CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 dicembre 2009
261.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 10 dicembre 2009. - Presidenza del presidente della IV Commissione, Edmondo CIRIELLI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica, e il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 8.35.

DL 152/2009: Disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
C. 3016 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 dicembre 2009.

Edmondo CIRIELLI, presidente e relatore per la IV Commissione, fa presente che, come già ricordato dal relatore per la III Commissione, il provvedimento in esame dispone la proroga dal 1o novembre 2009 al 31 dicembre 2009 della partecipazione italiana ai processi di pace e di stabilizzazione, nonché alle missioni internazionali.
Per quanto concerne specificamente la competenza della Commissione Difesa, ricorda che il provvedimento, all'articolo 2, reca le autorizzazioni di spesa relative alla partecipazione italiana alla diverse missioni internazionali in corso di svolgimento e, agli articoli 3, 4 e 5, reca, rispettivamente, disposizioni in materia di trattamento economico del personale, in materia penale e in materia contabile, che riproducono in buona parte quelle contenute nei precedenti provvedimenti di proroga delle missioni internazionali.
Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per quanto attiene

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alle disposizioni che riproducono quelle già in passato adottate con altri provvedimenti di proroga, si sofferma quindi soltanto sulle norme che introducono alcune novità, ossia: l'articolo 3, comma 2, che prevede che la tessera di riconoscimento del personale militare impiegato nelle missioni internazionali, previo consenso dell'interessato al trattamento dei dati personali, contenga i dati sanitari di emergenza, quali lo stato vaccinale, le terapie in atto, le allergie, le intolleranze, il consenso alla donazione degli organi eccetera; l'articolo 3, commi 3 e 4, che aggiunge tra i soggetti destinatari degli indennizzi previsti a favore dei militari in missione che abbiano contratto infermità permanenti o patologie a causa di esposizione all'uranio impoverito, anche i genitori, se unici superstiti, disponendo altresì la conservazione in bilancio delle relative risorse; l'articolo 3, comma 3-bis, introdotto al Senato, che prevede che il personale militare iscritto nel ruolo d'onore abbia diritto a domanda di permanere o di essere richiamato in servizio fino ai limiti di età previsti non solo se decorato al valor militare o civile, come attualmente previsto dall'articolo 1 della legge n. 79 del 1989, ma anche se iscritto nel citato ruolo a seguito di eventi traumatici verificatisi in servizio e per causa di servizio, anche in Patria, che ne abbiano determinato l'invalidità permanente pari o superiore all'80 per cento; l'articolo 3, comma 5, che interpreta l'articolo 1, comma 2, della legge n. 206 del 2004, recante nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, nel senso che la concessione delle pensioni di reversibilità o indirette ai genitori quali unici superstiti delle vittime del terrorismo, come per gli altri familiari delle vittime, dipende esclusivamente dalla sussistenza del rapporto di parentela con le vittime stesse (la presenza di quest'unico requisito è prevista, in relazione all'erogazione della speciale elargizione ai genitori, dall'articolo 82 della legge finanziaria 2001, richiamato dalla disposizione oggetto della presente interpretazione); l'articolo 3, comma 6, che estende al personale della Guardia di finanza le norme di favore in materia di concorsi interni previste dal decreto-legge n. 451 del 2001 per gli appartenenti alle altre Forze armate impiegati in missioni internazionali, prevedendo in particolare che il personale militare che abbia presentato domanda di partecipazione ai concorsi interni banditi dal Ministero della difesa, e che sia impossibilitato a partecipare alle varie fasi concorsuali in quanto impiegato in missioni internazionali, sia rinviato d'ufficio al primo concorso utile successivo, fermo restando il possesso dei requisiti di partecipazione previsti dal bando di concorso per il quale ha presentato domanda. La norma prevede, altresì, che al suddetto personale, qualora vincitore del concorso e previo superamento del relativo corso ove previsto, siano attribuite, ai soli fini giuridici, la stessa anzianità assoluta dei vincitori del concorso per il quale ha presentato domanda e l'anzianità relativa determinata dal posto che avrebbe occupato nella relativa graduatoria; l'articolo 3, comma 7, che dispone la proroga, fino al 30 luglio 2011, del mandato dei componenti degli organi di rappresentanza militare (COCER). Infatti, come risulta dalla relazione illustrativa all'Atto Senato n. 1850, la proroga dell'attuale mandato, che scadrà nel corso del 2010, intende assicurare continuità nella collaborazione tra gli organi di rappresentanza del personale militare e le Amministrazioni nell'attuale fase di riassetto dello strumento militare e dei ruoli del personale. In particolare, la citata relazione illustrativa evidenzia che l'urgenza dell'intervento normativo è motivata dalla circostanza che il procedimento elettorale per il rinnovo dei suddetti organi deve essere avviato con congruo anticipo rispetto alla data di scadenza del mandato in corso, che l'elezione riguarda tre distinti livelli di rappresentanza (consigli di base, intermedi e centrali) eletti attraverso gradi successivi di votazione e che è necessario consentire ai militari eleggibili di svolgere la relativa attività di propaganda elettorale; l'articolo 3, comma 7-bis, introdotto

