CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 dicembre 2009
260.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 9 dicembre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.20.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 9 dicembre 2009. - Presidenza del presidente della III Commissione, Stefano STEFANI. - Intervengono il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Alfredo Mantica, e il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.20.

DL 152/2009: Disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.
C. 3016 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento in titolo.

Stefano STEFANI (LNP), presidente e relatore per la III Commissione, osserva che il provvedimento in esame si ricollega alla legge n. 108 del 2009, di cui è stato promotore insieme al presidente Cirielli nel luglio scorso, nell'intento di rispondere all'esigenza - evidenziata da più parti - di riaffermare la competenza prioritaria delle Commissioni riunite esteri e difesa nella proroga periodica della partecipazione italiana alle missioni internazionali. Sottolinea che questa «via parlamentare» al prolungamento della partecipazione italiana a missioni internazionali ha evidenziato nel corso degli anni numerosi vantaggi, consentendo in particolare la definizione di un ampio ed opportuno consenso delle forze di maggioranza ed opposizione attorno a questo importante strumento della nostra politica estera, garantendo altresì che la quantificazione delle singole autorizzazioni di spesa per ciascuna missione internazionale sia sottoposta ad un'espressa sanzione legislativa.
Rileva che questo approccio unitario, inoltre, fa sì che gli interventi di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di pace si integrino pienamente tra le

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missioni delle Forze armate e di polizia, realizzando un'opportuna sinergia tra la dimensione civile e militare che è un tratto caratterizzante del «modello italiano» di partecipazione alle missioni internazionali.
Per quanto attiene ai profili di competenza della III Commissione, oggetto delle disposizioni di cui all'articolo 1, segnala che il provvedimento rifinanzia, per due mensilità, fino alla fine dell'anno, un pacchetto di interventi di cooperazione allo sviluppo ed a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione. Senza entrare in un'analisi dettagliata dell'intervento normativo, si limito a sottolineare i principali scenari geopolitica rispetto ai quali esso incide.
In tale ottica richiama in primo luogo l'Afghanistan nel quale la presenza italiana ha l'obiettivo di portare a termine gli impegni previsti con l'assegnazione di contributi volontari con particolare riferimento all'area di Herat. Sempre nella medesima area, s'intende operare mediante la partecipazione finanziaria ai programmi del Programma alimentare mondiale per la sicurezza alimentare. Sul punto sottolinea che importanti elementi informativi potranno essere forniti dai Ministri degli esteri e della difesa nella seduta congiunta delle Commissioni, prevista per domani. Sottolinea quindi come la linea italiana in Afghanistan di rafforzamento della cooperazione civile riscuota forte consenso nell'ambito della NATO e da parte del Segretario di Stato americano, Hillary Clinton. In questa luce acquista un particolare rilievo la conferma del finanziamento alla missione di stabilizzazione economica, sociale ed umanitaria, una vera e propria task force per l'area di frontiera tra il Pakistan e l'Afghanistan.
Per quanto attiene all'Iraq, il provvedimento prevede l'erogazione di un contributo volontario all'UNIDO per il sostegno all'iniziativa richiesta dal Governo iracheno a supporto dell'avvio dell'attività industriale nell'area portuale di El Faw. Correlativamente, l'Italia intende continuare a favorire la ricostruzione nel Governatorato del Dhi Qar. Si prevede inoltre di intervenire per consentire l'attività di messa in opera delle infrastrutture di base, di quelle sanitarie e per il sostegno dell'economia, con particolare attenzione per il settore della piccola e media imprenditoria e del microcredito. Il provvedimento autorizza anche la prosecuzione della partecipazione di personale militare alle attività di consulenza, formazione e addestramento delle Forze armate e di polizia irachene svolte nell'ambito della NATO Training Mission Iraq (NTM-I). Coglie l'occasione per ricordare i ripetuti apprezzamenti da parte irachena in particolare nei confronti dell'operato dell'Arma dei Carabinieri nelle attività di formazione rivolte alle forze di polizia irachene.
Gli interventi in Libano sono finalizzati a partecipare alle iniziative in favore dei profughi e per il miglioramento delle condizioni di vita all'interno del campo profughi di Nahr el Bahred. Dopo la formazione del nuovo esecutivo libanese, guidato da Saad Hariri, il Ministro Frattini ha annunciato una riduzione del nostro contingente di circa duecento uomini che appare in qualche modo «fisiologica» e non esclude una ulteriore riduzione per liberare risorse da aggiungere alla missione in Afghanistan.
In relazione allo scenario dei Balcani occidentali, rileva una serie di segnali finalmente positivi, che confermano l'opportunità degli sforzi compiuti dal nostro Paese e concretizzatisi in una presenza assai rilevante delle Forze armate e di polizia italiane ed in un continuo e motivato sostegno alle aspirazioni di integrazione euro-atlantica dell'area. Si registra un recente sblocco nei rapporti tra Unione europea e Serbia sia sul versante della conclusione dell'accordo economico interinale che su quello dell'abolizione dei visti a partire dal 19 dicembre, mentre è prevista per la metà dell'anno prossimo la ratifica dell'Accordo di stabilizzazione ed associazione tra l'Unione europea e la Serbia.
Hanno trovato accoglienza gli indirizzi formulati nella risoluzione, da lui presentata

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e approvata dalla Commissione il 21 luglio scorso, circa l'esigenza di sollecitare le istituzioni europee a promuovere progressi concreti nella direzione indicata con gli otto punti contenuti nel Piano italiano sui Balcani, anche ai fini della necessità di non disperdere il patrimonio di consenso da parte dei cittadini dei Paesi balcanici nei confronti della prospettiva di adesione all'Unione europea. Ritiene che si tratti di un passaggio assai positivo del lavoro svolto in Commissione nella piena collaborazione tra la maggioranza e l'opposizione. Ciò tuttavia impone di mantenere al vertice delle priorità dell'Italia in materia di politica estera il processo di integrazione europea dei Paesi dei Balcani occidentali, anche attraverso la prosecuzione della nostra presenza nella regione, e segnatamente in Kosovo.
Il provvedimento è altresì finalizzato a garantire l'erogazione del contributo italiano alle iniziative promosse dall'Unione europea nella gestione civile delle crisi internazionali nell'ambito della Politica europea di sicurezza e difesa (PESD), nonché ai progetti di cooperazione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Inoltre si prevede la prosecuzione dell'impegno per la realizzazione degli interventi a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza in Africa sub-sahariana, in Somalia, Sudan e Repubblica Democratica del Congo. In particolare, in Sudan e Somalia l'azione italiana è orientata ad operare tramite gli organismi internazionali nel settore dell'educazione, della sanità e dell'agricoltura. In Somalia, il Governo italiano ha previsto la realizzazione di attività e di iniziative nell'ambito del Work Plan delle Nazioni Unite a favore delle popolazioni vittime della crisi politica e umanitaria, incrementando il sostegno dell'assistenza alimentare e alle necessità primarie degli sfollati.
Segnala infine che il provvedimento in esame prevede complessivamente l'ulteriore integrazione di 6,8 milioni di euro dello stanziamento per le iniziative alla cooperazione allo sviluppo a dono gestite dal Ministero degli Affari esteri, quali previste dall'apposita voce in tabella C della legge finanziaria e la spesa ulteriore di 500.000 euro per il finanziamento degli interventi di sminamento umanitario.
Nessuno chiedendo di intervenire rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.