CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1° dicembre 2009
254.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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ATTI COMUNITARI

Martedì 1° dicembre 2009. - Presidenza del presidente della II Commissione Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati.

La seduta comincia alle 14.35.

Uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia al servizio dei cittadini.
COM(2009)262 def.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione - Approvazione di un documento finale).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 26 novembre 2009.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che i relatori, l'onorevole Pecorella, per la I Commissione, e l'onorevole Costa, per la II Commissione, hanno presentato una proposta di documento finale (vedi allegato 1).
Il documento, così come già avvenuto in altre occasioni, sarà trasmesso oltre che al Governo, quale diretto destinatario, anche al Consiglio europeo ed al Parlamento europeo, in un'ottica di dialogo tra le istituzioni nazionali e quelle europee.
Ricorda quindi che il Parlamento europeo si è già pronunciato il 25 novembre scorso, attraverso una risoluzione, sulla comunicazione oggetto del documento. Il Consiglio europeo è convocato per approvare le comunicazioni il 10 e 11 dicembre prossimi.

Roberto ZACCARIA (PD) nel prendere atto della proposta presentata dai relatori, intende formulare alcuni suggerimenti per integrare la proposta con alcuni profili che

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sono al centro della comunicazione della Commissione europea e sono solo marginalmente affrontati nel documento predisposto dai relatori. Ritiene, in particolare, opportuno richiamare l'attenzione sul tema dei diritti fondamentali, che assumono un ruolo ancora più centrale nel nuovo quadro giuridico delineato dal Trattato di Lisbona, con riguardo anche all'adesione dell'Unione alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) ed alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che ha lo stesso valore giuridico dei trattati.
In tale quadro, rileva come i temi dell'immigrazione e del diritto di asilo, pur essendo centrali nella comunicazione della Commissione europea, sono solo evocati o indirettamente richiamati nel documento elaborato dai relatori.
Propone, quindi, alcune modifiche ed integrazioni alla proposta dei relatori, a partire da quanto evidenziato in premessa, nella parte in cui si pongono sullo stesso piano il fenomeno dell'incremento continuo dei flussi migratori e quelli - chiaramente connotati da una valenza negativa - della costituzione di reti e alleanze internazionali tra organizzazioni criminali, della tratta di esseri umani, dello sfruttamento sessuale di minori; dell'aumento dei volumi dell'attività di riciclaggio e dell'intensificazione delle minacce terroristiche. Ritiene, quindi, opportuno fare riferimento ai flussi migratori come «fenomeno», distinguendoli dalle altre fattispecie che potrebbero più opportunamente essere richiamate tra i «pericoli».
Richiama, quindi, tre questioni che auspica possano essere recepite nella proposta dei relatori. In primo luogo, ritiene opportuno che sia evidenziata l'esigenza di perseguire l'obiettivo - contenuto nella comunicazione della Commissione europea al paragrafo 2.2 - di una maggiore cooperazione giudiziaria e di una rafforzata iniziativa contro le discriminazioni, il razzismo e la xenofobia nonché per la protezione dei gruppi più vulnerabili, come i minori, i rom e le donne vittime di violenza.
In secondo luogo, nell'ambito della promozione dell'Europa dei diritti, è opportuno a suo avviso sottolineare la necessità di potenziare il ruolo dell'Agenzia per i diritti fondamentali , al fine di rendere possibile un raccordo fra la sua attività e quella di altre agenzie che operano nell'ambito dell' Unione europea in campi «sensibili» per la tutela dei diritti.
Infine, nella parte in cui si chiede di provvedere alla creazione di un Ufficio europeo dell'asilo entro il 2009, appare opportuno specificare che, allo stesso tempo, sia definita una politica comune in materia di asilo che conduca ad uno status uniforme in tutti i paesi europei, armonizzando i criteri di ammissibilità e chiarendo i parametri che giustificano una protezione, anche tenendo conto della dimensione di genere e delle particolari esigenze dei gruppi vulnerabili, ravvicinando altresì i diritti e i benefici connessi alla protezione concessa e riguardanti tra l'altro, i permessi di soggiorno, la previdenza sociale e l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'occupazione e istituendo un meccanismo di riconoscimento reciproco delle decisioni nazionali in materia di asilo.

