CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 settembre 2009
224.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 29 settembre 2009.

L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.30 alle 10.35.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 29 settembre 2009. - Presidenza del presidente della I Commissione, Donato BRUNO. - Interviene il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta.

La seduta comincia alle 10.35.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
Atto n. 82.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 settembre 2009.

Donato BRUNO, presidente, avverte che i relatori hanno presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1). Avverte altresì che sono state presentate due proposte di parere alternative, rispettivamente da parte del gruppo dell'Italia dei Valori, a firma dei deputati Paladini, Favia, Pisicchio, Porcino e Borghesi (vedi allegato 2), e del gruppo dell'Unione di centro, a firma dei deputati Tassone, Mannino, Mantini, Delfino e Poli (vedi allegato 3). Avverte, infine, che i lavori delle Commissioni riunite proseguiranno non oltre le ore 11, quando inizierà in Assemblea la discussione sulle linee generali del disegno di legge del Governo C. 2008-A, recante Istituzione del Garante per l'infanzia e l'adolescenza, che la I Commissione, assieme alla XII Commissione, ha esaminato in sede referente. Invita quindi i relatori ad illustrare la propria proposta di parere.

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Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL), relatore per la I Commissione, premesso di parlare anche a nome del deputato Scandroglio, relatore per la XI Commissione, chiarisce che nella valutazione dello schema in esame e nella conseguente predisposizione della proposta di parere i relatori si sono attenuti innanzitutto al criterio fondamentale di riscontrare l'aderenza delle singole disposizioni del provvedimento ai principi e criteri direttivi stabiliti dalla legge di delega. I relatori hanno quindi preparato - con il prezioso supporto degli uffici della Camera, che ringrazia - una proposta di parere puntuale, che tenta di tenere conto di tutte le osservazioni formulate nel corso del dibattito alla Camera, salvo quelle in contrasto con l'impostazione della delega legislativa, senza d'altra parte trascurare quanto emerso sia in sede di Conferenza unificata, sia al Senato.
Assicura quindi che da parte dei relatori vi è la massima disponibilità a rivedere ed integrare la proposta di parere sulla base delle indicazioni che emergeranno nel prosieguo del dibattito, fermo restando che non potranno essere accolte osservazioni che pongano in discussione gli indirizzi di riforma già fissati dalla legge di delega. In questa ottica, i relatori valuteranno già le due proposte alternative di parere presentate onde verificare se sia possibile ricavarne indicazioni utili a migliorare il contributo che il parere parlamentare fornirà al Governo nell'esercizio della delega.
Si sofferma quindi sulle premesse della proposta di parere dei relatori, rinviando, per quanto riguarda le osservazioni, direttamente alla lettura delle stesse. Nelle premesse si è innanzitutto dato atto del fatto che la legge di delega è il frutto di un ampio confronto parlamentare, cui hanno contribuito sia la maggioranza sia l'opposizione.
Viene quindi ricordato il pronunciamento della Conferenza unificata, previsto dalla legge di delega, e si esprime un giudizio di complessiva condivisione delle modifiche al testo iniziale del Governo concordate in quella sede.
Si rileva poi che, mentre la legge di delega prevede, tra l'altro, l'introduzione del rilevante istituto della «azione collettiva a tutela di interessi giuridicamente rilevanti», questo, sebbene vi si faccia cenno all'articolo 1, dove si parla dell'oggetto dello schema, non è poi in effetti previsto nel testo; si invita pertanto il Governo non solo a correggere quest'ultimo eliminando il riferimento improprio all'azione collettiva, ma soprattutto ad esercitare quanto prima la delega anche per quanto attiene a tale materia, rispetto alla quale c'è stato un dibattito importante nel corso dell'approvazione della legge n. 15 del 2009.
Nelle premesse, si esprime, ancora, condivisione per il contenuto dell'articolo 13, comma 1-bis, definito a seguito di intesa in sede di Conferenza unificata, che pare tenere in adeguato conto il diverso «peso» costituzionale, sottolineato in particolare dal gruppo della Lega Nord Padania, attribuito dalla legge delega rispettivamente ai dipendenti pubblici operanti a livello centrale e a quelli operanti in ambito territoriale.
Si chiede quindi al Governo di verificare se, come i relatori sono orientati a ritenere, le misure introdotte dallo schema per rafforzare la diffusione nella pubblica amministrazione dei valori della legalità e della lotta alla corruzione possano essere considerate attuative del criterio direttivo della trasparenza: ai suddetti valori, infatti, del resto pienamente condivisibili e meritevoli di attenzione legislativa, non si fa espresso riferimento nella legge di delega. Si osserva inoltre che è opportuno prevedere, tra le competenze dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, anche quella di verificare il rispetto del principio delle pari opportunità di trattamento nel pubblico impiego, anche con riferimento ai compiti della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche.
Con riferimento poi all'articolo 19, comma 2, il quale ha sollevato, soprattutto nella Lega Nord Padania, qualche perplessità in quanto non tiene conto delle peculiarità

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delle amministrazioni di piccole dimensioni, si rileva che tali perplessità sembrano potersi considerare superate alla luce dell'articolo 19, comma 5-bis, definito a seguito di intesa in sede di Conferenza unificata.
Si valuta inoltre favorevolmente la disposizione di cui all'articolo 19, comma 4, che assicura una certa flessibilità nella determinazione dei livelli di performance ai fini della corresponsione del trattamento accessorio attraverso il potere derogatorio dei contratti collettivi integrativi rispetto alla legge.
Con riferimento agli interventi recati dall'articolo 39, si ritiene da parte dei relatori - ed in particolare da parte del relatore Scandroglio - di segnalare la necessità di dare all'istituto dello spoil system la più puntuale ed ampia applicazione, soprattutto nell'ambito della disciplina degli enti locali, anche al fine di una stretta aderenza con le finalità di cui all'articolo 6 della legge delega.
Si segnala poi - sulla base di un rilievo formulato soprattutto dal gruppo della Lega Nord Padania - che non risulta completamente attuato il criterio direttivo di cui all'articolo 2, comma 1, lettera h), della legge di delega, che prevedeva «l'introduzione di strumenti che assicurino una più efficace organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale, conformemente al principio della parità di condizioni per l'accesso ai pubblici uffici, da garantire, mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti, quando tale requisito sia strumentale all'assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno non attuabili con identico risultato». Si tratta di un punto delicato, rispetto al quale va trovato il giusto bilanciamento tra la tutela delle esigenze dei territori e la tutela del principio di parità nella partecipazione ai concorsi pubblici.
Si segnala infine la necessità di rafforzare i compiti e le responsabilità dei dirigenti sul controllo delle assenze per malattia dei dipendenti e di dare rigore e certezza alle relative procedure, anche razionalizzando la normativa vigente. Alla lotta contro le assenze ingiustificate per malattia il ministro Brunetta ha infatti dedicato grande impegno, ma per il momento solo sulla base della sua autorevolezza personale, ed è ora opportuno prevedere specifiche misure legislative di contrasto del fenomeno, affinché questa lotta non resti legata all'iniziativa personale del ministro.

Donato BRUNO, presidente, come comunicato all'inizio della seduta, essendo imminente l'inizio della discussione in Assemblea sulle linee generali del disegno di legge C. 2008-A, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.55.