campo (abuso sessuale, prostituzione infantile, pedopornografia, partecipazione coatta di bambini a spettacoli pornografici) la Convenzione disciplina anche i casi di grooming (adescamento attraverso internet) e di turismo sessuale. Sottolinea che la Convenzione delinea misure preventive che comprendono lo screening, il reclutamento e l'addestramento di personale che possa lavorare con i bambini al fine di renderli consapevoli dei rischi che possono correre e di insegnare loro a proteggersi, stabilisce inoltre programmi di supporto alle vittime, incoraggia la denuncia di presunti abusi e di episodi di sfruttamento e prevede l'istituzione di centri di aiuto via telefono o via internet.
Evidenzia inoltre che il disegno di legge in esame è articolato in due Capi. Il Capo I reca la ratifica e l'ordine di esecuzione della Convenzione e individua nel Ministero dell'interno l'autorità nazionale responsabile in relazione alla registrazione e conservazione dei dati nazionali sui condannati per reati sessuali (articolo 3), prevedendo esplicitamente a tal fine il rispetto del Trattato di Prum. Aggiunge che il Capo II contiene una serie di disposizioni di adeguamento interno. L'articolo 4, in particolare, modifica gli articoli 157, 416 e 576 del codice penale. Le lettere da a) a c) prevedono, segnatamente: il raddoppio dei termini di prescrizione in caso di violenza sessuale in danno di minore di anni 14; l'aumento delle pene nel caso di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati indicati commessi nei confronti di minori; quale ulteriore aggravante dell'omicidio la circostanza che il fatto sia commesso in occasione della commissione dei reati di atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, in cambio di denaro o di altra utilità, o di pornografia minorile. Precisa inoltre che le lettere da d) ad h) intervengono sugli articoli 600-bis e seguenti del codice penale, in materia di delitti contro la personalità individuale. Ricorda che in tema di prostituzione minorile vengono individuate ulteriori condotte riconducibili all'induzione, agevolazione e sfruttamento della

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prostituzione; si interviene sulla fattispecie relativa al compimento di atti sessuali con un minorenne in cambio di denaro o altra utilità economica, anche attraverso la ridefinizione della nozione di «utilità»; si modifica la disciplina delle aggravanti. In materia di pornografia minorile, segnala l'ampliamento del novero delle condotte riconducibili a tale delitto e l'introduzione di una specifica fattispecie di reato a carico di colui che assiste a esibizioni o spettacoli pornografici in cui siano coinvolti minorenni.
Evidenzia altresì che il provvedimento interviene anche sul regime delle circostanze di cui all'articolo 600-sexies, introducendo nuove circostanze aggravanti (somministrazione di sostanze pregiudizievoli della salute del minore, fatto commesso in danno di tre o più persone oppure approfittando della situazione di necessità del minore) ma, nel contempo, eliminando l'attuale aggravante della commissione di atti di prostituzione minorile in danno di infraquattordicenne. Vengono inoltre introdotti due nuovi articoli nel codice penale, che intervengono sulle circostanze attenuanti dei delitti contro la personalità individuali (articolo 600-octies) e individuano ulteriori pene accessorie applicabili nel caso di condanna per i medesimi delitti (articolo 600-novies). Le lettere da i) a n) dell'articolo 4, incidono infine sui delitti di violenza sessuale: estendo l'ambito soggettivo di applicazione del delitto di atti sessuali con minorenne; sanzionando, nell'ambito del delitto di corruzione di minorenne, anche il comportamento di chi faccia assistere un infraquattordicenne al compimento di atti sessuali, ovvero gli mostri materiale pornografico al fine di indurlo a compiere o a subire atti sessuali; novellando la disciplina della comunicazione al tribunale per i minorenni; introducendo, inoltre, il nuovo delitto di adescamento di minorenni (articolo 609-undecies), punito con la reclusione da uno a tre anni. Rileva che la condotta del nuovo reato consiste nell'intrattenere una relazione con un incapace o un minore di 16 anni, anche attraverso l'utilizzazione della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione, tale da condurre a un incontro; la fattispecie è caratterizzata dal dolo specifico (il soggetto agente deve avere agito al fine di abusare, sfruttare sessualmente, indurre alla prostituzione o ad esibizioni pornografiche o alla produzione di materiale pornografico un incapace o un infrasedicenne). Segnala che l'articolo 5 reca modifiche al codice di procedura penale, alcune delle quali in funzione di coordinamento della disciplina processuale con le modifiche apportate al codice penale. In particolare, con la novella all'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale, viene inserito il richiamo al nuovo settimo comma dell'articolo 416 del codice penale (che prevede l'aumento delle pene nel caso di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati indicati commessi nei confronti di minori) nell'elenco di delitti per i quali le funzioni di pubblico ministero devono essere esercitate dall'ufficio presso il tribunale del capoluogo del distretto.
Ricorda altresì che con la novella all'articolo 282-bis, si interviene in materia di allontanamento dalla casa familiare, attraverso l'ampliamento del catalogo dei delitti che possono comportare l'applicazione di tale misura a prescindere dai limiti edittali di pena. Si esclude, poi, l'applicazione del patteggiamento al caso di prostituzione minorile. La disposizione interviene anche in materia di incidente probatorio (novellando gli articoli 392, comma 1-bis, e 398, comma 5-bis), con modifiche che, tuttavia, sembrano riferite al testo antecedente al decreto-legge n. 11 del 2009. L'articolo 6, novellando la legge n. 1423 del 1956, sulle misure di prevenzione personali, prevede che il giudice possa prescrivere il divieto di avvicinamento a luoghi determinati, abitualmente frequentati da minori. Ricorda che l'articolo 7, attraverso una novella all'articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario, subordina la concessione di benefici penitenziari ai condannati per delitti di prostituzione minorile e pedopornografia, nonché di violenza sessuale, alla partecipazione, con esito positivo, ad uno specifico