Cinzia CAPANO (PD) ritiene che il punto n. 2) della proposta di parere dovrebbe essere integrato prevedendo che si promuova la creazione di una cultura giudiziaria europea in favore di una comune formazione professionale della magistratura europea e di tutti gli operatori della giustizia, in favore dello sviluppo di un coordinamento e di una rete europea dei presidenti delle corti supreme, dei consigli della magistratura, dell'associazione dei consigli di stato e delle giurisdizioni amministrative supreme e la rete di Eurojustice delle procure generali europee.

Enrico COSTA (PdL) ritiene che taluni dei rilievi dei colleghi Zaccaria e Capano siano condivisibili e che possano essere pertanto valutati ai fini della riformulazione della proposta di documento finale. Sottolinea peraltro l'opportunità di una

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breve sospensione della seduta per consentire la predetta integrazione.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) ritiene anch'egli che sia opportuno sospendere la seduta per consentire una più approfondita valutazione sia della proposta di documento finale dei relatori sia delle proposte di integrazione della stessa.

Giulia BONGIORNO, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.50, riprende alle 15.20.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che i relatori hanno riformulato la proposta di documento finale, in modo tale da tenere conto di taluni dei rilievi emersi nel corso del dibattito (vedi allegato 2).

Raffaele VOLPI (LNP) fa presente che, ancora una volta, il suo gruppo voterà a favore della proposta dei relatori, come riformulata, per disciplina di maggioranza più che per convinzione sui contenuti. Ringrazia, infatti, i relatori per l'approfondito lavoro svolto, che aveva portato all'elaborazione di una proposta equilibrata ed ampiamente condivisibile. Deve peraltro stigmatizzare il fatto che, rispetto a tale proposta, siano state fatte modifiche in itinere, tanto più che si interviene su temi di particolare sensibilità sotto il profilo politico e sui quali ogni sfumatura può avere un ruolo importante.

Manlio CONTENTO (PdL), intervenendo a nome del proprio gruppo, preannuncia il voto favorevole sulla proposta di documento finale, come riformulata. Sottolinea quindi la centralità della cooperazione giudiziaria e di polizia, anche per combattere il fenomeno della contraffazione. Ricorda le dimensioni raggiunte dal fenomeno dell'immigrazione, evidenziando come la questione della tutela dei confini non possa essere affrontata da un singolo Stato e come in tale contesto l'Italia debba rivestire un ruolo sempre più rilevante. Rileva infine come anche la questione dell'asilo politico sia caratterizzata da profili di particolare urgenza e come, in tale materia, sia necessaria un'armonizzazione delle procedure.

Jean Leonard TOUADI (PD) nel preannunciare il voto favorevole del gruppo del Partito democratico sulla proposta di documento finale dei relatori, come riformulata, sottolinea come sia significativo che proprio oggi sia la data di entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Rileva con soddisfazione come le Commissioni riunite I e II e, più in generale, il Parlamento Italiano abbiano dato un contributo positivo nella cosiddetta fase ascendente di formazione del diritto comunitario. Ritiene, segnatamente, che la proposta di documento finale, come riformulata, sia pienamente condivisibile nei presupposti. Sottolinea, in particolare, come sia stata affrontata adeguatamente la tematica relativa alla globalizzazione ed ai corollari che ne derivano sotto il profilo della necessità di un rafforzamento della cooperazione giudiziaria e di polizia. Ritiene, tuttavia, che la parte relativa al diritto di asilo avrebbe dovuto essere più incisiva.

Pierluigi MANTINI (UdC) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta dei relatori, come riformulata, che consente di dare un contributo concreto del Parlamento italiano per il rafforzamento dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia al servizio dei cittadini.
Esprime quindi l'auspicio che su tali temi sia possibile promuovere una valida collaborazione con altri organismi, tra cui la Commissione per i diritti umani dell'OSCE, anche se quest'ultima riguarda un numero più ampio di Stati. È infatti evidente che la globalizzazione dei diritti e delle garanzie di sicurezza non può essere ristretta nell'ambito di confini rigidi. La nuova fase potrà dunque costituire il motore per affermare i diritti fondamentali su ambiti territoriali che vadano oltre quelli europei.

Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano la proposta di

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documento finale dei relatori, come riformulata (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 15.30.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 1° dicembre 2009. - Presidenza del presidente della II Commissione Giulia BONGIORNO. - Intervengono il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta e il sottosegretario di Stato per la giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati.

La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto legislativo recante attuazione dell'articolo 4 della legge 4 marzo 2009, n. 15 in materia di ricorso per l'efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di pubblici servizi.
Atto n. 142.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4 del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 26 novembre 2009.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che oggi prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo. Ricorda che l'esame del provvedimento ha avuto inizio il 17 novembre 2009 e che, nelle successive sedute, si sono svolti gli interventi sul testo da parte dei deputati. Nell'ultima seduta nessuno ha chiesto di intervenire.
Avverte inoltre che è stata avanzata la richiesta di svolgere delle audizioni. Proprio al fine di valutare tale richiesta, mercoledì 9 dicembre sarà convocata una riunione congiunta degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni I e II.

Cinzia CAPANO (PD) evidenzia talune perplessità, con particolare riferimento a due aspetti del provvedimento.
In primo luogo osserva come l'articolo 1, comma 1, identifichi i legittimati attivi nei titolari di «interessi giuridicamente rilevanti», espressione questa piuttosto generica e che a suo parere dovrebbe essere ulteriormente precisata. L'articolo 3, comma 4, devolve quindi i ricorsi in questione alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, in tal modo estendendo implicitamente l'ambito di tutela ai diritti soggettivi. Sottolinea quindi come un ambito di tutela così ampio crei delle evidenti sovrapposizioni tra il rimedio predisposto dal provvedimento in esame ed altri rimedi quali in particolare la cosiddetta class action di cui all'articolo 140-bis del codice del consumo. Tale considerazione, inoltre, farebbe sorgere ulteriori dubbi sull'adeguatezza della disciplina prevista dall'articolo 2, volta appunto a regolare i rapporti tra il rimedio in esame e gli altri previsti dalla normativa vigente.
In secondo luogo rileva come l'articolo 4, comma 1, preveda che il giudice che accoglie la domanda ordini alla pubblica amministrazione o al concessionario di porvi rimedio entro un congruo termine, precisando tuttavia che ciò debba avvenire «nei limiti delle risorse strumentali, finanziarie ed umane già assegnate in via ordinaria e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Osserva quindi come tale limitazione degli effetti della sentenza possa rendere l'azione del tutto inefficace, in termini generali, e del tutto inutile per chi ha agito in giudizio.

Il Ministro Renato BRUNETTA si riserva di replicare alla prima osservazione dell'onorevole Capano. Quanto alla seconda osservazione, rileva come la formulazione dell'articolo 4, comma 1, rappresenti uno degli aspetti più qualificanti del provvedimento, ricordando come esso sia volto ad assicurare una maggiore efficienza della pubblica amministrazione e non a determinare un aumento della spesa pubblica né uno sconvolgimento della pubblica amministrazione medesima. La sentenza del giudice amministrativo potrà solo aumentare l'efficienza organizzativa in base a determinati standard ed a questo

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è funzionale il vincolo della spesa pubblica. La grande rivoluzione che si vuole realizzare con il provvedimento in esame consiste proprio nel voler vincolare la pubblica amministrazione ad aumentare l'efficienza in coerenza con gli standard predefiniti. Sotto questo profilo il vincolo della spesa pubblica non è una limitazione, ma un elemento di valorizzazione del provvedimento e dell'azione che con lo stesso si intende introdurre nell'ordinamento.

Giulia BONGIORNO, presidente, con riferimento alla prima osservazione dell'onorevole Capano, rileva che l'articolo 1, comma 1, sotto il profilo dell'individuazione degli interessi protetti, appare formulato in conformità a quanto previsto dalla legge di delega.

Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.