CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 dicembre 2009
256.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 3 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 10.40.

Contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi.
C. 1524 Lo Presti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 26 novembre 2009.

Silvano MOFFA, presidente, ricordato che la Commissione dovrà procedere all'esame degli emendamenti riferiti alla proposta di legge n. 1524, propone di sospendere brevemente la seduta, in attesa dell'arrivo del rappresentante del Governo, anche in modo da poter svolgere immediatamente la prevista riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La Commissione conviene.

Silvano MOFFA, presidente, sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 10.45, è ripresa alle 10.50.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore ha

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presentato una nuova formulazione del suo emendamento 1.5, raccomandandone l'approvazione, e ha espresso un parere favorevole sugli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3 (vedi allegato 1); in conseguenza dei pareri espressi, sono stati quindi ritirati l'emendamento Poli 1.4 e l'emendamento 1.2 del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, conferma i pareri già espressi nella precedente seduta, raccomandando alla Commissione l'approvazione del suo emendamento 1.5 (Nuova formulazione) e degli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3, anche in modo da trasmettere con celerità il testo risultante alle Commissioni competenti in sede consultiva. Ricorda, peraltro, che i predetti emendamenti, che danno una concreta risposta alle questioni emerse nella precedente seduta, potrebbero essere sostenuti da tutti i gruppi.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI ricorda che il Governo, in una precedente seduta, aveva evidenziato che allo stato è in corso di svolgimento, presso il competente Ministero, un tavolo tecnico che vede la partecipazione dei presidenti delle casse previdenziali private, finalizzato all'esame delle principali criticità evidenziate nei progetti di riforma del settore previdenziale di riferimento; per tale ragione, era stata espressa una riserva sul merito complessivo del provvedimento, in attesa di possibili soluzioni condivise, relative alle predette criticità, che potranno emergere dai lavori del tavolo tecnico. In ogni caso, sciogliendo la riserva precedentemente formulata e in attesa di conoscere anche gli esiti del predetto lavoro istruttorio in sede tecnica, ritiene di potere esprimere una sostanziale condivisione rispetto agli emendamenti sui quali vi è il parere favorevole del relatore, a condizione che l'aliquota contributiva prevista dagli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3 non superi il 4 per cento e che la valutazione dei Ministeri vigilanti sulle delibere degli enti, concernenti le modifiche o la destinazione del contributo integrativo (di cui alla nuova formulazione dell'emendamento 1.5 del relatore), sia effettuata tenendo conto della sostenibilità della gestione e dell'adeguatezza delle prestazioni.

Antonino LO PRESTI (PdL), anche al fine di fugare le perplessità del rappresentante del Governo, ricorda anzitutto che l'emendamento 1.5 del relatore, nella sua nuova formulazione, fa riferimento alle procedure di approvazione previste dalla normativa vigente, con ciò rendendo ultronea la richiesta di una apposita specificazione in tema di vigilanza. In ogni caso, con riferimento a tale aspetto, ritiene che non vi sarebbero particolari problemi ad accogliere le indicazioni del Governo.
Quanto, invece, alla richiesta di innalzare solo sino al 4 per cento il «tetto» normativo dell'aliquota riferita al contributo integrativo, fa presente che per altre casse previdenziali già esistono apposite disposizioni legislative che fissano al 5 per cento il limite massimo di detta aliquota, sebbene talune di queste casse abbiano convenuto di non portare oltre il 4 per cento l'aliquota stessa. Per tale motivo, avverte che sarebbe difficilmente comprensibile una misura che, invece di omogeneizzare le casse di cui al decreto legislativo n. 103 del 1996 con quelle di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994, finisca per accentuare uno squilibrio tra le stesse.

