CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 novembre 2009
249.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 19 novembre 2009. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il Sottosegretario di Stato per la giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati.

La seduta comincia alle 13.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2010).
(C. 2936 Governo, approvato dal Senato).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012.
(C. 2937 Governo, approvato dal Senato) e relativa nota di variazione (C. 2937-bis).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
(limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della Giustizia.
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'Interno.
(limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
(limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che oggi avrà inizio l'esame dei documenti

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di bilancio, in merito ai quali le Commissioni in sede consultiva dovranno esprimersi entro mercoledì 25 novembre. Ricorda che presso le Commissioni di merito possono essere presentati emendamenti ed ordini del giorno relativi alle parti di competenza, la cui ammissibilità sarà verificata dalla Presidenza secondo le norme del regolamento e la legislazione vigente.

Maurizio PANIZ (PdL), relatore, per quanto concerne le disposizioni del disegno di legge finanziaria di interesse della Commissione giustizia, segnala anzitutto l'articolo 2, comma 22, che prevede una particolare forma di esenzione fiscale per le vittime del terrorismo.
Tale comma, introdotto nel corso dell'esame al Senato, prevede segnatamente che le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice e i loro superstiti, compresi i figli maggiorenni, gli ascendenti, i fratelli e le sorelle che siano stati parti in causa in un procedimento civile, penale, amministrativo o contabile comunque dipendente da atti di terrorismo o da stragi di tale matrice, sono esenti dall'obbligo di pagamento dell'imposta di registro previsto, quali parti in causa, dall'articolo 57 del testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, e di ogni altra imposta.
Segnala, inoltre, l'articolo 2, comma 47, novella l'articolo 2-undecies della legge n. 575 del 1965 in materia di destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose. La disposizione prevede che siano destinati alla vendita i beni immobili confiscati di cui non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento per finalità di pubblico interesse. Prevede altresì, che alle operazioni di destinazione dei beni aziendali e più in generale alla vendita dei beni provveda il dirigente del competente ufficio del territorio dell'Agenzia del demanio, previo parere del Commissario straordinario per la gestione e destinazione dei beni confiscati. La novella aggiunge, inoltre, una disposizione in base alla quale il dirigente del competente ufficio dell'agenzia del demanio chiede al prefetto della provincia interessata le informazioni utili affinché i beni non siano acquistati, anche per interposta persona, dai soggetti cui furono confiscati o da soggetti altrimenti riconducibili alla criminalità organizzata.
La lettera c) della disposizione in esame, infine, attraverso l'aggiunta del comma 5-bis, destina le somme ricavate dalla vendita dei beni immobili confiscati (al netto delle spese per la gestione e la vendita) all'entrata del bilancio dello Stato, prevedendone l'afflusso al Fondo unico giustizia e la successiva riassegnazione: per il 50 per cento al Ministero dell'Interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico; per il restante 50 per cento al Ministero della giustizia, per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali.
Sempre con riferimento al disegno di legge finanziaria, osserva che la Tabella C determina il finanziamento di leggi di spesa che espressamente demandano alla legge finanziaria la quantificazione delle risorse da impiegare annualmente. Per quanto riguarda il Ministero della giustizia, la suddetta tabella, che non presenta variazioni di rilievo rispetto alla Tabella C allegata alla legge finanziaria 2008, reca i seguenti stanziamenti: 4,4 milioni di euro per il 2010, 4,4 milioni di euro per il 2011 e per il 2012, per il finanziamento dei programmi previsti dall'articolo 135 del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, ai fini della prevenzione e della cura dei detenuti affetti da AIDS, del trattamento socio-sanitario, del recupero e del successivo reinserimento dei detenuti tossicodipendenti; 91.000 euro per il 2010, 79.000 euro per il 2011 e per il 2011, finalizzati all'erogazione di contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
La Tabella F reca, tra i settori di intervento oggetto di provvedimenti legislativi ad effetto pluriennale di interesse dell'amministrazione della giustizia, il comparto dell'edilizia penitenziaria. In particolare, si prevede un'ultima autorizzazione

