CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 ottobre 2009
239.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

Mercoledì 28 ottobre 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI.

La seduta comincia alle 14.05.

Audizione del Commissario straordinario del Governo per l'asse ferroviario Torino-Lione, arch. Mario Virano, sullo stato di avanzamento delle opere e delle attività relative alla realizzazione della nuova linea dell'Alta Capacità ferroviaria Torino-Lione.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Roberto TORTOLI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
Introduce quindi l'audizione.

Mario VIRANO, Commissario straordinario del Governo per l'asse ferroviario Torino-Lione, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Franco STRADELLA (PdL), Stefano ESPOSITO (PD), Mauro LIBÈ (UdC), Agostino GHIGLIA (PdL), Stefano ALLASIA (LNP), Sergio Michele PIFFARI (IdV), Daniele MARANTELLI (PD) e Raffaella MARIANI (PD).

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Mario VIRANO, Commissario straordinario del Governo per l'asse ferroviario Torino-Lione, fornisce ulteriori precisazioni.

Roberto TORTOLI, presidente, ringrazia il commissario straordinario e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.15.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 28 ottobre 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI.

La seduta comincia alle 15.20.

Indagine conoscitiva sul mercato immobiliare.
Audizione di rappresentanti di Assogestioni.

(Svolgimento e conclusione).

Roberto TORTOLI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Sonia MAFFEI, direttore del settore previdenza e immobiliare di Assogestioni, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Roberto TORTOLI, presidente, ringrazia e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 ottobre 2009. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI.

La seduta comincia alle 15.35.

Legge di contabilità e finanza pubblica.
C. 2555, approvato dal Senato, e C. 659 D'Antona.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione inizia l'esame.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sulla proposta di legge n. 2555 che reca la riforma della disciplina di contabilità e di finanza pubblica. Al riguardo, osserva, preliminarmente, che si tratta di un provvedimento importante, il cui iter al Senato è stato caratterizzato da un approfondito lavoro, portato avanti in un clima di dialogo fra forze di maggioranza e di minoranza, che ha portato all'elaborazione del testo che è oggi all'attenzione della Commissione. Ritiene per questo di dover sottolineare positivamente, a merito del proficuo impegno profuso dai senatori, che il provvedimento è stato approvato con 243 voti favorevoli, zero voti contrari e solo 12 astensioni, su 255 senatori votanti.
Riferisce, inoltre, che prima di esaminare nel dettaglio le disposizioni che riguardano le competenze specifiche della VIII Commissione, ritiene di doversi soffermare su alcune considerazioni di carattere generale, la prima delle quali, a suo avviso assolutamente positiva, si riferisce al fatto che il provvedimento in esame realizza una incisiva e da troppo tempo attesa opera di modernizzazione del contesto normativo di governo della finanza pubblica e di adeguamento dello stesso al nuovo assetto costituzionale dei rapporti dello Stato con gli enti territoriali,