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al Senato, che prevede che gli accertamenti preliminari al rilascio del nulla osta di sicurezza di cui all'articolo 9 della legge n. 124 del 2007 nei confronti di persona impiegata nello svolgimento di attività che comportano la trattazione di informazioni classificate, in deroga a quanto previsto dal comma 8 del citato articolo 9, siano effettuati senza informare la persona stessa, qualora il rilascio del nulla osta costituisca condizione necessaria per l'espletamento del servizio istituzionale nel territorio nazionale e all'estero; l'articolo 3, comma 7-ter, introdotto al Senato, che prevede che le risorse di cui alla legge finanziaria 2006, pari a 10 milioni di euro annui, per la progressiva estensione dei benefici previsti in favore delle vittime della criminalità e del terrorismo, anche alle vittime del dovere, siano ripartite con decreti del Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con i Ministri della difesa, dell'interno e della giustizia e destinate agli stati di previsione della spesa dei ministeri interessati; l'articolo 3, comma 7-quater, introdotto al Senato, che rende permanente l'esclusione del personale civile del Ministero della difesa comandato in missione fuori della sede di servizio per esigenze di servizio dalla soppressione dell'indennità di trasferta disposta dall'articolo 1, comma 213, della legge finanziaria per il 2006, già prevista per il solo anno 2009 dal decreto-legge n. 209 del 2008; i commi da 1-bis a 1-octies dell'articolo 4, introdotti al Senato, che prevedono alcune disposizioni in materia penale che integrano quelle recate dai precedenti provvedimenti di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali. In particolare, si prevedono tempi ridotti per gli accertamenti, i rilievi descrittivi o fotografici ed ogni altra operazione tecnica disposti dal pubblico ministero, pari a dieci giorni, prorogabili, con decreto motivato dello stesso pubblico ministero, di ulteriori dieci giorni e di quindici giorni prorogabili, con le stesse modalità, di ulteriori 15 giorni, nel caso in cui il medesimo pubblico ministero si avvalga di un consulente (commi 1-bis e 1-ter). Inoltre, nel caso di compimento di accertamenti tecnici irripetibili, l'udienza si considera a trattazione prioritaria (comma 1-quater). Gli atti e i provvedimenti concernenti il citato sequestro dei mezzi sono trasmessi con modalità telematica (comma 1-quinquies). Si prevede, altresì, la non punibilità del militare che nel corso delle missioni di cui all'articolo 2 del presente decreto-legge, in conformità alle direttive, alle regole di ingaggio ovvero a ordini legittimamente impartiti, fa uso ovvero ordina di fare uso delle armi, della forza o di altro mezzo di coazione fisica, per le necessità delle operazioni militari (comma 1-sexies). Qualora il militare ecceda colposamente i limiti stabiliti dalla legge, dalle direttive, dalle regole di ingaggio o dagli ordini legittimamente impartiti, ovvero imposti dalla necessità delle operazioni militari, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi se il fatto è previsto dalla legge come delitto colposo (comma 1-septies). Si prevede, infine, l'inserimento tra i reati per i quali è prevista la punibilità a richiesta del Ministro della difesa, di cui all'articolo 260 del codice penale militare di pace, anche di quelli previsti agli articoli 115 (movimento arbitrario di forze militari), 116, secondo comma (colposa intempestiva o omessa apertura di piego chiuso), 117, terzo comma (omessa esecuzione di un incarico per negligenza) e 167, terzo comma (colposa distruzione o sabotaggio di opere militari). Al riguardo si osserva che le disposizioni di cui ai commi 1-bis e 1-ter, in materia di accertamenti disposti dal pubblico ministero, facendo riferimento «a mezzi militari utilizzati per le missioni militari all'estero» sembrerebbero avere un ambito di applicazione più ampio di quello rappresentato dalle missioni oggetto del presente decreto-legge e quelle di cui al comma 1-quater in tema di accertamenti irripetibili, in mancanza di un rinvio testuale agli accertamenti previsti dai commi 1-bis e 1-ter, sembrerebbero avere