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di spesa, pari a 5 milioni di euro per il 2010, per il finanziamento del Programma straordinario di edilizia penitenziaria, di cui all'articolo 2, comma 278, della legge finanziaria 2008.
Lo stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2010 - tenuto conto della prima nota di variazioni - reca spese finali per complessivi 7.408,1 milioni di euro.
Il complesso delle spese dello stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2010 si articola nel seguente modo: 7.139,7 milioni di euro per le spese correnti, pari al 96,4 per cento delle spese finali del Ministero; 268,4 milioni di euro per le spese in conto capitale, pari al 3,6 per cento del totale delle spese.
Complessivamente, rispetto ai 7.560,7 milioni di euro delle previsioni iniziali della legge di bilancio 2009, le previsioni per il 2010 evidenziano una diminuzione del 2 per cento. Rispetto alle previsioni della legge di assestamento (legge n. 121 del 2009), ovvero 7.757,3 milioni di euro, la diminuzione delle spese è pari al 4,7 per cento (- 349,2 milioni), risultante dalla compensazione tra variazioni in aumento e variazioni in diminuzione delle previsioni di spesa dei singoli macroaggregati.
Dall'analisi dei bilanci statali per gli anni 2000-2010 risulta che la percentuale delle spese del Ministero della giustizia in rapporto alle spese finali dello Stato è progressivamente aumentata fino al 2004. Negli anni 2005-2007 la percentuale si è assestata intorno all'1,6-1,7 per cento, per poi scendere a partire dal 2008 all'1,4 per cento, previsione confermata anche per il 2010.
La presunta consistenza dei residui passivi alla data del 1o gennaio 2010 viene valutata in 847,3 milioni di euro, di cui 435,6 milioni per la parte corrente e 411,7 milioni per quella in conto capitale. Rispetto alle previsioni iniziali, ovvero ai residui presunti al 1o gennaio 2009, (1.007,4 milioni di euro), si evidenzia quindi una diminuzione di 160,1 milioni euro; l'andamento conferma la tendenza al regresso nel processo di formazione dei residui.
La massa spendibile - costituita dalla somma dei residui passivi e degli stanziamenti di competenza - ammonta per il 2010 a 8.255,4 milioni di euro.
Con riferimento alle missioni e ai programmi, osserva che le dotazioni finanziarie assegnate al Ministero della giustizia per il 2010 sono pari a circa 7 miliardi e 408 milioni di euro e sono ripartite tra le tre missioni di spesa. La quasi totalità delle risorse è assegnata alla missione Giustizia, di integrale pertinenza del Ministero.
In particolare, segnala che a seguito della prima Nota di variazioni, alla missione «Giustizia» è assegnata una dotazione pari a 7.271,9 milioni di euro.
La missione è articolata in 4 programmi di spesa: 1.1. Amministrazione penitenziaria; 1.2. Giustizia civile e penale; 1.3. Giustizia minorile; 1.4. Edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile.
Lo stanziamento complessivo per il programma «Amministrazione penitenziaria» è pari a 2.679,6 milioni di euro, di cui: spese correnti: 2.632,5 milioni; spese in conto capitale: 47 milioni. Si rileva che la dotazione dell'amministrazione penitenziaria per il 2010, rispetto al bilancio 2009 è in aumento di 127,5 milioni di euro, dovuto soprattutto ad un incremento di spese di funzionamento di natura obbligatoria. Dall'analisi del bilancio per programmi/obiettivo si segnalano - rispetto allo stanziamento complessivo del programma (2.679,6 milioni di euro), in gran parte assorbito dalle spese di funzionamento - le seguenti finalizzazioni della spesa: 60 milioni di euro per la tutela dei detenuti; 40 milioni di euro per la valorizzazione delle risorse umane.
Per il programma «Giustizia civile e penale» la spesa complessiva, a seguito dell'approvazione da parte del Senato della I nota di variazioni, è pari a 4.293,5 milioni di euro ed è così ripartita: spese correnti: 4.238,4 milioni di euro; spese in conto capitale: 55,1 milioni di euro.
Originariamente il disegno di legge di bilancio prevedeva per il Programma: Giustizia civile e penale uno stanziamento di 4.294,1 milioni di euro. Con l'approvazione