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da un lato, e con le istituzioni e gli organismi comunitari dall'altro. La seconda considerazione, a suo giudizio altrettanto positiva, riguarda il fatto che con il provvedimento in esame viene data finalmente risposta ad un'esigenza, manifestata invero sia dalle forze di maggioranza che da quelle di opposizione, di superare una troppo lunga fase nella quale l'esame dei provvedimenti di bilancio è stata, a volte, occasione per interventi parziali, particolaristici e microsettoriali che hanno finito per produrre leggi poco chiare, di difficile interpretazione e applicazione per le pubbliche amministrazioni e per gli operatori economici, in una parola per complicare anziché per semplificare la vita quotidiana delle famiglie, delle imprese, dei cittadini. In terzo luogo, rileva che, dando stabilità all'obiettivo strategico - perseguito, peraltro, con risolutezza dal Governo in carica fin dall'approvazione del decreto-legge n. 112 del 2008 - di dare un orizzonte temporale almeno triennale alla manovra finanziaria, la riforma in discussione pone, a suo avviso, una base normativa essenziale per proseguire nella politica di risanamento dei conti del Paese, poiché garantisce quella programmazione di medio termine delle politiche di bilancio, che è assolutamente indispensabile al raggiungimento effettivo degli obiettivi di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica.
Passando alle materie di più specifica competenza della VIII Commissione, riferisce che, accanto a disposizioni le quali riproducono opportunamente norme già vigenti, come è il caso dell'articolo 10, comma 9, vi sono nel provvedimento disposizioni che innovano in profondità e in modo molto positivo, a suo avviso, l'attuale quadro normativo di riferimento, come è il caso, anzitutto, della nuova disciplina di cui all'articolo 9, che, per la spesa in conto capitale, ha conferito al Patto di stabilità interno i necessari elementi di flessibilità in rapporto alla congiuntura economica, permettendo a ciascuna regione - fermo restando l'obiettivo di finanza pubblica per essa complessivamente determinato - di adattare per gli enti locali del proprio territorio le regole e i vincoli finanziari fissati dalla legge nazionale, in base alle diverse situazioni territoriali.
Ritiene, altresì, che sia ancor più importante, per i riflessi sulle materie di stretta competenza della VIII Commissione, la nuova disciplina in materia di controlli, di monitoraggio e di informazione sui flussi di spesa pubblica per la realizzazione delle opere pubbliche e sullo stato di avanzamento dei relativi lavori, introdotta con la previsione di una specifica delega legislativa all'articolo 31, commi 8 e 9 del testo in esame.
Allo stesso tempo, osserva che vi sono nel provvedimento alcune lacune, che ritiene giusto dover segnalare, come è il caso della mancata riproposizione della norma di cui all'articolo 26 del decreto-legge n. 159 del 2007, ovvero della non completa previsione di disposizioni - già in passato richieste al Governo in virtù dell'approvazione di specifici atti di indirizzo parlamentari - dirette ad introdurre negli atti di bilancio specifici documenti finalizzati alla piena conoscibilità delle ricadute ambientali delle scelte operate dal Governo nei diversi settori d'intervento.
Più in particolare, segnala che l'articolo 10, comma 9, confermando quanto già previsto dalla vigente normativa, prevede che il programma predisposto ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge 21 dicembre 2001, n. 443 (cosiddetto «Allegato infrastrutture»), sia allegato alla Decisione di finanza pubblica che il Governo presenta alle Camere entro il 20 settembre di ogni anno (si tratta del documento di programmazione economico finanziaria, almeno triennale, sostitutivo del DPEF). Viceversa, il provvedimento introduce una nuova, organica e moderna disciplina in materia di controlli, monitoraggio e informazione sui flussi di spesa pubblica per la realizzazione delle opere pubbliche e sullo stato di avanzamento dei relativi lavori, che a suo avviso va segnalata come uno dei punti qualificanti dell'intero provvedimento