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portata generale. In proposito appare, dunque, opportuno un chiarimento da parte del Governo.
A questo punto, passando all'esame dell'articolo 2 che, come di consueto, contiene la proroga delle singole autorizzazioni di spesa relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, segnala preliminarmente che dalla relazione tecnica allegata al provvedimento si ricavano indicazioni in merito ai contingenti di personale di cui è autorizzato l'impiego, sulla base delle citate autorizzazioni di spesa. Merita, in primo luogo, richiamare l'attenzione sui tre teatri di operazioni che risultano numericamente prevalenti: Afghanistan, Libano e Balcani.
Per quanto riguarda l'Afghanistan, ricorda che il provvedimento in esame autorizza la proroga fino al 31 dicembre 2009 delle autorizzazioni di spesa relative alla partecipazione italiana alle missioni denominate ISAF (International Security Assistance Force) ed EUPOL AFGHANISTAN. Secondo la relazione tecnica, tali autorizzazioni si tradurranno in un contingente complessivo per le due missioni di 3.283 unità. Per quanto riguarda la missione denominata ISAF, rammenta che la missione italiana ha fin qui principalmente interessato le aree di Kabul e di Herat. In particolare, nell'area di Kabul, il 30 ottobre 2009, con il passaggio di consegne al contingente turco, la missione del contingente italiano a Kabul è ufficialmente terminata. Nell'area di Herat, invece, il contingente italiano ha la responsabilità del Regional Command West (RC-W), ampia regione dell'Afghanistan Occidentale (pari al Nord Italia) che si estende dal Capoluogo Herat fino a toccare la Provincia di Farah. L'ossatura principale del Regional Command West è costituita dal personale proveniente dalla Brigata meccanizzata «Sassari», anche se è presente un significativo contributo di uomini e mezzi della Marina militare, dell'Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di finanza.
La missione EUPOL (European Police Afghanistan), invece, è una missione dell'Unione europea istituita il 30 maggio 2007 per la durata di tre anni, finalizzata a condurre un'azione europea nel quadro del processo di riforma della polizia afgana, con il compito di favorire lo sviluppo di una struttura di sicurezza afgana sostenibile ed efficace, in conformità agli standard internazionali. La missione ha sede a Kabul ed opera sia a livello regionale (presso i 5 Comandi regionali della Polizia nazionale afgana) sia a livello provinciale (presso i PRT). Al riguardo è opportuno sottolineare come la situazione in Afghanistan sia in continua evoluzione.
Ricorda, infatti, che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite con la risoluzione 1890 (2009), adottata l'8 ottobre 2009, ha stabilito la proroga del mandato della missione ISAF fino al 13 ottobre 2010 e che l'amministrazione USA, come si evince dal discorso del presidente Obama dello scorso 1o dicembre, ha deciso l'invio di ulteriori 30.000 uomini. In proposito, anche l'Italia ha preannunciato lo scorso 3 dicembre, con una decisione del Consiglio dei ministri, l'intenzione di inviare ulteriori mille unità in Afghanistan. In ambito NATO, inoltre, i ministri degli esteri dei paesi appartenenti ad ISAF, nella riunione del 4 dicembre scorso, hanno espresso il loro appoggio alle decisioni statunitensi e hanno salutato con favore l'intenzione di altri Stati appartenenti alla missione di incrementare la loro presenza militare o civile in Afghanistan.
Per quanto concerne il Libano, il presente decreto-legge proroga fino al 31 dicembre 2009 le autorizzazioni di spesa relative alla partecipazione italiana alla missione delle Nazioni unite in Libano, denominata UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), ivi incluso l'impiego delle unità navali della UNIFIL Maritime Task Force. Secondo la relazione tecnica, tale autorizzazione si tradurrà nell'impiego di un contingente pari complessivamente a 2.080 unità. Anche a questo proposito si registra una situazione in evoluzione.