Cesare DAMIANO (PD), nel rilevare come il confronto del Governo con i rappresentanti delle casse previdenziali sembra procedere a rilento, dichiara di condividere le perplessità espresse dal deputato Lo Presti, ricordando come le misure previste negli emendamenti che hanno incontrato il parere favorevole del relatore siano in grado di rendere un giusto riconoscimento ai problemi segnalati dal suo gruppo nella precedente seduta. Ritiene, pertanto, che la Commissione possa procedere nell'approvazione dei citati emendamenti, anche valutando - ove il relatore lo ritenesse opportuno - l'accoglimento della richiesta del rappresentante del Governo sul richiamo ai poteri di vigilanza in ordine alla sostenibilità della gestione e all'adeguatezza delle prestazioni,

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per i quali, peraltro, ritiene che l'emendamento 1.5 del relatore, nella sua nuova formulazione, offra già ampie garanzie. Al contrario, non riterrebbe comprensibile un intervento modificativo, in tema di riduzione dell'aliquota contributiva, sugli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3, in relazione ai quali preannuncia sin d'ora l'intenzione del suo gruppo di votare a favore, nella loro attuale formulazione.

Nedo Lorenzo POLI (UdC) dichiara di condividere le valutazioni sinora emerse in ordine al limite massimo da porre all'aliquota contributiva, che deve rimanere fissato al 5 per cento, come previsto anche dal suo emendamento 1.3. Preannuncia, inoltre, la disponibilità del suo gruppo a valutare positivamente una eventuale integrazione dell'emendamento 1.5 (Nuova formulazione) del relatore, nel senso richiesto dal rappresentante del Governo.

Marialuisa GNECCHI (PD) auspica che sulla proposta di legge in esame si raggiunga un ampio grado di condivisione, atteso anche che essa rappresenta un notevole passo in avanti compiuto in direzione di un sostegno concreto agli iscritti alle casse professionali. Nell'osservare che i liberi professionisti, al pari dei lavoratori dipendenti, hanno diritto a beneficiare di adeguate prestazioni previdenziali e assicurative, fa notare che attualmente essi percepiscono pensioni significativamente basse, soprattutto laddove si tratti di professioniste donne, citando al riguardo taluni dati statistici provenienti da fonti ufficiali. Si augura, in conclusione, una sollecita e positiva conclusione dell'iter di esame del provvedimento, che ritiene possa intervenire a sanare una situazione di disparità di trattamento, molto penalizzante per alcune casse previdenziali.

Gianni MANCUSO (PdL), nel giudicare non appropriate alcune riflessioni svolte dal deputato Gnecchi in ordine alle prestazioni previdenziali di diverse casse professionali e osservando che nessuna delle casse privatizzate - interessate dal progetto di riforma imposto dal legislatore - finora ha fissato al 5 per cento l'aliquota del contributo integrativo, giudica irragionevole ridurne al 4 per cento il limite massimo, anche considerato che i contributi pagati dai professionisti confluiscono in un fondo gestito autonomamente dalla casse medesime, in vista dell'erogazione delle necessarie prestazioni previdenziali, rispetto a cui lo Stato non fornisce alcuna forma di sostegno finanziario. Nel far notare che la questione dell'adeguatezza delle prestazioni pensionistiche si pone, in misura ancora maggiore, per gli iscritti alle casse di cui al decreto legislativo n. 103 del 1996, dichiara di condividere le considerazioni sinora svolte dai deputati intervenuti, preannunciando un voto favorevole sugli emendamenti sui quali si è registrato il parere favorevole del relatore.

Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, preso atto del dibattito sinora svolto, ritiene che il Governo possa ritenersi garantito sotto il profilo delle attività di vigilanza, non soltanto dal contenuto del suo emendamento 1.5, nella sua nuova formulazione, ma anche dal testo della stessa proposta di legge in esame, che già prevede l'intervento dei Ministeri vigilanti nell'ambito delle procedure di autorizzazione. In ogni caso, considerata la sostanziale condivisione che sembra emergere in Commissione, presenta una ulteriore nuova formulazione del suo emendamento 1.5 (vedi allegato 1), di cui raccomanda l'approvazione, confermando altresì il parere favorevole sugli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3, nella loro attuale formulazione, atteso anche l'unanime orientamento che, sul punto del limite massimo dell'aliquota contributiva, si registra da parte di tutti i gruppi.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fa presente che il Governo non può che prendere atto della conferma del parere del relatore sugli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3, riservandosi, in ogni caso, lo svolgimento di ulteriori riflessioni nell'ambito del tavolo tecnico di confronto con i rappresentanti delle casse. Esprime,

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altresì, parere favorevole sull'ulteriore nuova formulazione dell'emendamento 1.5 del relatore.