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e come uno strumento fondamentale per realizzare l'obiettivo strategico di una efficace politica di infrastrutturazione che consenta, finalmente, di colmare il gap che divide il nostro Paese dai più importanti partner europei.
Al riguardo, rileva in particolare che l'articolo 31, riguardante le leggi di spesa pluriennale, riservate alle spese in conto capitale e a carattere permanente, reca al comma 8 una delega al Governo ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della nuova legge di contabilità, uno o più decreti legislativi al fine di garantire la razionalizzazione, la trasparenza, l'efficienza e l'efficacia delle procedure di spesa relative ai finanziamenti in conto capitale destinati alla realizzazione di opere pubbliche. Il successivo comma 9 indica, quindi, i seguenti principi e i criteri direttivi ai quali dovrà attenersi il legislatore delegato: introduzione della valutazione nella fase di pianificazione delle opere al fine di consentire procedure di confronto e selezione dei progetti e definizione delle priorità; predisposizione da parte del Ministero competente di linee guida obbligatorie e standardizzate per la valutazione degli investimenti; garantire indipendenza e professionalità dei valutatori anche attraverso l'utilizzo di competenze interne agli organismi di valutazione esistenti, con il ricorso a competenze esterne solo qualora manchino adeguate professionalità e per valutazioni particolarmente complesse; potenziare e rendere sistematica la valutazione ex post sull'efficacia e sull'utilità degli interventi infrastrutturali, rendendo pubblici gli scostamenti rispetto alle valutazioni ex ante; separare il finanziamento dei progetti dal finanziamento delle opere attraverso la costituzione di due appositi fondi: il Fondo progetti, al quale si accede a seguito dell'esito positivo della procedura di valutazione tecnico-economica degli studi di fattibilità; il Fondo opere, al quale si accede solo dopo il completamento della progettazione definitiva; adottare regole trasparenti per le informazioni relative al finanziamento e ai costi delle opere, prevedendo l'invio di relazioni annuali in formato telematico al Parlamento e procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere e dei singoli interventi con particolare riferimento ai costi complessivi sostenuti e ai risultati ottenuti; prevedere, infine, un sistema di verifica per l'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti con automatico definanziamento in caso di mancato avvio delle opere entro i termini stabiliti.
Detto questo, rileva che si è di fronte ad un intervento normativo organico e positivo, capace, da un lato, di far fare un vero salto di qualità al modo di operare dei soggetti pubblici e privati coinvolti nel reperimento delle risorse finanziarie e nella realizzazione concreta delle opere pubbliche, dall'altro, di migliorare il livello stesso della nostra democrazia attraverso una maggiore trasparenza delle scelte politiche ed un rafforzamento degli strumenti a disposizione della pubblica opinione per il monitoraggio e il controllo del modo di operare dei decisori pubblici, della loro capacità di tradurre in opere concrete le scelte progettuali e finanziarie in questo settore fondamentale della vita pubblica.
Anche in questo caso, peraltro, ritiene di dover sottoporre all'attenzione della VIII Commissione l'esigenza di verificare se sia opportuno segnalare alla Commissione di merito interventi migliorativi del testo in esame diretti a far si che il principio di delega di cui alla lettera a) del citato articolo 31, comma 9 (»introduzione della valutazione nella fase di pianificazione delle opere al fine di consentire procedure di confronto e selezione dei progetti e definizione delle priorità») - in sostanza l'attività di individuazione, in sede politica, delle opere prioritarie avvenga sulla base del quadro delineato dai principali documenti settoriali di programmazione, vale a dire a partire dal Programma Infrastrutture Strategiche, previsto dalla cosiddetta «legge-obiettivo» ed espressamente richiamato dall'articolo 10, comma 8 del testo in esame, dal Quadro Strategico

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Nazionale, previsto dal Regolamento Generale sui Fondi strutturali europei, e dal Piano Nazionale dei Trasporti, elaborato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Ritiene, comunque, che, in coerenza con quanto già avviene in sede di valutazione del citato Programma Infrastrutture Strategiche, sarebbe opportuno prevedere nel testo in esame che gli schemi di decreti legislativi attraverso i quali si introdurranno le normative dirette, fra l'altro, ad operare la sopra richiamata «definizione delle priorità» siano sottoposti anche alla nostra Commissione per l'espressione dei relativi pareri.
Quanto alla materia ambientale, con riferimento alle possibili integrazioni del testo citate all'inizio della relazione, ritiene opportuno ribadire che, ai sensi dell'articolo 26 del decreto-legge n. 159 del 2007, dunque a legislazione vigente, è previsto che in allegato al DPEF figuri - dopo essere stato predisposto dal Ministro dell'ambiente - uno specifico documento sugli indirizzi e sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, in coerenza con gli obblighi derivanti dall'attuazione del Protocollo di Kyoto. In tal senso, ritiene che anche in vista dell'importanza crescente delle politiche ambientali, della crescente necessità di una progressiva integrazione fra tali politiche e le «altre politiche», a partire da quelle per lo sviluppo economico, l'energia, i trasporti, l'agricoltura, la ricerca e la salute -, sia quantomeno necessario prevedere nel testo in esame una specifica norma che, sulla falsariga di quanto opportunamente stabilito per il Programma Infrastrutture Strategiche, disponga che il suddetto documento sugli indirizzi e sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra sia allegato alla Decisione di finanza pubblica, cioè al provvedimento sostitutivo dell'attuale DPEF. Segnala, quindi, che l'articolo 12 stabilisce che il Ministro dello sviluppo economico presenti alle Camere, in allegato alla Relazione sull'economia e la finanza pubblica, una relazione di sintesi sugli interventi realizzati nelle aree sottoutilizzate e sui risultati conseguiti, con particolare riguardo alla ricaduta occupazionale, alla coesione sociale e alla sostenibilità ambientale, nonché alla ripartizione territoriale degli interventi. In tale ambito, la relazione sugli interventi realizzati nelle aree sottoutilizzate e sui risultati conseguiti, con riguardo alle ricadute in termini di sostenibilità ambientale dovrebbe essere redatta di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Conseguentemente, osserva che tale relazione dovrebbe essere presentata alle Commissioni di merito, soprattutto in considerazione delle emergenze ambientali in atto in diverse aree del Mezzogiorno - rifiuti, dissesto idrogeologico, sistemi idrici, bonifiche, rischio sismico, energie rinnovabili -.
Segnala, infine, che, l'articolo 37, comma 6, stabilisce che il rendiconto generale dello Stato contenga, in apposito allegato, l'illustrazione delle risultanze delle spese relative ai programmi aventi natura o contenuti ambientali, allo scopo di evidenziare le risorse impiegate per finalità di valorizzazione, tutela, conservazione, ripristino e utilizzo sostenibile del patrimonio naturale. A tal fine, le amministrazioni interessate forniscono al Ministero dell'economia e delle finanze le informazioni necessarie secondo gli schemi contabili e le modalità di rappresentazione stabilite con determina del Ragioniere generale dello Stato in coerenza con gli indirizzi e i regolamenti comunitari in materia.
Dopo aver ricordato che fin dal 1999 una risoluzione parlamentare di approvazione del Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (approvata da entrambi i rami del Parlamento) aveva previsto che il disegno di legge di bilancio contenesse una sorta di bilancio ambientale dello Stato (o «ecobilancio»): tale adempimento è stato rispettato dal Governo fin dal disegno di legge di bilancio del 2000. A decorrere dal 2008, inoltre, a perfezionamento del ciclo di esposizione