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In particolare ricorda che il comunicato dell'ultimo Consiglio supremo di difesa dell'11 novembre scorso ha precisato che il «Consiglio ha convenuto di mantenere fermo il contributo militare nazionale» sia alla missione ISAF, sia a quella UNIFIL «con gli adeguamenti che il mutare delle situazione in loco e dei compiti assegnati renderanno necessari nei limiti delle risorse che potranno essere rese disponibili anche attraverso il processo di razionalizzazione delle strutture e dei programmi della Difesa». Successive dichiarazioni dei ministri La Russa e Frattini hanno evidenziato come si potrebbe registrare una riduzione del contingente impiegato in Libano. Tale riduzione è stata, in particolare, collegata al prossimo avvicendamento al comando della missione, che attualmente è detenuto dal generale Graziano, ma potrebbe passare, dal prossimo febbraio, alla Spagna.
Infine, per quanto riguarda i Balcani, il provvedimento in oggetto proroga fino al 31 dicembre 2009 le autorizzazioni di spesa relative alla partecipazione italiana alle missioni MSU (Multinational Specialized Unit), EULEX KOSOVO (European Union Rule of Law Mission in Kosovo), Security Force Training Plan in Kosovo, Joint Enterprise, nonché alla missioni dell'Unione europea in Bosnia-Erzegovina, denominate ALTHEA e EUPM (European Union Police Mission). Secondo la relazione tecnica, tali autorizzazioni si tradurranno nell'impiego di un contingente pari complessivamente a 2.248 unità.
In proposito, da notizie riportate su vari mezzi di informazione, nel prossimo futuro, l'Italia potrebbe ridimensionare la propria presenza nei Balcani, per spostare truppe in Afghanistan.
Sottolinea come sia evidente che questa evoluzione della situazione nei principali teatri operativi potrebbe incidere in misura significativa non già sul provvedimento in esame, i cui effetti si esauriranno nel 2009, ma sui provvedimenti di proroga che saranno adottati nel 2010 che, per effetto dell'invio di contingenti militari ampiamente rimodulati rispetto a quelli attuali, potrebbero autorizzare spese riferite alle singole missioni sensibilmente diverse rispetto a quelle previste dal presente decreto-legge. Al momento, comunque, l'unico dato certo riguarda le risorse che sono state destinate al rifinanziamento delle missioni internazionali per il 2010, pari a 750 milioni di euro, quali risultanti dalla Tabella A del testo del disegno di legge finanziaria, come modificato dalla Commissione Bilancio della Camera. Tali risorse, risultando sensibilmente inferiori a quelle autorizzate nel 2009, pari a circa 1,5 miliardi di euro, potrebbero prefigurare un deciso ridimensionamento dei contingenti impiegati nelle missioni internazionali, sempre che non si intenda intervenire nel corso del 2010 con ulteriori misure volte all'acquisizione di nuove risorse da destinare alle citate missioni.
Evidenzia, inoltre, che tali temi - che, per altro, esulano dall'esame del decreto-legge in oggetto i cui effetti, ribadisce, si esauriranno al 31 dicembre 2009 - potranno essere affrontati nel corso delle Comunicazioni che il Governo renderà oggi alle 13,30 alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato sulle strategie e sugli sviluppi della partecipazione italiana alla missione ISAF.
Per completezza di informazione ricorda, infine, le altre missioni prorogate dal provvedimento in esame, evidenziandone le relative finalità e i contingenti massimi di personale previsti dalla relazione tecnica: Active Endevour, missione della NATO nel Mediterraneo per il contrasto al terrorismo internazionale (225 unità); TIPH2 (Temporary International Precense in Hebron) per il monitoraggio svolto in base all'Accordo israelo-palestinese del 15 gennaio 1997 (12 unità); EUBAM Rafah (European Union Border Assistance Mission in Rafah) missione dell'Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah, (11 unità); UNAMID (United Nations/African Unione Mission in Darfur) missione di pace delle Nazioni unite e dell'Unione africana nel Darfur in Sudan (3 unità); EUPOL RD CONGO missione dell'Unione europea nella Repubblica democratica del Congo,