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da parte del Senato della I nota di variazioni, tale stanziamento - imputabile a spese correnti - è diminuito di 622.000 euro. Si tratta di risorse sottratte al funzionamento del Dipartimento organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi e trasferite al capitolo 1300 relativo a Competenze agli addetti al Gabinetto e alle segreterie particolari.
Il macroaggregato 1.2.1 «Funzionamento», a seguito dell'approvazione della I nota di variazioni, registra uno stanziamento di 3.275,6 milioni di euro, in diminuzione di 378,5 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2009. Tale decremento è per lo più dovuto alla diminuzione degli oneri sociali a carico dell'amministrazione sulle retribuzioni dei dipendenti del Dipartimento organizzazione giudiziaria.
Lo stanziamento previsto per il funzionamento della giustizia civile e penale è ripartito tra due centri di responsabilità: Dipartimento degli affari di giustizia e Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, che così si spartiscono lo stanziamento complessivo: 25,3 milioni di euro per il Dipartimento affari di giustizia; 3.250,3 milioni di euro per il Dipartimento organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi.
Anche il macroaggregato 1.2.2 «Interventi» fa capo ai medesimi centri di responsabilità. Della somma complessiva di 962,8 milioni di euro (-58,6 milioni rispetto all'assestamento) 645,7 milioni di euro sono relativi al Dipartimento affari di giustizia, che Il Dipartimento registra una diminuzione di 58,6 milioni di euro rispetto allo stanziamento per gli interventi previsto dall'assestamento 2009.
Quasi la metà delle spese per interventi sono assorbite dal capitolo 1360, Spese di giustizia. Peraltro, a partire dal bilancio 2010 da tale capitolo sono scorporate le Spese per intercettazioni, ora imputabili all'autonomo nuovo capitolo 1363, che reca uno stanziamento per il 2010 di 179,8 milioni di euro.
I rimanenti 317,1 milioni di euro sono assegnati al Dipartimento organizzazione giudiziaria.
Il macroaggregato 1.2.6 «Investimenti» reca una previsione di spesa di 55,1 milioni di euro, con un aumento di circa 7 milioni di euro rispetto al bilancio e all'assestamento 2009.
Dall'analisi del bilancio per programmi/obiettivo si segnalano - rispetto allo stanziamento complessivo del programma (4.293,5 milioni di euro), in gran parte assorbito dalle spese di funzionamento (3.275,6 milioni di euro) - le seguenti finalizzazioni della spesa: 7,5 milioni di euro per la diffusione e la piena attuazione del processo telematico; 12,4 milioni di euro per il decentramento dell'Amministrazione giudiziaria attraverso l'attribuzione di competenze alle istituende direzioni regionali e interregionali.
Quanto al programma «Giustizia minorile», la spesa complessiva di 133,9 milioni di euro è così ripartita: spese correnti: 132,7 milioni; spese in conto capitale: 1,2 milioni. Si registra una riduzione di 5,4 milioni delle spese di funzionamento (macroaggregato 1.3.1) rispetto al dato assestato, in gran parte imputabile: alla diminuzione di 2,5 milioni di euro per stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi alla polizia penitenziaria; alla diminuzione di 2,2 milioni di euro per l'acquisto di beni e servizi.
Dall'analisi del bilancio per programmi/obiettivo si segnala - rispetto allo stanziamento complessivo del programma (133,9 milioni di euro) - che la gran parte delle risorse sono assorbite dai seguenti obiettivi: assicurare le attività ordinarie relative alla gestione del personale (66,7 milioni di euro); assicurare l'ordine e la sicurezza interni agli istituti minorili (42,3 milioni di euro); eseguire i provvedimenti del giudice minorile relativi al collocamento dei minori in comunità (10,5 milioni di euro); garantire il trattamento, l'accoglienze e l'assistenza socio-educativa dei minori, anche al fine del loro reinserimento (6 milioni di euro).
Il programma «Edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile» consta di un solo macroaggregato (1.4.6 «Investimenti»). Attualmente, il programma evidenzia una spesa complessiva di 164,8 milioni di euro.