Cesare DAMIANO (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sugli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3 e sull'ulteriore nuova formulazione dell'emendamento 1.5 del relatore, che si muovono in una linea di confronto costruttivo e di risposta concreta alle esigenze poste dalle casse previdenziali, in attesa che la Commissione avvii - come prospettato anche dalla presidenza nella precedente seduta - una riflessione più complessiva sulla riforma del sistema, anche alla luce dell'iniziativa legislativa da lui presentata.
Per le ragioni esposte, manifesta peraltro l'intenzione di sottoscrivere gli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3.

Marialuisa GNECCHI (PD) dichiara di sottoscrivere, a sua volta, gli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che l'emendamento Lo Presti 1.1 è stato testé sottoscritto dai deputati Di Biagio, Vincenzo Antonio Fontana, Mariarosaria Rossi e Pelino.

La Commissione approva, con distinte votazioni, l'ulteriore nuova versione dell'emendamento 1.5 del relatore e gli identici emendamenti Lo Presti 1.1 e Poli 1.3.

Silvano MOFFA, presidente, nel dichiarare la propria soddisfazione per l'unanime consenso registratosi tra i gruppi rispetto alle proposte emendative testé esaminate, avverte che il testo del provvedimento in titolo, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle competenti Commissioni per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.10.

ATTI COMUNITARI

Giovedì 3 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 11.10.

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento europeo di microfinanziamento per l'occupazione e l'integrazione sociale (strumento di microfinanziamento Progress).
COM(2009)333.

(Seguito dell'esame e conclusione - Approvazione di un documento finale).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 19 novembre 2009.

Silvano MOFFA, presidente, comunica anzitutto che, in data 25 novembre 2009, la XIV Commissione ha espresso il parere di competenza sul provvedimento in titolo. Avverte, quindi, che il relatore, alla luce del predetto parere e in esito al dibattito sinora svolto, ha presentato una proposta di documento finale (vedi allegato 2), al fine di consentire alla Commissione di esprimere, ai sensi dell'articolo 127, comma 2, del Regolamento, il proprio avviso sull'opportunità di possibili iniziative da assumere in relazione a tale atto comunitario.
Ricorda peraltro che, in caso di approvazione della proposta di documento, essa - così come già avvenuto in occasioni analoghe presso altre Commissioni parlamentari - sarà trasmessa, oltre che al Governo, quale diretto destinatario, anche al Consiglio europeo ed al Parlamento europeo, in un'ottica di dialogo tra le istituzioni nazionali e quelle europee.

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Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, fa presente che la proposta di documento finale è già stata concordata, in via informale, con i rappresentanti di tutti i gruppi, in modo da contemplare ogni elemento di interesse emerso nel corso del dibattito. Ne auspica, pertanto, una sollecita approvazione da parte della Commissione.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime l'orientamento favorevole del Governo sulla proposta di documento finale predisposta dal relatore.