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programma di riabilitazione. Probabilmente anche tale disposizione non tiene conto della novella apportata al testo della disposizione dal decreto-legge n. 11 del 2009. L'articolo 8, infine, novellando l'articolo 12-sexies del decreto-legge n. 306 del 1992, integra il catalogo dei reati, da cui deriva l'applicabilità della confisca penale obbligatoria nell'ambito delle misure di prevenzione antimafia; la medesima disposizione prevede ulteriori ipotesi di confisca obbligatoria, anche per equivalente, in caso di condanna o patteggiamento della pena per alcuni delitti in danno dei minori. L'articolo 9, infine contiene la clausola di invarianza finanziaria.
Propone in conclusione l'espressione di un parere favorevole sul provvedimento in oggetto.

Paola GOISIS (LNP), pur preannunciando il proprio giudizio complessivamente positivo sul provvedimento in oggetto, sottolinea che andrebbe chiarito se si applicano aggravanti specifiche per i casi di delitti compiuti ai danni di bambini di pochi mesi.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, assicura che viene introdotto un nuovo articolo nel codice penale, l'articolo 414-bis che prende in considerazione le esigenze prospettate dalla collega Goisis e che più in particolare che la Convenzione stessa prevede all'articolo 28 delle aggravanti nel caso di delitti compiuti in presenza di motivi soggetti particolarmente vulnerabili.

Emilia Grazia DE BIASI (PD), pur sottolineando l'importanza del provvedimento e il proprio giudizio complessivamente favorevole sullo stesso, rileva che sussiste un'incongruenza rispetto alla riabilitazione dei pedofili, dato che in un precedente provvedimento si era stabilito che la riduzione della pena venisse concessa indipendentemente dai risultati raggiunti in concreto nel corso del processo di riabilitazione, dovendosi dare rilievo esclusivamente alla buona volontà mostrata nel corso del processo stesso. Sottolinea peraltro l'importanza delle sanzioni previste per gli abusi commessi attraverso il mezzo audio-visivo. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Antonio PALMIERI (PdL) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore. Vuole rassicurare la collega Goisis che, oltre alle disposizioni ricordate dal relatore per la tutela dei bimbi sotto i tre anni, vi sono misure contenute nel recente provvedimento approvato dal Parlamento in materia di sicurezza perfettamente coincidenti con le misure previste dal provvedimento in oggetto, che prevedono proprio aumenti di pena per i reati di violenza sui minori.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia, anche a nome dei deputati del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere favorevole in oggetto, rilevando peraltro che ciò che la preoccupa non è tanto la riabilitazione dei pedofili quanto la tutela dei bambini di pochi mesi. Le violenze nei loro confronti devono essere punite con un trattamento più grave degli altri; in ogni caso occorre prestare maggiore attenzione ai temi che riguardano i minori, invece di occuparsi di temi meno importanti, come ad esempio quello relativo agli animali.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

Sui lavori della Commissione.

Valentina APREA, presidente, avverte che è stata presentata dal prescritto numero di deputati, ai sensi dell'articolo 92, comma 4, del regolamento, una richiesta di rimessione all'Assemblea della proposta di legge C. 2131 in materia di abrogazione dell'equipollenza tra il diploma di laurea in scienze motorie e quello in fisioterapia.

La seduta termina alle 15.20.