CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 ottobre 2009
229.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
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Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Andrea PASTORE. - Interviene ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento del Senato, il Capo Ufficio Legislativo del Dipartimento per la Semplificazione Normativa, prof. Alfonso Celotto accompagnato dalla dott.ssa Sempreviva.

La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il PRESIDENTE comunica che sarà redatto il resoconto stenografico della procedura che sta per iniziare.

La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione normativa e amministrativa: audizione del Capo Ufficio Legislativo del Dipartimento per la Semplificazione Normativa, prof. Alfonso Celotto.

Prosegue l'indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta del 19 maggio scorso.

Il PRESIDENTE introduce i temi dell'audizione, richiamando le considerazioni già formulate in occasione della relazione introduttiva che egli ha svolto nella seduta del 30 settembre sullo schema di decreto legislativo recante «Disposizioni legislative statali anteriori al 1o gennaio 1970 di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore», cosiddetto «salva-leggi» (atto del Governo n. 118), un passaggio di grande

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rilievo nel procedimento cosiddetto «taglia-leggi», volto alla radicale semplificazione normativa dell'ordinamento italiano. Ringrazia il professor Celotto per la sua disponibilità, ritenendo particolarmente proficua l'interlocuzione della Commissione con il Governo e con le strutture che hanno contribuito alla redazione del provvedimento cosiddetto «salva-leggi», che potrà proseguire nelle successive sedute, anche con l'audizione dei referenti per ciascuna amministrazione sul procedimento «taglia-leggi». Ricorda le modalità e i termini per l'espressione del parere della Commissione su quello schema di decreto, soffermandosi sulla possibilità che la Commissione si determini a chiedere la proroga di cui all'articolo 14, comma 23, della legge n. 246 del 2005.

Il professor CELOTTO ringrazia la Commissione, dichiarandosi convinto dell'esigenza della massima collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella complessa opera di riduzione dello stock normativo che il procedimento «taglia-leggi» intende perseguire. Rinvia per i profili di carattere generale a quanto riferito in occasione della precedente audizione del 25 febbraio scorso, soffermandosi invece sui rilievi formulati in particolare nella seduta del 30 settembre.
Un primo profilo concerne l'eventuale differimento del termine per l'esercizio della delega, ai sensi dell'articolo 14, comma 22, della legge n. 246 del 2005, con il conseguente disallineamento rispetto alla data nella quale avrà efficacia l'abrogazione delle disposizioni indicate nell'allegato al decreto-legge n. 200 del 2008. Una tale evenienza dovrebbe essere, a suo giudizio, evitata, prospettando la possibilità che l'Allegato 2 allo schema di decreto legislativo n. 118 sia riformulato come un apposito e distinto decreto legislativo.
Osserva come l'opera di riassetto prefigurata dalla legge n. 246 comporti interventi ben più organici e complessi, che potranno essere realizzati nei tempi più ampi previsti per l'esercizio delle deleghe di codificazione, riassetto e correttive. Si sofferma quindi sulla questione concernente la presenza nell'Allegato 1 di provvedimenti legislativi già parzialmente abrogati: nell'escludere che da tale circostanza possa derivare una possibile reviviscenza di disposizioni già abrogate, considera prioritario espungere le disposizioni abrogate espressamente, auspicando eventuali segnalazioni nel corso dei lavori parlamentari, mentre considera assai più problematica l'individuazione di disposizioni abrogate tacitamente o implicitamente. Conviene sull'opportunità di modificare la denominazione «Eventuali salvataggi parziali», attualmente presente nell'Allegato 1, sostituendola con quella di «Singole disposizioni che restano in vigore», come suggerito nel parere del Consiglio di Stato e rilevato dal Presidente. Riconosce inoltre che la mancata individuazione espressa delle disposizioni riconducibili ai settori esclusi di cui all'articolo 14, comma 17, costituisca una fonte di grave incertezza; informa di avere sollecitato tutte le amministrazioni a indicare i provvedimenti legislativi e le disposizioni da considerare esclusi dal «taglia-leggi» ai sensi del comma 17. Confida nella possibilità di pervenire alla definizione di un apposito elenco, pur comprendendo le perplessità in ordine alla riconducibilità ai principi di delega, espresse dal Consiglio di Stato che pure ha sollecitato tale iniziativa. Quanto all'Allegato 2, l'intento del Governo è quello di garantire la salvaguardia delle disposizioni ivi indicate, sottraendole sia all'abrogazione disposta dal decreto-legge n. 200 del 2008, sia a quella derivante dalla cosiddetta «ghigliottina», ritenendo che tale scopo possa essere conseguito con una riformulazione del comma 1, ovvero con l'approvazione di un apposito ordine del giorno. La redazione dell'Allegato 1 per settori omogenei o l'evidenziazione dei criteri utilizzati per individuare le singole disposizioni da salvare presenterebbe, a suo giudizio, aspetti di particolare difficoltà, ricordando come l'Allegato derivi dalla confluenza delle indicazioni provenienti dalle singole amministrazioni e dando conto della preferenza per il criterio cronologico, ai fini di una più agevole