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dei dati contabili del Bilancio dello Stato, è stato presentato, unitamente al Rendiconto generale dello Stato, anche un cosiddetto «eco-rendiconto», finalizzato all'illustrazione sistematica delle risultanze della gestione delle risorse finanziarie destinate alla tutela dell'ambiente, che sembrerebbe coincidere con il sopracitato allegato previsto dall'articolo 37, comma 6, del provvedimento in esame. Alle luce delle considerazioni svolte in ordine alla rilevanza delle questioni ambientali, nonché al fatto che il provvedimento in esame prevede la presentazione del cosiddetto «ecorendiconto», sarebbe opportuno valutare anche la possibilità di introdurre tra le parti obbligatorie dei documenti di bilancio anche il cosiddetto «ecobilancio».
In conclusione, ribadito il proprio convincimento sulla rilevanza fondamentale del provvedimento nel suo complesso, annuncia di avere predisposto una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, che sottopone all'attenzione dei deputati (vedi allegato 1), riservandosi di apportare le integrazioni e le modifiche che dovessero risultare opportune a seguito del dibattito odierno.

Raffaella MARIANI (PD) osserva che nel brevissimo tempo che è stato concesso, i deputati del suo gruppo hanno lavorato per contribuire a migliorare il testo in esame nella direzione di una riaffermazione del ruolo e delle competenze della Commissione e della centralità delle politiche ambientali all'interno della complessiva azione di Governo. In tal senso, pur apprezzando lo sforzo del relatore e il contenuto di massima della proposta di parere da lui presentata, chiede allo stesso relatore di valutare l'opportunità di trasformare in condizioni le osservazioni in essa formulate.

Tommaso FOTI (PdL) ritiene che in questa fase interlocutoria dell'iter parlamentare di questo importante provvedimento di riforma, che vede la Commissione chiamata ad esprimersi in sede consultiva, sia senz'altro opportuno svolgere una riflessione approfondita sulle questioni relative agli strumenti più opportuni da mettere in campo per tutelare il ruolo e lo spazio di azione della Commissione stessa. In tal senso, nel richiamare alcuni precedenti che, a suo avviso, hanno visto ridimensionare, di fatto, le competenze della Commissione, l'ultimo dei quali è relativo all'assegnazione in via primaria alla VII Commissione della proposta di legge n. 2800, ritiene di doversi associare alla proposta del deputato Mariani di trasformare in condizioni le osservazioni contenute nella proposta di parere presentata dal relatore, che giudica nel complesso positiva e puntuale.

Ermete REALACCI (PD) nel rammaricarsi per il fatto che una propria proposta di legge recante agevolazioni fiscali per gli interventi di messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato sia stata assegnata alla Commissione finanze, anziché alla VIII Commissione, si associa a quanto detto dai deputati Mariani e Foti, in particolare sul rischio che sulla proposta di legge n. 2800 la Commissione sia di fatto esautorata e non possa procedere all'esame in sede referente.