Elisabetta RAMPI (PD) osserva che la Commissione è chiamata oggi a rivolgere un preciso atto d'indirizzo al Governo in vista della elaborazione di un importante provvedimento comunitario, in relazione all'introduzione di uno strumento di microfinanziamento, che appare decisivo nella strategia europea per l'occupazione e l'integrazione sociale, soprattutto in un periodo di grave crisi economica come quello attuale, nel quale risulta significativamente limitato l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Dichiara di condividere la proposta di documento finale elaborata dal relatore, dal momento che essa recepisce le considerazioni espresse nel corso del dibattito in relazione all'esigenza di rispettare i tempi programmati per le azioni proposte in sede comunitaria, di definire con maggiore chiarezza la platea dei beneficiari, di garantire una dotazione finanziaria adeguata per il nuovo strumento, di promuovere in Italia la diffusione di tale strumento - allo stato, penalizzato da una legislazione lacunosa - considerata la particolare dimensione del suo tessuto produttivo.
Preannuncia, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di documento finale predisposta dal relatore.

Teresio DELFINO (UdC) osserva come, avendo il relatore affrontato con disponibilità il lavoro istruttorio sul provvedimento in esame, vi sia stata la possibilità di condividere un percorso tra tutti i gruppi finalizzato alla definizione di una posizione comune in ordine alla proposta di decisione comunitaria in titolo, che opportunamente dispone il finanziamento di iniziative di imprenditorialità diffusa. Nel rivolgere, quindi, un sincero apprezzamento nei confronti del relatore, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di documento finale.

Silvano MOFFA, presidente, ringrazia il relatore e l'intera Commissione per la sensibilità dimostrata sull'argomento oggetto della proposta di decisione in esame, ricordando come l'approvazione di un documento finale condiviso, relativo ad un importante atto normativo comunitario ancora in itinere, arrivi all'indomani dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, in un'ottica di rafforzamento della cosiddetta «fase ascendente» e, più in generale, del ruolo dei Parlamenti nazionali. Auspica, pertanto, che la Commissione sappia mantenere aperto un ampio e articolato confronto sulle «strategie di Lisbona», anche con l'approvazione di ulteriori atti di indirizzo parlamentare, in modo che la funzione di supporto alla coesione sociale in ambito comunitario non sia soltanto «declamata», ma anche effettivamente garantita.

La Commissione approva, quindi, la proposta di documento finale presentata dal relatore.

La seduta termina alle 11.25.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 3 dicembre 2009. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 11.25.

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Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche.
Testo unificato C. 799 Angela Napoli, C. 1552 Di Virgilio e Palumbo, C. 977-ter Livia Turco, C. 278 Farina Coscioni, C. 1942 Mura, C. 2146 Minardo, C. 2355 Di Pietro, C. 2529 Scandroglio e C. 2693 Zazzera.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 10 novembre 2009.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) dichiara che il suo gruppo, prima di esprimere una posizione definitiva sul provvedimento in esame, ritiene necessario svolgere ulteriori approfondimenti, soprattutto con riferimento a taluni aspetti di esso che appaiono, al momento, molto problematici sotto il profilo del riparto delle competenze istituzionali. Alla luce dell'esigenza di svolgere tale supplemento di attività istruttoria, chiede pertanto alla presidenza di valutare l'opportunità di rinviare ad altra seduta la deliberazione di competenza della Commissione.

