CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 settembre 2009
222.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 24 settembre 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI.

La seduta comincia alle 10.05.

DL 103/09: Disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009.
C. 2714 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento all'ordine del giorno.

Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, ricorda che la X Commissione è chiamata a dare un parere, alle Commissioni V Bilancio e VI Finanze sul disegno di legge di conversione del decreto legge 3 agosto 2009 n. 103, recante disposizioni correttive del cosiddetto decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009.
Come enunciato dalla relazione illustrativa il decreto legge in esame, composto da un unico articolo, il testo contiene una serie limitata e puntuale di interventi correttivi del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, nel testo convertito dalle Camere, finalizzati a superare in radice possibili dubbi interpretativi o evitare i rischi derivanti, in sede di applicazione delle norme, da formulazioni talvolta suscettibili di interpretazioni diverse quanto al rispetto delle attribuzioni istituzionali delle diverse amministrazioni coinvolte. Segnala che, poiché l'intento del Governo è quello di evitare l'entrata in vigore della norme oggetto di modifica nel testo approvato con la legge di conversione, il decreto-legge n. 103 è entrato in vigore contemporaneamente (il 5 agosto 2009) alla legge di conversione del decreto-legge n. 78, oggetto delle modifiche introdotte.

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Per quanto riguarda in particolare le competenze della X Commissione, sottolinea che alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 sono effettuate una serie di modifiche all'articolo 4 del decreto-legge n. 78 del 2009, concernente norme di semplificazione per gli interventi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia da realizzare con capitale prevalentemente privato: con la prima modifica, che interviene sul comma 1 del citato articolo, si prevede espressamente, nell'individuazione degli interventi, il concerto di tutti i Ministri interessati in materia (ivi compreso il Ministro dell'ambiente), al fine di garantire il principio di massima condivisione delle relative decisioni, benché fosse già previsto che l'individuazione degli interventi da realizzare fosse rimessa al Consiglio dei ministri nella sua collegialità.
La seconda modifica corregge il comma 3 del medesimo articolo 4, con l'intento di preservare le ordinarie attribuzioni in materia dei citati interventi urgenti relativi alla trasmissione e alla distribuzione dell'energia. La nuova formulazione specifica, infatti, che l'emanazione degli atti e provvedimenti, di tutte le attività di competenza delle amministrazioni pubbliche necessarie all'autorizzazione e realizzazione degli interventi urgenti relativi alla trasmissione e alla distribuzione dell'energia, nonché di interventi riguardanti la produzione dell'energia, sia effettuata dal Commissario quando le amministrazioni pubbliche non rispettino i termini previsti dalla legge o quelli più brevi fissati dallo stesso Commissario.
Viene apportata, infine, una modifica al comma 4-quater del citato articolo 4, con la quale si elimina la previsione della nomina dell'amministratore delegato della società Stretto di Messina SpA a commissario straordinario delegato ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge n. 185 del 2008, sostituendola con la generica previsione della nomina di un commissario straordinario senza ulteriori specificazioni al fine di rimarcare il carattere generale della previsione normativa.
Sottolinea infine che alle disposizioni citate non sono state apportate modifiche nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento.
Propone quindi di esprimere un parere favorevole.

Andrea LULLI (PD) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere.

Ignazio ABRIGNANI (PdL), nel ricordare le finalità anticongiunturali del decreto-legge n. 78 riguardanti anche la riduzione del costo dell'energia per le famiglie ed una maggiore concorrenza nel mercato dell'energia, dichiara di condividere le modifiche proposte dal provvedimento d'urgenza in esame che prevede alcuni limitati interventi di semplificazione per la produzione, trasmissione e distribuzione di energia, ivi compreso il concerto di tutti i ministri interessati in materia, al fine di garantire la massima condivisione delle relative decisioni. Dichiara pertanto voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Ludovico VICO (PD), nel dichiarare voto contrario, osserva in primo luogo che lo strumento del «decreto-legge correttivo» è una novità assoluta nella storia del Parlamento italiano dal secondo dopoguerra, non risultando alcun precedente in questo senso. Sottolinea altresì che il Governo continua ad ignorare logiche di concorrenza nel mercato dell'energia. Nel decreto-legge n. 78 del 2009, infatti, sono state operate scelte non condivisibili: per promuovere la concorrenza e favorire una riduzione dei prezzi dell'energia è stato imposto all'ENI un obbligo di cessione di 5 miliardi di metri cubi di gas nell'anno termico 2009-2010 a prezzi sostanzialmente amministrati, determinati dal ministro dello Sviluppo economico, su proposta dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, sulla base dei costi di approvvigionamento effettivamente sostenuti dall'ENI, con particolare riferimento ai prezzi medi dei mercati europei. Rileva, tuttavia, come già paventato a suo tempo dalla propria

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parte politica, che la misura si è dimostrata largamente insufficiente perché attuata senza tenere in alcun conto né delle tempistiche proprie del mercato del gas (la maggior parte dei contratti erano già stati chiusi) né della congiuntura economica di un anno dominato dalla crisi con conseguente contrazione dei consumi. Ritiene che sarebbe stato sufficiente stabilire una durata di tre anni per la gas release - come proposto in un emendamento del PD presentato al testo del decreto-legge n. 78 - per mettere realmente in movimento il mercato. Ritiene infine che si sarebbe potuto evitare di ricorrere ad uno strumento improprio come quello di un decreto-legge correttivo, se si fosse consentito un esame parlamentare più approfondito del decreto-legge n. 78, evitando l'ormai consueta «blindatura» del testo da parte del Governo.

Carlo MONAI (IdV), nel dichiarare il voto contrario del proprio gruppo, stigmatizza innanzitutto il metodo dell'intervento correttivo che ha visto la contemporanea pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo di entrambi i provvedimenti d'urgenza suscitando non poche perplessità in tema di successione delle leggi nel tempo. Nel merito, esprime inoltre un orientamento contrario sui diversi profili del provvedimento correttivo, sia relativamente alle disposizioni sullo scudo fiscale, la cui applicazione è stata estesa a diverse fattispecie di reato di notevole gravità come il falso in bilancio, sia per quanto riguarda la politica energetica del Governo, che ha visto una scelta netta a favore del nucleare nonostante le passate consultazioni popolari abbiano dato un parere decisamente contrario in merito a tale opzione.

La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 10.25.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 24 settembre 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI, indi del vicepresidente Raffaello VIGNALI.

La seduta comincia alle 10.25.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 2501 dello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi operanti nel campo dell'internazionalizzazione.
Atto n. 111.

(Rinvio del seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 22 settembre 2009.

Raffaello VIGNALI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.30.