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Rispetto alla legge di bilancio 2009 si evidenzia per il 2010 un aumento dei fondi pari a: 6,9 milioni di euro (cap. 7200); 11,6 milioni di euro ; 2 milioni di euro.
Passando all'esame della missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», ricorda che alla stessa fa capo un solo programma, denominato «Indirizzo politico». La spesa complessiva, a seguito dell'approvazione da parte del Senato della I nota di variazioni, è di 27,44 milioni di euro, così ripartiti: spese correnti: 27,26 milioni; spese in conto capitale: 0,18 milioni di euro.
In tale contesto, si evidenzia che presso il Gabinetto del Ministro risultano attualmente presenti le seguenti unità di personale: 264 unità di personale amministrativo (per una spesa di 6,1 milioni di euro); 47 unità di magistratura ordinaria (per una spesa di 6,6 milioni di euro).
Alla missione «Fondi da assegnare» fa capo un solo programma, anch'esso denominato «Fondi da assegnare». Il programma contiene un solo macroaggregato: 3.1.3 «Oneri comuni di parte corrente», la cui dotazione ammonta a 108,8 milioni di euro. Di questi, 105,7 milioni sono relativi al Fondo unico di amministrazione (cap. 1511).
Segnala inoltre la presenza di alcuni capitoli del bilancio dello stato, con i relativi stanziamenti, che riguardano spese relative alla giustizia. Per la maggior parte dei casi si tratta di spese obbligatorie, non emendabili, come le spese per le competenze fisse al personale. In relazione ai costi per stipendi, competenze e indennità si ricordano in particolare, le spese per le indennità dei giudici onorari (1.2.2/1362), cioè dei giudici di pace, giudici onorati aggregati, giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari, pari a 137,3 milioni di euro: con un aumento di 7,3 milioni di euro rispetto sia al bilancio 2009 che alle previsioni assestate. L'aumento è giustificato dai documenti di bilancio con l'applicazione della legge n. 94 del 2009, in materia di sicurezza pubblica, che attribuisce nuove competenze ai giudici di pace.
Ulteriori stanziamenti nello stato di previsione del Ministero della Giustizia (tabella 5) sono le spese riguardanti il mantenimento, l'assistenza, la rieducazione ed il trasporto dei detenuti: 105,9 milioni di euro; gli interventi in favore dei detenuti tossicodipendenti e affetti da HIV: 4,4 milioni di euro (tabella C); istituzione e funzionamento della Scuola superiore della magistratura (1.2.1/1478): 8,5 milioni di euro.
Vi sono poi altri stanziamenti nello stato di previsione del Ministero dell'Economia (tabella 2): spese di funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura: 34,7 milioni di euro; spese di funzionamento dei TAR e del Consiglio di Stato: 192,3 milioni di euro; spese di funzionamento del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana: 1,8 milioni di euro; somme da erogare per l'ammortamento dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e prestiti agli enti locali per interventi e manutenzione di uffici giudiziari e case mandamentali: 8 milioni di euro. Per quanto riguarda le somme da corrispondere a titolo di equa riparazione si registrano stanziamenti identici a quelli dello scorso anno.
Segnala quindi gli stanziamenti nello stato di previsione del Ministero dell'Interno (tabella 8): Fondo per il contrasto della pedopornografia su internet e per la protezione delle infrastrutture informatiche di interesse nazionale: 2 milioni di euro (invariato rispetto al bilancio 2009); programmi di protezione dei collaboratori di giustizia e dei loro familiari: 49,7 milioni di euro, in netta diminuzione (-23,4 milioni) rispetto alle previsioni assestate 2009; Fondo di solidarietà per le vittime dell'usura e delle richieste estorsive: 5,9 milioni di euro (sostanzialmente invariato rispetto al bilancio 2009); Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso: 7,8 milioni di euro (sostanzialmente invariato rispetto al bilancio 2009).
Vi sono, infine, gli stanziamenti nello stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture (tabella 10): spesa per l'avvio di un programma straordinario di

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edilizia penitenziaria: 5 milioni di euro. Si ricorda che il Capitolo 7472 è stato istituito in relazione all'articolo 2, comma 278, della legge finanziaria 2008, che prevedeva - per fronteggiare l'emergenza penitenziaria con l'adeguamento strutturale degli edifici esistenti o con la realizzazione di nuove carceri - un'autorizzazione di spesa nel triennio pari a 70 milioni di euro, così suddivisa: 20 milioni nel 2008; 20 milioni nel 2009; 30 milioni nel 2010. L'articolo 5, comma 9, lettera 5-ter) del decreto legge n. 93 del 2008 ha ridotto di 15 milioni di euro la spesa per il 2008 ed il 2009 e di 25 milioni quella per il 2010, stabilendo per ogni anno del triennio un autorizzazione di spesa di 5 milioni di euro.

Giulia BONGIORNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, fissa il termine per la presentazione di emendamenti ed ordini del giorno per le parti di competenza dei provvedimenti in esame alle ore 12 di martedì 24 novembre 2009. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.25.