Marialuisa GNECCHI (PD), nel condividere la proposta di rinvio della deliberazione testé formulata dal deputato Fedriga, ribadisce la forte contrarietà del suo gruppo rispetto al provvedimento in esame, soprattutto nella parte in cui, all'articolo 9, riconosce ai dirigenti medici lo svolgimento della libera professione anche nelle strutture sanitarie private non convenzionate, e laddove, all'articolo 10, estende tale possibilità addirittura al personale non medico. Giudica tali disposizioni molto pericolose - dal momento che intere «squadre mediche» potrebbero trasferirsi dal piano pubblico a quello privato - oltre che suscettibili di alimentare comportamenti poco virtuosi da parte degli operatori pubblici, che avrebbero esclusivo interesse ad incentivare il ricorso alle prestazioni privatistiche. Ritiene che tale provvedimento metta, pertanto, in discussione il diritto di tutti i cittadini di usufruire dei servizi universali garantiti dalla sanità pubblica, pilastro fondamentale che il provvedimento in titolo pone arbitrariamente in competizione con il settore privato, a discapito della qualità stessa delle prestazioni pubbliche.
Esprime poi profonde perplessità sull'articolo 8, che fissa al settantesimo anno di età il limite massimo per il collocamento a riposo dei dirigenti medici e sanitari del Servizio sanitario nazionale, atteso che esso configurerebbe una deroga all'articolo 72 del decreto-legge n. 112 del 2008. Osserva che sulla materia del collocamento obbligatorio in quiescenza il Governo è intervenuto con norme settoriali e contraddittorie, riconoscendo, da ultimo, la possibilità di considerare gli anni di servizio effettivo come criterio da applicare ai fini del collocamento a riposo - criterio per il quale i gruppi di opposizione si sono lungamente battuti, in luogo di quello che fa riferimento agli anni di contribuzione - solo a determinate categorie di lavoratori. Invita, pertanto, la maggioranza ed il Governo a fare chiarezza su tale questione, al fine di introdurre una disciplina normativa che riconosca un pari trattamento a tutti i lavoratori dipendenti.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, mentre giudica condivisibile la proposta di acquisire ulteriori elementi di valutazione in ordine all'articolo 9, che incide su tematiche particolarmente delicate e complesse, ritiene che la questione del limite massimo di età per il collocamento a riposo dei dirigenti medici e sanitari del Servizio sanitario nazionale rappresenti un «falso problema», dal momento che il personale medico entra nel pieno della sua attività più tardi rispetto agli altri lavoratori e raggiunge i 40 anni di servizio effettivo proprio intorno ai 70 anni. Ritiene, dunque, che la norma contenuta all'articolo 8 - disposizione, peraltro, già vigente per taluni dirigenti del comparto - sia ragionevole e risponda proprio all'esigenza testé indicata.

Marialuisa GNECCHI (PD), intervenendo per una precisazione, ribadisce che

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è stato il Governo ad aver introdotto nell'ordinamento un problema di disparità di trattamento, riconoscendo determinate facoltà solo ad alcuni lavoratori.

Giuliano CAZZOLA (PdL), nell'associarsi alla richiesta di un ulteriore rinvio dell'esame del provvedimento, conferma le sue perplessità - già espresse nella precedente seduta - sull'articolo 9 del provvedimento, che rischia di favorire lo sviluppo di una sanità «a due velocità» all'interno delle strutture del Servizio sanitario nazionale, a seconda che si scelga la prestazione privata o quella pubblica, nonché sull'articolo 10, che riconosce anche al personale non medico lo svolgimento della libera professione. Invita, inoltre, il relatore a tenere conto, in sede di formulazione della sua proposta di parere, della necessità di operare un coordinamento normativo, in materia di collocamento a riposo dei dirigenti medici e sanitari del Servizio sanitario nazionale, tra l'articolo 8 del provvedimento in esame e una disposizione di simile contenuto, presente nel disegno di legge in materia di lavoro «collegato» alla manovra finanziaria, recentemente approvato, con modificazioni, dal Senato e trasmesso alla Camera per la terza lettura.

Donella MATTESINI (PD), nel concordare con la proposta di valutare un maggiore approfondimento del testo rispetto ad alcuni aspetti problematici connessi agli articoli 8, 9 e 10, evidenzia che taluni elementi di criticità sembrano emergere anche dall'articolo 2, comma 2, che, escludendo il responsabile per i servizi sociali dal Collegio di direzione, rischia di pregiudicare la messa in atto di quella integrazione socio-sanitaria delle politiche pubbliche, su cui dovrebbe fondarsi la gestione del Servizio sanitario nazionale.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, giudica doveroso prendere atto degli orientamenti emersi nel corso del dibattito, invitando pertanto il relatore a svolgere i necessari approfondimenti integrativi in ordine al provvedimento in titolo, ai fini della formulazione di una proposta di parere che consenta di registrare il consenso della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 3 dicembre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.45 alle 10.50.