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consultazione. Conclude dichiarandosi disponibile a ogni ulteriore chiarimento.

Il presidente PASTORE, relatore sull'atto del Governo n. 118, ricorda che gli allegati allo schema di decreto legislativo «salva-leggi» hanno valore di fonte primaria e ribadisce l'importanza di strumenti che consentano la conoscenza dei criteri seguiti per l'individuazione delle norme sottratte all'abrogazione generalizzata. Ribadisce inoltre l'esigenza di indicare le singole disposizioni salvate nell'ambito di provvedimenti che risultino già parzialmente abrogati, sottolineando in particolare la necessità di escludere ogni possibile reviviscenza. Nel ricordare i rilievi già formulati in occasione della relazione introduttiva sull'atto del Governo n. 118 in merito ai settori esclusi, considera con favore l'ipotesi formulata dal professor Celotto di trasferire in un autonomo e apposito decreto legislativo l'Allegato 2, per il caso che si verifichi il differimento del termine per l'esercizio della delega conferita al Governo dall'articolo 14, comma 14, della legge n. 246 del 2005.

Il professor CELOTTO interviene brevemente per segnalare l'opportunità che il Governo possa trasmettere il decreto legislativo al Presidente della Repubblica per la promulgazione nel rispetto delle sue prerogative. Informa infine che nella giornata di giovedì 8 ottobre dovrebbe essere formalizzato l'accordo con il Poligrafico dello Stato per l'attuazione della banca dati pubblica della legislazione vigente denominata «Normattiva».

Il presidente PASTORE ringrazia il professor Celotto e lo congeda, dichiarando conclusa l'audizione.
Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

La seduta termina alle 14.

Mercoledì 7 ottobre 2009. - Presidenza del presidente Andrea PASTORE.

La seduta comincia alle 14.05.

Sui lavori della Commissione.

Il presidente PASTORE informa che nelle sedute che saranno convocate la prossima settimana si svolgeranno le audizioni dei referenti sul procedimento cosiddetto «taglia-leggi» per ciascuna amministrazione centrale - nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione normativa e amministrativa, come convenuto in sede di Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari - al fine di acquisire elementi di informazione e di valutazione con particolare riferimento alla redazione dello schema di decreto legislativo recante «Disposizioni legislative statali anteriori al 1o gennaio 1970 di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore» (atto del Governo n. 118), attualmente all'esame della Commissione.
Comunica inoltre che nelle sedute che saranno convocate la prossima settimana sarà avviato l'esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica recante «Regolamento di riordino dell'Opera nazionale dei figli degli aviatori (ONFA)» (atto del Governo n. 128).

La Commissione prende atto.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante: «Riorganizzazione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA)» (n. 114).
(Parere ai sensi dell'articolo 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69, dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59 nonché dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246).
(Seguito dell'esame e rinvio).

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 23 settembre.

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Si apre la discussione generale.