Mauro LIBÈ (UdC) si associa a quanto detto dai deputati che sono testé intervenuti, ritenendo che la Commissione debba senz'altro operare per vedere riconosciuta, in questo e in altri casi analoghi, il proprio ruolo e le proprie competenze. In tal senso, si associa alla richiesta di trasformare in condizioni le osservazioni contenute nella proposta di parere presentata dal relatore.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, nel riconoscere che la sua richiesta di ieri di accelerazione dei tempi di esame del provvedimento in titolo non aveva consentito, in un primo momento, di valutarne appieno la portata e i riflessi sul ruolo e sull'attività della VIII Commissione, ritiene che sia possibile accedere alla proposta formulata dai deputati intervenuti, di trasformare in condizioni le osservazioni contenute nella propria proposta di parere,

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anche perché, come opportunamente sottolineato dal deputato Foti, si è in una fase ancora interlocutoria dell'iter parlamentare del provvedimento e vi sono, dunque, tutte le possibilità per la Commissione di merito di valutare al meglio il contenuto del parere che la Commissione si appresta ad esprimere.
Formula quindi una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 2), di cui raccomanda l'approvazione.

Domenico SCILIPOTI (IdV), nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati intervenuti, preannuncia, tuttavia, il proprio voto contrario alla proposta di parere favorevole con condizioni testé riformulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni predisposta dal relatore.

Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale.
C. 2800 approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Deliberazione di un conflitto di competenza).

La Commissione inizia l'esame.

Franco STRADELLA (PdL), relatore, fa presente che la proposta di legge C. 2800, recante «Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale», approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato, trasmessa dal Senato il 13 ottobre scorso, è stata assegnata in sede primaria esclusiva alla VII Commissione (Cultura, scienze e istruzione).
Al riguardo, rileva, in primo luogo, che la proposta di legge in esame investe in misura significativa le competenze della VIII Commissione, dal momento che, ai fini di rendere concretamente realizzabili i nuovi stadi ovvero la ristrutturazione di quelli già esistenti, essa introduce rilevanti innovazioni in tema di localizzazione e destinazione urbanistica delle aree interessate, nonché in tema di destinazione d'uso degli immobili esistenti e di cessione dei diritti di proprietà delle aree e degli impianti ubicati in terreni di proprietà pubblica. Si tratta, dunque, di una proposta di legge che contiene disposizioni che incidono direttamente sugli ambiti materiali «territorio» e «lavori pubblici», che rientrano pienamente nelle competenze della VIII Commissione.
Ricorda, inoltre, che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di ieri, ha convenuto sull'opportunità di rivendicare un coinvolgimento diretto della VIII Commissione nell'esame in sede primaria della citata proposta di legge C. 2800, già assegnata alla VII Commissione.
Propone, pertanto, alla Commissione di promuovere un conflitto per vedere riconosciuta la competenza primaria delle Commissioni riunite VII e VIII sulla proposta di legge C. 2800.

Raffaella MARIANI (PD), a nome del gruppo del partito democratico, dichiara di concordare sull'opportunità di sollevare un conflitto di competenze nel senso di richiedere l'assegnazione dei provvedimenti in esame alle Commissioni riunite VII e VIII, ritenendo, più in generale, che la Commissione debba svolgere un'approfondita riflessione sulle proprie priorità e sugli strumenti adeguati a garantire, da un lato, un ordinato svolgimento dei propri lavori e, dall'altro, un corretto e proficuo rapporto fra la Commissione ed il Ministro dell'ambiente.

Mauro LIBÈ (UdC), a nome del suo gruppo, concorda sulla proposta di promuovere un conflitto di competenza e auspica che la Commissione operi, con più forza di quanto abbia fatto in passato, per tutelare il proprio ruolo e le proprie competenze.

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Domenico SCILIPOTI (IdV) concorda anch'egli sulla proposta di promuovere un conflitto di competenza.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di elevare conflitto di competenza per l'assegnazione alle Commissioni riunite VII e VIII della proposta di legge C. 2800.

La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 28 ottobre 2009.

Predisposizione del programma dei lavori per il periodo novembre-dicembre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.