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che ha il compito di assistere la Repubblica democratica del Congo nella riforma nel settore della sicurezza (5 unità); UNFICYP (United Nations Peacekeeping Force in Cyprus) missione delle Nazioni unite a Cipro, che ha il compito di favorire il monitoraggio del cessate il fuoco in vigore «de facto» dall'agosto 1974 tra turco-ciprioti e greco-ciprioti e agevolare la convivenza tra le due comunità (4 unità); DIE (Delegazione italiana di esperti), che ha il compito di sostenere le Forze armate albanesi nel processo di trasformazione per adeguare le proprie strutture a modelli NATO-compatibili (28 unità); EUMM (European Union Monitoring Mission in Georgia) missione europea in Georgia finalizzata a garantire il monitoraggio di quanto previsto dagli accordi UE - Russia del 12 agosto e dell'8 settembre 2008 (14 unità); Atalanta che è una missione dell'Unione europea per la partecipazione all'operazione della NATO di contrasto alla pirateria (2 unità); Ocean Shield missione Nato contro la pirateria nel Corno d'Africa (225 unità); Missione in Bahrein e a Tampa per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan e in Iraq (107 unità, già conteggiate nel citato dato complessivo sul personale impiegato in Afghanistan); JMOUs (Joint Multimodal Operational Units), missione in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti, cui partecipa personale del Corpo della guardia di finanza con funzioni di coordinamento interforze (2 unità , già conteggiate nel citato dato complessivo sul personale impiegato in Afghanistan); EUPOL COPPS (European Union Police Mission for the Palestinian Territories) missione dell'Unione europea in Palestina che ha lo scopo di contribuire all'istituzione di una struttura di polizia sotto la direzione palestinese (2 unità); missione della guardia di finanza in Libia, per garantire la manutenzione ordinaria e l'efficienza delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico, in ottemperanza agli accordi di cooperazione sottoscritti tra i due Paesi per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani (23 unità).
In proposito osserva che le missioni Active Endevour e Atalanta subiscono un drastico ridimensionamento rispetto all'ultimo provvedimento di proroga. La prima, infatti, passa da 685 a 225 unità; la seconda, invece, passa da 272 a 2 unità. Al riguardo appare pertanto opportuno un chiarimento da parte del Governo.
In ultimo, gli articoli 6 e 7 disciplinano la copertura finanziaria del provvedimento - pari a circa 187 milioni di euro, di cui 181 milioni circa a valere sul fondo missioni internazionali e circa 5,5 milioni di euro a valere sulle risorse non utilizzate nel primo semestre 2009 per la missione UNAMID - nonché la sua entrata in vigore.

Il sottosegretario, Giuseppe COSSIGA fornisce precisazioni in merito ad alcune questioni di carattere generale emerse durante lo svolgimento degli interventi dei relatori. La prima riguarda le risorse da destinare alle missioni internazionali previste dal disegno di legge finanziaria, come modificato nel corso dell'esame in Commissione Bilancio della Camera dei deputati, pari a 750 milioni di euro. In proposito, fa presente, preliminarmente, come le missioni internazionali siano finanziate per volontà politica, al di là dell'ammontare delle risorse allocate in bilancio. A dimostrazione di ciò ricorda che originariamente tale finanziamento avveniva attraverso il ricorso al Fondo spese impreviste, anche a motivo della scarsa prevedibilità degli oneri connessi allo svolgimento delle missioni medesime. Soltanto in tempi recenti si è provveduto alla copertura delle missioni tramite l'utilizzo di un fondo appositamente istituito, il Fondo missioni internazionali, che tuttavia non ha carattere esaustivo, rappresentando soltanto la posta contabile nella quale confluiscono le risorse destinate alle missioni, tanto che il suo stanziamento originario è stato più volte incrementato nel corso degli anni. Pertanto, nulla esclude che nel prossimo anno il Fondo -