Il senatore CECCANTI (PD) interviene censurando il cambiamento di denominazione del CNIPA che non ha, a suo avviso, alcuna reale motivazione, come peraltro segnalato dal Consiglio di Stato nel parere reso lo scorso giugno; rammenta inoltre come non sia previsto alcun cambiamento di denominazione né per il Formez né per la Scuola superiore della pubblica amministrazione. Giudica inoltre negativamente la riduzione dell'autonomia tecnico-operativa dell'ente, nonché la mancata acquisizione del parere della Conferenza Stato-Regioni sul provvedimento in esame, malgrado i rilevanti profili di interesse per gli enti territoriali e nonostante il Governo avesse preannunciato l'intendimento di chiederlo, come risulta dal comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri al termine della riunione del 24 luglio scorso. Osserva poi come alla sostituzione del Collegio con il Comitato direttivo, avente minori competenze, si accompagni la modifica dei requisiti richiesti per il Presidente e in particolare quelli relativi alla «indiscussa moralità», nonché in generale la riduzione delle ipotesi di incompatibilità: egli ritiene preferibile invece la conferma della legislazione vigente, che sottolinea l'importanza delle funzioni attribuite. Quanto alla riduzione delle posizioni dirigenziali, la complessità delle funzioni del CNIPA dovrebbe suggerire la previsione di una posizione di direzione generale per ciascuna delle sei aree individuate dallo schema di decreto in esame, paventando altrimenti la perdita dei migliori dirigenti, già in parte verificatasi. Censura inoltre la riduzione del personale in posizione di comando e comunque a contratto a tempo determinato, considerata una degli elementi di risparmio: tale riduzione non tiene in alcuna considerazione le specifiche competenze maturate negli anni di servizio già prestato, che non vengono valutate neppure in termini di formazione professionale. Sottolinea come peraltro non si realizzi l'asserita riduzione di personale, bensì la sostituzione di trenta unità in posizione di comando - cui è connesso un costo comunque ridotto - con altre unità, con una soluzione che lo stesso Consiglio di Stato considera immotivata. Infine giudica negativamente l'assenza di disposizioni transitorie che assicurino la continuità nelle funzioni in attesa della costituzione dei nuovi organi.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante: «Regolamento di riordino delle Casse militari» (n. 122).
(Parere ai sensi dell'articolo 2, commi 634 e 635, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e dell'articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133).
(Esame e rinvio).

Il PRESIDENTE comunica di aver designato il senatore Mazzatorta come relatore, in sostituzione del senatore Garavaglia, e gli dà la parola.

Il senatore MAZZATORTA (LNP), relatore, illustra lo schema di regolamento in titolo, adottato ai sensi dell'articolo 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008): quest'ultimo - nel perseguire obiettivi di stabilità e crescita, di riduzione del complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche e di miglioramento dell'efficienza e della qualità dei servizi - ha previsto l'adozione di regolamenti di delegificazione con i quali provvedere al riordino, alla trasformazione o soppressione e messa in liquidazione di enti ed organismi pubblici statali, nonché di strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa; l'articolo 26, comma 1, secondo periodo del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ha poi confermato la soppressione di tutti gli enti pubblici non economici per i quali, a tale scadenza, non siano stati emanati i regolamenti di riordino previsti dal citato comma 634.
Il regolamento in esame provvede al riordino delle sei Casse militari facenti capo al Ministero della difesa, preposte alla gestione di forme obbligatorie di previdenza

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complementare, con onere contributivo gravante esclusivamente sul personale militare ad esse iscritto, accorpandole in un unico organismo previdenziale denominato Cassa di previdenza delle Forze Armate, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico ed istituito presso il Ministero della difesa.
Il risparmio complessivo derivante dal provvedimento viene indicato nella relazione tecnico-finanziaria in circa 500.000 euro; si tratta peraltro, come segnala la stessa relazione, di un valore relativo dal punto di vista finanziario, in quanto i costi per le retribuzioni delle unità di personale recuperate permarranno, comunque, in capo alle rispettive amministrazioni, poiché tali unità saranno reimpiegate in altri settori con un incremento della relativa produttività.
Passa quindi a illustrare le disposizioni del provvedimento in titolo, soffermandosi, in particolare sugli aspetti di coordinamento delle norme dello schema in titolo con la legislazione vigente: come segnalato nella relazione per l'analisi tecnico-normativa, il provvedimento produce infatti effetti abrogativi impliciti, in quanto incide sulle numerose disposizioni, puntualmente indicate nella medesima relazione, che regolano la materia. Segnala come la relazione dia ampia giustificazione della mancata abrogazione espressa delle disposizioni ormai superate, motivandola «in quanto l'eccessiva frammentazione, la vetustà e la complessità della vigente normativa, non consentono un'agevole delimitazione testuale delle numerose e variamente distribuite partizioni normative che vengono superate dalle innovazioni introdotte dal regolamento», e rinviando al più complessivo riordino delle disposizioni di propria competenza cui sta provvedendo il Ministero della difesa. Dopo aver ricordato i rilievi formulati dal Consiglio di Stato sullo schema in esame, alcuni dei quali recepiti dal Governo, conclude riservandosi di formulare una proposta di parere.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle 14.45.