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nel quale confluiranno inizialmente 750 milioni di euro - possa essere nuovamente incrementato, anche attingendo eventualmente alle risorse del Fondo spese impreviste.
La seconda questione concerne invece l'ambito di applicazione delle disposizioni penali introdotte durante l'esame al Senato, all'articolo 4. In proposito, sottolinea come alcune di tali disposizioni presentino portata generale, mentre altre abbiano un ambito di applicazione limitato alle missioni oggetto di proroga, analogamente a quanto verificatosi in occasione dell'adozione di precedenti provvedimenti. Infine, con riguardo alle osservazioni sulla consistenza numerica del personale militare impiegato nei vari teatri operativi, osserva che i provvedimenti di proroga delle missioni internazionali non autorizzano il numero dei militari da impiegare nelle diverse missioni, ma si limitano a prevedere delle mere autorizzazioni di spesa, dalle quali, attraverso l'ausilio della relazione tecnica, si possono ricavare informazioni sulla presenza media dei militari impiegabili nei vari teatri operativi calcolata in funzione degli avvicendamenti dei contingenti che si verificheranno nel corso del tempo.

Augusto DI STANISLAO (IdV), nel ricordare come il decreto-legge in esame rappresenti l'ennesimo decreto di proroga delle missioni internazionali adottato dall'attuale Governo nel corso del presente anno, sottolinea come ciò risulti emblematico dell'atteggiamento con il quale l'Esecutivo sta affrontando il tema della partecipazione italiana alle missioni internazionali. Ritiene, infatti, che la previsione contenuta nel disegno di legge finanziaria di uno stanziamento di 750 milioni di euro evidenzi la mancanza di una precisa strategia da parte del Governo riguardo alla partecipazione italiana alle missioni internazionali, dal momento che nel citato disegno di legge addirittura non viene neppure specificato se tale stanziamento riguardi un solo semestre o se, invece, si riferisca a tutto il 2010.

Il sottosegretario, Giuseppe COSSIGA, replicando alle osservazioni del deputato Di Stanislao, ribadisce che il finanziamento di 750 milioni di euro servirà ad alimentare il Fondo missioni internazionali, che presumibilmente sarà ulteriormente implementato tramite il ricorso al Fondo per le spese impreviste.

Federica MOGHERINI REBESANI (PD), chiede al sottosegretario Cossiga di chiarire se il numero di unità impiegate nel teatro afgano indicate dal decreto-legge in esame ricomprenda anche i circa 500 uomini inviati in occasione delle elezioni recentemente svoltesi nel Paese.

Il sottosegretario, Giuseppe COSSIGA, precisa che tali unità, pur essendo rientrate sul territorio nazionale, sono state conteggiate nel dato medio contenuto nella relazione tecnica, in quanto tale contingente ha trascorso in Afghanistan parte dell'ultimo bimestre oggetto della proroga disposta dal presente decreto-legge.

La seduta termina alle 9.

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 10 dicembre 2009. - Presidenza del presidente della IV Commissione, Edmondo CIRIELLI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga e il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 9.

Nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 1213 Cirielli, C. 1820 Garofani, C. 2605 Di Stanislao e C. 2849 Maurizio Turco, recanti «Disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali».
(Deliberazione di una proroga del termine).

Edmondo CIRIELLI, presidente della IV Commissione, ricorda che, ai sensi dell'articolo

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144, comma 1, del Regolamento, è stata raggiunta l'intesa con il Presidente della Camera in ordine alla proroga di due mesi del termine dell'indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 1213 Cirielli, C. 1820 Garofani, C. 2605 Di Stanislao e C. 2849 Maurizio Turco, recanti «Disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali».
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano all'unanimità la proroga di due mesi dell'indagine conoscitiva in oggetto.

La seduta termina alle 9.05.